Space Monkey
IL PARTITO TI OSSERVA
Vi presento la mia campagna di A Song of Ice and Fire. Un bel gioco di ruolo edito dalla Green Ronin.
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Descrizione campagna:
L'ambientazione è ispirata a Westeros ma modificata al fine di avere completa mano libera (ed anche perché la metà dei miei giocatori ne sa più di me su quel mondo).
La campagna si svolge nelle Terre del Vento. Il territorio più marginale dei Regni che si trova a nord-est rispetto al resto del continente. E' una zona povera e dal clima rigidissimo ma ha una sua importanza per via del monastero del Monte Oròs e per la quantità immensa di legno duro che si può ricavare dai suoi boschi.
I giocatori sono tutti discendenti, in un modo o nell'altro, di Worting il Conquistatore. Un cavaliere che ha accompagnato il Re Antony nella conquista di questo territorio e che è stato ricompensato per i suoi servigi con il castello di Brecon. Qui uno schema della famiglia. E qui la mappa delle Terre del Vento e lo zoom sulla zona di gioco iniziale.
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Preludio:
Dopo molti anni di regno è morto Re Karren II dei Brereth. Uno dopo l'altro sono morti tutti gli aspiranti eredi lasciando il trono all'ultimogenito, il debole Karren III. Il nuovo sovrano ha appena cinque anni e ha un fisico estremamente debole. In pochi credono che possa resistere fino ai sedici anni (età per governare da solo).
Frieder signore delle Terre del Vento e lord di Vallebruciata, zio del giovane sovrano funge da tutore. E' lui che controlla realmente i Regni e il suo potere è ormai immenso. Gli si è opposto la Regina Vedova, Cecil dei Ludvin, che però è stata imprigionata nella remota fortezza di Skragos. Ufficialmente è stata dichiarata dall'Assemblea dei Lord come folle e portata in clausura per il suo bene.
Tale affronto non è stato accettato dai Ludvin che stanno radunando le loro forze in previsione dell'inevitabile guerra. Sulla mappa sono segnati in blu le fortezze e le città schierate con i Brereth, in arancione le forze di Ludvin. Ovviamente questa è solo una porzione del vasto continente che si trova ad occidente.
Il gruppo dei giocatori è discendente dei Brereth per via della moglie del fondatore della dinastia ma per via di una politica matrimoniale di lungo corso è più vicino ai Ludvin (e ai loro alleati Achard).
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1° sessione:
La campagna inizia nel primo giorno del "Mese Sacro" dell'anno 219. Ogni mese è dedicato ad uno dei sette dei e quindi ad un suo aspetto. Vi sono però 22 giorni finali dedicati a lunghi ed intensi festeggiamenti in cui è fatto divieto assoluto di impugnare armi, si lavora in modo limitato e ci si dedica ai poveri, alla famiglia e ai doveri religiosi. In tale periodo tutti partecipano a feste e banchetti, dai nobili più importanti fino ai contadini più poveri. Santuari e ricchi sponsorizzano molte feste pubbliche.
Da qualche mese la Regina Vedova è stata rapita e ci si prepara per la guerra, ma i giorni sacri sono una garanzia da più di mezzo secolo. Tutti sono tranquilli però perché l'inverno è al suo picco, solo un folle inizierebbe una guerra in questo periodo con le strade impossibili da percorrere e i granai quasi vuoti.
Sfruttando questa sicurezza i Brereth decidono di sferrare un primo colpo che sia il più devastante possibile. Scopo probabilmente è intimorire i lord ancora neutrali e fargli temere le armate di Frieder.
Alla corte di Brecon i festeggiamenti vengono interrotti quando un messaggero avverte che il villaggio di Bodsford, l'unico di una certa consistenza, è stato catturato da uomini che agiscono sotto lo stendardo reale. Gerrard il Cauto manda disperati messaggi ai suoi alleati mentre richiama alle armi ogni uomo disponibile.
Ben pochi rispondono, meno di trecento. L'elité dominante è straniera in questa terra e l'autorità è vista come oppressiva. I Ludvin per fortuna inviano cento guerrieri armati pesantemente e cento arcieri guidati da Gerard "Passosvelto" Ludvin.
Lord Gerrard invia quindi l'omonimo figlio a liberare il villaggio. Questo porta con se i suoi cugini e l'imponente zio Edward, fratello bastardo del capo dinastia.
La marcia verso Bodsford è breve e presto si vede il mare. Alcuni uomini del gruppo vengono inviati in avanscoperta attraverso la neve. Vedono che attraccate ci sono più di cinquanta navi, un numero imponente. Sfruttando le conoscenze militari i personaggi capiscono di avere a che fare con almeno 2.000 uomini potendo contare su un'armata di meno di 500 soldati.
Non fanno in tempo a decidere cosa fare che si iniziano a radunare alle porte del villaggio i soldati nemici. Portano con se gli stendardi dei Gand di Rocciascura e il vessillo reale dei Brereth. Per fortuna però i soldati sembrano circa 500.
Iniziano subito i guai con una discussione su chi debba guidare l'assalto. I soldati migliori sono fedeli ai Ludvin e preferirebbero non essere comandati dai Worting. Allo stesso tempo Edward è un bastardo non molto amato nelle sale del potere, ma grazie alla sua imponenza e allo spirito sanguinario è adorato dagli uomini.
Prende comunque il comando Gerrard in quanto maresciallo di Brecon. Le cose però non vanno come sperato, le truppe sono poco più che reclute che hanno ricevuto pochi giorni di addestramento. I primi movimenti di truppe sono scoordinati mentre i nemici avanzano compatti mostrando una disciplina immensa.
Edward prende in mano la situazione e incita i soldati ad avanzare. La fanteria leggera dei Worting si schiera in linea mentre i fanti pesanti dei Ludvin caricano. Gli arcieri non riescono a portarsi a tiro, cosa che avrà un peso enorme. Le due linee si scontrano ed inizialmente l'ago della bilancia va in favore di Brecon. Presto però le truppe di Rocciascura contrattaccano mettendo in rotta un reggimento dopo l'altro. Dei cavalieri Brereth intanto cercano di effettuare un'aggiramento.
Si tenta una ritirata ordinata ma la disorganizzazione prende il sopravvento. Gli uomini iniziano a correre per cercare di salvare la propria vita. I personaggi si arroccano su una collinetta circondati da trenta guerrieri Ludvin. Dopo pochi minuti, mentre la marea di stendardi azzurri avanza a suon di tamburi e corni appare chiaro che una resistenza eroica sarebbe spettacolare quanto inutile. I giocatori prendono i loro cavalli abbandonando al loro destino gli ultimi soldati fedeli che gettano le armi.
Giungono a Brecon quando è ormai buio e da lontano vedono che tutto è in fiamme. Il conto iniziale di 2000 uomini doveva essere esatto. Quelli che hanno affrontato dovevano essere una parte dei soldati nemici mentre gli altri hanno preso alla sprovvista la fortezza. Gerrard ordina a tutti di fuggire. Si rischia l'estinzione della sua casata.
Galoppano per alcune ore decidendo di raggiungere Llanfarvon passando per le Terre Selvagge. Uno dei territori ancora non conquistati. I lord al confine spesso pagano le tribù e i personaggi sanno che se individuati dai selvaggi potrebbero cavarsela con qualche moneta. Se dovessero passare invece per i territori neutrali ci sarebbe il rischio di essere venduti al Reggente a peso d'oro.
Si riposano nell'aperta campagna visto che ormai è notte profonda. Non accendono fuochi per non essere individuati e un paio di personaggi si ammalano per il grande freddo restando debilitati.
La mattina dopo entrano nel bosco dove, dopo alcune ore di cammino, incontrano un gruppo di carbonai che li invitano a condividere un pasto caldo con loro. Solo dopo averli salutati i personaggi pensano che i carbonai devono avere un qualche accordo con i selvaggi visto che hanno preferito avventurarsi nelle Terre Selvagge (non pagando le tasse sullo sfruttamento dei boschi ma rinunciando alla protezione dei Lord).
Decidono di fare dietrofront e di ucciderli prima che possano avvertire qualcuno del loro passaggio. Ormai però è buio pesto e sarebbe impossibile ritrovarli. Hernold si stacca dal gruppo sperando di trovare un po di cacciagione ma fatti pochi metri si sentono in lontananza dei cani da caccia e delle voci. Un gruppo di soldati subito gli si fionda addosso. Vengono però abbattuti senza troppi problemi. E' evidente però che in molti sono sulle loro tracce.
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Descrizione campagna:
L'ambientazione è ispirata a Westeros ma modificata al fine di avere completa mano libera (ed anche perché la metà dei miei giocatori ne sa più di me su quel mondo).
La campagna si svolge nelle Terre del Vento. Il territorio più marginale dei Regni che si trova a nord-est rispetto al resto del continente. E' una zona povera e dal clima rigidissimo ma ha una sua importanza per via del monastero del Monte Oròs e per la quantità immensa di legno duro che si può ricavare dai suoi boschi.
I giocatori sono tutti discendenti, in un modo o nell'altro, di Worting il Conquistatore. Un cavaliere che ha accompagnato il Re Antony nella conquista di questo territorio e che è stato ricompensato per i suoi servigi con il castello di Brecon. Qui uno schema della famiglia. E qui la mappa delle Terre del Vento e lo zoom sulla zona di gioco iniziale.
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Preludio:
Dopo molti anni di regno è morto Re Karren II dei Brereth. Uno dopo l'altro sono morti tutti gli aspiranti eredi lasciando il trono all'ultimogenito, il debole Karren III. Il nuovo sovrano ha appena cinque anni e ha un fisico estremamente debole. In pochi credono che possa resistere fino ai sedici anni (età per governare da solo).
Frieder signore delle Terre del Vento e lord di Vallebruciata, zio del giovane sovrano funge da tutore. E' lui che controlla realmente i Regni e il suo potere è ormai immenso. Gli si è opposto la Regina Vedova, Cecil dei Ludvin, che però è stata imprigionata nella remota fortezza di Skragos. Ufficialmente è stata dichiarata dall'Assemblea dei Lord come folle e portata in clausura per il suo bene.
Tale affronto non è stato accettato dai Ludvin che stanno radunando le loro forze in previsione dell'inevitabile guerra. Sulla mappa sono segnati in blu le fortezze e le città schierate con i Brereth, in arancione le forze di Ludvin. Ovviamente questa è solo una porzione del vasto continente che si trova ad occidente.
Il gruppo dei giocatori è discendente dei Brereth per via della moglie del fondatore della dinastia ma per via di una politica matrimoniale di lungo corso è più vicino ai Ludvin (e ai loro alleati Achard).
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1° sessione:
La campagna inizia nel primo giorno del "Mese Sacro" dell'anno 219. Ogni mese è dedicato ad uno dei sette dei e quindi ad un suo aspetto. Vi sono però 22 giorni finali dedicati a lunghi ed intensi festeggiamenti in cui è fatto divieto assoluto di impugnare armi, si lavora in modo limitato e ci si dedica ai poveri, alla famiglia e ai doveri religiosi. In tale periodo tutti partecipano a feste e banchetti, dai nobili più importanti fino ai contadini più poveri. Santuari e ricchi sponsorizzano molte feste pubbliche.
Da qualche mese la Regina Vedova è stata rapita e ci si prepara per la guerra, ma i giorni sacri sono una garanzia da più di mezzo secolo. Tutti sono tranquilli però perché l'inverno è al suo picco, solo un folle inizierebbe una guerra in questo periodo con le strade impossibili da percorrere e i granai quasi vuoti.
Sfruttando questa sicurezza i Brereth decidono di sferrare un primo colpo che sia il più devastante possibile. Scopo probabilmente è intimorire i lord ancora neutrali e fargli temere le armate di Frieder.
Alla corte di Brecon i festeggiamenti vengono interrotti quando un messaggero avverte che il villaggio di Bodsford, l'unico di una certa consistenza, è stato catturato da uomini che agiscono sotto lo stendardo reale. Gerrard il Cauto manda disperati messaggi ai suoi alleati mentre richiama alle armi ogni uomo disponibile.
Ben pochi rispondono, meno di trecento. L'elité dominante è straniera in questa terra e l'autorità è vista come oppressiva. I Ludvin per fortuna inviano cento guerrieri armati pesantemente e cento arcieri guidati da Gerard "Passosvelto" Ludvin.
Lord Gerrard invia quindi l'omonimo figlio a liberare il villaggio. Questo porta con se i suoi cugini e l'imponente zio Edward, fratello bastardo del capo dinastia.
La marcia verso Bodsford è breve e presto si vede il mare. Alcuni uomini del gruppo vengono inviati in avanscoperta attraverso la neve. Vedono che attraccate ci sono più di cinquanta navi, un numero imponente. Sfruttando le conoscenze militari i personaggi capiscono di avere a che fare con almeno 2.000 uomini potendo contare su un'armata di meno di 500 soldati.
Non fanno in tempo a decidere cosa fare che si iniziano a radunare alle porte del villaggio i soldati nemici. Portano con se gli stendardi dei Gand di Rocciascura e il vessillo reale dei Brereth. Per fortuna però i soldati sembrano circa 500.
Iniziano subito i guai con una discussione su chi debba guidare l'assalto. I soldati migliori sono fedeli ai Ludvin e preferirebbero non essere comandati dai Worting. Allo stesso tempo Edward è un bastardo non molto amato nelle sale del potere, ma grazie alla sua imponenza e allo spirito sanguinario è adorato dagli uomini.
Prende comunque il comando Gerrard in quanto maresciallo di Brecon. Le cose però non vanno come sperato, le truppe sono poco più che reclute che hanno ricevuto pochi giorni di addestramento. I primi movimenti di truppe sono scoordinati mentre i nemici avanzano compatti mostrando una disciplina immensa.
Edward prende in mano la situazione e incita i soldati ad avanzare. La fanteria leggera dei Worting si schiera in linea mentre i fanti pesanti dei Ludvin caricano. Gli arcieri non riescono a portarsi a tiro, cosa che avrà un peso enorme. Le due linee si scontrano ed inizialmente l'ago della bilancia va in favore di Brecon. Presto però le truppe di Rocciascura contrattaccano mettendo in rotta un reggimento dopo l'altro. Dei cavalieri Brereth intanto cercano di effettuare un'aggiramento.
Si tenta una ritirata ordinata ma la disorganizzazione prende il sopravvento. Gli uomini iniziano a correre per cercare di salvare la propria vita. I personaggi si arroccano su una collinetta circondati da trenta guerrieri Ludvin. Dopo pochi minuti, mentre la marea di stendardi azzurri avanza a suon di tamburi e corni appare chiaro che una resistenza eroica sarebbe spettacolare quanto inutile. I giocatori prendono i loro cavalli abbandonando al loro destino gli ultimi soldati fedeli che gettano le armi.
Giungono a Brecon quando è ormai buio e da lontano vedono che tutto è in fiamme. Il conto iniziale di 2000 uomini doveva essere esatto. Quelli che hanno affrontato dovevano essere una parte dei soldati nemici mentre gli altri hanno preso alla sprovvista la fortezza. Gerrard ordina a tutti di fuggire. Si rischia l'estinzione della sua casata.
Galoppano per alcune ore decidendo di raggiungere Llanfarvon passando per le Terre Selvagge. Uno dei territori ancora non conquistati. I lord al confine spesso pagano le tribù e i personaggi sanno che se individuati dai selvaggi potrebbero cavarsela con qualche moneta. Se dovessero passare invece per i territori neutrali ci sarebbe il rischio di essere venduti al Reggente a peso d'oro.
Si riposano nell'aperta campagna visto che ormai è notte profonda. Non accendono fuochi per non essere individuati e un paio di personaggi si ammalano per il grande freddo restando debilitati.
La mattina dopo entrano nel bosco dove, dopo alcune ore di cammino, incontrano un gruppo di carbonai che li invitano a condividere un pasto caldo con loro. Solo dopo averli salutati i personaggi pensano che i carbonai devono avere un qualche accordo con i selvaggi visto che hanno preferito avventurarsi nelle Terre Selvagge (non pagando le tasse sullo sfruttamento dei boschi ma rinunciando alla protezione dei Lord).
Decidono di fare dietrofront e di ucciderli prima che possano avvertire qualcuno del loro passaggio. Ormai però è buio pesto e sarebbe impossibile ritrovarli. Hernold si stacca dal gruppo sperando di trovare un po di cacciagione ma fatti pochi metri si sentono in lontananza dei cani da caccia e delle voci. Un gruppo di soldati subito gli si fionda addosso. Vengono però abbattuti senza troppi problemi. E' evidente però che in molti sono sulle loro tracce.