Fatto alquanto inquietante, Naled non incontrò anima viva durante il suo girovagare per quanto all'occhio di un esploratore esperto come egli era le tracce di una presenza locale fossero evidenti; ma anche quando si imbattè in un piccolo villaggio, niente più di un gruppetto di casupole in verità, le trovò deserte e abbandonate.
Fu così con un certo sollievo che, uscendo da una delle abitazioni appena ispezionate, Naled vide una figura incappucciata che lo attendeva a breve distanza. Il sollievo però durò solamente per il tempo necessario allo sconosciuto per scoprirsi il volto.
In sè il volto dello straniero era abbastanza comune, capelli neri e occhi neri, lineamenti regolari, un pizzetto ben curato, nessuna traccia di bianco nei capelli o nella barba. Ma come tutti i drow della corte di Kalassia anche Naled aveva memorizzato la descrizione data da Afya Sreen del Caduto Lazarus e anche se così non fosse stato sarebbe stato sufficiente uno sguardo a queli occhi icnredibilmente antichi per avere più di un sospetto sulla identità del suoinaspettato anfitrione.
"E' passato un pò di tempo dall'ultima volta che ho incontrato un elfo scuro" disse il Caduto con fare discorsivo "una affascinante elfa scura a dire il vero, che risponde al nome di Afya Sreen. La conosci, probabilmente. Ebbene, quanto a me i mortali mi chiamano Lazarus, il Rianimatore. Non è il mio vero nome ma serve allo scopo e ormai mi ci sono affezionato anche se i mortali che me lo attribuirono naturalmente lo fecero per disprezzo, perchè il mio vero nome fosse dimenticato per sempre; ironico non è vero?" Lazarus parlava urbanamente come se i due si fossero incontrati in un salottino dell'alta società e non in una regione desolata deit erritori orientali.
"Ti prego di non tentare mosse affrettate; non sono qui per ucciderti. Voglio soltanto parlare, e forse mandare un emssaggio alla tua Matriarca. Farai questo per me, elfo scuro?"