paradossalmente però non credo che gli americani vogliano accelerare la caduta dell'Anbar. L'ultimo game changer rimasto al "Resistance Axis" in Siria è che il blob di miliziani sciiti armati fino ai denti che c'è ormai nell'iraq meridionale e centrale, sfondi verso il confine oltre la diga di Hadita ed entri a brutto da est in siria, puntando deir ez zor. Una volta che questo accadesse, l' intero sud est della siria sarebbe di nuovo saldamente nelle mani del regime, con tutti i suoi giacimenti di petrolio e gas, ma sopratutto intere brigate delle truppe migliori di Assad (105° Guardia Repubblicana e "Suqur al-Sahara") che al momento tengono i punti strategici nel deserto, sarebbero libere di rinforzare altri fronti unitamente alla branca irachena di hezbollah.
Questo è secondo me l'ultima carta che rimane all'Iran e ad Assad per rovesciare il tavolo. Tra l'altro secondo me il comportamento dell'SAA degli ultimi mesi sarebbe coerente con l'idea che anche nel regime siriano ci sia questa convinzione. L'SAA sta cercando di limitare al massimo le perdite, si ritira ogni volta che non è in grado di tenere il punto se non forse ad alto prezzo(vedi Idlib) e poi contrattacca subito per cercare di prendere sbilanciati i jhadisti e massimizzare le loro di perdite, usando l'aviazione a martello senza il minimo riguardo per qualsiasi cosa.
Gli americani ma anche sauditi qatarioti e turchi hanno interesse che le cose procedano speditamente in Siria e lentamente in Iraq.
Il "Resistance Axis" di contro vuole accelerare in Iraq e congelare la Siria.
Alla fine di tutto questo comunque vada non ci sarà rimasto in piedi niente, ma niente di niente.