Alcuni giorni dopo il piccolo scontro, pochi minuti dopo l'alba un nutrito contingente di abissali in armatura, almeno un centinaio, s'inoltrarono oltre il perimetro esterno dell'accampamento dove riposava l'esercito del Clan. Dopo alcuni minuti di marcia, giunsero nel luogo della battaglia.
I cadaveri non erano tantissimi, dopotutto, poche centinaia, e tutti dell'esercito dei nativi. Avevano avuto l'ardimento di affrontare un esercito decine di volte più grande del loro, ma avevano perso. Per altri popoli, forse, sarebbe stato considerato come un atto di valore, ma per gli abissali era soltanto un atto di estrema stoltezza. Nessun rispetto era stato concesso ai cadaveri dei caduti. Infatti, non ve ne era neanche uno a cui non fosse stata spiccata la testa. Si trovavano tutte su una macabra palizzata rivolta verso le terre non ancora occupate, insieme ad altre svariate centinaia di teste, appartenute ad abitanti catturati durante l'avanzata.
Semek, il capotribù scelto dal Gran Capo per guidare le truppe, avanzava in testa al gruppo, seguito a ruota dai suoi, tutti rigorasamente armati e in armatura. Superarono la palizzata delle teste, giungendo sulla cima di una bassa collina. Ai piedi della stessa, un migliaio di passi più in là, un piccolo villaggio fortificato, ancora in mano ai nativi. Uno degli abissali si fece avanti, suonando il corno da battaglia, una lunga conghiglia, richiamando l'attenzione degli abitanti. Poi il gruppo rimase fermo, in assetto da battaglia, attendendo qualche genere di reazione.
@Silen
I cadaveri non erano tantissimi, dopotutto, poche centinaia, e tutti dell'esercito dei nativi. Avevano avuto l'ardimento di affrontare un esercito decine di volte più grande del loro, ma avevano perso. Per altri popoli, forse, sarebbe stato considerato come un atto di valore, ma per gli abissali era soltanto un atto di estrema stoltezza. Nessun rispetto era stato concesso ai cadaveri dei caduti. Infatti, non ve ne era neanche uno a cui non fosse stata spiccata la testa. Si trovavano tutte su una macabra palizzata rivolta verso le terre non ancora occupate, insieme ad altre svariate centinaia di teste, appartenute ad abitanti catturati durante l'avanzata.
Semek, il capotribù scelto dal Gran Capo per guidare le truppe, avanzava in testa al gruppo, seguito a ruota dai suoi, tutti rigorasamente armati e in armatura. Superarono la palizzata delle teste, giungendo sulla cima di una bassa collina. Ai piedi della stessa, un migliaio di passi più in là, un piccolo villaggio fortificato, ancora in mano ai nativi. Uno degli abissali si fece avanti, suonando il corno da battaglia, una lunga conghiglia, richiamando l'attenzione degli abitanti. Poi il gruppo rimase fermo, in assetto da battaglia, attendendo qualche genere di reazione.
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