[TURNO 7] Anno 1294

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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
LA RINASCITA DELL'IMPERO

Dopo anni passati a combattersi, Regum ed Ermos hanno appena fatto in tempo a firmare un accordo di pace che una nuova minaccia si è abbattuta su Ermos. L'attacco dei warlords traditori Konrad e Azog colpisce la già indebolita Ermos e la getta nel caos.

L'aiuto di Regum impedisce però alla città di crollare, e col passare dei mesi il supporto diventa quella che sembra una sincera collaborazione fra le antiche rivali. Pensieri comuni riguardo a quanto "si stesse meglio sotto l'Impero" si affacciano sempre più spesso nei discorsi dei cittadini.

Il Consiglio, dopo lunghe consultazioni, decide di non nominare un nuovo Duca e di votare invece la riunione con Regum. Il Duca Giulio Massimo Commeno e il Triumvirato accettano l'annessione, e ben presto viene annunciata la rinascita dell'Impero del Corvo.

Non tutti ad Ermos accettano di buon grado il ritorno dei vecchi dominatori, ma per ora il dissenso è riservato ad alcune famiglie nobili e ai molti parenti di vittime delle recenti battaglie contro Regum.


LA RIVINCITA DI AL-ANSAR

Dopo anni passati in balia di warlords infidi e delle orde di Oghuz, la città di Al-Ansar torna a prendere il posto che le spetta fra le potenze del sudest delle Terre Libere. Approfittando della grande battaglia fra l'Orda di Ezhar e Gudrod "Blodtorst" l'esercito cittadino invade Madhur liberandola dal dominio Oghuz e si lancia in una campagna di razzie ai danni dell'Orda.


 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
ASSALTO AD AL-BAKHRA (parte prima)

La situazione ad Al-Bakhra si era fatta critica, e la città trasudava letteralmente preoccupazione.

Dopo il fallimento delle trattative con il Thane Behoren "Stoneleg" non restava molto da fare se non prepararsi all'assedio. Prima ancora che i vessilli di Behoren apparissero all'orizzonte, il clero e i nobili avevano ordinato la costituzione della milizia cittadina e di scorte bastanti per almeno un anno. Centinaia di mercenari affluivano al porto in risposta ai numerosi bandi, e venivano effettuate le ultime riparazioni alle opere difensive. I maghi della Torre, intanto, lavoravano incessantemente alla costruzione dei loro Golem.

Mentre vengono ultimati i preparativi, da ovest e da sud arrivano le armate di Behoren e dei Nani Rossi, che iniziano immediatamente a costruire un grande accampamento e parecchie armi d'assedio: torri mobili, scale, arieti e trabucchi. Da est arriva infine Ealstaan Molhowk, che invece di schierarsi dalla parte dei difensori come promesso decide di affiancare i Nani.

La battaglia comincia di notte.

A lanciare il primo attacco è proprio Molhowk, che scatena i propri 200 Alligatori di Chaka'Un nelle acque del porto. I feroci rettili sciamano sui moli prendendo di sorpresa le sentinelle e seminando il panico. Quando vengono suonate le trombe, sul porto convergono centinaia di soldati, che però si ostacolano fra loro nella confusione. Di 400 miliziani, 200 lanceri e 250 fanti leggeri che complessivamente arrivano a combattere nel porto ne muoiono rispettivamente 266 e 111, mentre gli Alligatori uccisi sono appena 96.

Mentre l'area del porto cade in preda al caos, 500 Scinchi tentano di prendere di sorpresa un tratto di mura, ma vengono individuati dalle sentinelle e massacrati dagli arcieri sulle mura, che a loro volta subiscono rispettivamente 100 perdite. Anche 184 miliziani cadono trafitti dai dardi degli Scinchi, ma l'attacco è in definitiva un disastro completo. L'effetto sopresa è perso e la guarnigione presidia le mura attendendo l'attacco decisivo.

I comandanti assedianti mostrano prudenza, bombardando le mura esterne con i 30 Trabucchi a disposizione, ai quali rispondono i 10 posizionati sulle torri della cinta muraria più esterna. Il bombardamento miete numerose vittime sugli spalti pieni di truppe: vengono massacrati 350 miliziani, 220 arcieri, 84 Elfi Erranti e 100 Fanti Pesanti. 8 Trabucchi degli assedianti vengono distrutti da quelli sulle mura, 5 dei quali vengono a loro volta smantellati dai proiettili degli assalitori.

Il primo assalto alle mura vero e proprio viene lanciato all'estrema sinistra dello schieramento: la Porta di Sudovest viene infatti attaccata da una divisione di 81 Guardie Rosse, 500 Orchi Guerrieri e 200 Lanciatori d'Ascia con l'ausilio di scale e una torre d'assedio. Sugli spalti confluisce un gran numero di truppe cittadine: 300 arcieri, 500 fanti leggeri e 200 fanti pesanti. Il tiro degli arcieri massacra le Guardie Rosse ben prima che arrivino alle mura, poi infligge altre 200 perdite agli Orchi. La torre arriva comunque a contatto con le mura, e i Lanciatori d'Ascia iniziano a lanciare le loro armi nel mucchio dei difensori. Segue l'assalto all'arma bianca degli Orchi, ma le linee dei difensori si rifiutano di cedere. Dopo almeno un'ora di combattimenti serrati, gli Orchi vengono definitivamente respinti ed annientati dalla controcarica dei Fanti Pesanti di Al-Bakhra, e l'assalto fallisce.

Dalla parte diametralmente opposta, ovvero sul tratto di mura che dalla Porta Est va fino al mare, arriva invece un pesante attacco da parte dell'armata di Molhowk. 500 Saurus e 500 Guardie del Tempio si lanciano in avanti, scale in pugno. Dagli spalti grandinano frecce, che abbattono 66 Guardie e 200 Saurus, ma l'orda scagliosa arriva comunque sugli spalti. Qui 100 Fanti Leggeri, 100 pesanti, 316 Miliziani e 150 arcieri vi si oppongono con la forza della disperazione. Lo scontro è equilibrato: la maggiore prestanza dei Lucertoloidi è compensata dal vantaggio tattico dei difensori, che riescono a contenere i nemici sulle mura e a massacrarli poco a poco. Dopo una prima ora di mischia sono già cadute 77 Guardie e quasi tutti i Saurus, ma anche i difensori sono decimati.

Mentre i due assalti inziali iniziano a scemare, l'artiglieria degli attaccanti continua a martellare la parte centrale della cinta muraria. I difensori sono colpiti duramente: cadono 66 elfi erranti, 25 Paria, 50 fanti leggeri, 24 uomini d'arme, 30 masnadieri e 40 arcieri. I trabucchi sulle mura vengono tutti distrutti, e la stessa fine fanno altri 8 degli assalitori.

Molhawk manda avanti il resto dell'armata: tre divisioni che assaltano l'intero arco sudorientale della cinta muraria.

Le mura di sudest vengono asssalite da una Divisione di 500 Saurus e 500 Guardie del Tempio, che incontra però una feroce resistenza. Il tratto è infatti presidiato da ben 200 Elfi Erranti che fanno strage degli assalitori con i loro archi a lunghissima gittata. 199 Guardie del Tempio e 250 Saurus vengono trasformati in sgraziati puntaspilli prima ancora di arrivare a contatto fra le mura. Una volta giunti sui camminamenti, i Lucertoloidi sono accolti da 150 fanti pesanti, 100 Paria e 150 leggeri, mentre gli Elfi si ritirano sulla cerchia interna. Il combattimento sulle mura si trasforma in un macello al quale sopravvivono in pochissimi. Stranamente sono le truppe d'elite a subire le perdite maggiori ed a fuggire in preda al panico, ovvero le Guardie del Tempio, i Fanti Pesanti e persino i tenaci Paria.

La porta sudest viene invece assalita da una compatta falange di 200 Kroxigor e 500 Scinchi, che ingaggiano un duello impari con i tiratori sulle mura. 220 Scinchi vengono uccisi dai dardi dei difensori, ma il loro fuoco di sbarramento falcia tutti e 50 gli Elfi e i 140 Arcieri che difendono la porta, consentendo ai Kroxigor di portare avanti l'ariete ed arrivare a contatto con la Porta. Nonostante 20 bestioni vengano arrostiti a morte dall'olio bollente oppure schiacciati dalle pietre dei difensori, l'assalto va a buon fine e la porta viene sfondata. I restanti 180 Kroxigor si fiondano nel varco ed irrompono nelle linee dei difensori che si sono radunati nel cortile retrostante: 100 masnadieri, 100 uomini d'arme e 100 lanceri. Gli Scinchi avanzano e tirano nel mucchio, facendo altri morti. L'impatto delle unità di Kroxigor è incredibile, ma i difensori rispondono colpo su colpo: muoiono complessivamente 100 Kroxigor, ma i difensori sono decimati. 60 Lanceri, 70 Masnadieri e 30 Uomini d'Arme giacciono smembrati sulle pietre della pavimentazione, e i lanceri superstiti si danno alla fuga compromettendo la tenuta del "fronte".



Tocca ora ai Nani Rossi, cui tocca assalire la parte centrale delle mura, indebolita dai bombardamenti. L'assalto è massiccio, e i pochi difensori (50 fanti leggeri e 100 paria) si danno alla fuga ritirandosi sulla cerchia interna. Al momento di scendere dalle mura ed invadere la Città Nuova, però, i Nani Rossi trovano ad attenderli una pessima sorpresa: le strade sono bloccate da barricate presidiate da Golem di Bronzo, mentre dai balconi e dai tetti 200 Elfi Erranti tirano nel mucchio. La situazione diventa subito critica: i Balestrieri avanzano ed ingaggiano gli Elfi prima che questi massacrino le truppe d'assalto: ne risulta un duello sanguinoso che vede cadere ben 533 Balestrieri su 600, e tutti gli Elfi. I 750 Soldati del Clan e le 500 Guardie Rosse che avevano scavalcato le mura intanto non riescono a superare la muraglia eretta da ben 600 Golem di Bronzo: cadono 141 Golem, 302 Soldati e 362 Guardie Rosse in un paio d'ore di assalti alle barricate e contrattacchi. Alla fine, stremati e decimati, i Nani Rossi si ritirano verso le mura.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
ASSALTO AD AL-BAKHRA (parte seconda)

Per ultimo arriva l'assalto più massiccio, quello portato dall'armata di Behoren, che capitalizza il fatto che molti difensori davanti a lui sono stati attirati in altre parti della cinta muraria dagli assalti degli alleati.

Non se la passa comunque benissimo l'astuto Thane, visto che il Forgiarune dei Nani Rossi riesce a malapena a dissipare una cometa evocata da uno dei maghi cittadini, diretta ad una delle sue torri d'assedio. Niente però fermerà un'altra meteora, che incenerisce un'altra torre e fa strage degli occupanti.

Un ariete, spinto da una compatta falange di 500 Orchi Neri, viene annientato da un masso fatto rotolare giù dalle mura. Gli Orchi avranno i loro daffare a sgombrare i rottami, prendere in consegna un altro Ariete e riportarlo sotto le mura, il tutto sotto l'incessante tiro di 100 Elfi Erranti, che abbattono 133 Orchi Neri. Finalmente, l'ariete ha ragione della porta e gli Orchi sciamano nel cortile. Ad attenderli ci sono 100 lanceri, 120 masnadieri e 126 uomini d'arme, che riescono a fermare l'avanzata degli Oghuz, anche se a caro prezzo. Cadono infatti 66 masnadieri, 44 lanceri e 55 uomini d'arme. Pesanti le perdite anche da parte degli assalitori: 141 morti.


Dopo aver impegnato i difensori su tutti gli altri fronti, Behoren decide finalmente di lanciare il suo attacco decisivo in direzione sudovest: 1810 Fanti Pesanti e 567 Arcieri avanzano in massa verso le mura. Gli Arcieri scattano in avanti per impegnare i 350 Elfi Erranti sugli spalti: ne risulta un duello che si rivela mortale per almeno 400 arcieri e 306 Elfi; i primi si disperdono in preda al panico, ma anche gli Elfi sono costretti a ritirarsi verso le mura interne.

Questo permette ai Fanti Pesanti di guadagnare terreno, almeno fino a quando i difensori delle mura occidentali non si accorgono del "buco" ed accorrono in aiuto; fra di loro vi sono 300 Arcieri che fanno in tempo a lanciare una salva di dardi che trafigge circa 100 asssalitori.

Questo non ferma la marea, che inghiotte le mura sotto una massa impressionante di soldati in armatura pesante. Ad affrontarli, oltre ai 300 arcieri, ci sono 350 fanti leggeri, 300 Fanti Pesanti e 125 Paria. Nonostante una furiosa resistenza, i difensori vengono travolti: solo una sessantina di Paria e circa 200 Fanti Pesanti sopravviveranno, ritirandosi verso le mura interne, mentre la massa delle truppe di Behoren sciama nei cortili interni.


A questo punto, i comandanti cittadini decidono di lanciare un contrattacco con 300 Ogri Vagabondi per fermare le truppe degli assalitori e consentire ai difensori ancora sulle mura di ritirarsi sulla cerchia interna. Il contrattacco miete 182 perdite fra i Fanti Pesanti, 66 fra la Guardia del Tempio e 17 tra i Saurus di Molhawk. Tutti gli Ogri cadono in battaglia.

Nel frattempo, la Milizia trucida gli ultimi Alligatori nella zona del porto, ponendo termine ai caotici combattimenti in quell'area.


L'assalto si ferma, mentre i contendenti riprendono fiato e si riorganizzano: gli assalitori si schierano nei cortili della Città Nuova; i difensori sulle mura della cerchia interna, e i Golem rimangono a presidiare le barricate nella Città Nuova dove hanno già fermato l'assalto dei Nani Rossi.

L'oscurità sta ormai scendendo, e nessuno se la sente di combattere di notte. Le truppe si sistemano come possono nelle loro posizioni, organizzando turni di guardia. La città passa una notte di strana tranquillità: i combattenti sono troppo esausti e i rispettivi comandanti non si arrischiano a tentare azioni notturne.

All'alba, il mattatoio ricomincia.

Behoren tenta di sfondare il muro di Golem con un'assalto frontale: la sua Guardia Personale guiderà la carica aprendo la strada a 486 Soldati del Clan, 326 Orchi Neri e 500 berserker. Tutti contro i 594 golem bronzo superstiti.

Sulle barricate si combatte una battaglia furiosissima, che entrerà sicuramente negli annali delle Terre Libere. Gli impassibili costrutti magici falciano i nemici a mucchi, ma la massa degli attaccanti si fa lentamente strada nei loro ranghi, smembrando letteralmente pezzo per pezzo i loro corpi metallici.

In neanche un'ora di mischia cadono 28 Guardie Personali di Behoren, 113 Soldati del Clan, 125 Berserker e 100 Orchi Neri. I pezzi di 179 Golem giacciono al suolo, ma le barricate tengono ancora.


Con una mossa a sorpresa, Ealstaan Molhowk si lancia nella mischia con la sua cavalleria al completo, caricando attraverso le strade della Città Nuova. I ranghi delle truppe di Behoren, che si erano ritirate dalle barricate, si aprono al loro passaggio.

L'impatto contro il muro di Golem è però insoddisfacente: i possenti Urutops fanno solo 25 morti fra i costrutti, subendo a loro volta 11 perdite. Va meglio l'assalto laterale dei Kroxigor, spuntati da un vicolo cieco scavalcando muretti e sfondando portoni: i bestioni appaiono dietro alle barricate ed ingaggiano una serrata battaglia in spazi ristretti, abbattendo altri 17 costrutti al prezzo di 12 Kroxigor.


Tuttavia, i Golem ancora non mollano. Behoren è furioso: la giornata volge già al termine e ancora la strada verso le mura interne non è libera.

Non c'è scelta: deve tornare nuovamente in campo la massa di fanti pesanti. Più di 1000 soldati si fanno avanti e vanno all'assalto delle barricate. Ci vorranno ben TRE assalti per avere ragione degli instancabili Golem di Bronzo, e cadranno più di 300 soldati. Alla fine, tuttavia, la resistenza verrà sbriciolata e la via per le mura interne sarà finalmente aperta.

E' tuttavia troppo tardi per lanciare l'assalto finale alla cerchia interna, e comunque da essa arrivano alcuni ambasciatori, che passeranno la notte a trattare con i capi degli assalitori. Intanto, con sommo scorno degli assalitori, ignoti assassini uccideranno Goladha, il potente mago al servizio di Behoren, e Dayak, lo scudiero di Molhowk.


L'indomani, di comune accordo, le forze combinate di Behoren, Molhowk e dei Nani Rossi lanceranno l'assalto alla cerchia interna. I maghi della Torre di Bronzo daranno fondo alle loro magie distruttive, seminando morte e distruzione fra le fila degli assalitori, ma l'azione combinata dei maghi dei Nani Rossi e di Molhowk eviterà il peggio (oltre probabilmente alla riluttanza riguardo l'usare magie troppo distruttive nella loro stessa città).

I combattimenti andranno avanti per il resto della giornata, con perdite pesantissime per gli assalitori, ma alla fine la resistenza verrà infranta.

La sera del terzo giorno Al-Bakhra cadrà finalmente nelle mani di Behoren e dei suoi alleati.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
SILENE L'ARPIA

Un'annata che pareva iniziare pregna di gloria per l'Arpia appena arrivata dalle misteriose terre d'origine della sua razza si trasforma invece in una tragedia che le costa la vita.

Ma andiamo con ordine. Questo apparentemente proficuo 1293 si apre con un accordo di non-aggressione col Thane Shiran Sventragnoll, che consente a Silene di muoversi senza l'assillo della potente armata dell'ingombrante vicino. Il passaggio nelle Praterie di Ourun è difatti agevolato dal fatto che Shiran ha già sconfitto gli Oghuz locali, e l'armata di Silene può passare direttamente nelle terre del Regno di Xystos, che acconsente al suo passaggio dietro pagamento di un pedaggio in Denari. L'armata giunge quindi nei Boschi di Salgar, dove i locali si sono nascosti nel folto della foresta affidandosi ad imboscate e agguati per infastidire gli invasori che saccheggiavano le loro poche ricchezze.

E' stato però con l'ingresso a Bangsir che l'arpia ha finalmente trovato pane per i propri artigli. L'armata di Alfonso de la Cerda era infatti ivi accampata, reduce da battaglie e saccheggi. L'arpia non ha esitato: ha suonato le trombe e ordinato di assumere la formazione da battaglia, mentre l'avversario faceva lo stesso.

L'armata di Silene si fonda sulla forza d'urto di una grossa brigata di Minotauri al centro e sulla mobilità delle ali di cavalleria e Arpie volanti. L'avanzata, benché rallentata dagli acquitrini, rispecchia questa composizione: i Minotauri scattano in avanti mentre la cavalleria rimane di conserva, così come gli arcieri all'estrema sinistra, conferendo all'armata una forma a cuneo. Alfonso replica con uno schieramento allargato ma indebolito dalle recenti battaglie.

Gli Zhaki sono i primi a fare le spese del terreno infido e della mobilità delle Arpie: la loro unità, che cercava di manovrare verso la sinistra dello schieramento nemico, viene infatti caricata dalle Arpie e non riesce a sottrarsi in tempo. Gli Zhaki tirano con gli archi contro il nemico in picchiata, ma è troppo tardi: cadono 98 Arpie, ma l'unità di Cavalleggeri viene massacrata. Gli Elfi Erranti al servizio di Alfonso fanno un passo avanti e cercano di vendicare gli Zhaki tempestando di frecce le mostruose creature, che cadono a dozzine. Alla fine della salva 135 Arpie giacciono nelle pozze d'acqua e nei ciuffi di erba di palude, ognuna trafitta da molte frecce. Le Arpie superstiti arretrano velocemente da quella posizione troppo esposta.

Silene spedisce in avanti il resto dell'armata per evitare che le sue sorelle restino isolate e vengano fatte a pezzi. La manovra salva le arpie nell'immediato: gli Elfi Erranti si concentrano verso i Minotauri che formano la punta di lancia dell'armata di Silene e tirano contro di loro, abbattendone 42. La carica non rallenta neanche, e De la Cerda fa arretrare gli Elfi e piazza la prima linea per assorbire l'impatto dei Minotauri e dei Saurus che li affiancano.

Lo scontro fra le due formazioni è durissimo. I Minotauri irrompono fra i ranghi dei Picchieri e ne macellano 152, perdendo però 84 guerrieri nello scontro, impalati sulle lance nemiche. 105 Guardie del Corvo e 103 Legionari tentano di fermare la massa d'urto di due Brigate di 500 Saurus Crestarossa ciasuna, ma invano. Troppo schiacciante la superiorità numerica del nemico: le unità di Alfonso vengono travolte, anche se riescono ad uccidere un totale di 277 nemici. Il fronte è sfondato, e la falange di Picchieri rischia l'accerchiamento!

A peggiorare le cose arriva il massacro degli Elfi Erranti: i Grifoni di Ermos al servizio di Silene arrivano a gittata, e grazie alle proprie armature vincono agilmente lo scontro contro i tiratori di Alfonso, che vengono spazzati via. Restano a terra anche 112 Grifoni.

Ad Alfonso non resta che ordinare la ritirata generale. I Corazzieri si immolano contro i Minotauri e i Razziatori per permettere la fuga dei Picchieri.

La vittoria lascia Silene padrona del campo, ma è una vittoria inutile: Bangsir è già stata saccheggiata. Peggio che mai, pochi giorni dopo da Ovest irrompe l'Orda di Galu'n con tutta la sua forza. Malgrado una strenua resistenza, l'armata di Silene deve cedere alla tremenda forza bruta dell'esercito del terribile nemico, e fugge verso nordest. Per colmo di sfortuna, la via di fuga coincide esattamente con la linea d'avanzata dell'Orda di Galu'n... Dopo un estenuante inseguimento, l'armata di Silene viene raggiunta alle pendici dei Colli di Onermo e schiacciata dall'implacabile Tiranno Ogre.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
KONRAD VON CARSTEIN

Dopo la batosta dello scorso anno e la ritirata da Ermos, Konrad torna a spargere terrore e morte nelle Terre Libere. Invade la Foresta delle Pendici cercando di estorcere un tributo, ma i locali sono già stati taglieggiati da Alfonso de la Cerda. Konrad dà di matto e scatena le sue truppe nella provincia compiendo orrendi massacri e saccheggiando quel poco che era rimasto, lasciandosi dietro una provincia in rovina. Sceglie invece un profilo basso per attraversare Vornus pacificamente, evitando lo scontro con la grossa armata locale. Nella Steppa di Sarmis non deve chiedere permessi a nessuno: l'alleato Azog il Kapoguerra ha già ottenuto la sua sottomissione pacifica.

Passa quindi al suo vero obiettivo: la Marca di Lonkima. Gli Elfi locali non vogliono sentire ragioni: armano una possente schiera e muovono contro il famigerato Generale Nero. Konrad non chiede di meglio.

Spinto dalla sete di sangue, Konrad spinge il Battaglione Nero in avanti. Viene accolto però dalle frecce degli arcieri locali, che massacrano i suoi Arcieri del Corvo dalla lunga distanza. Furioso, ordina ai Cavalleggeri Zhaki di vendicare i morti; gli Zhaki vanno incontro alla morte con spavalderia, 33 contro 100, e riescono nell'impresa di infliggere 55 perdite agli arcieri elfici, che scappano in preda al panico. Nessuno Zhaki sopravvive al glorioso ma suicida assalto. Altre frecce decimano i Non Morti al centro del Battaglione, abbattendone 133 su 300.

Soddisfatto, Konrad ordina immediatamente la carica della sua unità d'elite: una Brigata di 547 Cavalieri Toshar sopravvissuti al mattatoio sulla breccia di Ermos, che fanno tremare la terra mentre rombano verso le linee elfiche. I Toshar disintegrano letteralmente l'intero scaglione sinistro dell'armata elfica, calpestando a morte i 130 Lanceri della prima fila e i 300 Spadaccini retrostanti in un'orgia di sangue e rottami di metallo che un tempo erano armature. 79 bestioni restano a terra in mezzo a mucchi di cadaveri, ma nello schieramento elfico si è aperto uno squarcio difficile da rattoppare.

70 Cavalieri della Condotta tentano di sfruttare lo sfondamento, ma vengono intercettati dalla controcarica di 250 Cavalleggeri Elfici, che riescono a disperderli ma che subiscono talmente tante perdite da andare in rotta alla fine del combattimento, con sommo scorno del comandante elfico che, disgustato, cerca inutilmente di chiamarli a raccolta facendo squillare le trombe.

Si arriva dunque all'impatto fra le prime linee.

I Non Morti si lanciano con abbandono contro una solida unità di 250 Lanceri Elfici, che li tengono facilmente a bada facendone a fette 85 e perdendo solo 18 soldati. I Non Morti, incuranti delle perdite, restano in mischia senza battere ciglio. Alla loro sinistra, 59 Guardie del Corvo impattano contro altri 125 Lanceri, uccidendone 29 ma perdendo ben 41 Guardie. Incredibilmente, questi temprati veterani restano impavidamente in mischia contro un numero spropositato di nemici.

Il comandante elfico riprende in mano la situazione ed ordina alle riserve di accerchiare e distruggere la brigata di Toshar che ora si trova in mezzo all'esercito provinciale. 350 Guerrieri Danzanti, 250 Cavalleggeri e 200 Spadaccini assalgono le massicce bestie potenziate dalla magia della maga di Konrad; la mischia si accende sanguinosissima e va avanti con fortune alterne, ma niente sembra poter sconfiggere la mostruosa cavalleria di Konrad. 159 bestioni vengono uccisi, ma per ottenere questo modesto risultato muoiono ben 166 Guerrieri Danzanti, 140 Cavalleggeri e 83 Spadaccini.

Altri 300 Spadaccini tentano di aggirare il Battaglione Nero su un fianco, ma Konrad ordina alla Guardia Imperiale in riserva di intercettare la ridicola minaccia. L'elite guerriera di Regum esegue il compito con freddezza e professionalità: lancia i propri pila impalando 65 elfi, poi si getta in mischia e ne trucida altri 115. I superstiti si danno alla fuga, mentre a terra restano 60 Guardie morte o morenti.

Tornano a tirare gli arcieri: 200 di loro fanno 40 perdite alle Guardie, che rimangono in 15 ma non fuggono; altri 200 prendono di mira la Guardia Nera di Konrad stesso, falciando 28 cavalieri. Nel frattempo i Lanceri continuano a mietere Non Morti: altri 77 crollano al suolo, contro soli 9 Lanceri, ma l'unità elfica è ancora invischiata nell'interminabile corpo a corpo. I Lanceri impegnati contro le Guardie del Corvo riescono finalmente a finire i loro avversari, perdendo altri 9 Lanceri.

I Toshar, però, riescono a massacrare sia i Guerrieri Danzanti che gli Spadaccini. Altri 52 cavalieri vengono uccisi, ma ora la tremenda unità è nuovamente libera di muoversi.

Il generale elfico non ha neanche il tempo di reagire al loro "ritorno" che Konrad prende l'iniziativa: stufo di farsi impallinare dagli arcieri nemici, ordina una carica in profondità. L'addestratissima Guardia Nera parte al galoppo "dribblando" le poche unità che ancora combattono sul suolo disseminato di cadaveri e imbevuto di sangue, ed arriva addosso agli arcieri. Il generale elfico è fra i primi a cadere, trafitto da una lancia. In pochissimi minuti gli arcieri vengono travolti e falciati come grano maturo dalla Guardia Nera, con Konrad che ride sguaiatamente mentre abbatte un elfo dopo l'altro, coperto di sangue.

Di fronte a tale orrorifica visione, i Lanceri superstiti (che avevano infine sconfitto le ultime Guardie Imperiali) si danno alla fuga, seguite ben presto da tutti i superstiti dell'armata elfica.

L'insperata vittoria regala a Konrad la ricca provincia di Lonkima, che decide di occupare stabilmente. Tuttavia, i forzieri sono vuoti, e grande è la rabbia dei veterani quando arriva il momento di pagare il dovuto. Per far fronte alla mancanza di fondi necessari Konrad decide di congedarne alcuni, e quasi tutti i membri del suo Seguito si dileguano nottetempo (probabilmente per evitare di essere dilaniati dalla furia del loro padrone di fronte alle loro "dimissioni").
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
AZOG IL KAPOGUERRA

Fallito l'assalto ad Ermos, Azog riesce a sfuggire alle grinfie delle moltitudini che volevano la sua testa su una picca e addirittura accoglie nei ranghi della sua Orda centinaia di Oghuz delusi dalla pace firmata dal loro Warlord Voryan. Comunque sia, Azog non perde tempo a Domatrum e lascia la provincia diretto ad Est per evitare la vendetta della Stirpe del Corvo. Attraversa la Foresta delle Pendici al seguito dell'alleato Konrad, poi attraversa pacificamente Vornus, che sembra disinteressati del "mandato di cattura" spiccato dal rinato Impero, e giunge infine a Sarmis.

Qui, con una notevole opera di convincimento, grazie anche alla propria fama di Kapoguerra, Azog riesce a farsi votare dalle tribù locali come loro nuovo Chaghan, annettendo la provincia e formando un nuovo impero personale.

Forte di questo (forse insperato) successo, Azog si fionda nelle Preaterie di Ourun poco dopo la battaglia che ha visto Shiran Sventragnoll trionfare contro l'armata locale. Attraversa velocemente il fiume approfittando del ponte costruito dai locali e si schiera nella steppa in formazione da battaglia. Dall'altra parte del campo, Shiran ha riorganizzato le proprie truppe e si è posto anch'esso in formazione da battaglia. I tamburi tuonano, i corni squillano, altro sangue sta per andare ad annaffiare l'erba alta.

Grazie alla propria superiore mobilità, i 400 Cavalleggeri Zhaki di Shiran sono i primi a fare vittime: si muovono in avanti e scoccano le loro frecce contro i 252 Toshar che formano la Guardia Personale di Azog, uccidendone ben 66. Subito dopo sono gli Elfi Erranti a farsi vivi, sfruttando la lunga gittata dei loro archi per infliggere 55 perdite agli Orchi Neri di Azog.

Il Kapoguerra tuttavia non si scompone più di tanto: ha ancora una solida superiorità numerica sulla quale contare. Ordina un'avanzata generale a passo di marcia contando di arrivare in corpo a corpo prima che il tiro delle unità di Shiran causi troppe perdite; i Toshar tentano una carica contro i Cavalleggeri Zhaki, ma questi li evitano facilmente, ripiegando in tutta sicurezza. La carica a vuoto porta i Toshar a tiro della Guardia Cittadina di Sarzema, che li assale puntando le proprie alabarde. Nonostante il vantaggio tattico, gli alabardieri non riescono ad infliggere perdite sostanziali, fermandosi ad 11 bestioni dilaniati e subendo anzi ben 62 perdite.

Sull'ala opposta, 204 Cavalieri della Condotta e 300 Cavalcabestie si scontrano con immane violenza. La furia dei cavalcabelve di Azog si infrange contro le lunghe lance e le pesanti corazze dei mercenari al servizio di Shiran, che li massacrano perdendo a loro volta 150 cavalieri. Il loro successo si trasforma però in una trappola: una schiera di 290 Guerrieri Oghuz li assale mentre sono ancora disorganizzati e riesce a sopraffarli. 90 Guerrieri giacciono al suolo, ma la perdita dei Cavalieri è molto pesante per l'armata di Shiran.

Le prime linee, intanto, vengono a contatto.

254 Picchieri si scontrano contro ben 404 Portalance, in uno scontro lento ma comunque cruento, che vede soccombere 53 soldati di Shiran e 127 lanceri di Azog. Altri 154 Picchieri si trovano contro 401 Portalance, e stavolta la netta superiorità numerica equilibra lo scontro; alla fine, 50 Picchieri vengono travolti, mentre i Portalance subiscono 75 perdite.

La possente unità di 700 Orchi Neri di Azog minaccia di travolgere gli Elfi, che però arretrano velocemente fuori portata. Alle loro spalle si concentrano 367 Legionari che tentano un contrattacco, ma l'impeto e la maestria degli Oghuz corazzati si rivela preponderante, e i Legionari vengono decimati. Ne cadono ben 311, contro soli 81 Orchi Neri uccisi.

Gli Orchi Neri minacciano di sfondare il centro dell'armata di Shiran, che corre ai ripari chiamando in causa tutte le riserve: 310 Guardie del Corvo, 65 Lunghebarbe e la sua Guardia Personale di 75 Spaccaferro. La mischia è furiosa: gli Oghuz si chiudono a riccio e fanno fronte all'assalto su tre lati combattendo con valore ed esperienza. Dopo almeno un'ora di mischia furiosa l'assalto viene respinto, anche se a caro prezzo: un totale di 275 Orchi Neri viene trucidato dai Nani, che però perdono a loro volta 10 Spaccaferro e 28 Lunghebarbe. Altri 102 soldati li perde la Guardia del Corvo.

Azog vede la vittoria a portata di mano ed impegna le riserve tattiche. 200 Guerrieri aggirano l'armata di Shiran sulla sinistra, e 500 Berserker avanzano sull'estrema destra. Shiran risponde concentrando il fuoco di Zhaki ed Elfi contro i Berserker massacrandoli, ed intercettando i Guerrieri con i pochi Legionari sopravvissuti alla mattanza degli Orchi Neri. Benché il tiro annienti in pratica la minaccia dei Berserker (416 morti su 500), i Legionari vengono travolti dai Guerrieri, che ora si trovano sul fianco dell'armata di Shiran.

Il colpo di grazia lo sferrano tuttavia i Lanciatori d'Ascia, tenuti saggiamente in riserva da Azog. Questi eccellenti tiratori avanzano infatti verso i Picchieri della prima linea, mentre i Portalance arretrano. Prima che i soldati di Shiran possano reagire, una grandinata di asce da lancio si abbatte sui ranghi compatti dei Picchieri, scompaginandoli ed aprendo sanguinosi varchi nella linea. La successiva carica dei Lanciatori disgrega ciò che resta dei due Reggimenti e di fatto sancisce la fine dell'armata di Shiran, che si affretta a ritirarsi verso nordest.

La nuova vittoria contro il vecchio nemico consegna anche le Praterie di Ourun alle capaci mani del novello Chaghan, al quale il futuro sembra riservare diverse soddisfazioni.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
BALON IL PAZZO

Forte dell'appoggio di Gramlund, Balon può finalmente riprendere il mare ed andare a conquistare il trono che (secondo lui) gli spetta di diritto. Il nuovo Re gli mette a disposizione ben 10 Galee, e Balon riempie le navi con i suoi soldati. I pirati dell'Isla de Capitanes che incrociavano al largo si sono disperse una volta visto che il loro debitore era appoggiato da troppi nuovi amici, e la flotta ha potuto fare rotta verso il freddo nord e il Trono dello Squalo.

Nelle acque delle tre isole la flotta di Balon si scontra con quella dell'attuale Re Squalo. La battaglia è dura, ma con l'aiuto delle Galee di Gramlund la vittoria arride a Balon, anche se due navi che trasportavano la sua cavalleria vengono affondate. La perdita è grave ma non disastrosa: i destrieri in ogni caso si sarebbero trovati malissimo nei combattimenti a terra.

La battaglia per il trono si trasforma infatti in un assedio del palazzo di Haardan Grindvist, presidiato dalla sua guardia personale data la diserzione del resto dell'esercito in favore del vecchio Balon, che si dice abbia pianto di commozione ricevendo l'omaggio formale dei capofamiglia di Vas Aegrin al suo arrivo nel porto della "capitale". L'assalto al palazzo è sanguinoso, ma la resistenza dura poche ore. Mentre il sole inizia a tramontare, Balon riesce finalmente ad entrare nella sala del trono ed a sedersi sul tanto sospirato scranno. Il vecchio re è rimasto ucciso nei combattimenti insieme alla totalità delle sue guardie personali.

Un nuovo Re Squalo regna sulle tre isole.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
SAN GUINEFOR

Il temuto comandante della Questua dedica questo 1294 al consolidamento delle recenti conquiste, nominando un Governatore Oghuz per la provincia di Molanzàn e muovendosi avanti e indietro tra le sue terre e le Paludi Morte per rimpolpare i ranghi della sua armata. Emana anche la sua prima legge, attirando nella Foresta Vecchia molte centinaia di Lucertoloidi che ripopolano la provincia dopo il genocidio degli Elfi. Una grossa truppa di Scheletri guerrieri viene però distrutta da un'imboscata, ma il Negromante che segue San Guinefor rimpiazza velocemente le perdite.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
MASSOUD AL-SADAT

Il signore della Città dell'Alba, come viene rinominata Arraìnza per decreto, effettua una veloce incursione nella Piana di Sarabia, che viene annessa ai suoi dominii dopo una breve trattativa. Massoud non rimane a lungo nella piana: benché la sua presa sulla città sia salda, ritiene necessaria la sua presenza carismatica nel cuore del suo dominio; a presidiare Sarabia e difenderla da eventuali razzie di vicini o warlords troppo temerari resta una piccola armata sotto il comando di Fernnando Arrancar, nobile di Arraìnza promosso al rango di Luogotenente.

I ranghi delle Spade della Luce vengono ingrossati da nuovi massicci reclutamenti e i lavori di miglioramento delle difese cittadine vengono completati.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
KAS' RAJAHAN

Dopo la dura sconfitta patita l'anno scorso per mano dei Nani Rossi il warlord Axal decide di rimanere statico e leccarsi le ferite, forse preparandosi ad una controffensiva dei Nani che tuttavia non arriva. Non si sa se questi non si muovano a causa delle pur pesanti perdite subite nella vittoria contro Rajahan oppure se si tratti di prudenza di fronte alla possibilità di una battaglia su un terreno favorevole agli Axal. Di fatto, la guerra fra le due fazioni rimane "congelata" e il fronte non si muove.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
GALU'N IL SECCO

E' un'annata piena di avvenimenti questa per il Tiranno Ogre che da molti anni fa il bello e il cattivo tempo nel sudest delle Terre Libere. Dopo aver sottomesso la provincia di Kav, capitalizzando la grande vittoria ai danni dell'Orda di Grahas, ed aver nominato un governatore Oghuz che la gestisca al posto suo, Galu'n porta la sua armata ad Oxma.

Qui però non trova ad accoglierlo le tribù Oghuz locali, bensì gli scout del condottiero Alfonso de la Cerda, che ha saccheggiato la regione e vi è ritornato dopo essere stato sconfitto da Silene l'Arpia. Galu'n non perde tempo in convenevoli: marcia risolutamente in avanti con la sua Orda (rafforzata dall'arruolamento di ben 2000 Berserker) e costringe il condottiero umano ad una fuga precipitosa verso Nord. Soddisfatto, Galu'n ottiene la sottomissione della provincia e vi pone a capo un governatore locale di fiducia.

Passa poi nelle paludi di Bangsir, e qui trova un secondo warlord a sbarrargli il passo: Silene. L'agguerrita arpia non fugge, ma anzi accetta battaglia.

Galu'n si affida alla consueta tattica "a rullo compressore" marciando negli acquitrini. La cavalleria della Guardia Personale resta indietro, mentre i Berserker passano in prima linea. Silene manda le sue Arpie in una avventata carica contro una Brigata di 500 Berserker, ma la mossa porta solo al massacro delle creature alate contro solo 80 perdite subite dagli Oghuz. Ottengono maggiore successo i Grifoni dell'ala sinistra, che scagliando due salve di frecce contro la Brigata Berserker di fronte a loro le infliggono ben 308 perdite.

Loghan'l r'lye dell'Abisso, il potente mago al servizio di Galu'n, riesce ad evocare un terrificante Demone della Fossa in mezzo ai ranghi dei Minotauri di Silene, puntando a scompaginarne le fila prima della carica decisiva. I Minotauri però reagiscono con prontezza ed aprono i ranghi favorendo la carica di 50 Troll della riserva. Lo scontro fra il possente demone evocato e le bestie di Silene è titanico: il demone flagella i Troll con le catene chiodate che gli pendono dal corpo, strappando grossi brani di carne verdognola dai loro corpi; da parte loro i Troll continuano a colpire la creatura ultraterrena con le loro pesanti mazze e clave. Pesto e sanguinante, il Demone riesce comunque a decimare i ranghi dei Troll, facendone a pezzi ben 35. Mentre i superstiti si danno alla fuga, l'essenza del Demone si dissolve, indebolita dai colpi subiti.

Nel frattempo, le prime linee vengono a contatto. Due brigate di Berserker irrompono nei ranghi dei Saurus Crestarossa che tengono gli scaglioni dell'armata di Silene, e ne risulta una mischia furiosa. La ferocia dei Berserker e la loro possanza fisica prevalgono su quelle dei Saurus, ma non di molto. Complessivamente trovano la morte 540 Berserker, ma tutti e 721 i Saurus vengono trucidati in un'orgia di arti mozzati e frammenti di ossa e scaglie.

Lo sfondamento isola i Minotauri e di fatto provoca il collasso dell'armata di Silene poco prima della carica della Guardia Personale di Galu'n. I Minotauri subiscono in pieno l'impatto della massiccia unità di Cavalieri Ogre e vengono costretti a cedere metri su metri. Incredibilmente, però, rimarranno saldi ed impediranno lo sfondamento che avrebbe sicuramente condannato il resto dell'armata. Benché dozzine di Minotauri vengano travolti, i superstiti si rifiutano di cedere e rispondono colpo su colpo. Alla fine, rimarranno a terra morti o morenti 215 Minotauri, ma anche 41 membri della Guardia di Galu'n. L'ostinata resistenza delle truppe d'elite di Silene sgomenta brevemente Galu'n e consente a Silene di ritirare i poveri resti della propria armata dal combattimento.

La battaglia si conclude quindi in favore di Galu'n, che tuttavia non troverà niente di decente da razziare. Torvo, guida la propria armata nel Bosco di Salgar, che troverà parimenti già spogliato dalla solita Silene. Assolutamente furioso, Galu'n incalzerà senza pietà l'armata dell'Arpia in fuga fino al confine col Regno di Xystos che, vedendo la situazione, negherà ad entrambi l'ingresso. Con la via di fuga chiusa, l'armata di Silene diserterà in gran parte prima dell'arrivo dell'Orda di Galu'n, che massacrerà senza pietà i superstiti e recupererà il bottino del saccheggio di Salgar.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
BEHOREN "STONELEG" ed EISTAAN MOLHOWK

Contro parecchie aspettative (soprattutto da parte dei difensori di Al-Bakhra), il Thane Behoren e il nuovo Santo dei Lucertoloidi uniscono le forze per sottomettere la potente città di Al-Bakhra e spartirsi il ricco bottino.

Grazie anche all'aiuto dei Nani Rossi, l'assalto alle mura si risolve con una vittoria, e la città cadrà dopo due giorni e due notti di combattimenti sanguinosissimi che decimano anche le armate degli assalitori.

Mentre gli ultimi fuochi vengono spenti (il comportamento delle truppe assalitrici in città è stato rimarchevolmente corretto, va detto), tutti si chiedono cosa ne sarà della città, che appare assolutamente ostile ai suoi nuovi conquistatori. E in molti si chiedono anche se l'alleanza fra le tre potenze (i due warlords e i Nani Rossi) durerà ancora a lungo...
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
GUDROD "BLODTORST"

Forse troppo sicuro di sé, il potente Unghar, ora a capo di un discreto impero personale, compie un paio di mosse piuttosto avventate.

Ordina per prima cosa al suo Luogotenente Onur Gatadai di sottomettere la provincia di Ildrika, dove le truppe Goblin locali si asserragliano in un piccolo fortino di terra e tronchi e riescono a tenere in scacco gli invasori per qualche tempo prima di venire sopraffatti. La provincia viene annessa ai possedimenti di Gudrod, che attraversa le sue nuove terre con la sua armata principale e si dirige verso le terre dell'Orda di Ezhar. Questa non si fa certo pregare e si raduna in fretta, marciando contro l'invasore.

La situazione appare subito difficile: l'Orda schiera molte migliaia di soldati, mentre Gudrod è accompagnato da una forza completamente a cavallo, ma numericamente molto inferiore. La fanteria al seguito di Gatadai avrebbe fatto molto comodo, ma non c'è più tempo per richiamarla: l'Orda avanza. La prima linea, formata da 2500 Guerrieri, si divide ben presto in due linee di pari forza.

Avanzano quindi i Cavalleggeri Zhaki, che fanno cadere la consueta pioggia di frecce sugli Oghuz. Al massacro si uniscono le 23 Catapulte schierate dal warlord per evitare che gli Oghuz ricorressero alle tavole di legno che frustrarono le frecce degli Zhaki due anni fa, quando l'Orda di Ondzaga dominava ancora sulla regione. Stavolta gli Oghuz non tentano di resistere passivamente, ma sacrificano senza esitazione i loro Guerrieri per assorbire l'impatto del tiro avversario. Cadono a centinaia trafitti dai sicuri dardi dei cavalleggeri o schiacciati dai proiettili delle macchine da guerra, ed altre decine cedono al panico fuggendo. Nel complesso però l'Orda guadagna spazio ed ormai l'impatto è prossimo.

Le prime due linee sono state spazzate via dagli Zhaki, ma ve ne sono altre due almeno. Gudrod ordina la carica dei Cavalieri della Condotta, e li segue subito alla testa della sua Guardia Personale. L'impatto della cavalleria è solo parzialmente assorbito dai Portalance che formano la seconda fila: centinaia di Oghuz vengono travolti dall'impeto dei possenti cavalieri, e la Guardia di Gudrod riesce addirittura ad irrompere nelle fila dei Lanciatori d'Ascia retrostanti. L'intera Orda accusa il colpo e si flette sotto l'urto della carica. Le ali, tuttavia, si lanciano in avanti.

Gli Zhaki sono costretti alla ritirata per evitare l'avanzata sulle ali degli Oghuz, che raggiungono e distruggono le catapulte. Dall'ala destra dell'Orda si avventa una brigata di 1000 Cavalcabestie, che aggrediscono un'unità di Zhaki e la massacrano, pur perdendo circa 200 cavalieri. Nel frattempo le riserve di Ezhar assaltano i Cavalieri della Condotta: i Lanciatori d'Ascia li incalzano da ogni parte con i loro proiettili e poi caricano a testa bassa. La mischia divampa furiosamente, ma alla fine tutti i Cavalieri vengono trascinati a terra e trucidati; anche i Lanciatori d'Ascia subiscono perdite orribili, ma l'armata di Gudrod ha subito un colpo mortale.

Mentre gli Zhaki tentano di falciare quanti più nemici possibile, la Guardia Personale di Ezhar (1200 Orchi Neri) carica direttamente quella di Gudrod. E' un combattimento epico, che vede anche comparire sul campo 100 massicci Elementali di Ghiaccio evocati dal Mago al seguito di Gudrod. Lo scontro va avanti per almeno due ore, e miracolosamente la Guardia Personale riesce a non farsi sopraffare: cadono 220 cavalieri e tutti gli Elementali, ma la perdita di 517 Orchi Neri causa il fallimento del primo assalto.

200 Portalance tentano di chiudere in trappola la Guardia Personale manovrando sul suo retro, ma le 220 Guardie dello Jarl in riserva intervengono e caricano prima che gli Oghuz riescano a posizionarsi. La carica impala 111 Oghuz, e il resto fugge. 32 Guardie restano a terra. Le Catapulte continuano a tirare nel mucchio, ma ne sono rimaste solo 8.

I Cavalcabestie caricano verso il centro; un'unità di Cavalleggeri Zhaki li intercetta con una mossa suicida e benché venga spazzata via riesce ad infliggere abbastanza perdite da respingere l'avanzata nemica. Sull'ala opposta 700 Berserker mossi dalla magia degli sciamani dell'Orda tentano di caricare gli Zhaka Khitay di Gudrod, ma ancora una volta le Guardie dello Jarl intervengono e intercettano la minaccia. Il combattimento è cruento ma veloce: tutti i cavalieri vengono massacrati, ma i Berserker subiscono 180 perdite e vengono fermati.

Messo di fronte alla concreta possibilità di un accerchiamento totale, Gudrod ordina la ritirata generale.

Gudrod è quindi costretto a tornare ad Ildrika con i superstiti della sua armata. Qui, forse accecato dalla rabbia per la sconfitta, accusa il proprio Luogotenente della sparizione di 40 carri di Merci avvenuta l'anno scorso. Ordina alle sue guardie di arrestare lo Zhaki e di giustiziarlo, ma a questo punto succede l'impensabile: gli Zhaki dell'armata si ribellano al loro condottiero e si schierano con Gatadai. Questi scatena i suoi soldati contro quelli fedeli a Gudrod e li trucida. Gudrod stesso viene catturato e decapitato da Gatadai stesso, che si proclama nuovo signore delle terre occupate.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
EUAN IRONFIST

Annata tutto sommato tranquilla per il Nano, che continua a taglieggiare le popolazioni del nord delle Terre Libere. Torna nella Piana di Neiga, ma essendoci già stato l'anno scorso non ottiene niente, poi passa a Nocris dove costringe gli Elfi a cedere dei tributi "volontari". I locali non tentano di affrontare l'armata di Euan apertamente, affidandosi ad agguati e imboscate di poco conto, i cui effetti negativi sono compensati dall'incessante azione dei cerusici dell'armata. Va peggio al Chierico al seguito del Thane itinerante: viene infatti pugnalato a morte all'uscita di una locanda.

Verso la fine dell'anno ripara entro i confini del Patto di Narrond e costruisce un accampamento fortificato dove svernare.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
SHIRAN "SVENTRAGNOLL"

Il passo logico dopo la fondazione di un nuovo impero e la sua stabilizzazione è l'espansione dello stesso. A tale scopo Shiran emana una legge che prevede incentivi a perdere a chiunque si stabilisca nella semidisabitata Tundra di Baras, ed ottiene risultati considerevoli grazie all'arrivo di qualche migliaio di contadini in fuga dalle guerre del sud. La Tundra vede quindi sorgere nuovi villaggi e dissodare nuove terre, diventando nuovamente redditizia.

Shiran può quindi partire serenamente alla testa delle sue truppe ed invadere Loskar. Gli Gnoll locali, che ben conoscono la pessima fama di Shiran, non pongono tempo in mezzo e decapitano l'ambasciatore da questi inviato, impalandone la testa ai confini delle colline. Vedendo il fallimento della missione e la brutale fine del suo inviato, Shiran decide di invadere la provincia senza indugio. Il suo esploratore Janol, tuttavia, scopre in tempo un'imboscata preparata dagli Gnoll in una stretta valle attraverso la quale sarebbe dovuta passare l'armata dello Sventragnoll, e torna a riferire al suo sovrano. Shiran decide di tendere una contro-imboscata aggirando il nemico, ma gli Gnoll scoprono la manovra e lasciano le loro posizioni.

Ne risulta quindi una battaglia campale su un altopiano brullo.

Sono gli Elfi Erranti ad aprire le danze per l'armata di Shiran. Avanzano sicuri di sé e tendono i lunghi archi elfici, massacrando 200 Tagliateste al centro dello schieramento nemico. Tale maestria è però anche la loro rovina: 500 Cacciatori Gnoll scattano in avanti, arrivano a gittata e massacrano i tiratori elfici. Un pessimo inizio...

Shiran, visibilmente alterato, ordina l'avanzata generale. Le unità sotto il suo comando avanzano come una massa compatta, a passo costante. I Cacciatori hanno il tempo di tirare contro i Picchieri in formazione serrata, ma fanno soltanto 80 morti. Rispondono i Cavalleggeri Zhaki che, stufi di aspettare, scattano in avanti e decimano i Cacciatori, trafiggendone ben 250 con le loro frecce.

Le prime linee entrano finalmente a contatto: la prima linea di Picchieri assorbe l'impatto delle truppe Gnoll con risultati alterni. Lo scaglione destro viene preso alla sprovvista dalla ferocia di 500 Armigeri che riescono a penetrare il muro di picche e ad infliggere ben 133 inaspettate perdite; 214 Gnoll giacciono impalati sulle picche spezzate delle prime linee, ma i Picchieri sono costretti ad arretrare. Lo scaglione sinistro se la cava molto meglio, eliminando facilmente tutti e 200 i Fanatici che tentavano di sfondare i loro ranghi, lasciando a terra solo 66 soldati.

La guardia personale del condottiero Gnoll, 550 Fanti d'Assalto, impatta contro il blocco di 248 soldati del Clan che tiene il centro dell'armata di Shiran. Malgrado la maestria dei guerrieri Nani la sproporzione di forze è notevole e il combattimento vede un sostanziale pareggio con 124 Gnoll e 183 Nani morti; la pressione della massa di Gnoll è tale da far arretrare decisamente i Nani e mettere in pericolo il centro!

Visto il pericolo, Shiran non esita a lanciare nella mischia la sua possente Guardia Personale di Spaccaferro, che irrompono nei ranghi dei Fanti d'Assalto Gnoll come un'ascia in una zucca matura. Nella truculenta mischia ben 214 Gnoll vengono fatti a pezzi dalle affilate asce da guerra oppure ridotti ad una polpa sanguinolenta dai pesanti martelli. Shiran stesso si dà da fare nella calca abbattendo uno Gnoll dopo l'altro e puntando verso il loro comandante. Questi però fugge in tempo, seguito dai superstiti della propria unità. 60 Nani giacciono al suolo ma la devastante carica ha completamente ribaltato la situazione.

A questo punto intervengono le riserve: avanzano quindi le Guardie del Corvo, che travolgono gli Armigeri Gnoll che premevano sullo scaglione sinistro subendo solo 48 perdite. Restano solo i Cacciatori, che vengono inseguiti e messi in rotta dalla cavalleria, al prezzo di 35 perdite.

La vittoria consegna a Shiran la provincia, che comunque già è in aria di rivolta. Per niente turbato dalle perdite, il Thane Nano guida la sua armata nelle Praterie di Ourun, dove viene affrontato da una forte armata locale di Oghuz.

Per prima cosa si affrontano i rispettivi Campioni, in un incontro che ben presto da duello si trasforma in lotta libera. Ne esce vincitore il Nano, che riesce a stringere la testa dell'Oghuz fra le sue possenti mani e la spacca in due come un melone.

Ancora una volta Zhaki ed Elfi Erranti si portano in avanti e vessano il nemico con i loro proiettili. Gli Zhaki portano a casa un bottino di 150 Portalance uccisi, mentre gli Elfi (solo 100 sopravvissuti al massacro degli Gnoll) uccidono 33 Lanciatori d'Ascia.

Per niente intimorita, ed anzi decisa a chiudere la partita in fretta, l'armata Oghuz si lancia in avanti a testa bassa. I Cavalleggeri si ritirano incalzati da 250 Cavalcabelve, mentre gli Erranti fanno altri 100 morti ai lanciatori d'ascia prima di ritirarsi dietrto i Legionari.

Poco prima che l'orda impatti contro le linee di Shiran, questi ordina al suo Arcimago Elpmilla di scatenare la propria magia. Ecco quindi che i Berserker vengono paralizzati da un urlo lacerante che sembra provenire dal nulla e che li lascia storditi e confusi, mentre i Cavalieri della Condotta di fronte a loro vengono avvolti da un'aura di potere oscuro. Approfittando dell'immobilità dei Berserker, i cavalieri lanciano una carica che si rivela assolutamente devastante e non lascia in piedi neanche uno degli sfortunati Berserker.

Intanto, le prime linee vengono a contatto.

La Guardia del Corvo. larga sulla sinistra, assorbe senza problemi la carica di 500 Guerrieri Oghuz, ne abbatte a centinaia e li manda in rotta subendo solo 100 perdite. Stesso esito ha la carica di 400 Guerrieri contro i Legionari che tengono lo scaglione destro dell'armata di Shiran: nonostante l'impeto nemico i Legionari tengono duro e respingono senza appello gli Oghuz, che lasciano a terra mucchi di cadaveri e vengono messi in fuga; 133 Legionari restano però a terra.

Ben altra storia si consuma al centro dello schieramento: 100 Lanciatori d'Ascia massacrano con le loro armi da getto i pochi Soldati del Clan ancora in piedi dopo la mattanza per mano degli Gnoll nella battaglia precedente. Nel varco si fionda subito un pugno corazzato di 500 Orchi Neri guidati dal Chaghan Oghuz della provincia, che va ad impattare direttamente sulla Guardia Personale di Shiran. Questa combatte con l'usuale valore ed esperienza, ma la massa nemica è davvero preponderante e i Nani vengono travolti. Lo Scudiero Thur Amonezin si sacrifica per permettere la fuga in extremis del suo Thane.

Con la fuga di Shiran è il suo Luogotenente Rorik a prendere il comando dell'armata e a cercare di recuperare la situazione.

La prima mossa è l'ordine dato ai Cavalleggeri Zhaki di provocare i Cavalcabestie di fronte a loro. Gli Zhaki eseguono brillantemente con un misto di tiro (80 morti) ed insulti; gli Oghuz si lanciano all'inseguimento, ma gli Zhaki filtrano attraverso "corridoi" appositamente aperti dai Picchieri dietro di loro, che vengono immediatamente chiusi poco prima dell'impatto dei Cavalcabestie. 120 belve finiscono impalate sul muro di punte d'acciaio e il resto si dà rapidamente alla fuga. 26 Picchieri finiscono sbranati, ma la trappola è stata un successo completo.

Dalla parte opposta, altri 250 Cavalcabestie tentano di abbattere i 265 Cavalieri che hanno massacrato i Berserker, ma la magia di Elpmilla è ancora attiva e i Cavalieri della Condotta decimano gli avversari e li mandano in rotta. 61 Cavalieri giacciono comunque al suolo.

Con il resto dell'armata Oghuz ormai distrutto o in rotta, resta solo la Guardia Personale del Chaghan di cui occuparsi. Rorik fa convergere l'intera armata nanica contro di loro, trasformando il loro sfondamento centrale in una trappola mortale. Aprono le danze gli Elfi Erranti, che mietono 33 morti fra le fila degli Orchi Neri. Seguono gli 8 Giganti del Gelo della retroguardia, che irrompono nelle fila degli sgomenti Oghuz e fanno ben 40 morti prima di venire uccisi, in uno sfoggio di sprezzo del pericolo che impressiona molti. A segnare la definitiva fine della Guardia Personale del Chaghan arriva la carica su tre lati di Lunghebarbe, Assaltatori e Guardia del Corvo. Al prezzo di 58 assalitori, 22 veterani e 50 guardie corvo gli Oghuz vengono finalmente spazzati via e la battaglia è infine vinta.

Anche le Praterie di Ourun vengono annesse ai possedimenti del vittorioso Nano, e se l'annata finisse qui si potrebbe tranquillamente parlare di "marcia trionfale" per il Thane e la sua armata. Purtroppo, da Ovest arriva il suo vecchio nemico, Azog il Kapoguerra, alla testa di una grande armata. Determinato a non abbandonare la sua nuova conquista, Shiran accetta battaglia nonostante l'inferiorità. Scelta coraggiosa ma che non paga: le truppe di Azog riportano la vittoria e Shiran è costretto alla ritirata.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
ALFONSO DE LA CERDA

Dopo il fallimentare 1292, questo anno il condottiero Alfonso de la Cerda decide di pianificare meglio i suoi spostamenti. Attraversa rapidamente la Foresta delle Pendici e Vsilla riscuotendo succosi tributi, poi aggredisce Oxma, trovando l'opposizione di un'armata Oghuz.

Come mossa iniziale De la Cerda ordina ai Cavalleggeri Zhaki sulla sinistra di piegare dalla parte opposta del campo confondendo il nemico. Gli Zhaki si muovono e tirano sui Guerrieri Oghuz dell'ala sinistra nemica, abbattendone 100. Gli Oghuz replicano avanzando in massa, e gli Zhaki arretrano senza affanno. Gli Elfi Erranti al servizio del condottiero approfittano della lunga gittata degli archi per frecciare senza pietà dei Lanciatori d'Ascia, una cui unità da 250 si dissolve sotto il tiro concentrato. L'Orda accelera ancora il passo.

De la Cerda fa ripiegare i tiratori dietro la prima linea, che dopo un breve scatto impatta contro quella degli Oghuz.

Al centro, i 600 Picchieri del condottiero umano sgominano facilmente 200 Portalance perdendo solo 30 soldati. Va peggio nello scaglione destro, dove 175 Berserker furiosi travolgono 186 Legionari massacrandone 97 e mandando in fuga i superstiti perdendo solo 35 guerrieri. Sconfitta anche nello scaglione sinistro, le cui 250 Guardie del Corvo vengono sopraffatte dalla carica di 300 Cavalcabestie usciti dalle retrovie Oghuz; i soldati subiscono 175 perdite in una manciata di minuti e i superstiti si scoraggiano e fuggono. A terra restano anche 100 cavalcabelve, ma la vittoria è netta ed ora la falange di Picchieri al centro dello schieramento di De la Cerda rischia di venire accerchiata e distrutta!

Alfonso resiste alla tentazione di ordinare la ritirata generale e prepara le contromosse. I 105 Corazzieri dell'ala sinistra ricevono l'ordine di caricare i 400 Guerrieri Oghuz di fronte a loro; i trombettieri del reparto suonano la carica e l'unità si schianta contro gli Oghuz in avanzata. L'impatto è tremendo e viene seguito da una ferocissima mischia. Alla fine cadono ben 280 Guerrieri contro soli 50 Corazzieri, ma gli stolidi Oghuz si rifiutano di fuggire!

La falange di Picchieri tenta il tutto per tutto effettuando una conversione verso sinistra e minacciando i Cavalcabelve, che si ritirano lasciando il posto a 200 Orchi Neri. Questi tentano di sfondare il muro di picche ma vengono ingloriosamente sconfitti e messi in fuga. I Berserker preparano una carica sul retro scoperto dei Picchieri e sbavano pregustando la strage, ma vengono colti di sorpresa dalla carica dei Diseredati di Alfonso, che ne fanno a pezzi 83 con le loro alabarde, pur perdendo 46 soldati.

300 Guerrieri Oghuz convergono verso il centro per aiutare i superstiti dell'armata, ma appena entrano nel raggio di tiro degli Zhaki e degli Elfi vengono spazzati via. A questa vista i resti dell'armata Oghuz si disperdono, mentre i Berserker vengono uccisi dal primo all'ultimo.

La vittoria permette all'armata di Alfonso di saccheggiare la provincia in lungo e in largo facendo un buon bottino. L'intraprendente condottiero conduce poi i suoi soldati nelle paludi di Bangsir, dove i locali si rifugiano nelle zone più impraticabili limitandosi a vessare gli invasori con agguati e imboscate dagli acquitrini mentre questi saccheggiano i pochi templi all'asciutto.

Appena finiti i saccheggi, però, la fortuna di De la Cerda sembra terminare: l'armata dell'arpia Silene attraversa il confine ed ingaggia una furiosa battaglia con i Diseredati. Nonostante il coraggio mostrato dai suoi soldati, Alfonso è costretto ad ordinare la ritirata e tornare ad Oxma. Anche qua, però, sarà costretto alla fuga dall'arrivo di un'armata decisamente superiore alla sua: l'Orda di Galu'n il Secco. L'ennesima ritirata porterà Alfonso a condurre i suoi soldati di nuovo a Vsilla, dove passeranno il resto dell'anno a leccarsi le ferite e contare il bottino accumulato nelle razzie e attraverso l'imposizione dei tributi.
 
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