[Viaggiatori Velcar] Katab ak issam

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Nel ponte H9 della nave Qasim giace il Katab ak issam, parola che in Velcar significa Libro della Legge. Si tratta di un grande database dove sono contenute tutte le leggi, gli editti o atti ufficiali che la flotta ha dovuto prendere dall'inizio del Hajab, ossia il grande esilio. Un terminale ne consente la visualizzazione a scopi giuridici o semplicemente di consultazioni da parte di giurisperiti e storici, è il patrimonio politico e culturale dei Velcar da quando dovettero lasciare il loro pianeta madre cacciati da un'intelligenza artificiale. Ritieniti fortunato tu che puoi consultarlo e puoi trarne vantaggio accrescendo la tua jilis, ossia la tua saggezza.

ELENCO LEGGI

He' ak pasa aks eddyayas [A proposito del culto degli anziani]
He' ak suburrya [A proposito del governo]
He' ak muattila [A proposito dell'indivisibilità]
He' ak onomaya [A proposito dell'onomastica]
He' ak Nafez [A proposito del Pellegrinaggio]
He' ak Valaam [A proposito del Velo]
He' ak tyanes ak Vayyalyas [A proposito della condizione di Viaggiatori]
He' aks Khayyiayas [A proposito delle Intelligenze Artificiali]

VOCABOLARIO VELCAR - ITALIANO

A: la lettera A, a seguito di un nome, un pronome o un sostantivo, può avere il significato di "con" e formare un complemento di compagnia o unione.
Aalat: felice.
Ak/Aks: preposizione, non ha genere. Corrisponde al nostro del/della/di. Aks è la forma plurale.
Audage: casa. Con la A maiuscola va ad indicare il nome con cui i Velcar chiamano il loro pianeta d'origine perduto, il termine ha dentro di sè una fortissima carica emotiva e malinconica. Così potente che attualmente gli scompartimenti e le stanze residenziali dei Velcar non sono chiamate "Audage" ossia casa ma "Lyya" ossia "Cabina". Nonostante questo le elitè Velcar hanno sempre tentato, anche a causa della pressione dell'esercito, di fomentare un certo orgoglio nomade per evitare fazioni favorevoli ad un tentativo di ritorno a casa.
Ayy: pronome, traducibile con il nostro voi.
Bar: articolo determinativo, si usa indiffirentemente per entrambi i generi. Corrisponde al nostro il/la.
Bayu: la parola indica quei particolari incrociatori della flotta Velcar che hanno anche e soprattutto funzione civile in quanto spazio vitale dei Velcar. Sono insomma le enormi navi-pianeta su cui i Velcar passano la maggior parte della sua vita. La Qasim e la Ayyub sono le due storiche navi, chiaramente ammodernate, che scamparono all'Hajab conducendo in salvo il popolo Velcar.
Cafil: titolo onorifico che in italiano potremmo rendere come Protettore della Fede o delle Usanze Tradizionali.
Carha: consapevolezza.
Celebi: flotta. Con la C maiuscola sta ad indicare la flotta per eccellenza, quella Velcar.
Cushàl: avverbio di tempo, traducibile con il nostro ora.
Eddya: anziano. Con la A maiuscola la parola si riferisce precisamente a tutti i Velcar morti che hanno preceduto la generazione contemporanea, delle sorta di numi tutelari del popolo Velcar.
Eddyakas: è la parola con cui in lingua Velcar si indica il Senato, organo inter-planetare di governo della galassia dove attualmente risiede la flotta Velcar. Linguisticamente parlando deriva dalla parola Eddya, anziano, e kas ossia la particella con cui si creano forme dispregiative di un sostantivo. Questo fatto si deve alla sacralità che riveste la parola Eddya, anziano, in Velcar. Venerando i loro antenati il Senato è indicato come congresso di anziani di minore pregio e importanza rispetto agli Anziani per eccellenza, ossia le generazioni anteriori di Velcar.
Darcìd: interno. Può essere usato sia come aggettivo che come sostantivo.
Escheman: sostantivo che va ad indicare l'insieme dei tre pilastri che formano la religione Velcar. La parola può essere tradotta sia con fede che con usanze tradizionali, le due cose nella cultura Velcar coincidono.
Falàt: navigazione. Parola molto usata nel saluto tipico Velcar "Aalatyas falàtyas" (felici navigazioni)
Faqil: dono. Con la D maiuscola sta ad indicare il dono per eccellenza, quello che un giovane Velcar deve riportare dal suo pellegrinaggio
Feyyan: unità, concordia. E' la parola che esprime il profondo legame che ogni Velcar ha con un suo simile, la concordia tra le varie componenti sociali deve sempre regnare e gli interessi particolari devono piegarsi a quelli comunitari affinchè i Velcar possano continuare ad esistere uniti in un unica flotta e in unico popolo.
Fi: suffisso verbale che indica la terza persona singolare.
Fu: aggettivo o pronome possessivo. Si traduce con il nostro "suo/sua" non c'è distinzione di genere.
Gagyeros: magistratura preposta ad eseguire le volontà della Mu'hali nei diversi ponti in cui sono costituite le navi della flotta.
Gelìk: parola traducibile con il nostro concetto di "re", la società Velcar, quando era sul suo pianeta madre, ha avuto all'inizio della sua storia una forte monarchia poi scalzata da una forma di governo repubblicana che, dopo l'Hajab, ha assunto la forma attuale di democrazia diretta.
Gezzan: espressione Velcar che possiamo tradurre con "comportarsi da re" (deriva da Gelìk, re, e Zaein, comportarsi). E' un retaggio che i Velcar si portono dietro sin da prima dell'Hajab, quando la monarchia venne fatta cadere in favore di una democrazia meritocratica. Quest'ultimo sistema sarà poi sostituito dall'attuale mix di potere militare e popolare. Il Gezzan è uno dei più alti crimini perpetrabili dall'Imir della Celebi, viene punito con l'Esilio (nei casi più gravi anche con la pena di morte) ed è considerato un peccato di tracotanza impossibile da perdonare.
Hajab: esilio. Con la lettera maiuscola va a identificare il Grande Esilio, ossia il momento in cui i Velcar dovettero abbandonare il loro mondo natale vittime dell'Intelligenzia Adirno. Fu un evento traumatico dal quale risale l'attitudine al nomadismo dei Velcar.
He': preposizione, non ha genere. Corrisponde perfettamente alla nostra formula "A proposito di", forma il nostro complemento argomentativo.
Il'ha: crasi tra la parola Ilya, spirito, e Eddya, anziano, in una prima forma attestata appare come Il'dya, poi trasformatosi in Il'ya e quindi in Il'ha per una serie di progressive aspirazioni. Il sostantivo va ad indicare gli spiriti di tutti gli avi venerati dai Velcar. La venerazione degli Il'ha è uno dei tre pilastri della Fede.
Ijdad: crasi tra la parola Ijil e Darcìd. L'espressione è traducibile con la parola "Guerra Santa" anche se, letteralmente, andrebbe tradotto con Sforzo Interno. Si riferisce alla tradizione Velcar per la quale la lotta contro l'Intelligentia Adirno, ossia contro chi li ha costretti all'Hajab, e contro ogni forma di intelligenza artificiale autocosciente, sia un dogma assoluto. Ogni Velcar deve aderire all'Idjad e combattere gli Adirno e le altre intelligenze con ogni sua forza affinchè nessun popolo possa sperimentare più il dolore provocato ai Velcar dall'Hajab. E' una strana tradizione che unisce in sè le spinte militariste dei primi momenti della flotta e quelle più umanitarie date dall'elaborazione del lutto post-esilio.
Ijil:: sforzo.
Ilya: spirito, anima.
Imir: comandante, generale. Termine militare passato anche nell'ambito politico-amministrativo.
Imir degli Imiryas: letteralmente Comandante dei Comandanti, si può tradurre con la nostra parola Ammiraglio.
Imir della Celebi: la più alta magistratura, rappresentante di tutto il popolo Velcar. Si tratta di una sorta di console.
Inshàl: avverbio di tempo, corrisponde al nostro "prima".
Issam: legge.
Ja: infisso verbale che indica un tempo verbale corrispondente al nostro "imperfetto".
Jalal: forza creatrice dell'universo, principio creatore di ogni cosa. E' un concetto fumoso e indistinto, per i Velcar sta a significare quelle forze oscure che all'inizio dei tempi si misero in moto affinchè l'universo potesse essere creato e la vita infusa.
Jabya: sostantivo traducibile con la parola "decadenza". Con la lettera maiuscola indica un preciso periodo storico dei Velcar conseguente all'inizio dell'Hajab, forse il periodo più difficile dall'inizio del viaggio.
Jahi: suffisso utilizzato per rendere forme vezzeggiative o diminutive del nome, esempio: Mur=città Murjahi=cittadella
Jilis: saggezza.
Kalein: si tratta del verbo essere. La forma "kaleim" che si ritrova nel tipico saluto Velkar "Tasya kaleim ayya" è una particolare modo verbale tipico della lingua Velcar e chiamato "esortativo". Si tratta probabilmente di un retaggio dal linguaggio ufficiale militare, probabilmente un'usanza nata dal momento in cui anche i civili, nei primi tempi dell'Hajab, dovevano rispettare gli ordini militari. Corrisponde, in parte ma non sempre, al nostro congiuntivo.
Kas: suffisso utilizzato per la creazione di forme dispregiative del nome.
Katab: libro.
Khayyia : parola che indica sia il concetto filosofico ed etico di "male" che le "intelligenze artificiali" in genere. Il termine vuole sempre il maiuscolo in entrambi i significati, forse proprio a sottolineare la grande importanza che ha la parola all'interno della società Velcar.
Laat: aggettivo, traducibile con il nostro grande.
Lyya: cabina. Nella lingua Velcar indicano le cabine di residenza di ogni Velcar. Vale sia per cabine private che comunitarie.
Pasa: culto di qualsiasi genere.
Mahdein: infinito del verbo "eseguire".
Mansur: tela.
Mayya: avverbio di moto a luogo, traducibile con il nostro verso.
Mira: assemblee popolari sorteggiate, deliberano in materia giudiziaria.
Mu'hali: assemblea plenaria di tutti i Velcar che hanno effettuato il Nafez. Si riunisce per via olografica e vota in modalità informatica, i sistemi che gestiscono le votazioni sono avanzatissimi e a prova di truffa. Nel caso qualcuno tenti di truccare le votazioni viene punito con la pena di morte, essendo considerato alto tradimento e uno dei crimini peggiori. Si tratta dell'organo supremo, unico che può legiferare.
Muattila: indivisibilità.
Mujuhakin: elezione.
Mur: città.
Nafez: pellegrinaggio. Si tratta del rito di iniziazione che ogni Velcar deve affrontare al compimento del suo quarantacinquesimo anno di età. Si tratta di uno dei tre pilastri della Fede.
Nak: suffisso verbale che indica la terza persona singolare.
Nar: particella patronimica, serve a comporre il proprio nome seguita dal nome di battesimo del proprio padre.
Nàvik: ciclo. Nell'espressione Laat Nàvik va ad indicare il Grande Ciclo, ossia la credenza Velcar che la storia dell'universo si ripeti sempre in una serie di cicli tutti uguali composti da: nascità di una civiltà, suo sviluppo, autodistruzione di tale civiltà. Rompere questo ciclo e far sì che non si ripeta è diventato, dopo l'esilio, uno dei temi più sentiti da un Velcar. Se precedentemente esso era accettato come dato di fatto, quasi ad un livello religioso-sacrale, dopo l'Hajab e la sperimentazione di cosa voleva dire rischiare davvero l'autodistruzione, i Velcar cambiarono gradualmente la loro percezione del Laat Nàvik arrivando ad identificarlo come uno dei più grandi mali dell'universo.
Onomaya: onomastica. La parola indica nello specifico il culto del nome, uno dei tre pilastri della fede Velcar. Si tratta di uno dei tre pilastri della Fede.
Os/Oss: preposizione indicante il nostro in.
Pail: nave.
Qawein: infinito del verbo "tessere".
Saqàt: verità.
Rabìt: avverbio di luogo, corrisponde al nostro "dove".
Suburrya: governo.
Taijil: magistratura preposta alla gestione dei commerci e agli affari esteri.
Takì: fato.
Tasya: pace.
Tayub: ragno.
Tyanes: condizione.
Ummaj: difesa.
Valaam: velo. La parola indica specificatamente la tuta robotica protettiva che i Velcar sono soliti indossare.
Vas: particella che va ad indicare l'espressione "membro di", si usa al conseguimento del proprio Nafez una volta che si è accettati come cittadini dell'equipaggio di una nave..
Vay: parola traducibile con "viaggio". I Velcar la usano per indicare il nomadismo perpetuo della loro flotta.
Vayyal: viaggiatore. E' il termine con cui un Velcar usa definirsi, la parola viene usata anche prima del nome di battesimo per chiamare o citare un proprio simile. Può avere un analogo nel comunista "compagno" o nel militaresco "camerata". Tale parola indica precisamente la condizione di ogni Velcar, questa non potrà mai essere negata e dovrà essere pienamente accettata come proprio tratto distintivo.
Vayein infinito del verbo "viaggiare".
Yal: suffisso che, dopo la radice di un verbe, lo può trasformare in un sostantivo che va ad indicare chi compie l'azione relativa. Esempio: Vayein significa viaggiare, Vayyal significa viaggiatore.
Yas: suffisso che si usa per formare il plurale dei sostantivi sia maschili che femminili. Nel caso la parola finisca con una vocale si procede al troncamento di quest'ultima mantenendo invece interamente la forma "yas".
Yasir: tracotanza. E' uno dei peccati peggiori secondo la morale Velcar, si tratta di un eccessiva sicurezza di se che porta a superare dei limiti che non devono essere superati. Alcuni Velcar sostengono che l'Hajab sia avvenuto proprio per l'eccessiva yasir dei Velcar stessi che avevano inventato un curioso metodo di conservazione delle personalità dei propri avi tramite una riproduzione di esse in delle sorte di intelligenze virtuali. Durante l'Hajab tale archivio venne distrutto e i Velcar eliminarono tale pratica per evitare problemi di rivolte interne, tuttavia le classi dirigenti rifiutano di considerare lo yasir come motivazione dell'Hajab individuando il colpevole nell'Intelligenzia Adirno.
Zaein: infinito del verbo "comportarsi".
 

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He' ak pasa aks eddyayas [A proposito del culto degli anziani]

Io Seeto'Hodda vas Qasim, Imir [comandante] della Celebi [la Flotta per eccellenza, quella Velcar] promulgo la seguente legge, secondo la volontà del popolo Velcar e la benedizione degli Il'ha [spiriti degli anziani], a riguardo dell'espletamento delle pratiche religiose all'interno delle navi della flotta:

- Che il culto degli Il'ha sia l'unica religione praticabile, il rispetto e la devozione verso chi ci ha procreato devono essere i cardini della nostra esistenza affinchè la loro memoria non venga perduta.
- Che sia dichiarata eresia pensare che il popolo Velcar abbia peccato di Yasir [tracotanza, corrisponde esattamente al greco antico hybris], e che gli Il'ha ci abbiano puniti con il terribile Hajab, durante il quale le personalità replicate degli Il'ha vennero distrutte complettamente e il popolo dovette abbandonare la sua Audage [casa, con la lettera maiuscola sta ad indicare la Casa per eccellenza ossia il pianeta originario dei Velcar da cui sono dovuti fuggire]. Gli Il'ha ci assistono, non ci servono intelligenze virtuali per poterli onorare dei giusti riti.
- Che, in qualità di primo uomo del governo, mi sia dato il titolo di Cafìl [titolo Velcar che significa Protettore della Fede] in modo da poter preservare il sacro culto e farmi difensore dell'Escheman [termine con cui si usa riunire le credenze religiose tradizionali dei Velcar tra cui il culto degli Il'ha, il valore sacro del nome e altro].

Così il popolo Velcar ha deciso,
così il governo esegue.
 

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He' ak suburrya [A proposito del governo]

Io Seeto'Hodda vas Qasim, Imir della Celebi promulgo, secondo la volontà del popolo Velcar e la benedizione degli Il'ha, la seguente legge a riguardo dell'esercizio del potere:

- Che l'Imir della Celebi sia considerata la magistratura più elevata e che essa possa essere tenuta per un massimo di due anni dalla stessa persona. Al termine di questi due anni la Mu'hali, Assemblea Plenaria dei Velcar che hanno eseguito il Nafez [ossia il Pellegrinaggio], eleggerà un nuovo Imir della Celebi scegliendo il migliore tra tutti. L'Imir della Celebi risiederà sulla nave ammiraglia, la Qasim diventandone l'autorità principale. Esso sarà il mezzo tramite il quale la diretta volontà del popolo Velcar si esprime, un compito onorevole quanto difficile. Non sarà possibile mantenere l'incarico per due mandati possibili e dovranno essere passati almeno dieci anni prima di poter essere nuovamente eleggibili.
- Che vengano eletti due Imir per ciascuna delle restanti navi costituenti la Celebi. Essi saranno eletti a vita e avranno il pieno controllo militare di esse. [anomalia nel sistema politico Velcar, nonostante il puntare su una democrazia diretta l'autorità militare ha ancora una sua forte presa e mantiene delle cariche istituzionali: residuo dai tempi dell'Hajab in cui l'esercito aveva svolto un compito primario per la sopravvivenza della razza.]
- Che la giustizia all'interno delle tre navi venga invece amministrata dalle Mira [Assemblee Popolari], in cui cittadini Velcar verranno sorteggiati ad ogni processo per espletare i loro obblighi civili verso lo stato.
- Che l'esercito della Celebi assuma invece, giacchè il popolo tutto gli è grato del grande sacrificio fatto per difenderlo durante l'Hajab, il compito di mantenere l'ordine pubblico interno per tramite dell'operato di ciascun Imir della nave. L'Imir degli Imiryas [Ammiraglio] rappresenterà la massima magistratura a riguardo, eletta dalla Mu'hali, e l'incarico avrà durata vitalizia. A Ysin'Mal vas Qasim, inoltre, viene ratificata tale carica fino alla sua morte.
- Che infine venga eletto anche un Taijil, responsabile del commercio e degli affari esteri, tale incarico avrà una durata massima di due anni, dopodichè la Mu'hali eleggerà un nuovo Taijil. E' possibile rinnovare il mandato solo per due volte, dopodichè non si sarà più eleggibili per tale magistratura.
- Che per ogni ponte di ogni nave sia eletto un Gagyeros, magistrato atto a rappresentare il governo localmente. Che esso abbia potere esecutivo delle leggi promulgate dalla Mu'hali e funga da tramite tra i cittadini e il governo stesso. Che venga eletto dai residenti che hanno compiuto il Nafez in un'assemblea, l'incarico può essere ricoperto per un massimo di due anni dopo i quali si dovranno tenere regolari elezioni. Non sono previsti limiti di rinnovo del mandato.
- Che sia concesso alla Mu'hali di revocare ogni magistratura nel caso un regolare processo attesti abusi di poteri. La Mu'hali è l'unico organismo sovrano, assemblea plenaria a cui partecipiano tutti i Velcar. Ogni Velcar ha possibilità di proporre proprie leggi che sono poi discusse ogni mese dall'assemblea riunita tramite conclave olografico. Ogni Velcar può quindi votare informaticamente decidendo senza intermediari o delegati di sorta. Ogni decisione presa dalla Mu'hali, siano esse elezioni di incarichi statali o leggi di altro tipo, sia dichiarata valida se raggiungerà i 2/3 dei voti più uno.
- Nel caso l'Imir della Celebi venga invece accusato da un regolare tribunale popolare di Gezzan [parola Velcar che significa letteralmente comportarsi da re] esso dovrà dimettersi subito e verrà esiliato immediatamente dalla flotta Velcar e condannato a non ritornare mai più tra i suoi simili. Il suo nome verrà dannato e non potrà più essere dato ai neonati Velcar.

Così il popolo Velcar ha deciso,
così il governo esegue.
 

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He' ak muattila [A proposito dell'indivisibilità]

Io Seeto'Hodda vas Qasim, Imir della Celebi promulgo, secondo la volontà del popolo Velcar e la benedizione degli Il'ha, la seguente legge a riguardo dell'indivisibilità della Celebi:

- Che la flotta Velcar nelle sue Bayu [sono le navi più importanti, quelle che fungono da spazio vitale per i Velcar] sia indivisibile in ossequio alla Feyyan [parola Velcar che significa Concordia ma anche Unità]. Tutte le pailyas [navi] dovranno rimanere sempre uniti, il popolo da solo perisce ma unito è forte e può sopravvivere.
- Che siano vietate quindi le assemblee particolari di ogni Bayu, la sola Mu'hali ha diritto di legiferare a riguardo. Che gli Imir di ciascuna nave assieme ai Gagyeros di ogni ponte si facciano garanti dell'esecuzione delle decisioni della Mu'hali.
- Che il tentativo di separare una nave dalla flotta sia dichiarato come crimine empio e gravissimo. Sia condannato con la pena di morte e l'esecuzione immediata tramite plotone militare.

Così il popolo Velcar ha deciso,
così il governo esegue.
 

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He' ak onomaya [A proposito dell'onomastica]

Io Seeto'Hodda vas Qasim, Imir della Celebi promulgo, secondo la volontà del popolo Velcar e la benedizione degli Il'ha, la seguente legge a riguardo della sacralità del nome:

- Che il nome di ciascun Velcar sia sacro e inviolabile. Esso deve essere composta da un nome proprio, seguito da un apostrofo a cui segue il nome del clan di appartenenza, quindi dalla particella nar (figlio di, nel caso non si abbia compiuto il Nafez, vas, membro di, nel caso lo si abbia compiuto e si è stati accettati definitivamente nella flotta) e dal nome del proprio padre o della flotta d'appartenenza (in base sempre al Nafez).
- Che tale pratica di assegnare tale nome sia dichiarata sacra e immodificabile, ogni Velcar dovrà essere riconoscibile in tale modo pena il rifiuto della cittadinanza e della dignità di Velcar.

Così il popolo Velcar ha deciso,
così il governo esegue.
 

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He' ak Nafez [A proposito del Pellegrinaggio]

Io Seeto'Hodda vas Qasim, Imir della Celebi promulgo, secondo la volontà del popolo Velcar e la benedizione degli Il'ha, la seguente legge a riguardo il sacro rito del Nafez:

- Che un Velcar sia dichiarato maturo e pronto alla vita politica e pubblica della flotta al compimento del suo Nafez [Pellegrinaggio].
- Che ogni Velcar di sesso maschile o femminile al compimento del suo quarantacinquesimo anno, di età debba affrontare il suo Nafez. Egli dovrà abbandonare la flotta, gli saranno dati generi di sostentamento per due mesi dopo i quali dovrà imparare a conoscere la galassia e a cavarsela in situazioni di difficoltà. Durante il suo viaggio iniziatico dovrà trovare un Faqil [dono] da portare al proprio clan in modo da poter presentare regolarmente domanda per l'ammissione e la cittadinanza in una delle specifiche navi. Ogni Velcar, nel momento in cui abbandona la flotta, verrà informato dal proprio padre di quale dono dovrà trovare. Fino a quel momento il Velcar sarà costretto a viaggiare nello spazio alla ricerca della prova della sua maturità.
- Che compiuto il Nafez il Velcar sia considerato maggiorenne, che perda l'indicazione del patronimico e assuma il "vas" in modo da poter essere ora considerato come membro effettivo di una nave.
- Che chiunque si rifiuti di effettuare il Nafez venga privato di ogni diritto dato dalla cittadinanza, sia imprigionato e gli sia chiesto per un'ultima volta di seguire la via degli Eschaman [parola che sta ad indicare i tre grandi culti religiosi dei Velcar: il culto degli anziani, quello del nome e il pellegrinaggio stesso]. Nel caso si rifiuti sia esiliato e non sia più riconosciuto come un Vayyal [viaggiatore].

Così il popolo Velcar ha deciso,
così il governo esegue.

[Si tratta di un rito fondamentale nella vita di un Velcar, antropologi della galassia dicono che probabilmente è un residuo dal sempre presente problema del sovraffolamento. Tanti civili stipati in navi erano un problema e l'elitè dirigente Velcar decise, probabilmente, di inventare tale rito in modo da alleggerire il peso dato da una popolazione troppo numerosa rispetto allo spazio e alle disponibilità della Flotta. Il Nafez è poi rimasto come pratica sacra, non effettuarlo è un insulto gravissimo ai costumi tradizionali Velcar]
 

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He' ak Valaam [A proposito del Velo]

Io Seeto'Hodda vas Qasim, Imir della Celebi promulgo, secondo la volontà del popolo Velcar e la benedizione degli Il'ha, la seguente legge a riguardo dell'utilizzo del Valaam:

- Che ad ogni Velcar, senza distinzione di sesso, sia vietato togliersi il Valaam [Velo, parola velcar che va ad indicare la tuta robotica con la quale si celano alla vista delle altre razze i Velcar] in situazioni pubbliche. Tale legge vale sia all'interno che all'esterno della flotta, nel caso l'infrazione avvenga al di fuori della flotta qualsiasi Velcar è legittimato ad arrestare il proprio fratello viaggiatore e a ricondurlo alla Flotta affinchè possa ricevere un giusto processo.
- Che ogni Velcar, a sua discrezione, sia concesso nei propri appartamenti, o durante l'espletazione delle normali pratiche di igiene quotidiano, di togliersi il Valaam.
- Che il Valaam venga considerato come lo scudo contro la nostra debolezza fisica, il nostro corpo non potrebbe sopravvivere senza la misericordia del Valaam che ci concede una lunga e prospera vita.

Così il popolo Velcar ha deciso,
così il governo esegue.

[Antropologi di tutta la galassia pensano che tale pratica si sia sviluppata a causa dello scarso spazio privato che i Velcar dispongono sulle loro flotte sovraffollate. Se è vero che il corpo dei Velcar, a nudo, resiste ben poco alle situazioni esterne rispetto all'atmosfera e al clima del suo mondo madre ed è probabile che tale tute protettive siano state introdotte appena dopo l'inizio dell'Hajab, è anche vero che tale fanatismo nel suo utilizzo è frutto invece di una volontà di delimitare il proprio spazio privato all'interno della nave dove, spesso, un Velcar si trovava gomito a gomito con un suo simile]
 

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He' ak tyanes ak Vayyalyas [A proposito della condizione di Viaggiatori]

Io Seeto'Hodda vas Qasim, Imir della Celebi promulgo, secondo la volontà del popolo Velcar e la benedizione degli Il'ha, la seguente legge a riguardo della condizione di popolazione in perenne movimento:

- Che la Celebi rimanga in perenne movimento affinchè la sua sicurezza sia sempre garantita e possa raggiungere in qualsiasi momento ogni quadrante ritenuto adatto al sostentamento del popolo Velcar.
- Che sia concesso alla Celebi, per motivazioni commerciali o diplomatiche, sostare nel medesimo quadrante per un massimo di sei anni.
- Che se l'Imir della Celebi si rifiuti di spostare la flotta al termine dei sei anni venga immediatamente destituito dal suo compito e che l'Imir degli Imiryas prenda immediatamente il comando muovendosi dal quadrante in attesa di nuove elezioni.
- Che l'unico organismo in grado di permettere deroghe alla legge dei sei anni sia la Mu'hali che potrà deliberare un'eccezione in caso di comprovate necessità.

Così il popolo Velcar ha deciso,
così il governo esegue.
 

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He' aks Khayyiayas [A proposito delle Intelligenze Artificiali]

Io Seeto'Hodda vas Qasim, Imir della Celebi promulgo, secondo la volontà del popolo Velcar e la benedizione degli Il'ha, la seguente legge a riguardo della fabbricazione e dell'utilizzo di intelligenze artificiali all'interno della Flotta:

- Che ogni forma di Khayyia [Intelligenza Artificiale] sia proibita in tutte le navi della Celebi.
- Che qualsiasi Velcar scoperto a progettare, costruire o possedere un'intelligenza artificiale sia immediatamente esiliato dalla Celebi e che perda il suo status di Vayyal.
- Si dispongono inoltre copiosi investimenti per trasformare tutti i droni della Celebi da intelligenze artificiali ad una forma di intelligenze virtuali non autocoscienti. Una task force di scienziati ed ingegneri, supervisionata dal Vayyal Hilo'Jaa vas Qasim, modificherà i droni in modo che possano mantenere la medesima efficienza senza il pericolo dell'autocoscienza.

[E' curioso, notano gli antropologi della galassia, che la parola velcar Khayyia possa indicare sia Intelligenza Artificiale che il concetto di Male. Evidente residuo dall'Hajab, ancora oggi il concetto filosofico ed etico di male è associato alle intelligenze artificiali responsabili della distruzione del pianeta madre dei Velcar]

[red]in attesa di approvazione dalla Mu'hali[/red]
 

Panda

Chosen one
Rebaf ha scritto:
He' aks Khayyiayas [A proposito delle Intelligenze Artificiali]

Io Seeto'Hodda vas Qasim, Imir della Celebi promulgo, secondo la volontà del popolo Velcar e la benedizione degli Il'ha, la seguente legge a riguardo della fabbricazione e dell'utilizzo di intelligenze artificiali all'interno della Flotta:

- Che ogni forma di Khayyia [Intelligenza Artificiale] sia proibita in tutte le navi della Celebi.
- Che qualsiasi Velcar scoperto a progettare, costruire o possedere un'intelligenza artificiale sia immediatamente esiliato dalla Celebi e che perda il suo status di Vayyal.
- Si dispongono inoltre copiosi investimenti per trasformare tutti i droni della Celebi da intelligenze artificiali ad una forma di intelligenze virtuali non autocoscienti. Una task force di scienziati ed ingegneri, supervisionata dal Vayyal Hilo'Jaa vas Qasim, modificherà i droni in modo che possano mantenere la medesima efficienza senza il pericolo dell'autocoscienza.

[E' curioso, notano gli antropologi della galassia, che la parola velcar Khayyia possa indicare sia Intelligenza Artificiale che il concetto di Male. Evidente residuo dall'Hajab, ancora oggi il concetto filosofico ed etico di male è associato alle intelligenze artificiali responsabili della distruzione del pianeta madre dei Velcar]

[red]in attesa di approvazione dalla Mu'hali[/red]

la Mu'hali approvò la nuova legge, nonostante qualche perplessità sul costo dell'operazione di riadattamento dei droni.
 
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