Gli invasori venuti dal mare:
Forze in campo: esercito reale portoghese contro esercito unito dei guanci.
Nell'ottica di esplorazione di nuove vie commerciali i portoghesi erano giunti nell'arcipelago canario. Qui, dopo aver creato piccole teste di ponte, si erano decisi ad un'azione del Regio Esercito verso l'entroterra.
Le popolazioni locali, realtivamente numerose ed organizzate anche se estremamente primitive, si erano rese conto del pericolo imminente ed avevano organizzato una resistenza.
I tre "regni" dei guanci si erano uniti in una lega antiportoghese ed attendevano l'arrivo del nemico, superiori di numero. Scelsero di dare battaglia durante una giornata di pioggia, forse sperando di spezzare più facilmente il morale dei portoghesi.
L'esercito dei guanci, comandato da due dei tre re, contava almeno decimila uomini. L'armata portoghese era molto più ridotta, fra malattie e imboscate era ridotta a poco più di 5000 soldati comandati da Alfonso di Braganza, duca dell'omonima regione.
La battaglia:
I portoghesi si attestarono immediatamente sulla difensiva, fanti leggeri ai lati e picchieri davanti. Alfonso comandò che i reparti di archibugieri caricassero e prendessero la prima linea. I guanci, molto semplicemente, usarono la loro tattica classica: carica frontale con la totalità dell'esercito, fra urla e schiamazzi.
Armati di bastoni, clave e pietre, puntavano tutto sul numero e sulla forza d'urto.
Passo dopo passo le truppe native si avvicinavano sempre di più a quelli che per loro parevano uomini disarmati ed abbigliati in modo strano; erano quasi giunti a contatto quando un enorme tuono devastò il cielo.
gli archibugieri portoghesi fecero fuoco e si ritirarono di corsa, ordinati, dietro le folte picche degli alleati. I guanci non compresero bene cosa stesse succedendo, almeno 1500 dei loro caddero all'istante al suolo e poi fu il panico totale. L'ala destra si disperse semplicemente, correndo via dal campo di battaglia e l'ala sinistra la seguì. Solamente al centro i validi combattenti arrivarono al corpo a corpo, forse non accorgendosi che entrambi i loro re erano morti con la prima salva.
L'impeto fu decisamente notevole, nonostante il panico, ma picchieri ressero perfettamente, impalando dozzine di coraggiosi guanci. Protetti dalle loro armature scintillanti parevano non accorgersi dei colpi dei loro nemici.
Non ci fu nemmeno bisogno di usare i fanti leggeri che l'esercito guancio era già disperso e fuggito.
Esito:
Vittoria schiacciante dei portoghesi
I portoghesi perdono circa 300 uomini (molti dei quali per esplosioni dell'archibugio)
I guanci perdono circa 2700 uomini ed i loro re
Forze in campo: esercito reale portoghese contro esercito unito dei guanci.
Nell'ottica di esplorazione di nuove vie commerciali i portoghesi erano giunti nell'arcipelago canario. Qui, dopo aver creato piccole teste di ponte, si erano decisi ad un'azione del Regio Esercito verso l'entroterra.
Le popolazioni locali, realtivamente numerose ed organizzate anche se estremamente primitive, si erano rese conto del pericolo imminente ed avevano organizzato una resistenza.
I tre "regni" dei guanci si erano uniti in una lega antiportoghese ed attendevano l'arrivo del nemico, superiori di numero. Scelsero di dare battaglia durante una giornata di pioggia, forse sperando di spezzare più facilmente il morale dei portoghesi.
L'esercito dei guanci, comandato da due dei tre re, contava almeno decimila uomini. L'armata portoghese era molto più ridotta, fra malattie e imboscate era ridotta a poco più di 5000 soldati comandati da Alfonso di Braganza, duca dell'omonima regione.
La battaglia:
I portoghesi si attestarono immediatamente sulla difensiva, fanti leggeri ai lati e picchieri davanti. Alfonso comandò che i reparti di archibugieri caricassero e prendessero la prima linea. I guanci, molto semplicemente, usarono la loro tattica classica: carica frontale con la totalità dell'esercito, fra urla e schiamazzi.
Armati di bastoni, clave e pietre, puntavano tutto sul numero e sulla forza d'urto.
Passo dopo passo le truppe native si avvicinavano sempre di più a quelli che per loro parevano uomini disarmati ed abbigliati in modo strano; erano quasi giunti a contatto quando un enorme tuono devastò il cielo.
gli archibugieri portoghesi fecero fuoco e si ritirarono di corsa, ordinati, dietro le folte picche degli alleati. I guanci non compresero bene cosa stesse succedendo, almeno 1500 dei loro caddero all'istante al suolo e poi fu il panico totale. L'ala destra si disperse semplicemente, correndo via dal campo di battaglia e l'ala sinistra la seguì. Solamente al centro i validi combattenti arrivarono al corpo a corpo, forse non accorgendosi che entrambi i loro re erano morti con la prima salva.
L'impeto fu decisamente notevole, nonostante il panico, ma picchieri ressero perfettamente, impalando dozzine di coraggiosi guanci. Protetti dalle loro armature scintillanti parevano non accorgersi dei colpi dei loro nemici.
Non ci fu nemmeno bisogno di usare i fanti leggeri che l'esercito guancio era già disperso e fuggito.
Esito:
Vittoria schiacciante dei portoghesi
I portoghesi perdono circa 300 uomini (molti dei quali per esplosioni dell'archibugio)
I guanci perdono circa 2700 uomini ed i loro re