"Invero i Wyrm sembrano una razza creata da una pestilenza. Non si è mai vista una cosa del genere su Ipeiros, e francamente speravo di non vederla mai. I racconti che arrivano da quella che una volta si chiamava Wallonia sono orrendi: una società basata sulla violenza costante, cannibalismo rampante, mutazioni aberranti... Doveste trovarne qualcuno nei vostri territori, datemi retta: se volete studiarlo fate in modo di costruire una cella adeguata. Non vorreste vedere il morbo diffondersi tra i civili e trasformare questa bella terra in un incubo sanguinoso."
Un morso ad una pesca ed uno sguardo ammirato alla suddetta più tardi, Gadar riprende.
"Buona. Il Grande Fiume è una benedizione per i frutteti. Lontano da esso il sapore non è mai lo stesso.
La civiltà, mio buon Moneta d'Oro, ha molte sfaccettature. La si trova in una cultura definita, una lingua scritta, in leggi eque e rispettate, e nel non condannare a morte i propri cittadini su base razziale. Persino l'Impero non ha mai sterminato intere razze, quali che fossero i loro precedenti. Per quanto la guerra sia una parte inevitabile della vita delle nazioni, e tanto più probabile quando viene a mancare una forza stabilizzatrice esterna, abbiamo sempre considerato le violenze sistematiche sui civili come un tratto barbarico.
D'altronde, noi Aidar ci siamo combattuti per millenni prima che l'Impero venisse anche solo ipotizzato. Se avessimo preso esempio dalle Aracne ci saremmo estinti prima che il primo Colosso muovesse i primi passi. Il genere di sterminio perpetrato, per quanto ci riguarda, pone le Aracne in una categoria che riteniamo diversa dalla vostra e dalla nostra. Viene da chiedersi se non riserverebbero lo stesso trattamento verso chiunque non sia un'Aracne, qualora i loro rapporti con altre nazioni si deteriorassero a sufficienza.
Se riuscite a ragionare con loro buon per voi, il Grande Fiume irrighi i vostri campi e le monete fluiscano nelle vostre borse. Ma vi consiglio di non associarvi troppo strettamente a chi si è spinto a commettere crimini di tale portata. Chiunque abbia maneggiato una daga avvelenata sà che può uccidere indifferentemente colui che la brandisce e colui contro cui viene brandita."
Un altro morso alla pesca.
"E' un vero peccato che siate così lontani. Il commercio lungo il Grande Fiume non è ancora praticabile, e lo sarà ancora meno quando le Aracne raggiungeranno le sue sponde. Chissà, magari sarà possibile qualche contatto tramite l'Unione Commerciale. O magari in un futuro prossimo potremmo addirittura fondare degli Empori nei rispettivi territori.
Vede, se le Aracne non si fossero così platealmente schierate nel campo della barbarie, in questo momento io sarei ad Arachosia a piantare gli stessi semi. Ho ritenuto invece prudente proseguire il viaggio e cercare la civiltà un po' più giù lungo il Grande Fiume. E perché? Ho forse mai ucciso un'Aracne, torturato un'Aracne, financo mancato di rispetto ad una di loro? Sono forse un Imperiale? No, però sono un umano e tanto basta per meritare la morte.
Qui mi sento più al sicuro. Qui posso parlare fra pari.
Ci sono affinità fra le nostre culture, Moneta d'Oro. Al di sotto delle questioni politiche contingenti, al di sotto dell'obbedienza forzata o meno all'Impero, ci sono due popoli che intendono prosperare e potrebbero farlo insieme, se lo vorrete. Posso anticiparvi questo: l'attuale situazione sociale del Riyasaat è temporanea; le vestigia delle direttive imperiali in tal senso non verranno mantenute ancora a lungo. In un futuro prossimo intendiamo riportare il Sud alla condizione originale: una terra delle opportunità aperta a tutti."