Diplomazia Un giorno che vivrà nell'infamia

Monitor_Dundee

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Questa primavera la Teocrazia di Agharti ha ordinato alle sue truppe di violare le frontiere del Regno di Nagrond, un attacco vile e non provocato, un atto che nessuna nazione civile può condonare o sopportare.

Negli anni scorsi si è cercato di arginare la tensione tra l'Impero, i suoi alleati e la Teocrazia, ma non è stato dato spazio alla diplomazia.
Potete immaginare quanta amarezza io provi nel constatare che tutti gli sforzi compiuti per mantenere la pace siano falliti. Non credo che fosse possibile fare niente di più o di diverso da ciò che è stato fatto.
Fino all’ultimo istante sarebbe stato possibile trovare una soluzione onorevole sia per Agharti che per la Nagrond, ma i Teocrati non hanno voluto. L'intenzione di attaccare i loro vicini era evidentemente già presente, nonostante ora si affermi che le ragioni dell'attacco siano state economiche e improvvise.
Le affermazioni della Teocrazia non sono veritiere.

Questo attacco, portato con violenza sistematica, senza provocazione e senza preavviso dimostra la pericolosità della Teocrazia, e delle visioni zelote e settarie della classe che li governa.
La furia distruttrice, che nulla ha a che spartire con gli adoratori del Padre Celeste che abitano i nostri confini e il resto di Ea, non è compatibile con il quieto vivere delle altre nazioni.

Noi, la Contea e la Zungaria adempiremo all'impegno di difendere Nagrond, che sta coraggiosamente resistendo a questo perfido e non provocato attacco contro il suo popolo. Noi abbiamo la coscienza pulita. Abbiamo fatto tutto ciò che ogni Paese tenterebbe di fare per mantenere la pace, ma la situazione nella quale la furia di Agharti è inarrestabile e nessun popolo o Paese può sentirsi sicuro, è diventata intollerabile.

Ora che abbiamo deciso di affrontarla, so che ognuno di voi farà la sua parte con coraggio.
In un momento come questo le assicurazioni di sostegno che abbiamo ricevuto da tutto l’Impero sono motivo di profondo incoraggiamento per noi.

Possano gli Déi benedire tutti voi e difendere la giustizia per la quale siamo pronti a combattere contro la forza bruta, la malafede, l’oppressione e la persecuzione.
Siamo certi che la giustizia prevarrà!

@Ostrègone @Andros potete replicare
 
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Ostrègone

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Fantacalciaro
Il Conte, dopo aver dato sostegno al proclama dell'alleato, rilascia un messaggio che viene diffuso nei Decumani della sua terra da vari banditori:

"Concittadini, avete sicuramente ascoltato nelle passate stagioni le turpi azioni della Teocrazia. Ed è perciò che io ritengo menzognere le parole d'accusa nei nostri confronti. La Teocrazia non solo in questi anni non ha voluto il dialogo sui territori al confine con i nostri sodali del Khanato di Zungaria - territori bagnati dal sangue nostro per liberarli dal male dei Caduti - ma nelle ultime lune si è macchiata pure dell'invasione a uno stato pacifico che oltretutto aveva iniziato con noi liberamente degli scambi commerciali. Tutto ciò non può essere tollerato: il tempo delle parole è finito.
Tutti possiamo essere Nagrond! delle comuni persone ignobilmente da forze che non conoscono accordi e commerci, ma solo contese e chiusure di frontiere! Allora mostreremo, uniti ai nostri alleati, cosa può fare la giustizia della ragione contro di loro"
 

Silen

Get a life
Dalla Teocrazia giunge una risposta sprezzante
"Così gli eretici non umani cercano di giustificare le loro azioni contro la Teocrazia di Agharti, legittimo regno di Astera su questa terra di infedeli e peccatori. Fieri della propria furbizia hanno conquistato l'appoggio dei nani traditori e col loro aiuto progettato di strangolare il governod egli Arconti negandogli gli approvvigionamenti di ferro per le armate dei seguaci del Dio. Ebbene, il fulmine di Astera si è abbattuto sui nani traditori e allo stesso modo si abbatterà contro le armate di qualunque invasore che cerchi di abbattere il reame dei credenti."
 

Monitor_Dundee

Spam Master
"Un'intero sistema di governo basato sulla religione, eppure si dimenticano che Astera non è il Dio dei Fulmini."
Athoxa restituì con un gesto secco la pergamena all'attendente che l'aveva recapitata.
"Vedremo di fargli arrivare un promemoria."
 
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