[TURNO 8] Anno 1295

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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
DISFATTA AD ERKHAT

Di ritorno dalla batosta subita ad opera del (defunto) warlord Kas' Rajahan, l'esercito dei Nani Rossi viene attaccato da una potente armata di Ogre, che invadono le Montagne di Oggha-Than prendendo di sorpresa la guarnigione di montagna e passano nelle Colline di Erkhat evitando la maggior parte delle difese di confine.

L'armata di ritorno dal Bosco di Narwath viene quindi assalita dalla massa di Ogre mentre avanza in colonna e subisce pesanti perdite. Il Thane Samir Thyrgovan viene ucciso nella mischia e i superstiti sono costretti ad una precipitosa fuga verso est mentre gli Ogre occupano la provincia.


LA RICONQUISTA DEL TRONO DEGLI ELFI E LA TREGUA DEL BRACCIO MERIDIONALE

L'alleanza fra i profughi elfici del Lonx e i Signori delle Pietre riesce finalmente ad ottenere il risultato sperato: la riconquista del Trono degli Elfi. La vittoria è ottenuta grazie ad una combinazione di forza bruta in battaglia, una guerriglia spietata ed una sollevazione tempestiva ed efficace.

Mentre i Nani invadono la provincia con un grande esercito, affiancati da truppe elfiche e guidati da esploratori locali, gli Elfi del Lonx si infiltrano nel castello ora presidiato dai nemici e massacrano qualunque Goblin non riesca a rifugiarvisi dentro in tempo.

Quando l'armata congiunta arriva sotto le mura del Trono e dà inizio alle operazioni d'assedio, i portali vengono spalancati di colpo e tenuti aperti da gruppi di incursori elfici che prendono di sorpresa i difensori. Le truppe alleate sciamano attraverso le porte, e dopo qualche ora di fuoriose mischie prendono il controllo del castello e quindi dell'intera provincia.

Il Regno Elfico del Lonx è ristabilito, e sul trono siede Farli I Baradin, nipote dell'ultimo Re morto durante l'assalto. Il suo primo atto di governo è la firma di un alleanza ufficiale fra il Lonx e i Signori delle Pietre.

I Goblin di Varkazy si vendicano rioccupando il Braccio Meridionale, lasciato pressoché incustodito dai Signori delle Pietre.


GRANDI MIGRAZIONI

Dopo il sanguinoso golpe ai danni del defunto warlord Gudrod Blodtorst, l'intraprendente Onur Gatadai decide di trasformare l'impero personale del suo predecessore in una testa di ponte per una migrazione in grande stile di Zhaki dalla Grande Steppa.

Gli emissari di Gatadai percorrono la Steppa e radunano intere tribù, che vengono generosamente foraggiate per convincerle a migrare verso Ovest. Aldrayk ed Ildrikavengono letteralmente sommerse dalle orde Zhaki, che si fanno spazio in maniera brutale operando un vero e proprio genocidio ai danni dei Goblin autoctoni, che di rimando migrano in massa verso nord, ad Abrix.

Gatadai, terribilmente indaffarato a trovare spazi per le tribù e organizzare la sua nuova nazione Zhaki, non riesce però ad impedire che Abrix e Gonkalima si sottraggano al suo dominio con una serie di violente rivolte.

In ogni caso, adesso ha a disposizione sudditi fedeli che lo riconoscono come loro legittimo Khan. Sfruttando il prestigio acquisito, prende il nome di Gatadai Khan e forgia una propria corona di oro rosso sormontata da un arciere a cavallo in oro bianco.


DI NECESSITA' VIRTU'

Proprio mentre un'altra Orda viene distrutta, gli Oghuz delle Terre Libere introducono per la prima volta nelle loro armate una vera unità da tiro: i Tirafrecce. Scelti fra i cacciatori esperti, ma comunque fra i più deboli delle tribù, i Tirafrecce sono malvisti da tutte le altre truppe per la "codardia" del loro modo di combattere, ma nondimeno sono molto apprezzati dai Chaghan.


LA PAURA FA IL PICCHIERE FURBO

Probabilmente ispirata dall'invasione Zhaki e dai successi di diverse armate che negli ultimi anni hanno schierato armate dotate di unità montate pesanti, nelle Terre Libere parte una sorta di caccia alla picca. La domanda crea rapidamente l'offerta, ed ecco che nei campi di mercenari appaiono soldati di ventura armati di picca e armatura, pronti ad offrirsi a caro prezzo al migliore offerente.


GLI ZHAKI IN SUBBUGLIO

La migrazione in atto ad opera di Gatadai Khan crea grande sensazione fra tutti gli Zhaki della Grande Steppa, anche quelli che vivono più a nord. In tutte le province dove erano fino ad ora disponibili, è ora più difficile trovare Zhaki disposti ad arruolarsi come mercenari [si possono reclutare massimo 250 soldati per tipo a turno, sia mercenari che truppe normali].
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
BEHOREN "STONELEG"

Dopo la conquista di Al-Bakhra, il Thane Behoren si trova a governare una potente città nella quale più o meno tutti, dal popolino alle grandi famiglie nobili passando per clero e ordine dei maghi, lo odiano. Lungi dall'usare la forza bruta per consolidare il suo potere, l'intelligente Nano decide di optare per una soluzione più accomodante: regalie, prestigio e diplomazia.

Ecco quindi che il Nano si fa incoronare Re della città e si affretta ad investire di titoli e ruoli a corte alcune famiglie nobili di grande importanza, guadagnandosene l'appoggio. Un Luogotenente viene nominato reggente della città stessa, e praticamente tutti gli incarichi di corte vengono spartiti fra 2-3 famiglie nobili.

Per il clero, il popolo e gli altri nobili viene invece messa a disposizione una marea di regalie sotto forma di privilegi (ai nobili), fondi e leggi favorevoli (per il clero), e distribuzioni di generi alimentari (per il popolo).

Un grande Palazzo viene eretto, insieme ad un Tribunale, che pone fine ai disordini post-conquista.

Questa mole di leggi e donazioni fa passare gran parte della città dalla parte del nuovo munifico Re, ma esistono ancora sacche di scontento, e in generale c'è ancora una certa diffidenza. Sono in molti a ritenere che l'effetto benefico delle regalie svanirà in breve tempo, e che l'unico modo certo di consolidare il proprio potere sarebbe un'incoronazione religiosa e l'adozione ufficiale del Culto della Luce. Cosa che tuttavia alienerebbe a Behoren il favore dei potenti alleati, i Nani Rossi che l'hanno aiutato nella conquista.

Tuttavia tali pensieri non sembrano per ora scalfire la sicurezza del novello sovrano, che affida al suo Luogotenente la difesa della nuova guarnigione cittadina e si dedica a rimpolpare grandemente i ranghi della propria armata. Qui si registra il primo intoppo dell'anno: il warlord lucertoloide Ealstaan Molhawk compare infatti a corte ad esigere un pagamento di 6000 Denari, ma il nuovo Maestro del Conio Petyr Baelish lo fa cacciare in malo modo. Quando poi il lucertoloide tenterà di arruolare 200 Golem di Bronzo, sarà lo stesso Emyn Martell a cacciarlo dalla città in base agli ordini di Behoren, rompendo di fatto l'alleanza.

Malgrado l'intoppo, il reclutamento delle truppe viene rapidamente completato, e Behoren esce dalla città alla testa di una grande armata che scatena immediatamente contro le province di Sengath, Ollaria e Zenghad.

La sottomissione di Sengath e Zenghad provoca un'ondata di rabbia nelle popolazioni locali, che avevano sostenuto lo sforzo militare di Behoren quando per la prima volta questi si erse contro la potenza di Al-Bakhra e che ne era divenuto anzi il Lord Protettore. Il bieco tradimento dei patti porta all'immediata diserzione di tutti i volontari che si erano appena raccolti sotto le insegne del Nano. Entrambe le province, comunque, accettano la sottomissione senza opporre resistenza (per ora).

Ben diversa la situazione ad Ollaria. Gli Oghuz locali si rifiutano di arrendersi ed attraversano il Rah'leh sfidando Behoren a prenderli. L'esploratore Gerold Dayne scova un ampio guado dal quale poter passare, ma l'armata locale si raccoglie intorno ad esso. Behoren non ha altra scelta se non ordinare l'attacco frontale.

Il primo tentativo di mettere in sicurezza il guado è affidato a 40 Arcieri, che avanzano nella forte corrente per tirare contro il reggimento di Portalancia che chiude il guado. Gli Arcieri riescono a tirare due salve abbattendo una ventina di Oghuz, ma la corrente troppo forte impedisce di tirare bene, e perdipiù 5 di loro vengono trascinati via.

Behoren ritira il resto degli Arcieri e dà ordine alla Brigata Fanti Pesanti appena arruolata di prendere il guado di forza, spalleggiati da 200 Golem di Bronzo.

Gli Oghuz, dal canto loro, si schierano in modo da poter bersagliare il guado con i Lanciatori d'Ascia e contenere l'avanzata dei Fanti. Non sarà una facile conquista, questa...

Dopo una faticosa traversata che costa la vita a 35 fanti (trascinati via dalla corrente e mandati a fondo dal peso delle armature), la Brigata mette piede sulla sponda opposta e viene subito subissata dalle asce da lancio. 125 Fanti cadono in pochi minuti, ma la Brigata non vacilla e disperde in poco tempo il reggimento di 200 Portalance che le sbarrava la strada perdendo solo 33 soldati.

I fanti vengono però subito caricati sul fianco da 282 Berserker e 150 Cavalcabestie, che tentano di schiacciare la formazione di Behoren e magari metterla in fuga. Malgrado le pesanti perdite (271), però, i Fanti Pesanti resistono ed anzi fanno strage dei nemici.

Dietro di loro si ammassano i Golem, che però non possono aprirsi la strada attraverso i ranghi dei Fanti, compattatisi a causa degli assalti nemici. Gli Oghuz tornano quindi a bersagliare gli ormai stanchi Fanti, che subiscono altre 277 perdite.

Al lancio delle asce non fa immediatamente seguito un assalto all'arma bianca, e finalmente i Fanti possono allentare i ranghi e far passare i Golem, che passano in prima fila. Altri reggimenti iniziano ad attraversare il guado.

Il comandante Oghuz tenta il tutto per tutto con una doppia carica sul fianco delle truppe al di qua del fiume: se riuscisse ad annientarle, potrebbe nuovamente tentare di chiudere il guado e magari costringere l'armata di Behoren a desistere. Gli stanchi Fanti Pesanti vengono quindi caricati da 250 Orchi Neri e 250 Lanciatori d'Ascia, mentre i Golem subiscono l'assalto di 502 Guerrieri e altri 250 Lanciatori.

Nonostante la ferocia del doppio assalto, ancora una volta i soldati di Behoren non solo tengono il terreno, ma sbaragliano il nemico e lo mettono in fuga, di fatto ponendo fine alla battaglia. Nella mischia finale cadono 278 Fanti Pesanti e 96 Golem, ma gli Oghuz di Ollaria sono ormai sconfitti.

Dopo la conquista delle tre province, Behoren rientra ad Al-Bakhra, ma non prima di aver mandato l'ambasciatore Lord Osman Hagar presso i Nani Rossi. Si vocifera che stia cercando di stringere un'alleanza, e magari di trovare moglie, o tutte e due le cose insieme.

I piani di Behoren vengono comunque interrotti da una pessima notizia: l'arpia Silene ricompare nelle Terre Libere dopo la sua presunta morte avvenuta l'anno scorso, e decide di festeggiare la "rinascita" razziando proprio Ollaria e defraudando Re Behoren dei suoi tributi...
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
SHIRAN "SVENTRAGNOLL"


I Nani prendono seriamente troppe cose, secondo alcuni, e fra queste c'è sicuramente la vendetta. Shiran Sventragnoll in questo 1295 dimostra di non fare eccezione, e riesce finalmente ad ottenere la rivincita contro il suo acerrimo nemico Azog il Kapoguerra.

Il vendicativo Nano decide infatti di averne abbastanza del dannato Oghuz che sembra perseguitarlo dai tempi della guerra fra Ermos e Regum, e decide di mettere in campo una forza irresistibile per distruggerlo una volta per tutte.

Firma quindi un'alleanza con la potente Karak Lazhan per ottenere una piccola armata da affiancare alle sue nuove truppe, e si allea anche con il Thane Euan Ironfist, compagno di molte battaglie.

Prima di lasciare le proprie terre in cerca di vendetta e gloria in battaglia, si dedica tuttavia al consolidamento del suo reame. Per prima cosa forgia una corona adatta al suo nuovo rango, ed eleva un capotribù Gnoll al rango di Governatore di Loskar, lasciandolo libero di tiranneggiare in suo nome i locali, aumentando la fedeltà della provincia. Costruisce quindi un Allevamento di Destrieri a Baras, arruola nuove truppe, e si vocifera addirittura che crei una nuova unità di Nani cavalieri!

Una volta sistemate le questioni interne, si mette alla testa della propria armata ed entra a Karak Lazhan, dove commercia in rifornimenti e merci, arruola centinaia di guerriari Nani e riceve le truppe promesse.

Qui attende notizie di Euan Ironfist, e quando viene informato dell'invasione della Steppa di Sarmis da parte dell'alleato scende a sua volta dalle montagne ed invade le Praterie di Ourun. Ben presto si trova di fronte il vecchio nemico Azog il Kapoguerra, alla testa di quella che sembra tuttavia una piccola armata.

Più l'esercito di Shiran si avvicina al nemico, più diventa evidente la superiorità dei Nani sugli Oghuz: l'armata di Azog è piccola e non particolarmente temibile, eccettuati i temibili Toshar della Guardia Personale del Kapoguerra.

Sono i Cavalleggeri Zhaki al soldo di Shiran ad aprire le danze, avanzando e tirando contro un reggimento di 221 Guerrieri Oghuz. Le frecce trafiggono buona parte dei Guerrieri, che ben presto rompono la formazione e si danno alla fuga. Capita l'antifona, Azog ordina un'avanzata a passo di carica per evitare di farsi falciare dalle frecce prima ancora di giungere a contatto.

L'avanzata degli Oghuz li porta però entro la gittata degli Elfi Erranti di Shiran, che spazzano via un'altra unità di Guerrieri ed infliggono 41 perdite ad un reggimento di Orchi Neri.

Poco prima dell'impatto fra le prime linee, l'Arcimago Elpmilla evoca una legione di Lemuri Infernali contro i Toshar di Azog. I feroci abitatori dell'Abisso riescono a dilaniare 22 bestioni prima di venire rispediti negli inferi a colpi di zanna e mazza.

L'impatto fra l'armata di Azog e quella di Shiran è assordante: le asce pestano sugli scudi, le picche sfondano le armature, spade e mazze si incrociano sprizzando scintille. Sopra al clangore dell'acciaio si levano altissime le urla dei feriti e dei morenti.

I 200 veterani Lunghebarbe di Shiran hanno gioco facile contro 301 Portalance Oghuz, abbattendone 133 in pochi minuti al prezzo di sole 60 perdite. Si comportano bene anche i 250 Alabardieri di Lazhan schierati sulla destra, che sconfiggono i 302 Portalance che hanno di fronte perdendo a loro volta 67 soldati.

Va meno bene ai Picchieri di Shiran, che vengono bersagliati dai Lanciatori d'Ascia Oghuz e subiscono 56 perdite senza poter replicare. Dura sconfitta anche per le Guardie Imperiali, che subiscono la carica di 344 Orchi Neri: nella furiosa mischia cadono 114 Oghuz e 172 Guardie, che sono costrette ad arretrare.

Mentre gli scontri iniziali perdono di vigore ed entrambe le parti si preparano alla seconda parte della battaglia, ecco che sul campo di battaglia si odono i corni di Euan Ironfist.

Da ovest si leva una grossa nuvola di polvere, alzata dall'armata in arrivo. Azog capisce immediatamente che non c'è speranza e tenta una mossa disperata: raduna le sue Guardie e carica l'ala sinistra dell'armata di Euan allo scopo di sfondare verso ovest e mettersi in salvo.

I 283 Toshar fanno tremare la terra mentre cavalcano alla massima velocità verso l'armata appena arrivata, che viene colta completamente di sorpresa. Il cuneo di Azog impatta contro una formazione di 585 Soldati del Clan e vi si conficca in profondità. Dozzine di Nani vengono travolti, e la carica dei Toshar prosegue aprendosi una scia di sangue tra i ranghi. Tuttavia, i Nani si riprendono in fretta e serrano i ranghi opponendo al nemico una muraglia di scudi. La carica rallenta, poi si arresta. Azog è costretto a districarsi a colpi di mazza dalla mischia e tentare di riorganizzarsi. Ci riesce, ma a terra restano 97 Toshar, insieme ai corpi straziati di 235 Nani.

Non è abbastanza. L'armata di Euan si chiude attorno alla Guardia Personale di Azog. Soldati del Clan, Lunghebarbe e Alabardieri circondano i Toshar ed iniziano a falciarli uno dopo l'altro. Ci vorranno ancora due ore di mischia sanguinosa, ma alla fine Azog verrà trascinato a terra e condotto in catene al cospetto del Nano vittorioso.

Nel frattempo, l'armata di Azog viene fatta a pezzi: 52 Giganti del Gelo di Lazhan e i Cavalieri della Condotta di Shiran irrompono nei ranghi dei Berserker e dei Lanciatori d'Ascia come una valanga, spazzandoli via; i Portalance vengono decimati dai Balestrieri e finiti dagli Spaccaferro di Lazhan; la Guardia Personale di Shiran sconfigge e mette in fuga gli Orchi Neri.

L'armata di Azog il Kapoguerra non esiste più.

Con la sconfitta del warlord nemico, Shiran è libero di annetterne totalmente i dominii, anche se è costretto a concedere all'alleato Euan il diritto di saccheggiarli in lungo ed in largo.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
EUAN IRONFIST

Dopo un paio di anni passati ad estorcere tributi nel freddo nord, il Thane Euan Ironfist decide di tornare nelle zone calde delle Terre Libere, dove si giocano partite ben più importanti.

Accetta quindi la proposta di alleanza a scopo di vendetta pervenutagli dall'ex Thane Shiran Sventragnoll, diventato ormai sovrano di un paio di province all'estremo nordest. Obiettivo: la distruzione dell'Orda di Azog, un vecchio nemico comune.

Euan non se lo fa ripetere due volte: recluta un gran numero di guerrieri Nani nel Braccio Orientale, ottiene i diritti di passaggio da Vornus ed invade la Steppa di Sarmis. La saccheggia in lungo ed in largo, ma Azog non si fa vedere. Seguendo il piano concordato con Shiran, Euan porta la sua armata nelle Praterie di Ourun, dove arriva appena in tempo.

L'arrivo dell'armata di Euan sul campo di battaglia decreta la sconfitta dell'Orda di Azog, già in difficoltà contro le truppe congiunte di Shiran e di Karak Lazhan. Saranno proprio i soldati di Euan a vanificare il tentativo di fuga del Kapoguerra Oghuz ed a catturarlo vivo.

Come "premio", ad Euan viene data la libertà di saccheggiare anche Ourun.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
AZOG IL KAPOGUERRA

Il 1295 vede il temuto Azog e la sua Orda venire schiacciati dall'alleanza Ironfist-Sventragnoll nella battaglia di Ourun. Con le sue truppe massacrate e disperse, e lui stesso catturato dai propri nemici, il futuro appare davvero gramo.

Tuttavia, poco prima di venire sconfitto ed imprigionato, Azog aveva firmato un'alleanza con i potenti warlords Konrad von Carstein e Galu'n il Secco. Chissà che i due non decidano di andare a liberare il povero Azog, scatenando una guerra di vastissime proporzioni...
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
KAS' RAJAHAN

Dopo aver passato l'anno precedente a leccarsi le ferite e ricostruire il proprio esercito, il Santo di Bosco di Narwath ha l'occasione di vendicarsi della sconfitta subita per mano dei Nani Rossi quando questi decidono di chiudere la pratica una volta per tutte ed invadono il piccolo reame Axal.

Kas' Rajahan li accoglie con una violentissima guerriglia che miete più di un centinaio di vittime fra gli invasori, per poi schiacciarli in una furiosa battaglia nella parte più fitta della foresta dove la fanno da padrone agguati, imboscate e mosse a sorpresa. La lenta e impacciata armata dei Nani Rossi viene scompaginata, decimata ed infine messa in rotta.

Nonostante la vittoria, Kas' Rajahan non potrà festeggiare questo successo: viene infatti ucciso da un quadrello tirato da un reggimento di Balestrieri che copriva la ritirata del resto dell'armata nanica.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
GALU'N IL SECCO

Dopo aver distrutto con successo l'arrogante arpia-warlord, Galu'n prosegue con quelli che erano i suoi piani. E' entrato quindi nel Regno di Xystos per reclutare truppe e vendere rifornimenti e merci (dividendo la sua Orda in due tronconi per evitare di rallentare troppo il corpo principale), e con la nuova infornata di combattenti Ogre ha proseguito la sua campagna di annientamento delle Orde di Oghuz ancora operanti nella regione.

Il bersaglio stavolta è stato l'Orda di Ezhar, già decimata lo scorso anno dall'ora defunto warlord Gudrod Blodtorst e saccheggiata poi dalle truppe di Al-Ansar. Ezhar ha rattoppato alla meglio la sua Orda, ma non ha avuto il tempo di riportarla all'antica forza, quindi ha preferito rifugiarsi in un campo fortificato nelle Praterie di Orl, pensando di doversi difendere da un nuovo assalto di Al-Ansar. E' rimasto quindi sorpreso dall'arrivo da nordest dell'Orda di Galu'n, che ha rapidamente circondato il campo per poi sferrare un violento assalto contro l'ingresso principale.

L'armata di Galu'n si ammassa quindi di fronte all'unico ingresso del campo, sui cui spalti di terra protetti da una palizzata di legno si ammassano a loro volta i difensori Oghuz. I nuovi Bracconieri arruolati da Galu'n si occupano di loro, tirando i loro enormi giavellotti come fossero dardi di balista ed uccidendo 105 Lanciatori d'Ascia. I superstiti ringraziano sentitamente la palizzata.

Galu'n manda avanti un'orda di Berserker sui due lati per tentare di prendere d'assalto la palizzata, ma subiscono una devastante imboscata da parte di 800 Berserker di Ezhar su un lato e 455 Cavalcabestie dall'altro, che li massacrano in una mischia sanguinosa che dissemina il terreno di arti mozzati e lo innaffia di sangue fino al livello delle caviglie.

Galu'n perde la pazienza e manda la sua Guardia Personale ad abbattere il portale. I pesanti battenti di quercia rinforzati con fasce di ferro vengono polverizzati dall'impatto della formazione di Cavalieri Ogre, 20 dei quali vengono schiacciati dai compagni o finiscono impalati sugli spuntoni di legno dell'ex-portone. La carica finisce però in tragedia quando i reparti di testa precipitano in una grande fossa irta di spuntoni sul fondo, nella quale trovano la morte altri 50 bestioni. La pericolosità della trappola viene poi evidenziata anche dal tiro concentrato dei Lanciatori d'Ascia Oghuz, che tempestano la Guardia Personale con i loro proiettili facendo altri 50 morti.

Quando la battaglia inizia a sembrare decisamente in salita per l'Orda, il potente Loghan'l r'lye dell'Abisso decide di entrare in azione, aprendo un portale demoniaco al di là della palizzata, dal quale emerge un grottescamente deforme Demone Maggiore del Cambiamento. L'orrida bestia si guarda in torno e poi brandisce il suo bastone teletrasportando istantaneamente un'intera Brigata di 450 Guerrieri Oghuz fuori dalle mura, in pasto all'armata di Galu'n.

Vedendo la minaccia, Ezhar ordina alla Brigata di Lanceri (1500 soldati) di ritirarsi dal portale ed ingaggiare la bestia. Un turbine di magie investe i coraggiosi Oghuz, che subiscono orrori innominabili prima di riuscire a travolgere la bestia col mero numero. 202 Oghuz non si rialzeranno.

Con il loro Tiranno caduto in una trappola, l'Orda si lancia all'assalto. I Martellatori sono i primi a farsi avanti: un reggimento carica e macella orribilmente i Guerrieri Oghuz teletrasportati fuori dalle mura perdendo solo 75 Ogre; l'altro reggimento carica invece i Berserker di Ezhar, dando vita ad una sanguinosissima mischia che vede morire urlando 525 Oghuz e 187 Ogre.

Gli Opliti di Xystos si schierano invece a protezione di fianchi e retro dell'armata, vanificando l'azione di aggiramento messa in atto dai Cavalcabestie di Ezhar, che vagano a vuoto alla sinistra dell'armata di Galu'n.

Galu'n intanto riesce finalmente a districarsi dal caos del portale, pur subendo altre 58 perdite a causa del tiro dei Lanciatori d'Ascia, e si ritira. Furioso, ordina ai Bracconieri di spazzare via i fastidiosi Cavalcabestie che tengono occupati i preziosi Opliti e i Berserker di Ezhar. Gli Ogri eseguono con gioia, impalando le loro vittime con i pesanti giavellotti ed eliminando entrambe le unità.

Liberati dalla mischia con gli irriducibili Berserker, i 263 Martellatori superstiti dell'ala destra tentano di sfruttare il successo scavalcando la palizzata, evidentemente pensando fosse sprovvista di difensori, ma trovano una brutta sorpresa. Poco prima che arrivino a contatto, gli spalti vengono occupati dalla Guardia Personale del Nefarita Ezhar: 450 Orchi Neri.

I Martellatori ce la mettono tutta, ma il vantaggio tattico degli Orchi Neri è nettissimo, e la stanchezza degli Ogri fa il resto: cadono tutti valorosamente, abbattendo però 131 Oghuz.

Dalla parte opposta invece 375 Martellatori vengono affiancati da 200 Opliti e si muovono verso la palizzata. Ezhar vede il pericolo ed ordina ai Portalance sopravvissuti di dividersi in due formazioni e stoppare il tentativo di scavalcamento. Nell'accanita doppia mischia cadono 541 Oghuz, 81 Opliti e ben 216 Martellatori. La palizzata rappresenta decisamente un ostacolo insidioso!

Galu'n non si scompone ed ordina agli Opliti schierati a destra di assaltare a loro volta le mura. Ezhar non ha più riserve da mandare, quindi i 400 Opliti assaltatori vengono fronteggiati da 400 Lanciatori d'Ascia. Sebbene riescano ad abbattere 50 Ogre con il tiro e poi altri 66 in mischia, i Lanciatori finiscono tutti impalati sulle lunghe lance degli Opliti, che conquistano gli spalti.

I letali Bracconieri continuano il loro lavoro di sfoltimento prendendo di mira gli altri 400 Lanciatori d'Ascia, ora visibili attraverso il portale sfondato. Una pioggia di giavellotti grossi come dardi di balista distrugge l'unità.

All'estrema sinistra l'ultima unità di Opliti dà il cambio agli stanchi Martellatori, sbaragliando gli altrettanto esausti Portalance superstiti subendo solo 22 perdite.

Ezhar, ormai temendo di aver perso la battaglia, carica gli Opliti di Xystos che hanno superato la palizzata. L'impeto degli Oghuz non è però sufficiente a rompere la formazione a schiltron assunta dai disciplinati Ogre, e la Guardia Personale di Ezhar è spinta indietro dopo aver lasciato sul terreno 118 Orchi Neri. Anche 53 Opliti restano a terra, ma il varco sulle mura è stato difeso, e viene subito sfruttato dai Bracconieri, che salgono sul terrapieno.

Da questa posizione vantaggiosa possono bersagliare la Guardia di Ezhar, e ben presto un giavellotto trafigge il Nefarita stesso, determinando la resa delle truppe Oghuz superstiti.

La vittoria, seppure costosa, sancisce la fine dell'Orda di Ezhar e la conquista delle Praterie di Orl da parte di Galu'n. Nel frattempo, emissari del Tiranno hanno ordinato e supervisionato la costruzione di un Tribunale e l'arruolamento di Guardie Locali a Oxma, aumentando decisamente la lealtà della provincia. Un successo suggellato dalla forgiatura di una Corona fatta di ossa e piume di Arpia, e dal fatto che ormai gli Oghuz considerano Galu'n come un sovrano quasi legittimo che si è conquistato la loro obbedienza lealmente sul campo di battaglia.

Se si fosse fermato qui, Galu'n avrebbe concluso il 1295 con una serie di successi e il consolidamento del suo nuovo regno, ma purtroppo l'ambizione e l'appetito lo hanno tradito, portandolo ad invadere la provincia di Madhur sperando in un facile saccheggio. Tuttavia, nella provincia si era raccolto l'esercito della città di Al-Ansar, pronto alla battaglia contro l'Orda di Ezhar. Gli antichi rivali si preparano quindi ad un nuova sanguinosa battaglia.

Galu'n conosce bene i punti di forza di Al-Ansar, e fra questi ci sono i temutissimi Parghan, arcieri corazzati a cavallo. Considerando anche la gittata inferiore dei giavellotti dei Bracconieri in confronto agli archi compositi, decide di avanzare verso l'armata nemica a passo di carica, in un cuneo micidiale la cui punta è formata dalla sua Guardia Personale.

L'armata di Al-Ansar, comandata dal generale Saif al-Musthaid, si schiera a semicerchio, con i due reggimenti di Parghan alle estremità e la parte centrale arretrata.

375 Parghan all'estrema destra bersagliano i Martellatori, abbattendone 41. I Bracconieri dello scaglione sinistro vengono presi di mira dagli altri 350 Parghan e subiscono ben 175 perdite.

Galu'n ordina ai Bracconieri di avanzare a distanza di giavellotto e provare a respingere il nemico, che viene colto di sorpresa dall'audace mossa e forse sottostima la potenza di tiro dei rozzi ma efficaci Ogri lanciatori. Giavellotti e frecce si incrociano nell'aria alle due estremità dello schieramento, mietendo vittime fra Ogri e Parghan. In totale finiscono impalati ben 342 arcieri a cavallo, mentre 375 Bracconieri crollano al suolo crivellati di frecce.

Avanzano anche gli arcieri appiedati di Al-Ansar, due reggimenti da 400, che a loro volta tempestano di dardi i già tormentati Bracconieri. Altri 266 Ogre si abbattono al suolo, e solo il carisma di Galu'n impedisce una fuga disordinata.

Intanto, il cuneo d'assalto dell'Orda si schianta contro la prima linea dell'armata di Al-Ansar, dissolvendola. La Guardia Personale del Tiranno si schianta contro una Brigata di 525 Lanceri travolgendola e disperdendo i superstiti, perdendo a sua volta solo 23 bestioni. Dietro i lanceri vi è però il vuoto. Gli Opliti stanno ancora marciando, ben lontani da Galu'n, che ben presto si rende conto di essere caduto in un'ennesima trappola.

La Guardia Personale viene caricata su tre lati: frontalmente 500 Sventratori nani si fiondano sui Cavalieri Ogre mulinando le loro asce; il fianco destro viene investito in pieno dalla carica di 250 Cavalieri, mentre quello sinistro è incalzato da 700 Cavalleggeri. 500 Predoni Gnoll e 800 Fanti Leggeri avanzano a loro volta per tagliare la strada agli Opliti di Xystos ed impedirgli di soccorrere Galu'n nell'immediato.

Questi comunque non si scompone più di tanto: la sua Guardia subisce parecchie perdite, ma non cede. Gli Sventratori muoiono fino all'ultimo Nano portando con sé solo 66 Ogre. Altrettanto deludente l'impatto della cavalleria di Al-Ansar: i Cavalieri infliggono 55 perdite (subendone 100) e i Cavalleggeri 124 (subendone 208).

Arrivano finalmente in mischia anche 168 Martellatori, che incalzano gli arcieri nemici. Questi arretrano e vengono sostituiti da 300 Fanti Pesanti. Il combattimento che segue si conclude con la morte di 126 fanti e 100 Martellatori.

Se la cavano meglio gli Opliti, che uccidono 150 Predoni e 166 Fanti Leggeri subendo solo 101 perdite, ma non riescono comunque a rompere le file nemiche e raggiungere il loro Tiranno.

Sul fianco destro altri 200 Olpiti tentano di raggiungere l'altro reggimento di Arcieri, ma questi si ritira e lascia il campo a 300 Fanti Pesanti, che pur perdendo di misura il combattimento (61 perdite contro 37 Opliti uccisi) riescono comunque a bloccare l'avanzata degli Ogre.

Gli Arcieri in ritirata vengono bersagliati dai Bracconieri superstiti, e perdono 194 soldati. Invece di spazzare via la controparte, scelgono di concentrare il fuoco sulla Guardia Personale di Galu'n, ma la grandinata di frecce abbatte solo 35 cavalieri Ogre. L'attacco consente comunque ai Cavalieri di Al-Ansar di disimpegnarsi dalla scomoda mischia. Non va altrettanto bene ai Cavalleggeri, che vengono massacrati e messi in fuga dagli Ogre al prezzo di sole 27 perdite.

Tocca stavolta ai Parghan tentare di spezzare la resistenza dei coriacei bestioni con una pioggia di frecce, ma solo 26 di essi crollano a terra. I Parghan decidono quindi di allargarsi verso le ali alla ricerca di un punto dove caricare lancia in resta.

Nel frattempo, le mischie fra le fanterie proseguono senza che una delle due parti riesca a sopraffare l'altra.

Effettuando un lungo giro, i Parghan dell'ala sinistra riescono a posizionarsi in modo da caricare i Bracconieri superstiti, e li spazzano via al prezzo di 51 caduti. Sull'ala opposta invece la carica dei Parghan investe sul fianco una falange di 57 Opliti, massacrandola con sole 34 perdite.

Galu'n intanto accetta la sfida dei Cavalieri di Al-Ansar superstiti. Le due formazioni di cavalleria si caricano a vicenda scontrandosi con forza inaudita. La cavalleria cittadina si copre di gloria impalando ben 55 bestioni sulle sue lunghe lance, ma viene disintegrata nell'urto.

Galu'n ordina di ridirigere la carica sul retro della formazione di Gnoll mercenari, disperdendola. Ormai però la sua Guardia Personale è del tutto esausta. Considerando anche l'imminenza del tramonto, entrambe le armate si sganciano dai combattimenti ancora in corso e si riorganizzano. Galu'n trova finalmente il tempo di strapparsi un paio di frecce dal ventre e decide infine di ritirarsi a nord.

La battuta di arresto costringe il Tiranno a tornare sui suoi passi, sconfitto ma non certo domato. Prima ancora di poter pensare ad una possibile rivincita, tuttavia, dal nord arriva la notizia della sconfitta e della cattura dell'alleato Azog il Kapoguerra da parte dell'alleanza dei Nani Shiran Sventragnoll ed Euan Ironfist.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
SILENE L'ARPIA

Data per morta per mano di Galu'n il Secco lo scorso anno, Silene l'Arpia ricompare nel Margine Occidentale accompagnata da una misteriosa figura vestita di bianco che sembra non allontanarsi mai da lei. Alla testa di un'armata convenzionale (niente Arpie nei ranghi) composta da Minotauri, Sventratori e Grifoni di Ermos mercenari, entra nella Foresta di K'tir e riesce ad esigere facilmente un tributo. Si muove poi a K'thali, dove arruola dei cavalleggeri elfici.

A questo punto decide di fare il salto di qualità, invadendo Ollaria e saccheggiandola. L'armata locale è stata precedentemente distrutta dall'armata di Re Behoren Stoneleg, ormai tornato ad Al-Bakhra, quindi il saccheggio fila liscio e Silene può tornare a K'thali carica di bottino e senza perdere nemmeno un soldato.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
EISTAAN MOLHAWK

Dopo aver combattuto e sputato sangue per aiutare l'alleato Behoren Stoneleg a conquistare la ricca Al-Bakhra, Molhawk evidentemente sperava di riscuotere il dovuto e partire verso nuove avventure, ma i suoi progetti si sono velocemente accartocciati su loro stessi. Behoren è infatti partito dopo aver reclutato centinaia di soldati, lasciando la città in mano al suo Luogotenente Emyn Martell. Il Primo Cavaliere, seguendo gli ordini del suo Re, ha rifiutato sdegnosamente di pagare alcunché a Molhawk e l'ha invece cacciato in punta di spada dalla città quando questi ha tentato di acquistare dei Golem di Bronzo dalla Torre degli Arcimaghi.

Con solo i proventi della vendita dei Rifornimenti in mano, Molhawk non ha potuto far altro che ritirarsi velocemente nelle paludi di Chaka'Un maledicendo l'ex-alleato fedifrago.

Furioso, decide di invadere i Colli Grigi, ma si trova di fronte l'ostinata resistenza dei Goblin locali, che lo aspettano schierati su due basse colline.

Molhowk è dunque costretto ad avanzare a passo sostenuto per raggiungere il nemico, che schiera numerosi arcieri. Le salve di frecce, comunque, si rivelano meno temibili del previsto, abbattendo solo 26 Guardie del Tempio e 8 Urutops.

Quando le truppe Lucertoloidi arrivano ai margini del pendio, i Goblin mandano avanti le truppe da mischia per sfruttare il vantaggio dell'altezza. Nonostante questo, i Lucertoloidi spronati da Molhowk hanno velocemente la meglio sui nemici: la Guardia Personale di Molhawk (450 Cavalcaraptor) massacra 300 Guerrieri Goblin perdendo a sua volta 133 soldati, e la Guardia del Tempio fa a pezzi 150 Lanceri perdendo solo 33 soldati. Va peggio ai 69 Urutops, che vengono fermati da una formazione di 150 Lanceri, abbattendone solo 17 a fronte di 12 perdite.

Lasciando indietro i grossi Urutops, la Guardia Personale e la Guardia del Tempio iniziano a risalire il pendio. Gli arcieri goblin arretrano lasciando il posto alle seconde linee, fra le quali 105 Goblin delle Profondità che caricano la Guardia di Molhawk infliggendole 35 perdite e perdendo a loro volta 43 guerrieri.

Intanto, arrivano finalmente a gittata gli Scinchi Tiratori, che infliggono 100 perdite ad un reggimento di Guerrieri Goblin prima che questi vada ad impattare sui ranghi della Guardia del Tempio. Ancora una volta i Lucertoloidi si dimostrano nettamente superiori ai nemici, sbaragliandoli al prezzo di sole 52 perdite.

Entrano quindi in azione le riserve dei Goblin: 80 Troll corrono giù per il pendio e disperdono gli Scinchi, andando a posizionarsi dietro alla prima linea dell'armata di Molhawk. Dall'alto riprende la pioggia di frecce, che tirano sulla Guardia Personale di Molhawk e abbattono 27 Cavalcaraptor. Gli Urutops continuano a premere sui ranghi compatti dei Lanceri Goblin, ma invano.

La Guardia del Tempio continua ad avanzare, ma su di essa si scatena la carica "a panino" di 120 Goblin delle Profondità e degli 80 Troll, che la incalzano sul retro. Nella mischia cadono 80 Guardie, 63 Goblin e una ventina di Troll, ma il panico si fa largo nello spirito combattente dei Lucertoloidi, che rompono i ranghi e si danno alla fuga. Una pessima decisione: i Troll si lanciano all'inseguimento e grazie alle loro lunghe falcate raggiungono e massacrano i superstiti.

La sconfitta delle Guardie del Tempio determina la fine della battaglia: Molhawk suona la ritirata per salvare i pochi superstiti della sua armata e si ritira nuovamente a Chaka'un. Decisamente un 1295 da dimenticare.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
ALFONSO DE LA CERDA

Reduce da una sconfitta e una fuga precipitosa, Alfonso de la Cerda dimostra di non essere un tipo che piange sul latte versato, dando prova di determinazione e volontà di ferro. Si reca infatti subito a Karak Marghost dove rimpolpa i ranghi della sua armata investendo i proventi dello scorso anno. Si lancia poi in una campagna di estorsioni al massimo livello, ottenendo quanto prefissatosi dalle provice di Boscoalto Settentrionale, Orientale, e da Hysya'Lai. Il tutto grazie soprattutto alla fenomenale opera di convincimento del proprio Diplomatico, tale José Antonio Urruticoechea.

L'annata si conclude quindi con un Alfonso che riposa sereno e tranquillo su un notevole gruzzolo in Denari, Rifornimenti e Merci ottenuto senza dover neanche tirare una freccia o vibrare un colpo di spada.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
KONRAD VON CARSTEIN

Il novello regnante della Marca di Lonkima dà prova di notevole autocontrollo e sagacia, decisamente insolite visto il truculento e incostante passato. Riconferma il vecchio marchese come Governatore della provincia, forgia una propria corona ed emana un editto di "perdono" per coloro (soldati o membri del seguito) che l'avevano abbandonato l'anno scorso per mancanza di fondi per le paghe. Tuttavia, nonostante la buona volontà, i disertori non si fidano e non si presentano all'appello.

L'attitudine moderata del "nuovo" Konrad von Carstein pare convincere gli Elfi di Lonkima, che sostanzialmente ne accettano la guida e l'insediamento come legittimo Re, e quando questi emana bandi di reclutamento si presentano in gran numero sotto le sue insegne. Con le nuove truppe, Konrad entra nella foresta di Boscoscuro tentando di annetterla pacificamente, ma i locali uccidono un emissario del Duca e ne appendono il cadavere scuoiato ad un albero. Ricevuta la "risposta" alla richiesta di sottomissione, Konrad guida la sua armata nel folto della foresta.

Benché il Battaglione Nero si muova con cautela e tentando di mantenere compatta la formazione, l'assenza di Esploratori e la naturale abilità e conoscenza del terreno delle truppe locali esigono un pesante pedaggio. Numerosi agguati falciano le truppe di Konrad, e durante una sanguinosa imboscata la cavalleria elfica di Konrad viene fatta letteralmente a pezzi.

Infine, dopo giorni di marce e perdite, il Battaglione Nero si trova di fronte una linea di fanteria ed arcieri elfici che accetta battaglia ed avanza verso di esso. Konrad attende, e lascia che i suoi Arcieri Elfici ammorbidiscano il nemico. Questi rispondono con ammirevole prontezza decimando due reggimenti di Spadaccini Elfici nemici, che replicano con una salva di frecce che spazza via un reggimento di Non Morti.

Il nemico continua ad avanzare, e Balto manda avanti due reggimenti indeboliti di Spadaccini per fermarlo, ma invano. La situazione sembra comunque sotto controllo, ma all'improvviso tutto intorno all'armata di Konrad inziano a suonare le trombe: il grosso dell'armata locale è arrivato. Dal bosco sui lati del Battaglione Nero si materializzano 300 Guerrieri Danzanti, 200 Guardie del Bosco e circa 150 feroci Horun. I Guerrieri Danzanti si fiondano sulle controparti che militano sotto i vessilli di Konrad, e ne nasce una sanguinosissima ma stilisticamente affascinante mischia che si traduce nella morte violenta dei Guerrieri di entrambi gli schieramenti; sopravvivono solo 75 Guerrieri Danzanti al servizio di Konrad, che però fuggono dal campo.

I 120 Toshar della riserva vengono bersagliati dalle frecce e poi caricati sul retro da un grosso branco di Horun, ma i bestioni non cedono. Altre frecce si abbattono sulla Guardia Nera di Konrad, uccidendo o ferendo 14 cavalieri. La Guardia viene poi investita sul fianco dalla carica di 70 Horun, ma Konrad stesso guida una controcarica e fa personalmente a pezzi ben 20 Horun! Ispirati dal loro capo le Guardie Nere abbattono altri 20 bestioni, e l'intera unità vacilla.

Recuperata la calma, Konrad ordina agli arcieri elfici ed alle Guardie del Bosco di fare piazza pulita dei difensori più esposti, ed una grandinata di frecce ristabilisce l'equilibrio sul fronte e sui fianchi trafiggendo dozzine di soldati locali. Le riserve del Battaglione Nero, Guerrieri Danzanti e Lanceri, si lanciano nella mischia e riescono a respingere e mettere in fuga gli Horun. Decimata e senza più il vantaggio della sorpresa, l'armata locale si disperde.

Konrad può quindi occupare Boscoscuro, ma la popolazione resta estremamente ostile, e non appena il Battaglione Nero passa nel Bosco di Salgar per sottometterlo (stavolta riuscendoci con la trattativa) gli Elfi iniziano una serrata opposizione contro gli esattori reali, uccidendone in buon numero e dimezzando gli introiti previsti.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
BALON IL PAZZO

Il 1295 vede il nuovo Re Squalo forgiare una Corona di Ferro nuova di zecca, e tentare di legittimare il proprio regno con una gloriosa conquista. Uomini del Re percorrono le Tre Isole arruolando marinai e comprando scafi, fino a quando una flotta di 8 Forghjar e 1 Galea non è pronta per prendere il mare e stipata di guerrieri. Obiettivo: l'isola di Myrtus, abitata dagli Elfi.

La flotta elfica non si fa pregare, e mette in mare 5 Galee che danno filo da torcere alla flotta dello Squalo in una battaglia navale combattuta in mezzo ad una burrasca invernale che rende le manovre difficili e rischiose. La flotta di Balon perde 1 Galea e 3 Forghjar, ma la preponderanza numerica dei guerrieri imbarcati ha la meglio sui nemici, e alla fine dello scontro si contano 3 Galee elfiche affondate e 2 catturate. Vengono uccisi o risultano dispersi 100 Ulfhednar, 50 Cacciatori, 20 Miliziani, 32 Arcieri, 46 Huskarl, 188 guerrieri delle Bande da Guerra.

La vittoria consente ai Carcarodonti di sbarcare senza problemi sulle spiagge di Myrtus, ma la successiva conquista non sarà facile a causa della guerriglia elfica e al fatto che il Generale che coordina la difesa dei nativi sfugga ad un attentato. Comunque, entro la fine dell'anno l'isola è annessa ai dominii dello Squalo. C'è però poco da festeggiare: gli Elfi locali rifiutano ogni forma di collaborazione, e nella madrepatria la maggior parte delle famiglie nobili dell'isola di Grunnar decidono di sospendere i tributi dovuti alla Corona in quanto non riconoscono Balon come legittimo sovrano.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
MASSOUD AL-SADAT

Il 1295 vede Massoud Al-Sadat investire praticamente tutto il proprio considerevole tesoro per aumentare le difese della Città dell'Alba, erigendo fortificazioni addizionali in corrispondenza delle porte di accesso alla città e costruendo ampie piazzole sulle mura, dove vengono ben presto piazzate catapulte e trabucchi.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
SAN GUINEFOR

Annata di tutto riposo per il warlord non morto: altri Lucertoloidi affluiscono nella Vecchia Foresta, e vengono costruiti un Tribunale ed arruolate Guardie Locali a Molanzàn. I Lucertoloidi "immigrati" chiedono a gran voce la costruzione di un Tempio.
 
Stato
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