I due combattenti iniziano ai lati opposti dell'arena, come sempre. Da una parte una barbara in giaco di maglia e uno spadone grosso quasi quanto lei, dall'altra il monaco silenzioso.
Per la prima volta, il monaco è troppo lento ad agire e viene sorpreso dalla vista della barbara che scatta in avanti brandendo lo spadone. Recupera il sangue freddo, lascia cadere la balestra e si mette in posa da combattimento. Maeve si lascia pervadere dall'ira, lanciando un urlo belluino che trascina il pubblico decisamente dalla sua parte. Il monaco rimane silenzioso.
Quando la barbara carica nuovamente, preparandosi a tagliare in due il monaco, questi scatta in avanti e spazza le gambe della barbara con un'entrata a piedi uniti degna del famoso gladiatore Mattheus Flaminio, mandandola a terra. Prima ancora che la barbara riprenda fiato, un pugno nel fianco le mozza nuovamente il respiro. Il monaco si rialza fulmineo, ed approfitta della vulnerabilità dell'avversaria per sferrarle due brutali calci in faccia.
Maeve, già sanguinante, sceglie di non tentare di alzarsi, preferendo attaccare. Mulina lo spadone da terra, tentando di tagliare le gambe del dannato monaco, ma questi pronuncia nuovamente strane parole nella sua lingua, "Musō Insatsu", indietreggia di un passo mandando a vuoto l'attacco. Seguendo la scia della spazzata della sfortunata barbara, il monaco si fa nuovamente avanti. Il primo calcio raggiunge Maeve alla tempia e manda fiori di pura luce a danzarle negli occhi; il secondo al centro del petto la inchioda al suolo facendole perdere definitivamente conoscenza. Il combattimento è finito, i chierici accorrono, il monaco torna nei baraccamenti.