Va bene che questo libro possiamo anche metterci 30 anni a scriverlo, pero' qualcosina portiamola avanti
Ho leggiucchiato quel libro di cui vi parlavo, la caduta degli Aztechi secondo le fonti indigene stesse. Ne sono venuti fuori un sacco di spunti interessanti come:
- Divinizzazione di Cortès, cosa che già Vano diceva e su cui si dovrebbe puntare molto.
- Sostanziale "lobotomizzazione" di Montezuma nei confronti degli spagnoli, l'imperatore azteco si sottomette quasi totalmente agli spagnoli (questo secondo le fonti azteche che sono notoriamente anti-montezuma ma che, insomma, ci fanno capire un sostrato culturale).
- L'aristocrazia sacerdotale e non azteca ha sempre odiato Montezuma che, anche prima degli spagnoli, aveva incominciato una politica anti-aristocrazia cercando di mettere in minoranza i vantaggi di questa oligarchia a favore di un assolutismo maggiore del monarca.
Da tutto questo consegue una scaletta di percezioni che gli aztechi hanno avuto dell'arrivo degli Europei:
1) Montezuma ha sfidato gli dei dando meno peso ai sacerdoti, facendo cose empie e cercando un potere suo personale eccessivo
2) Viene avvertito da una serie di presagi che pero' non gli fanno capire la sua strada sbagliata.
3) Arrivano gli Spagnoli, identificati con gli Dei a causa di una profezia post-caduta diventeranno, invece, il flagello mandato dagli dei per punire il popolo azteco a causa della hybris di Montezuma.
4) Nella storiografia post-caduta di cronachisti aztechi in lingua azteca o spagnola viene sempre fuori una figura stra-negativa di Montezuma che avrebbe portato il suo popolo alla caduta. Ovviamente sono giudizi di parte, fatti da una serie di "intellettuali" che vivevano sotto il peso dell'occupazione spagnola e avevano visto il loro mondo crollare inesorabilmente.
La storia di Montezuma è figa, il personaggio di Montezuma può essere sviluppato per me benissimo. La hybris deve essere il suo tratto contraddistinguente, ovviamente pero' non deve essere un personaggio negativo tout-court ma deve assurgere a uomo a tutto tondo. Assetato di conoscenza, potere, vuole conquistare tutto e vuole ergersi al di sopra degli dei stessi (e quindi della casta dei sacerdoti), proprio per questo negativo in una sua certa ottusità che non gli fa capire che appoggiare gli Spagnoli in tutto e per tutto avrebbe portato alla fine. Insomma imho dobbiamo giocarci l'ineluttabilità del destino di Montezuma, costretto a rappresentare il canto del cigno del suo popolo.
Dall'altra parte, invece, l'aristocrazia clericale. Contro Montezuma, contro gli spagnoli, si è vista levare un sacco di suoi privilegi ed è angheriata da un imperatore che convive con il temibile invasione. Da un certo punto di vista sono i reazionari contro un Montezuma che pare quasi essere rivoluzionario nel suo voler cambiare la società azteca.
Ecco, questo è quello che ho capito leggendo il libro. Ovviamnete l'ho solo letto e non studiato quindi queste sono solo impressioni e cose su cui ho riflettuto io. Fatemi sapere che ne pensate.
Ho leggiucchiato quel libro di cui vi parlavo, la caduta degli Aztechi secondo le fonti indigene stesse. Ne sono venuti fuori un sacco di spunti interessanti come:
- Divinizzazione di Cortès, cosa che già Vano diceva e su cui si dovrebbe puntare molto.
- Sostanziale "lobotomizzazione" di Montezuma nei confronti degli spagnoli, l'imperatore azteco si sottomette quasi totalmente agli spagnoli (questo secondo le fonti azteche che sono notoriamente anti-montezuma ma che, insomma, ci fanno capire un sostrato culturale).
- L'aristocrazia sacerdotale e non azteca ha sempre odiato Montezuma che, anche prima degli spagnoli, aveva incominciato una politica anti-aristocrazia cercando di mettere in minoranza i vantaggi di questa oligarchia a favore di un assolutismo maggiore del monarca.
Da tutto questo consegue una scaletta di percezioni che gli aztechi hanno avuto dell'arrivo degli Europei:
1) Montezuma ha sfidato gli dei dando meno peso ai sacerdoti, facendo cose empie e cercando un potere suo personale eccessivo
2) Viene avvertito da una serie di presagi che pero' non gli fanno capire la sua strada sbagliata.
3) Arrivano gli Spagnoli, identificati con gli Dei a causa di una profezia post-caduta diventeranno, invece, il flagello mandato dagli dei per punire il popolo azteco a causa della hybris di Montezuma.
4) Nella storiografia post-caduta di cronachisti aztechi in lingua azteca o spagnola viene sempre fuori una figura stra-negativa di Montezuma che avrebbe portato il suo popolo alla caduta. Ovviamente sono giudizi di parte, fatti da una serie di "intellettuali" che vivevano sotto il peso dell'occupazione spagnola e avevano visto il loro mondo crollare inesorabilmente.
La storia di Montezuma è figa, il personaggio di Montezuma può essere sviluppato per me benissimo. La hybris deve essere il suo tratto contraddistinguente, ovviamente pero' non deve essere un personaggio negativo tout-court ma deve assurgere a uomo a tutto tondo. Assetato di conoscenza, potere, vuole conquistare tutto e vuole ergersi al di sopra degli dei stessi (e quindi della casta dei sacerdoti), proprio per questo negativo in una sua certa ottusità che non gli fa capire che appoggiare gli Spagnoli in tutto e per tutto avrebbe portato alla fine. Insomma imho dobbiamo giocarci l'ineluttabilità del destino di Montezuma, costretto a rappresentare il canto del cigno del suo popolo.
Dall'altra parte, invece, l'aristocrazia clericale. Contro Montezuma, contro gli spagnoli, si è vista levare un sacco di suoi privilegi ed è angheriata da un imperatore che convive con il temibile invasione. Da un certo punto di vista sono i reazionari contro un Montezuma che pare quasi essere rivoluzionario nel suo voler cambiare la società azteca.
Ecco, questo è quello che ho capito leggendo il libro. Ovviamnete l'ho solo letto e non studiato quindi queste sono solo impressioni e cose su cui ho riflettuto io. Fatemi sapere che ne pensate.