Enichaos
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Kalassia era nel caos.
Di conseguenza era tutto assolutamente normale, tranne per l'esercito di Caduti che stava avvicinandosi in modo pericolosamente aggressivo ad una città priva delle giuste difese.
Ognuno in realtà stava pensando agli affari suoi, al massimo avrebbero fatto crollare il tunnel di accesso alla città sotterranea e tanti saluti, del resto avevano fatto così già diverse volte nel corso della storia; una volta passata la crisi in superficie, avrebbero riaperto il tunnel e riconquistato i territori.
Qualcuno però non era d'accordo, ed era salito fino alla cima della torre di magia della città, per convogliare più potere possibile in vista della battaglia, e dell'annuncio che doveva fare.
Era una donna dalla pelle grigio scuro che virava bruscamente verso lo stesso nero intenso dei suoi abiti raffinati, sembrava quasi non toccare il pavimento da tanto era carica di energia magica, ma nessuno, nemmeno i più vicini alla torre, avrebbero potuto vederla; ma tutti, TUTTI l'avrebbero sentita.
Era un incantesimo semplice, una proiezione massiccia della sua voce a forza uniforme, nulla di impegnativo; il tono di voce era calmo, quasi suadente, in contrasto con alcune delle parole che avrebbe pronunciato.
"Uomini e donne di Kalassia, il nemico è alle porte. L'esercito è lontano su un altro fronte e lo sapete bene. E vi comportate come se fosse un problema di altri: qualcuno sta facendo uno spuntino, qualcuno si è svegliato ora disturbato dalla mia voce; qualcuno sta cercando di rapinare un concittadino in un vicolo. Sì, ce l'ho con te, metti via il coltello o ti assicuro che sarà l'ultima cosa che vedrai."
Attese qualche istante, di modo che tutti fossero attenti alla sua voce; nel mentre, i cristalli che costellavano la volta dell'immensa caverna sembrarono aumentare di luminosità, assumendo una colorazione rossiccia.
"E' ora di comportarsi come i fieri abitatori delle profondità che siamo; è ora di unire le forze, prendere le armi e difendere la nostra città in attesa dell'esercito; uomini e donne, giovani e vecchi, tutto sarà perduto se il forte di superficie crolla. Uscite dalla città e chiedete alle forze di difesa delle armi: dobbiamo resistere finché il Campione Gurun non sarà tornato con l'esercito regolare."
In una strada appartata, un gruppetto di compagni non sembrava molto in accordo con le parole che sembravano risuonare da ogni pietra della città... e certo non erano gli unici.
"Pensano veramente che rischieremo la vita per degli sconosciuti? Di voi mi fido, ma perché dovrei lottare accanto ad uno del quartiere del Fiume?"
"Giusto, quelli sono la peggio feccia!"
"Sapete cosa, restiamo qui tranquilli, che vadano gli stupidi a..."
La frase venne spezzata da un fragore metallico, schioccante come un colpo di frusta. Uno, tre, dieci, venti lampi cremisi si scaricarono dai cristalli della volta su altrettanti cittadini sparsi nelle più disparate strade della città sotterranea, lasciando al loro posto un egual numero di mucchietti di cenere e metallo fuso. Tutti mentre stavano pronunciando frasi bene o male simili.
"Voglio che sia chiaro, il mio non è un suggerimento, un incitamento o una richiesta. Chi ha il potere, può dare ordini, e penso di essere stata sufficientemente chiara. La matriarca appoggia la mia decisione, Llorath condivide i miei mezzi. Ora andate, e unitevi contro i Caduti, prima che io vi dimostri che può essere più pericoloso qui dentro che là fuori."
Nessuno fiatò... come sempre, il potere aveva risolto il problema.
Ora, doveva solo dare supporto all'esercito quando fosse arrivato, e potevano avere qualche possibilità di spazzare via l'esercito di Lazarus...
Di conseguenza era tutto assolutamente normale, tranne per l'esercito di Caduti che stava avvicinandosi in modo pericolosamente aggressivo ad una città priva delle giuste difese.
Ognuno in realtà stava pensando agli affari suoi, al massimo avrebbero fatto crollare il tunnel di accesso alla città sotterranea e tanti saluti, del resto avevano fatto così già diverse volte nel corso della storia; una volta passata la crisi in superficie, avrebbero riaperto il tunnel e riconquistato i territori.
Qualcuno però non era d'accordo, ed era salito fino alla cima della torre di magia della città, per convogliare più potere possibile in vista della battaglia, e dell'annuncio che doveva fare.
Era una donna dalla pelle grigio scuro che virava bruscamente verso lo stesso nero intenso dei suoi abiti raffinati, sembrava quasi non toccare il pavimento da tanto era carica di energia magica, ma nessuno, nemmeno i più vicini alla torre, avrebbero potuto vederla; ma tutti, TUTTI l'avrebbero sentita.
Era un incantesimo semplice, una proiezione massiccia della sua voce a forza uniforme, nulla di impegnativo; il tono di voce era calmo, quasi suadente, in contrasto con alcune delle parole che avrebbe pronunciato.
"Uomini e donne di Kalassia, il nemico è alle porte. L'esercito è lontano su un altro fronte e lo sapete bene. E vi comportate come se fosse un problema di altri: qualcuno sta facendo uno spuntino, qualcuno si è svegliato ora disturbato dalla mia voce; qualcuno sta cercando di rapinare un concittadino in un vicolo. Sì, ce l'ho con te, metti via il coltello o ti assicuro che sarà l'ultima cosa che vedrai."
Attese qualche istante, di modo che tutti fossero attenti alla sua voce; nel mentre, i cristalli che costellavano la volta dell'immensa caverna sembrarono aumentare di luminosità, assumendo una colorazione rossiccia.
"E' ora di comportarsi come i fieri abitatori delle profondità che siamo; è ora di unire le forze, prendere le armi e difendere la nostra città in attesa dell'esercito; uomini e donne, giovani e vecchi, tutto sarà perduto se il forte di superficie crolla. Uscite dalla città e chiedete alle forze di difesa delle armi: dobbiamo resistere finché il Campione Gurun non sarà tornato con l'esercito regolare."
In una strada appartata, un gruppetto di compagni non sembrava molto in accordo con le parole che sembravano risuonare da ogni pietra della città... e certo non erano gli unici.
"Pensano veramente che rischieremo la vita per degli sconosciuti? Di voi mi fido, ma perché dovrei lottare accanto ad uno del quartiere del Fiume?"
"Giusto, quelli sono la peggio feccia!"
"Sapete cosa, restiamo qui tranquilli, che vadano gli stupidi a..."
La frase venne spezzata da un fragore metallico, schioccante come un colpo di frusta. Uno, tre, dieci, venti lampi cremisi si scaricarono dai cristalli della volta su altrettanti cittadini sparsi nelle più disparate strade della città sotterranea, lasciando al loro posto un egual numero di mucchietti di cenere e metallo fuso. Tutti mentre stavano pronunciando frasi bene o male simili.
"Voglio che sia chiaro, il mio non è un suggerimento, un incitamento o una richiesta. Chi ha il potere, può dare ordini, e penso di essere stata sufficientemente chiara. La matriarca appoggia la mia decisione, Llorath condivide i miei mezzi. Ora andate, e unitevi contro i Caduti, prima che io vi dimostri che può essere più pericoloso qui dentro che là fuori."
Nessuno fiatò... come sempre, il potere aveva risolto il problema.
Ora, doveva solo dare supporto all'esercito quando fosse arrivato, e potevano avere qualche possibilità di spazzare via l'esercito di Lazarus...
@Silen ruolata per la difesa della città come avevamo discusso, forse sono stato un po' prolisso.
Ed ho presentato il nuovo personaggio, a breve lo aggiungo nel vecchio post dei personaggi
Ed ho presentato il nuovo personaggio, a breve lo aggiungo nel vecchio post dei personaggi