Shiran, detto "Lo Sventragnoll"
Le origini del Thane Shiran detto lo Sventragnoll sono tutt'ora un mistero.
Ciò che si sa oggi sono frammenti del suo passato emersi da varie cronache.
Lo Sventragnoll emerse dall'oblio svariate decadi fa come comandante di un manipolo di mercenari nani al soldo del miglior offerente.
Dopo svariate battaglie e saccheggi per conto di vari signori dell'est decise di stabilirsi presso i monti orientali ove investì tutti i suoi denari per la costruzione di un piccolo castello insinuato sulla ripida vetta di Korn, i signori della pietra padroni di quei luoghi vedevano positivamente l'insediamento del condottiero. Ormai da anni la regione era soffocata da continue e sempre più insistenti imboscate da parte di piccoli gruppi di Gnoll, orchi e goblin che attirati dalle ricchezze leggendarie delle miniere di quei luoghi si spingevano, anche tramite la costruzione di grezzi tunnel sotterranei, sino alle porte dei piccoli accampamenti fortificati.
Dal suo piccolo castello, il suo manipolo di 1000 spaccaferro scelti si spostava saccheggiando e disinfestando la regione.
Furono anni duri ma redditizi per Shiran detto all'epoca "Cresta di fuoco".
Era usanza a quel tempo, ma anche oggi in effetti, segnare sull'arma di ogni spaccaferro una tacchetta per ogni abominio ucciso.
Quei guerrieri così valorosi e intrepidi avevano così tanto combattuto che non solo le armi ma anche l'intera armatura in piastre era ricoperta da segni.
Passarono alcuni anni e la ricchezza del Thane aumentò a dismisura e così anche quella della regione.
I Nani di pietra eran ben contenti di pagare il mercernario con una minima parte dei guadagni delle estrazioni.
Ma è conoscenza comune che in un mondo tormentato da miseria e dolore una tale prosperità avrebbe risvegliato le ambizioni e la cupidigia di molti.
E così una notte di primavera un'esercito di Gnoll si fece avanti.
Un'immensa distesa di luride creature ululanti, a capo di loro se ne stava irto nel suo destriero bestiale Lokondo stesso detto lo "Scuoia nani". Dietro il leggendario Gnoll una decina di araldi portavano altrettanti stendardi composti da un'orrore di pelli scuoiate di nani e teste appese.
Il disgusto nel Thane fu enorme, l'intera sua avanguardia composta da un centinaio di soldati del clan era stata sopraffatta, alcuni erano stati scuoiati mentre altri, rasati e depilati, se ne stavano nudi, incatenati, davanti al signore Gnoll.
Il Thane diede subito ordine ad un suo fidato messaggero d'andare a Karak Lazhan per chiedere l'intervento dell'armata reale. Immediatamente il messaggero partì sfruttando un tunnel sotterraneo costruito per le emergenze.
Ma ormai doveva agire: l'esercito dello Gnoll visibile dal torrione più alto del castello era a poche ore di marcia dalla fortezza e doveva essere fermato ad ogni costo.
Il Thane decise di affrontare l'esercito comandato da Lokondo.
Non aveva rifornimenti per reggere un'assedio prolungato e non poteva permettere che i civili all'interno del castello venissero uccisi o peggio schiavizzati.
Le porte di Karak Shir si aprirono, gli immensi portoni in ferro si spalancarono lentamente cigolando ad ogni centimetro.
Quando il portone principale fu completamente aperto l'armata nanica avanzò attraversando il fossato e piazzandosi sopra un'altura naturale, davanti e sopra l'esercito degli Gnoll.
Shiran sapeva bene che sarebbe stato un suicidio ma non poteva fare altrimenti, doveva affrontare il nemico sperando di poterlo indebolire abbastanza per poi lasciare il compito di respingerlo all'esercito dei Nani di Pietra, numericamente superiore a quello dello Sventragnoll.
Infatti il Warlord aveva un'esercito d'élite composto da 6000 truppe scelte mentre gli Gnoll erano circa 14000 soldati.
Lokondo vedendo l'esercito nanico posizionarsi in alto diede immediatamente ordine d'attaccare.
Ore interminabili ove solo il crepitio delle armi e delle armature e le urla incessanti dei moribondi spezzavano come un fendente preciso il silenzio di quella valle di lacrime.
L'esercito di Shiran era completamente distrutto: un'ammasso di armature e pezzi di carne riempivano la salita e poco sotto sulla parte iniziale della grande vallata. Shiran giaceva a terra ferito completamente, nudo, con piedi e mani legate a catene di ferro.
Davanti a lui si ergeva Lokondo con tutta la sua tracotanza. Con un gesto della mano, sorridendo, Lokondo diede ordine d'assedio alle sue riserve. Si avvicino al Thane e afferrandolo per la lunga cresta arancione lo costrinse a guardare l'orrido spettacolo che si parava avanti.