Abyssius
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Pardon ç_ç
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Evento von Carstein e i predatori dell'anello perduto
- Creatore Discussione Balto
- Data di Inizio
Folco era ancora intento a guardare verso l'alto, nell'attesa che qualcuno si decidesse a scendere, quando udì le parole di Lisbeth. Non fece in tempo a dirle "Aspettate!" che quella s'era già intrufolata per il buio corridoio. "Dannazione...non posso certo lasciarla sola" borbottò "vabbè..." sospirò e con la torcia in mano la seguì in quella esplorazione.
Silen
Get a life
Alla luce delle torce portate da Folco e dagli altri avventurieri che vi entrarono, chi più chi meno rapidamente, il corridoio si rivelò essere una sorta di catacomba. Su entrambe le pareti, a intervalli regolari, erano stati scavati dei loculi, chiusi da lapidi di roccia nelle qualie rano state incise alcune brevi iscrizioni. In quel luogo sotterraneo lontano dalle intemperie le lapidi avevano resistito bene ai secoli, e le scritte erano perfettamente leggibili.
"Baltus di Idara, monaco della sacra abbazia di Llanfair. Che la luce di Astera lo illumini."
"Arminio di Doravos, priore della abbazia di Vyardenfels. Che la luce di Astera lo illumini."
"Lukas Ostreganzio di Grottaferrata, monaco nella cattedrale di Taraska. Che la luce di Astera lo illumini."
"Aby di Aravesia, monaco della cattedrale di Gastansofel. Che la luce di Astera lo illumini."
E ancora e ancora, c'erano forse centinaia di loculi, ognuno col nome di un monaco, un abate o un sacerdote e la stessa breve preghiera, ripetuta all'infinito. Evidentemente il gruppo si trovava nella sezione del sotterraneo dove erano stati sepolti tutti i sacerdoti che avevano servito nella grande cattedrale. Interessante da un punto di vista storico, ma un luogo ben improbabile dove trovare il cimelio della famiglia Von Carstein.
"Baltus di Idara, monaco della sacra abbazia di Llanfair. Che la luce di Astera lo illumini."
"Arminio di Doravos, priore della abbazia di Vyardenfels. Che la luce di Astera lo illumini."
"Lukas Ostreganzio di Grottaferrata, monaco nella cattedrale di Taraska. Che la luce di Astera lo illumini."
"Aby di Aravesia, monaco della cattedrale di Gastansofel. Che la luce di Astera lo illumini."
E ancora e ancora, c'erano forse centinaia di loculi, ognuno col nome di un monaco, un abate o un sacerdote e la stessa breve preghiera, ripetuta all'infinito. Evidentemente il gruppo si trovava nella sezione del sotterraneo dove erano stati sepolti tutti i sacerdoti che avevano servito nella grande cattedrale. Interessante da un punto di vista storico, ma un luogo ben improbabile dove trovare il cimelio della famiglia Von Carstein.
Balto
Ninja Skilled!
Folco rimase in silenzio, ammutolito di fronte a quella inaspettata - in termini di quantità - scoperta. Dopo qualche istante il silenzio fu rotto dalla voce di Lisbeth e Folco le annuì, mentre faceva luce su altri nomi prima nell'oscurità; inoltre le rispose "Avete proprio ragione, è una cosa che non si vede tutti giorni. Tutti questi uomini... la loro vita passata a pregare...nel corso degli anni, dei decenni, dei secoli...tutti qui riuniti. C'è come un senso particolare di sacro, una quiete velata di malinconia, non so" si strinse nelle spalle e poi tagliò corto "Nella Contea non abbiamo luoghi di questo tipo". Si avvicinò a un loculo e ne lesse il nome "Lukas Ostreganzio, feh...che nome!" commentò per poi tirare avanti.
La sua curiosità terminò non appena Mannfred ricordò che erano lì per "lavoro" e non in una visita culturale "Certo, Vostra Eccellenza, continuiamo pure".
La sua curiosità terminò non appena Mannfred ricordò che erano lì per "lavoro" e non in una visita culturale "Certo, Vostra Eccellenza, continuiamo pure".
Silen
Get a life
Il corridoio continuò per un pò, sempre uguale, infine si concluse in una nuova stanza circolare, in tutto e per tutto simile a quella da dove erano entrati, con la sola ecczione che non vi erano scale rugginose che portavano verso l'altro. In compenso non vi erano porte ad ostacolare gli avventurieri: le quattro aperture (tre più quella da cui erano arrivati) erano tutte spalancate ed accessibili.
Balto
Ninja Skilled!
Mannfred si avvicinò a turno ad ognuna delle tre aperture e scrutò nell'oscurità.
Insoddisfatto, si prese qualche momento per accarezzarsi il pizzetto mefistofelico, espressione ingrugnita... da che parte?
Non amava ricorrere a tali soluzioni per via dell'aria da 'ciarlatano' che trasmetteva agli osservatori e per via del risultato sempre MOLTO interpretabile ed assolutamente incerto ma in mancanza di meglio...
Sospirò ed estrasse un pendolo di discrete dimensioni, in argento, dalla bisaccia quindi si incamminò da un lato all'altro della stanza facendolo oscillare, ripetendo l'operazione svariate volte.
Al decimo passaggio, apparentemente soddisfatto, si bloccò di scatto al centro della stanza e prese a tracciare dei simboli, con un gessetto, tutto intorno a sé, componendo un intricato intreccio di glifi arcani.
Continuando ad ignorare gli altri, il Visconte si inginocchiò, ripose nella bisaccia pendolo e gessetto ed estrasse delle rune d'osso, forse nocche.... umanoidi?
Se le passò da una mano all'altra, non in maniera dissimile da chi sta per lanciare dei dadi e cerca di richiamare a sé la fortuna, quindi si morse a fondo e con forza un polpastrello, impiastricciò del proprio sangue le rune, mormorò alcune parole sottovoce e lanciò le ossa alte in aria...
Sangue chiama sangue, pensò il mago... se la tomba dell'avo era qui, le rune gli avrebbero indicato la via migliore per raggiungerla... ammesso che il fato, notoriamente capriccioso, collaborasse...
@Silen
Insoddisfatto, si prese qualche momento per accarezzarsi il pizzetto mefistofelico, espressione ingrugnita... da che parte?
Non amava ricorrere a tali soluzioni per via dell'aria da 'ciarlatano' che trasmetteva agli osservatori e per via del risultato sempre MOLTO interpretabile ed assolutamente incerto ma in mancanza di meglio...
Sospirò ed estrasse un pendolo di discrete dimensioni, in argento, dalla bisaccia quindi si incamminò da un lato all'altro della stanza facendolo oscillare, ripetendo l'operazione svariate volte.
Al decimo passaggio, apparentemente soddisfatto, si bloccò di scatto al centro della stanza e prese a tracciare dei simboli, con un gessetto, tutto intorno a sé, componendo un intricato intreccio di glifi arcani.
Continuando ad ignorare gli altri, il Visconte si inginocchiò, ripose nella bisaccia pendolo e gessetto ed estrasse delle rune d'osso, forse nocche.... umanoidi?
Se le passò da una mano all'altra, non in maniera dissimile da chi sta per lanciare dei dadi e cerca di richiamare a sé la fortuna, quindi si morse a fondo e con forza un polpastrello, impiastricciò del proprio sangue le rune, mormorò alcune parole sottovoce e lanciò le ossa alte in aria...
Sangue chiama sangue, pensò il mago... se la tomba dell'avo era qui, le rune gli avrebbero indicato la via migliore per raggiungerla... ammesso che il fato, notoriamente capriccioso, collaborasse...
@Silen
Balto
Ninja Skilled!
Il Visconte rimase letteralmente a bocca aperta, occhi spalancati.
L'espressione era talmente esagerata da risultare quasi comica...
Da che aveva memoria, le rune non avevano MAI dato un responso così netto e chiaro... semplicemente... non era così che funzionava.
Il fato ed il tempo erano come un fiume, con le proprie correnti ed insidie, trabocchetti, mulinelli... per questo interpretare le ossa era una faccenda molto complicata.
Mannfred mormorò
"...... ha... funzionato... ? .... ma sì.... certo che ha funzionato.... perchè non dovrebbe funzionare.... il ragionamento regge.... sì... e io sono Mannfred von Carstein.... non una strega da due soldi... certo che doveva funzionare!"
Ancora un po' incredulo ma con rinnovato vigore e fiducia, il Visconte si alzò ed indicò al gruppo la via
"Di là.... le rune sono... dannatamente chiare...."
Raccolse le ossa da terra e fece un segno col gessetto davanti all'apertura dalla quale provenivano così come a quella che avrebbero imboccato.
Lisbeth era come al solito entusiasta e prese la mano di Folco, incamminandosi lungo la strada indicata ed osservando, sempre curiosa, i nomi sulle nicchie alle pareti.
L'espressione era talmente esagerata da risultare quasi comica...
Da che aveva memoria, le rune non avevano MAI dato un responso così netto e chiaro... semplicemente... non era così che funzionava.
Il fato ed il tempo erano come un fiume, con le proprie correnti ed insidie, trabocchetti, mulinelli... per questo interpretare le ossa era una faccenda molto complicata.
Mannfred mormorò
"...... ha... funzionato... ? .... ma sì.... certo che ha funzionato.... perchè non dovrebbe funzionare.... il ragionamento regge.... sì... e io sono Mannfred von Carstein.... non una strega da due soldi... certo che doveva funzionare!"
Ancora un po' incredulo ma con rinnovato vigore e fiducia, il Visconte si alzò ed indicò al gruppo la via
"Di là.... le rune sono... dannatamente chiare...."
Raccolse le ossa da terra e fece un segno col gessetto davanti all'apertura dalla quale provenivano così come a quella che avrebbero imboccato.
Lisbeth era come al solito entusiasta e prese la mano di Folco, incamminandosi lungo la strada indicata ed osservando, sempre curiosa, i nomi sulle nicchie alle pareti.
Folco era rimasto qualche passo più dietro di Mannfred, insieme a Lisbeth. Dopo un rapida occhiata alle tre aperture che si trovavano di fronte a loro, guardò Lisbeth in volto scuotendo debolmente il capo, non sapendo cosa dire. Ben presto, però, la sua attenzione fu catturata dal pendolo argenteo che estrasse il Visconte dalla sua bisaccia e stette ugualmente in silenzio a vedere quelle "operazioni" in corso. La sua espressione piuttosto perplessa perdurò anche quando Mannfred prese in mano le ossa e le lanciò in aria; in quelmomento non poté esimersi dal dire a bassa voce, inclinandosi di lato, all'orecchio di Lisbeth "Ma l'avevate visto già fare una roba simile?" le domandò. Tuttavia rimase stupito dal segnale inequivocabile delle ossa e aprì debolmente la bocca, sorpreso, balbettando un "Ma...davvero? oooh..." e cercò lo sguardo degli altri componenti della stramba comitiva.
Annuì all'ordine di Mannfred, ma prima ancora di mettersi in movimento, fu preceduto dall'entusiasmo di Lisbeth che letteralmente lo trascinò verso l'apertura, "Sì, vostra signoria, certo andiamo a vedere...fate attenzione, però". Stava per dipingersi un sorriso sul volto dello hobbit ma questo venne smorzato non appena videro il muro che sbarrava loro la strada.
Scrutò la nuca di Mannfred, in attesa di nuovi ordini.
Annuì all'ordine di Mannfred, ma prima ancora di mettersi in movimento, fu preceduto dall'entusiasmo di Lisbeth che letteralmente lo trascinò verso l'apertura, "Sì, vostra signoria, certo andiamo a vedere...fate attenzione, però". Stava per dipingersi un sorriso sul volto dello hobbit ma questo venne smorzato non appena videro il muro che sbarrava loro la strada.
Scrutò la nuca di Mannfred, in attesa di nuovi ordini.
Abyssius
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I due Naga osservarono le tombe con attenzione, controllando se c'era qualcosa di nascosto.
-Ora che ci penso, uno degli ambasciatori dei Centauri non si chiama Abyen?-
Axhut si grattò le scaglie, pensieroso: -Hai ragione. Forse è "Aby" è una radice comune alle altre lingue. Tu cosa credi che potrebbe significare?-
Celeze riflettè per qualche instante, prima di sorridere: -Forse "ritardatario"-
Axhut scosse la testa, prima di andare avanti.
Seguirono Manfred e gli altri lungo il corridoio, fino al muro. Axhut iniziò a controllare con attenzione ogni mattone, per vedere se qualcuno di questi era cavo. -Non credo che la vostra magia si sbagli. Tuttavia, non credo di avere degli attrezzi adatti con me, per rompere questo muro.- E proseguì meticolosamente la sua verifica.
-Ora che ci penso, uno degli ambasciatori dei Centauri non si chiama Abyen?-
Axhut si grattò le scaglie, pensieroso: -Hai ragione. Forse è "Aby" è una radice comune alle altre lingue. Tu cosa credi che potrebbe significare?-
Celeze riflettè per qualche instante, prima di sorridere: -Forse "ritardatario"-
Axhut scosse la testa, prima di andare avanti.
Seguirono Manfred e gli altri lungo il corridoio, fino al muro. Axhut iniziò a controllare con attenzione ogni mattone, per vedere se qualcuno di questi era cavo. -Non credo che la vostra magia si sbagli. Tuttavia, non credo di avere degli attrezzi adatti con me, per rompere questo muro.- E proseguì meticolosamente la sua verifica.
Silen
Get a life
L'accurato esame del Naga rivelò che alla giunzione con le pareti del corridoio sembrava esserci un piccolo spazio vuoto, poco più di una fessura ma niente altro. Se davvero le ossa di Mannfred non mentivano, quel che stavano cercando era oltre quella parete, ma non c'era alcun modo visibile di penetrarla.
Almeno, non nelle immediate vicinanze.
Almeno, non nelle immediate vicinanze.
Abyssius
Spam Master
-Umh...- Axhut controllò vicino al pavimento, alla ricerca degli eventuali segni che si potevano notare vicino i passaggi segreti (Il pavimento doveva mostrare dei segni, se quella parete era mobile.) -Celeze, controlla le pareti del corridoio. Forse c'è qualcosa che non abbiamo visto, mentre giungevamo qui.- Poi si rivolse a Manfred: -Se questa è una parete a scomparsa, da qualche parte deve esserci un interruttore. Potremmo entrare con la forza, se ne avessimo i mezzi. -
Celeze fece un cenno di diniego a questa affermazione: -Se c'è un passaggio segreto, significa che chi l'ha costruito voleva nascondere qualcosa. E se era qualcosa di importante, avrà sicuramente pensato a qualche trappola.-
Celeze fece un cenno di diniego a questa affermazione: -Se c'è un passaggio segreto, significa che chi l'ha costruito voleva nascondere qualcosa. E se era qualcosa di importante, avrà sicuramente pensato a qualche trappola.-