Mikhail Mengsk
MSPAINT OVERTYRANT
IMPERIUM
L'Imperium è stato per secoli la potenza dominante della parte occidentale del Vecchio Continente, regnando indiscusso sulle terre toccate dal Mare Nostrum (da loro così chiamato) ed estendendo la sua influenza sulle Lowlands. Che fosse un suo dominio diretto o un suo Protettorato, nessun territorio era al di fuori della morsa dell'Imperium nella grande regione che va dal Waldland al confine della nazione di Uralzavograd. Nato da una confederazione di popoli stanziati sulle rive del mare, l'Imperium divenne tale dopo una serie di conquiste dovute alla sua supremazia tecnologica e bellica, che estesero il suo dominio su tutta la regione e sui popoli confinanti.
Tale dominio è stato a lungo contestato seriamente solo dal Sultanato Ghulam, con il quale vennero combattute guerre su guerre per affermare la supremazia dell'uno o dell'altro sulla regione dell'Oikumene.
Una nuova era di prosperità e grandezza sembrò aprirsi per l'Imperium quando i suoi esploratori giunsero nel Nuovo Mondo fondando grandi colonie a spese delle popolazioni locali, aumentando enormemente le dimensioni dei domini nazionali. L'influsso di risorse del Nuovo Mondo causò un grande incremento demografico, che a sua volta spinse altri coloni al di là del mare. Una sconsiderata gestione interna, tuttavia, causò diverse carestie, che a loro volta causarono rivolte di massa soffocate nel sangue. Gran parte delle minoranze interne dell'Imperium fuggirono verso le colonie, dove ben presto diventarono la maggioranza grazie anche ad un'assidua politica di mescolanza razziale con i nativi.
Questo portò al nascere di sentimenti anti-imperialistici nel Nuovo Mondo, rafforzati dalla politica imperiale di alzare le tasse alle colonie per abbassarle nella madrepatria. Qualsiasi rivolta veniva però efficacemente soppressa dalle truppe Imperiali. Questa situazione cambiò drasticamente in seguito all'inizio delle Guerre Marchiste.
Le Guerre Marchiste furono il grande tentativo dell'Imperium di sottomettere una volta per tutte le Lowlands, che nei decenni precedenti avevano riacquistato un certo grado di indipendenza ed avevano abbracciato con entusiasmo l'adozione dei primi macchinari a vapore, creando un'economia florida. L'Imperium, sotto la guida dell'Imperator Cneo Marco Calagrande (dal cui cognomen prese il nome il conflitto), volle affrontare questa minaccia con la forza bruta, confidando nelle sue sterminate risorse per piegare i principati locali uno a uno.
Mentre le truppe Imperiali attaccavano le Lowlands passando attraverso i vari Protettorati di confine, i rivali dell'Imperium decisero che non potevano permettere l'annessione dell'intera regione: l'Imperium sarebbe diventato immensamente potente se avesse messo le mani sull'industria delle Lowlands. Il Waldland Reich e il Sultanato Ghulam entrarono quindi in guerra contro l'Imperium aggredendolo sui fianchi, mentre la Repubblica di Uralzavograd finanziava la difesa delle Lowlands e degli staterelli della Steppa di Mezzo.
L'Imperium tentò di retrocedere dai suoi propositi di conquista in cambio di un armistizio generale, ma i coalizzati videro l'opportunità di infrangere la potenza del rivale, e la guerra andò avanti. Le armate Imperiali tennero duro, ma furono costrette a retrocedere sulle linee di partenza. Si giunse ad uno stallo, ma fu a quel punto che l'Imperium subì il colpo decisivo: approfittando della partenza della grande maggioranza delle truppe Imperiali, i coloni del Nuovo Mondo si sollevarono contro l'Imperium. Ramòn Calaca, ex generale dell'esercito coloniale figlio di esuli Nevarrani, guidò la rivoluzione che avrebbe portato alla Dichiarazione di Sombra, nella quale tutte le colonie del Nuovo Mondo si dichiaravano indipendenti.
La perdita delle colonie fu il colpo di grazia: l'Imperium perse la volontà di combattere e fu costretto a chiedere la pace con le potenze coalizzate, per sua fortuna altrettanto stanche di un conflitto che nel Vecchio Continente era ormai giunto ad un sanguinoso stallo. I confini dell'Imperium divennero quelli attuali, e diversi staterelli nacquero dai territori perduti. L'Imperium era battuto, ma non piegato, e ora il nuovo Imperatore Stefano Giulio Romulano era salito al trono con la promessa fatta al Senato di ripristinare la gloria dell'Imperium.
L'Imperium è stato per secoli la potenza dominante della parte occidentale del Vecchio Continente, regnando indiscusso sulle terre toccate dal Mare Nostrum (da loro così chiamato) ed estendendo la sua influenza sulle Lowlands. Che fosse un suo dominio diretto o un suo Protettorato, nessun territorio era al di fuori della morsa dell'Imperium nella grande regione che va dal Waldland al confine della nazione di Uralzavograd. Nato da una confederazione di popoli stanziati sulle rive del mare, l'Imperium divenne tale dopo una serie di conquiste dovute alla sua supremazia tecnologica e bellica, che estesero il suo dominio su tutta la regione e sui popoli confinanti.
Tale dominio è stato a lungo contestato seriamente solo dal Sultanato Ghulam, con il quale vennero combattute guerre su guerre per affermare la supremazia dell'uno o dell'altro sulla regione dell'Oikumene.
Una nuova era di prosperità e grandezza sembrò aprirsi per l'Imperium quando i suoi esploratori giunsero nel Nuovo Mondo fondando grandi colonie a spese delle popolazioni locali, aumentando enormemente le dimensioni dei domini nazionali. L'influsso di risorse del Nuovo Mondo causò un grande incremento demografico, che a sua volta spinse altri coloni al di là del mare. Una sconsiderata gestione interna, tuttavia, causò diverse carestie, che a loro volta causarono rivolte di massa soffocate nel sangue. Gran parte delle minoranze interne dell'Imperium fuggirono verso le colonie, dove ben presto diventarono la maggioranza grazie anche ad un'assidua politica di mescolanza razziale con i nativi.
Questo portò al nascere di sentimenti anti-imperialistici nel Nuovo Mondo, rafforzati dalla politica imperiale di alzare le tasse alle colonie per abbassarle nella madrepatria. Qualsiasi rivolta veniva però efficacemente soppressa dalle truppe Imperiali. Questa situazione cambiò drasticamente in seguito all'inizio delle Guerre Marchiste.
Le Guerre Marchiste furono il grande tentativo dell'Imperium di sottomettere una volta per tutte le Lowlands, che nei decenni precedenti avevano riacquistato un certo grado di indipendenza ed avevano abbracciato con entusiasmo l'adozione dei primi macchinari a vapore, creando un'economia florida. L'Imperium, sotto la guida dell'Imperator Cneo Marco Calagrande (dal cui cognomen prese il nome il conflitto), volle affrontare questa minaccia con la forza bruta, confidando nelle sue sterminate risorse per piegare i principati locali uno a uno.
Mentre le truppe Imperiali attaccavano le Lowlands passando attraverso i vari Protettorati di confine, i rivali dell'Imperium decisero che non potevano permettere l'annessione dell'intera regione: l'Imperium sarebbe diventato immensamente potente se avesse messo le mani sull'industria delle Lowlands. Il Waldland Reich e il Sultanato Ghulam entrarono quindi in guerra contro l'Imperium aggredendolo sui fianchi, mentre la Repubblica di Uralzavograd finanziava la difesa delle Lowlands e degli staterelli della Steppa di Mezzo.
L'Imperium tentò di retrocedere dai suoi propositi di conquista in cambio di un armistizio generale, ma i coalizzati videro l'opportunità di infrangere la potenza del rivale, e la guerra andò avanti. Le armate Imperiali tennero duro, ma furono costrette a retrocedere sulle linee di partenza. Si giunse ad uno stallo, ma fu a quel punto che l'Imperium subì il colpo decisivo: approfittando della partenza della grande maggioranza delle truppe Imperiali, i coloni del Nuovo Mondo si sollevarono contro l'Imperium. Ramòn Calaca, ex generale dell'esercito coloniale figlio di esuli Nevarrani, guidò la rivoluzione che avrebbe portato alla Dichiarazione di Sombra, nella quale tutte le colonie del Nuovo Mondo si dichiaravano indipendenti.
La perdita delle colonie fu il colpo di grazia: l'Imperium perse la volontà di combattere e fu costretto a chiedere la pace con le potenze coalizzate, per sua fortuna altrettanto stanche di un conflitto che nel Vecchio Continente era ormai giunto ad un sanguinoso stallo. I confini dell'Imperium divennero quelli attuali, e diversi staterelli nacquero dai territori perduti. L'Imperium era battuto, ma non piegato, e ora il nuovo Imperatore Stefano Giulio Romulano era salito al trono con la promessa fatta al Senato di ripristinare la gloria dell'Imperium.
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