Evito di rispondere al mare di retorica facendoti solo notare che la stragrande maggioranza dei profughi va, appunto, nei paesi confinanti. Solo che sono mediamente paesi di merda che li chiudono in campi profughi a marcire o a farsi sfruttare come schiavi tramite caporalato o per mano di organizzazioni criminali, e che alla lunga diventano fabbriche di terroristi o gente che va a combattere da una parte o dall'altra perché non ha letteralmente nessun altro modo di "vivere". Diventano quello che più ce lo mette in culo, insomma. Esempio pratico: i campi profughi palestinesi che sono terreno fertile per Hamas. Esempio pratico: i ghetti dove prolifera la criminalità. PARE che se segreghi tot persone in un posto squallido e gli togli ogni speranza di uscirne e migliorare le proprie condizioni, prima o poi quelle persone si buttano nelle mani dei "cattivi".
Qualcuno evidentemente pensa che non sia il posto migliore dove fuggire, e magari vuole raggiungere i parenti che vivono in europa dove, nonostante tutto, le prospettive sono migliori.
Come hanno fatto, da sempre, tutti i profughi di tutte le guerre, italiani compresi, ma che lo dico a fare? A qualcuno evidentemente fa comodo dimenticare che in molti posti del globo il diritto internazionale è carta straccia e che qualcuno che scappa dalla guerra potrebbe non mettere al primo posto nei suoi pensieri il modo in cui l'occidente pensa che debbano funzionare le cose.
Sono proprio stronzi, eh?