Mikhail Mengsk
MSPAINT OVERTYRANT
IL TRATTATO DELLA VALLE
Dopo anni di guerre sanguinose spesso dominate dalle azioni dei Warlords ingaggiati dalle varie parti, le fazioni della Valle degli Imperatori giungono ad un accordo.
L'Orda di Voryan, sconfitta dall'alleanza dei Ducati di Regum ed Ermos, cede 20000 denari alle rivali e mantiene la presa su Fabria e Domatrum. Le tre fazioni si legano ad una tregua quinquennale, e si impegnano a recedere dai contratti con i Warlords al loro servizio ed a non assumerne altri per tutta la durata della tregua.
I Warlords in questione hanno due anni per lasciare il territorio dei firmatari.
L'accordo va in porto, e ben presto i Warlords iniziano ad abbandonare la Valle. Due di loro, tuttavia, decidono altrimenti...
ASSALTO AD ERMOS
Konrad von Carstein e Azog il Kapoguerra decidono infatti di tentare di prendere Ermos di slancio con un'assalto diretto contro la guarnigione e i resti dell'esercito ducale. Costruiscono quindi una grande quantità di materiale d'assedio, arrivando a schierare un totale di 28 Trabucchi, 2 Torri d'Assedio, 2 Arieti e 2 Tunnel.
Dentro le mura, il comandante di Ermos viene trovato morto per avvelenamento. Il panico si impadronisce della guarnigione, fino a quando lo stesso Duca Stefano Gladio Astratene prende il comando delle truppe e le porta sulle mura. In totale sono disponibili 2000 Miliziani del Corvo, 1000 Legionari, 800 Guardie del Corvo, 1000 Picchieri e 1250 Grifoni di Ermos per la difesa cittadina. Ad affiancarli sono stati reclutati 250 Sventratori, 1000 Masnadieri, 700 Uomini d'Arme, 200 Franchi Tiratori e 500 Lame Elfiche fuggite dalla caduta del Lonx.
L'oscurità ormai incombe sulla città. Azog e Konrad si consultano a lungo, poi decidono di togliere l'assedio. Nonostante il massacro dei difensori, la città è ancora in grado di resistere grazie alla presenza di parecchi grandi palazzi e diverse caserme all'interno dell'abitato. Impossibile, a causa delle pesanti perdite subite, pensare di conquistarla a breve.
Inoltre, diversi messaggeri sono stati inviati via nave verso ovest. E' probabile che un'armata di Regum sia già in marcia per aiutare la città, o magari sia stata spedita via nave e possa quindi attraccare direttamente in città nel giro di poche ore.
I due warlords decidono quindi di ritirarsi dalle mura e ripiegare a Domatrum, in territorio di Voryan. I difensori, stremati e decimati, non hanno la forza di inseguirli, e del resto fuori dalle mura si trovano ancora centinaia di temibili Toshar e la cavalleria pesante di Konrad. Oltretutto, il Duca Stefano è rimasto ucciso durante la battaglia.
DIVIDE ET IMPERA
Preoccupati dall'occupazione del Trono degli Elfi da parte dei Goblin di Varkazy, i Signori delle Pietre decidono di sferrare un'attacco improvviso per prendere il loro ancestrale nemico di sorpresa. Approfittando del fatto che le forze di Varkazy sono divise tra il Lonx ed i Picchi di Berzow, un esercito di Nani invade il Braccio Meridionale.
I difensori Goblin sono sopraffatti in una serie di aspri combattimenti ad alta quota, ed entro la fine dell'anno la provincia è conquistata e sottomessa grazie anche ad una sanguinosa serie di eccidi. Nel frattempo, i superstiti della famiglia reale elfica del Lonx vengono ospitati a Karak Zakhan e trattati con tutti gli onori, suggerendo un'imminente alleanza fra Elfi e Nani contro i Goblin e forse anche contro i non morti.
ASSALTO A GRAMLUND
Dopo la vittoriosa battaglia campale dello scorso anno, le orde di non morti e lucertoloidi del Tempio di Senir'Daka cercano di sottomettere una volta per tutte il castello di Gramlund. A difenderlo insieme alle truppe della Regina Hilda Falkenberg ci sono i Carcarodonti di Balon il Pazzo. Benché Balon sia ancora il loro leader, tra i ranghi serpeggia lo scontento: negli ultimi sei anni l'armata ha raccolto quasi solamente sconfitte e insuccessi; è probabile che la prossima sconfitta possa essere l'ultima per Balon.
E' quindi con doppia apprensione che il vecchio condottiero ascolta il rombo dei tamburi dell'orda nemica che si raduna nella piana ed inizia l'assalto alle mura.
Il nemico schiera una moltitudine di truppe per la battaglia: 2000 Non Morti, 1500 Scheletri Guerrieri, 1000 Arcieri Scheletri, 2000 Guerrieri Saurus e 700 Kroxigor, oltre a ben 1000 Guardie del Tempio e 500 Golem d'Ossa. A coprire il fianco est dell'armata 100 Belve Putrescenti, 200 Cavalcaraptor e 250 Scinchi Tiratori.
A supporto dell'assalto, 20 Trabucchi, 8 Torri d'Assedio, 4 Arieti e una ventina di scale d'assalto.
L'esercito di Senir'Daka è completamente distrutto. La Regina Hilda Falkenberg è morta, ma suo figlio Erran Falkenberg ne prende il posto senza che vi siano contestazioni da parte di chicchessia, anche perché assicura di voler mantenere tutte le promesse fatte dalla madre ai suoi alleati.
RESA DEI CONTI ALLA COSTA ASCIUTTA
La sfida era stata lanciata, ed era stata raccolta. Il Thane Behoren era ormai il protettore ufficiale dei ribelli di Zenghad, Ildrika e della Costa Asciutta contro le forze della città-stato di Bakhra, e quest'ultima avrebbe tentato di schiacciare i rivoltosi.
Agli inizi dell'anno un grosso esercito esce dalle mura di Al-Bakhra, composto in parte da mercenari appena arruolati. Invade Sengath, i cui difensori però si sono già uniti alle truppe di Behoren, e punta sulla Costa Asciutta. Qui, invece della prevista battaglia campale, trova l'esercito ribelle arroccato all'interno di un campo fortificato.
All'interno delle palizzate, dietro il fossato, Behoren tenta di convincere le truppe ribelli ad uscire ed ingaggiare il nemico per far scattare la trappola prevista, ma i comandanti alleati rifiutano categoricamente: contro l'intera armata di Al-Bakhra non reggerebbero mezz'ora, e sarebbero spacciati. Le discussioni continuano fino a quando l'esercito nemico non arriva al margine dei campi e degli uliveti che circondano il campo fortificato su due lati, e si accorgono della pece sparsa sul terreno... L'armata cittadina si ferma immediatamente, e la strategia di Behoren fallisce prima di cominciare. La cavalleria alleata, 500 Cavalcabestie e 100 Cavalieri, oltre a quella di Behoren (230 Cavalieri) decidono di lasciare il campo: dentro la palizzata sarebbero inutili. Si avviano quindi verso sudovest passando attraverso corridoi sicuri nell'area irrorata con la pece.
Nel frattempo, l'armata di Al-Bakhra trova i lati dell'accampamento non difesi da trappole di pece e prepara l'assalto.
La sconfitta dei Golem convince definitivamente i resti dell'armata di Al-Bakhra che la battaglia è perduta. Approfittando del calare dell'oscurità, i superstiti della grande armata cittadina si danno alla fuga.
Dopo anni di guerre sanguinose spesso dominate dalle azioni dei Warlords ingaggiati dalle varie parti, le fazioni della Valle degli Imperatori giungono ad un accordo.
L'Orda di Voryan, sconfitta dall'alleanza dei Ducati di Regum ed Ermos, cede 20000 denari alle rivali e mantiene la presa su Fabria e Domatrum. Le tre fazioni si legano ad una tregua quinquennale, e si impegnano a recedere dai contratti con i Warlords al loro servizio ed a non assumerne altri per tutta la durata della tregua.
I Warlords in questione hanno due anni per lasciare il territorio dei firmatari.
L'accordo va in porto, e ben presto i Warlords iniziano ad abbandonare la Valle. Due di loro, tuttavia, decidono altrimenti...
ASSALTO AD ERMOS
Konrad von Carstein e Azog il Kapoguerra decidono infatti di tentare di prendere Ermos di slancio con un'assalto diretto contro la guarnigione e i resti dell'esercito ducale. Costruiscono quindi una grande quantità di materiale d'assedio, arrivando a schierare un totale di 28 Trabucchi, 2 Torri d'Assedio, 2 Arieti e 2 Tunnel.
Dentro le mura, il comandante di Ermos viene trovato morto per avvelenamento. Il panico si impadronisce della guarnigione, fino a quando lo stesso Duca Stefano Gladio Astratene prende il comando delle truppe e le porta sulle mura. In totale sono disponibili 2000 Miliziani del Corvo, 1000 Legionari, 800 Guardie del Corvo, 1000 Picchieri e 1250 Grifoni di Ermos per la difesa cittadina. Ad affiancarli sono stati reclutati 250 Sventratori, 1000 Masnadieri, 700 Uomini d'Arme, 200 Franchi Tiratori e 500 Lame Elfiche fuggite dalla caduta del Lonx.
Gli eserciti assedianti si mantengono a distanza, tempestando le mura con i Trabucchi. Queste sono però basse e larghe, e risentono poco dei proiettili; discorso diverso per i soldati dietro gli spalti, che subiscono forti perdite. I trabucchi sulle mura (8 a tiro) rispondono al tiro ingaggiando un duello dalla lunga distanza con le macchine nemiche. Il Duca ordina ai difensori di abbandonare gli spalti fino a quando il nemico non comincerà ad avanzare.
Dopo ore di martellamento, la linea muraria sul lato della Grande Porta è pesantemente danneggiata: molte torri sono crollate, e i trabucchi sono stati distrutti. La grande porta e la struttura muraria, tuttavia, sono solo ammaccate ma ancora resistono fieramente, pronte ad essere nuovamente riempite dai difensori, che però hanno già subito 500 perdite fra i Miliziani, 25 fra i Picchieri, 75 fra i Grifoni e 50 fra i Franchi Tiratori. Parecchi edifici posti vicini alle mura sono stati colpiti e distrutti dai proiettili dei trabucchi che hanno mancato le mura.
Ad un segnale convenuto, gli assedianti portano in avanti le torri d'assedio e gli arieti. Un mago al servizio di Azog tenta di lanciare una Palla di Fuoco sul grande portale, ma questo è rinforzato da un incantesimo di un mago cittadino e resiste senza problemi. Lo stesso mago sarà poi incenerito da un fulmine a ciel sereno.
Poco prima dell'arrivo delle armi d'assedio, il Duca Stefano fa tornare le truppe sugli spalti. L'assalto pare diretto contro il portale e le mura intorno, quindi anche la difesa si concentra in quel punto. Senza più trabucchi o catapulte in grado di abbattere le torri d'assedio, i difensori possono solo tempestare di frecce gli assalitori. Dal basso replicano i tiratori di Konrad ed Azog. Un totale di 600 Arcieri del Corvo e 200 Cavalleggeri Zhaki tentano di controbattere alla pioggia di dardi scagliati da 1175 Grifoni di Ermos e 150 Franchi Tiratori, ma con scarso successo. O meglio, riescono ad infliggere pesanti perdite ai difensori ammassati sugli spalti (soprattutto perché i merli sono stati in gran parte distrutti dai trabucchi), ma vengono a loro volta decimati. Nel furioso scambio di "cortesie" muoiono 523 Arcieri del Corvo e 187 Cavalleggeri Zhaki di Konrad, contro 308 Grifoni e tutti i Franchi Tiratori dei difensori. Una volta dispersi i tiratori degli assedianti, i Grifoni superstiti dirigono il tiro contro i Non Morti e gli Orchi Neri che portano avanti arieti e Torri d'Assedio. Ne muoiono a mucchi, ma è troppo tardi: gli assalitori raggiungono le mura, ela battaglia vera e propria inizia.
I Grifoni fanno spazio alla fanteria, che impegna gli assalitori e tenta di fermarne la marea. Gli assalitori sono quasi tutti Oghuz: almeno 1200 Orchi Neri, accompagnati da 600 Lanciatori d'Ascia che seminano morte sugli spalti esposti tirando dalle tettoie superiori delle Torri d'Assedio.
La massa degli assalitori è comunque contenuta dai difensori, malgrado i primi riescano a prendere il controllo di ampi tratti di mura, e la situazione è in stallo. Uno degli arieti viene schiacciato dai massi fatti piovere dalla porta fortificata, ma l'altro continua a battere contro i portali rinforzati.
Dopo almeno un'ora di mischie furiose, tutti i Non Morti vengono uccisi dalle frecce, che continuano a tempestare gli assalitori che ancora non si trovano sulle mura. 60 Arcieri, 97 Huskarl e 70 Legionari di Konrad vengono trasformati in puntaspilli prima di poter raggiungere una torre d'assedio e portarsi sulle mura. Stessa fine fanno 23 Tori Ogre e 60 Arcieri di Azog. Le frecce precipitano anche 200 Lanciatori d'Ascia dalle torri d'assedio.
Sugli spalti prosegue il massacro. Gli Elfi mercenari combattono con la disperazione di chi non ha più una casa alla quale tornare, facendo strage di Orchi Neri, ma vengono schiacciati dal numero. I Miliziani cadono a mucchi, e diverse centinaia si danno alla fuga, ma i mercenari tengono il terreno e gli assalitori non riescono ad avanzare, subendo perdite pesantissime.
Finalmente, la porta viene distrutta (grazie anche ad un fortunato tiro corto di trabucco che rimbalza sul terreno poco distante e si schianta quasi orizzontalmente contro il portone, sfondandolo). E' il momento per i due warlords di tirare fuori la loro arma segreta: un'enorme massa di 1300 Cavalieri Toshar reclutati nelle terre dell'Orda di Voryan!
L'orda di bestioni galoppa in avanti facendo tremare la terra, una visione terrificante, da fine del mondo. Almeno 300 Miliziani sulle mura urlano di terrore ed abbandonano le posizioni; persino i Grifoni rimangono scossi dalla soverchiante potenza che si dispiega nella piana di fronte alla loro città, e per qualche momento non volano altri dardi nell'aria.
Ma è solo un momento. Il portone è stato abbattuto, ma lo spazio dove passare è stretto, e dall'altra parte si trovano 800 Picchieri in formazione serrata a semicerchio intorno al varco. La carica dei Toshar è costretta a rallentare e poi ad imbottigliarsi nella stretta apertura, per poi trovarsi circondata su ogni lato da un muro di picche.
Incredibilmente, tuttavia, i Toshar caricano il muro e riescono a penetrarvi in profondità. I bestioni sembrano essere resi invulnerabili da qualche arcana magia, poiché le numerose lance che li colpiscono rimbalzano sulla pelle e sulle piastre di ferro senza danno. La loro stessa ferocia sovrasta i difensori, e il muro di picche pare sul punto di infrangersi. 200 Picchieri vengono massacrati, e parrebbe ormai inevitabile lo sfondamento, ma poi il vento cambia. La magia infatti termina il suo effetto, e ben presto la prima "ondata" di Toshar viene impalata dai Picchieri.
Fuori dalle mura, le frecce dei Grifoni tornano a penetrare le spesse cotenne degli animali, iniziando a sfoltirli brutalmente. L'esito della battaglia torna in equilibrio, ed anzi sembra ora favorire i difensori.
All'improvviso, però, due voragini si aprono dietro le mura, ed altre centinaia di assalitori sciamano nella città. I tunnel sono finalmente completati. Da uno di essi spuntano 209 Guardie del Corvo e 216 Guardie Imperiali al soldo di Konrad; dall'altro 352 Orchi Guerrieri. Questi assalgono i difensori alle spalle ovunque, ma vengono ben presto controcaricati dalla riserva comandata dal Duca in persona: 500 Guardie del Corvo e 250 Sventratori. Il combattimento appare equilibrato. Gli Sventratori fanno strage degli Oghuz e poi passano a sostenere le Guardie del Corvo che si trovano in difficoltà.
All'improvviso, gli Orchi Neri sulle mura cedono al panico: pressati su ogni lato dai difensori, si ritirano verso le Torri e fuggono in gran numero. Azog vede il potenziale disastro incombere, e visto anche l'ingorgo di Toshar al portale decide di mandare sulle mura i Berserker. L'arrivo dei furiosi combattenti Oghuz rovescia la situazione: stavolta sono i mercenari di Ermos ad abbandonare la posizione e fuggire. 500 Grifoni abbandonano le posizioni di tiro per ristabilire una linea di difesa, posando gli archi ed impugnando le corte spade in dotazione.
Alla porta, i Toshar devono ormai arrendersi all'evidenza e alle tremende perdite subite: non c'è modo di superare il muro di Picchieri. Azog stesso guida la ritirata sotto un diluvio di frecce. Vengono sostituiti dai Portalance di Azog, che però si trovano comunque di fronte ad una difesa troppo risoluta per essere infranta, e senza spazio di manovra.
Dopo ore di martellamento, la linea muraria sul lato della Grande Porta è pesantemente danneggiata: molte torri sono crollate, e i trabucchi sono stati distrutti. La grande porta e la struttura muraria, tuttavia, sono solo ammaccate ma ancora resistono fieramente, pronte ad essere nuovamente riempite dai difensori, che però hanno già subito 500 perdite fra i Miliziani, 25 fra i Picchieri, 75 fra i Grifoni e 50 fra i Franchi Tiratori. Parecchi edifici posti vicini alle mura sono stati colpiti e distrutti dai proiettili dei trabucchi che hanno mancato le mura.
Ad un segnale convenuto, gli assedianti portano in avanti le torri d'assedio e gli arieti. Un mago al servizio di Azog tenta di lanciare una Palla di Fuoco sul grande portale, ma questo è rinforzato da un incantesimo di un mago cittadino e resiste senza problemi. Lo stesso mago sarà poi incenerito da un fulmine a ciel sereno.
Poco prima dell'arrivo delle armi d'assedio, il Duca Stefano fa tornare le truppe sugli spalti. L'assalto pare diretto contro il portale e le mura intorno, quindi anche la difesa si concentra in quel punto. Senza più trabucchi o catapulte in grado di abbattere le torri d'assedio, i difensori possono solo tempestare di frecce gli assalitori. Dal basso replicano i tiratori di Konrad ed Azog. Un totale di 600 Arcieri del Corvo e 200 Cavalleggeri Zhaki tentano di controbattere alla pioggia di dardi scagliati da 1175 Grifoni di Ermos e 150 Franchi Tiratori, ma con scarso successo. O meglio, riescono ad infliggere pesanti perdite ai difensori ammassati sugli spalti (soprattutto perché i merli sono stati in gran parte distrutti dai trabucchi), ma vengono a loro volta decimati. Nel furioso scambio di "cortesie" muoiono 523 Arcieri del Corvo e 187 Cavalleggeri Zhaki di Konrad, contro 308 Grifoni e tutti i Franchi Tiratori dei difensori. Una volta dispersi i tiratori degli assedianti, i Grifoni superstiti dirigono il tiro contro i Non Morti e gli Orchi Neri che portano avanti arieti e Torri d'Assedio. Ne muoiono a mucchi, ma è troppo tardi: gli assalitori raggiungono le mura, ela battaglia vera e propria inizia.
I Grifoni fanno spazio alla fanteria, che impegna gli assalitori e tenta di fermarne la marea. Gli assalitori sono quasi tutti Oghuz: almeno 1200 Orchi Neri, accompagnati da 600 Lanciatori d'Ascia che seminano morte sugli spalti esposti tirando dalle tettoie superiori delle Torri d'Assedio.
La massa degli assalitori è comunque contenuta dai difensori, malgrado i primi riescano a prendere il controllo di ampi tratti di mura, e la situazione è in stallo. Uno degli arieti viene schiacciato dai massi fatti piovere dalla porta fortificata, ma l'altro continua a battere contro i portali rinforzati.
Dopo almeno un'ora di mischie furiose, tutti i Non Morti vengono uccisi dalle frecce, che continuano a tempestare gli assalitori che ancora non si trovano sulle mura. 60 Arcieri, 97 Huskarl e 70 Legionari di Konrad vengono trasformati in puntaspilli prima di poter raggiungere una torre d'assedio e portarsi sulle mura. Stessa fine fanno 23 Tori Ogre e 60 Arcieri di Azog. Le frecce precipitano anche 200 Lanciatori d'Ascia dalle torri d'assedio.
Sugli spalti prosegue il massacro. Gli Elfi mercenari combattono con la disperazione di chi non ha più una casa alla quale tornare, facendo strage di Orchi Neri, ma vengono schiacciati dal numero. I Miliziani cadono a mucchi, e diverse centinaia si danno alla fuga, ma i mercenari tengono il terreno e gli assalitori non riescono ad avanzare, subendo perdite pesantissime.
Finalmente, la porta viene distrutta (grazie anche ad un fortunato tiro corto di trabucco che rimbalza sul terreno poco distante e si schianta quasi orizzontalmente contro il portone, sfondandolo). E' il momento per i due warlords di tirare fuori la loro arma segreta: un'enorme massa di 1300 Cavalieri Toshar reclutati nelle terre dell'Orda di Voryan!
L'orda di bestioni galoppa in avanti facendo tremare la terra, una visione terrificante, da fine del mondo. Almeno 300 Miliziani sulle mura urlano di terrore ed abbandonano le posizioni; persino i Grifoni rimangono scossi dalla soverchiante potenza che si dispiega nella piana di fronte alla loro città, e per qualche momento non volano altri dardi nell'aria.
Ma è solo un momento. Il portone è stato abbattuto, ma lo spazio dove passare è stretto, e dall'altra parte si trovano 800 Picchieri in formazione serrata a semicerchio intorno al varco. La carica dei Toshar è costretta a rallentare e poi ad imbottigliarsi nella stretta apertura, per poi trovarsi circondata su ogni lato da un muro di picche.
Incredibilmente, tuttavia, i Toshar caricano il muro e riescono a penetrarvi in profondità. I bestioni sembrano essere resi invulnerabili da qualche arcana magia, poiché le numerose lance che li colpiscono rimbalzano sulla pelle e sulle piastre di ferro senza danno. La loro stessa ferocia sovrasta i difensori, e il muro di picche pare sul punto di infrangersi. 200 Picchieri vengono massacrati, e parrebbe ormai inevitabile lo sfondamento, ma poi il vento cambia. La magia infatti termina il suo effetto, e ben presto la prima "ondata" di Toshar viene impalata dai Picchieri.
Fuori dalle mura, le frecce dei Grifoni tornano a penetrare le spesse cotenne degli animali, iniziando a sfoltirli brutalmente. L'esito della battaglia torna in equilibrio, ed anzi sembra ora favorire i difensori.
All'improvviso, però, due voragini si aprono dietro le mura, ed altre centinaia di assalitori sciamano nella città. I tunnel sono finalmente completati. Da uno di essi spuntano 209 Guardie del Corvo e 216 Guardie Imperiali al soldo di Konrad; dall'altro 352 Orchi Guerrieri. Questi assalgono i difensori alle spalle ovunque, ma vengono ben presto controcaricati dalla riserva comandata dal Duca in persona: 500 Guardie del Corvo e 250 Sventratori. Il combattimento appare equilibrato. Gli Sventratori fanno strage degli Oghuz e poi passano a sostenere le Guardie del Corvo che si trovano in difficoltà.
All'improvviso, gli Orchi Neri sulle mura cedono al panico: pressati su ogni lato dai difensori, si ritirano verso le Torri e fuggono in gran numero. Azog vede il potenziale disastro incombere, e visto anche l'ingorgo di Toshar al portale decide di mandare sulle mura i Berserker. L'arrivo dei furiosi combattenti Oghuz rovescia la situazione: stavolta sono i mercenari di Ermos ad abbandonare la posizione e fuggire. 500 Grifoni abbandonano le posizioni di tiro per ristabilire una linea di difesa, posando gli archi ed impugnando le corte spade in dotazione.
Alla porta, i Toshar devono ormai arrendersi all'evidenza e alle tremende perdite subite: non c'è modo di superare il muro di Picchieri. Azog stesso guida la ritirata sotto un diluvio di frecce. Vengono sostituiti dai Portalance di Azog, che però si trovano comunque di fronte ad una difesa troppo risoluta per essere infranta, e senza spazio di manovra.
L'oscurità ormai incombe sulla città. Azog e Konrad si consultano a lungo, poi decidono di togliere l'assedio. Nonostante il massacro dei difensori, la città è ancora in grado di resistere grazie alla presenza di parecchi grandi palazzi e diverse caserme all'interno dell'abitato. Impossibile, a causa delle pesanti perdite subite, pensare di conquistarla a breve.
Inoltre, diversi messaggeri sono stati inviati via nave verso ovest. E' probabile che un'armata di Regum sia già in marcia per aiutare la città, o magari sia stata spedita via nave e possa quindi attraccare direttamente in città nel giro di poche ore.
I due warlords decidono quindi di ritirarsi dalle mura e ripiegare a Domatrum, in territorio di Voryan. I difensori, stremati e decimati, non hanno la forza di inseguirli, e del resto fuori dalle mura si trovano ancora centinaia di temibili Toshar e la cavalleria pesante di Konrad. Oltretutto, il Duca Stefano è rimasto ucciso durante la battaglia.
DIVIDE ET IMPERA
Preoccupati dall'occupazione del Trono degli Elfi da parte dei Goblin di Varkazy, i Signori delle Pietre decidono di sferrare un'attacco improvviso per prendere il loro ancestrale nemico di sorpresa. Approfittando del fatto che le forze di Varkazy sono divise tra il Lonx ed i Picchi di Berzow, un esercito di Nani invade il Braccio Meridionale.
I difensori Goblin sono sopraffatti in una serie di aspri combattimenti ad alta quota, ed entro la fine dell'anno la provincia è conquistata e sottomessa grazie anche ad una sanguinosa serie di eccidi. Nel frattempo, i superstiti della famiglia reale elfica del Lonx vengono ospitati a Karak Zakhan e trattati con tutti gli onori, suggerendo un'imminente alleanza fra Elfi e Nani contro i Goblin e forse anche contro i non morti.
ASSALTO A GRAMLUND
Dopo la vittoriosa battaglia campale dello scorso anno, le orde di non morti e lucertoloidi del Tempio di Senir'Daka cercano di sottomettere una volta per tutte il castello di Gramlund. A difenderlo insieme alle truppe della Regina Hilda Falkenberg ci sono i Carcarodonti di Balon il Pazzo. Benché Balon sia ancora il loro leader, tra i ranghi serpeggia lo scontento: negli ultimi sei anni l'armata ha raccolto quasi solamente sconfitte e insuccessi; è probabile che la prossima sconfitta possa essere l'ultima per Balon.
E' quindi con doppia apprensione che il vecchio condottiero ascolta il rombo dei tamburi dell'orda nemica che si raduna nella piana ed inizia l'assalto alle mura.
Il nemico schiera una moltitudine di truppe per la battaglia: 2000 Non Morti, 1500 Scheletri Guerrieri, 1000 Arcieri Scheletri, 2000 Guerrieri Saurus e 700 Kroxigor, oltre a ben 1000 Guardie del Tempio e 500 Golem d'Ossa. A coprire il fianco est dell'armata 100 Belve Putrescenti, 200 Cavalcaraptor e 250 Scinchi Tiratori.
A supporto dell'assalto, 20 Trabucchi, 8 Torri d'Assedio, 4 Arieti e una ventina di scale d'assalto.
L'orda caracolla verso le mura portandosi velocemente in posizione. Dagli spalti piovono proiettili e frecce, mentre i trabucchi sulle torri difensive duellano con quelli degli assedianti. Incuranti delle perdite, i non morti costituiscono la prima ondata.
Fulmini piovono sulle torri d'assedio, che però vengono protette da campi antimagici dagli sciamani Lucertoloidi. Altri scambi di convenevoli tra maghi si risolvono in un nulla di fatto a causa dei controincantesimi.
Dopo poche decine di minuti, le torri arrivano a contatto con le mura, così come le scale e gli arieti. I difensori riescono ad appiccare il fuoco a due arieti e ad una torre, oltre a rovesciare diverse scale, ma è come fermare la marea con le mani. Indifferenti alle perdite, i non morti arrivano a contatto con i difensori.
Nel settore difeso dai Carcarodonti, i Cacciatori e gli Arcieri vengono fatti ritirare nelle torri, mentre ad affrontare l'orda degli assalitori vengono mandati Huskarl e Ulfhednar. La superiorità qualitativa delle truppe di Balon inizialmente si fa sentire, e centinaia di non morti finiscono impalati sulle lance degli Huskarl e fatti a pezzi dalle lame degli Ulfhednar, ma gradualmente la scarsa corazzatura delle truppe Unghar si fa sentire. Dal basso, gli Arcieri Scheletrici tirano nel mucchio.
Nel frattempo, i trabucchi riescono ad avere ragione di diverse torri difensive, che crollano trascinando con sé parecchi difensori. Il panico si scatena quando le porte principali vengono sfondate dagli arieti e i Lucertoloidi si fiondano attraverso il varco. Le truppe scelte della Regina bloccano l'avanzata nemica, ma la situazione è grave.
Nonostante tutto, i non morti non riescono a sfondare, e il comandante di Senir'Daka decide di mettere in campo le Guardie del Tempio e i Golem d'Ossa. Contro i Carcarodonti vengono inviati i Golem, che ribaltano in fretta la situazione sugli spalti. Gli Ulfhednar, decimati, scappano, presto seguiti dai Miliziani e dai Fanti Leggeri. Gli Huskarl tengono ancora duro. I Razziatori di Balon si uniscono ai combattimenti presso la porta, ma vengono massacrati dalle lance della Guardia del Tempio, che forza la linea dei difensori ed inizia a dilagare nel castello.
Quando tutto sembra ormai volgere al disastro, dal nord arriva il suono di molti corni da guerra!
Sono gli Unghar di Capo Gothsar e gli Oghuz di Ingra, chiamati in soccorso di Gramlund in cambio di sontuosi pagamenti in oro dalla Regina Hilda Falkenberg. Le truppe di rinforzo ingaggiano immediatamente la cavalleria di Senir'Daka fuori dalle mura, iniziando a respingerla verso l'accampamento.
Pressati dall'arrivo di un nemico inaspettato, i Lucertoloidi tentano di spezzare definitivamente la resistenza dei difensori di Gramlund. Anche gli Arcieri Scheletrici superstiti vengono mandati nella mischia, mentre le Guardie del Tempio corrono verso il Palazzo della Regina e i Golem e i Saurus tengono impegnati i difensori.
I Carcarodonti subiscono pesanti perdite quando i trabucchi fanno crollare al suolo due torri dopo ore di martellamento; all'interno delle fortificazioni si erano rifugiati Cacciatori ed Arcieri, che vengono decimati dal crollo. Balon fa ritirare i superstiti della sua armata all'interno di una caserma, barricandone le entrate. Le bande da guerra, tenute in riserva, caricano sul fianco un reggimento di Saurus e Arcieri Scheletrici che preparava l'assalto all'edificio, disperdendoli e facendo guadagnare tempo ai difensori.
All'esterno, le truppe di Capo Gothsar e di Ingra sconfiggono la cavalleria di Senir'Daka e caricano verso le mura. Il loro arrivo salva la vita a centinaia di difensori, che come le truppe di Balon si erano ritirati in alcuni edifici all'interno della cinta muraria per un'ultima resistenza. Nel frattempo, la Guardia del Tempio assalta il Palazzo facendo strage delle guardie. La disperata resistenza sulla soglia della Sala del Trono da parte degli Uomini della Regina rimarrà probabilmente nelle saghe degli Unghar, ma alla fine i disciplinati guerrieri d'elite di Senir'Daka hanno la meglio ed invadono la sala. La Regina, preferendo la morte alla cattura, si getta da una finestra.
Il comandante di Senir'Daka, tuttavia, non fa in tempo a sedersi sullo scranno vacante. Tutto intorno al palazzo sciamano le truppe di Gramlund, Gothsar e Ingra, che hanno ormai sconfitto gli ultimi non morti e disperso i Lucertoloidi. Adesso sono gli assalitori a doversi difendere strenuamente all'interno di un edificio fortificato.
La battaglia per il palazzo andrà avanti ancora per ore. Tutte le Guardie del Tempio rimarranno uccise dopo aver rifiutato ben quattro proposte di resa. Alla fine, il cranio del comandante di Senir'Daka verrà infilato su una picca ed esposto all'ingresso del Palazzo. La battaglia è finita.
Fulmini piovono sulle torri d'assedio, che però vengono protette da campi antimagici dagli sciamani Lucertoloidi. Altri scambi di convenevoli tra maghi si risolvono in un nulla di fatto a causa dei controincantesimi.
Dopo poche decine di minuti, le torri arrivano a contatto con le mura, così come le scale e gli arieti. I difensori riescono ad appiccare il fuoco a due arieti e ad una torre, oltre a rovesciare diverse scale, ma è come fermare la marea con le mani. Indifferenti alle perdite, i non morti arrivano a contatto con i difensori.
Nel settore difeso dai Carcarodonti, i Cacciatori e gli Arcieri vengono fatti ritirare nelle torri, mentre ad affrontare l'orda degli assalitori vengono mandati Huskarl e Ulfhednar. La superiorità qualitativa delle truppe di Balon inizialmente si fa sentire, e centinaia di non morti finiscono impalati sulle lance degli Huskarl e fatti a pezzi dalle lame degli Ulfhednar, ma gradualmente la scarsa corazzatura delle truppe Unghar si fa sentire. Dal basso, gli Arcieri Scheletrici tirano nel mucchio.
Nel frattempo, i trabucchi riescono ad avere ragione di diverse torri difensive, che crollano trascinando con sé parecchi difensori. Il panico si scatena quando le porte principali vengono sfondate dagli arieti e i Lucertoloidi si fiondano attraverso il varco. Le truppe scelte della Regina bloccano l'avanzata nemica, ma la situazione è grave.
Nonostante tutto, i non morti non riescono a sfondare, e il comandante di Senir'Daka decide di mettere in campo le Guardie del Tempio e i Golem d'Ossa. Contro i Carcarodonti vengono inviati i Golem, che ribaltano in fretta la situazione sugli spalti. Gli Ulfhednar, decimati, scappano, presto seguiti dai Miliziani e dai Fanti Leggeri. Gli Huskarl tengono ancora duro. I Razziatori di Balon si uniscono ai combattimenti presso la porta, ma vengono massacrati dalle lance della Guardia del Tempio, che forza la linea dei difensori ed inizia a dilagare nel castello.
Quando tutto sembra ormai volgere al disastro, dal nord arriva il suono di molti corni da guerra!
Sono gli Unghar di Capo Gothsar e gli Oghuz di Ingra, chiamati in soccorso di Gramlund in cambio di sontuosi pagamenti in oro dalla Regina Hilda Falkenberg. Le truppe di rinforzo ingaggiano immediatamente la cavalleria di Senir'Daka fuori dalle mura, iniziando a respingerla verso l'accampamento.
Pressati dall'arrivo di un nemico inaspettato, i Lucertoloidi tentano di spezzare definitivamente la resistenza dei difensori di Gramlund. Anche gli Arcieri Scheletrici superstiti vengono mandati nella mischia, mentre le Guardie del Tempio corrono verso il Palazzo della Regina e i Golem e i Saurus tengono impegnati i difensori.
I Carcarodonti subiscono pesanti perdite quando i trabucchi fanno crollare al suolo due torri dopo ore di martellamento; all'interno delle fortificazioni si erano rifugiati Cacciatori ed Arcieri, che vengono decimati dal crollo. Balon fa ritirare i superstiti della sua armata all'interno di una caserma, barricandone le entrate. Le bande da guerra, tenute in riserva, caricano sul fianco un reggimento di Saurus e Arcieri Scheletrici che preparava l'assalto all'edificio, disperdendoli e facendo guadagnare tempo ai difensori.
All'esterno, le truppe di Capo Gothsar e di Ingra sconfiggono la cavalleria di Senir'Daka e caricano verso le mura. Il loro arrivo salva la vita a centinaia di difensori, che come le truppe di Balon si erano ritirati in alcuni edifici all'interno della cinta muraria per un'ultima resistenza. Nel frattempo, la Guardia del Tempio assalta il Palazzo facendo strage delle guardie. La disperata resistenza sulla soglia della Sala del Trono da parte degli Uomini della Regina rimarrà probabilmente nelle saghe degli Unghar, ma alla fine i disciplinati guerrieri d'elite di Senir'Daka hanno la meglio ed invadono la sala. La Regina, preferendo la morte alla cattura, si getta da una finestra.
Il comandante di Senir'Daka, tuttavia, non fa in tempo a sedersi sullo scranno vacante. Tutto intorno al palazzo sciamano le truppe di Gramlund, Gothsar e Ingra, che hanno ormai sconfitto gli ultimi non morti e disperso i Lucertoloidi. Adesso sono gli assalitori a doversi difendere strenuamente all'interno di un edificio fortificato.
La battaglia per il palazzo andrà avanti ancora per ore. Tutte le Guardie del Tempio rimarranno uccise dopo aver rifiutato ben quattro proposte di resa. Alla fine, il cranio del comandante di Senir'Daka verrà infilato su una picca ed esposto all'ingresso del Palazzo. La battaglia è finita.
L'esercito di Senir'Daka è completamente distrutto. La Regina Hilda Falkenberg è morta, ma suo figlio Erran Falkenberg ne prende il posto senza che vi siano contestazioni da parte di chicchessia, anche perché assicura di voler mantenere tutte le promesse fatte dalla madre ai suoi alleati.
RESA DEI CONTI ALLA COSTA ASCIUTTA
La sfida era stata lanciata, ed era stata raccolta. Il Thane Behoren era ormai il protettore ufficiale dei ribelli di Zenghad, Ildrika e della Costa Asciutta contro le forze della città-stato di Bakhra, e quest'ultima avrebbe tentato di schiacciare i rivoltosi.
Agli inizi dell'anno un grosso esercito esce dalle mura di Al-Bakhra, composto in parte da mercenari appena arruolati. Invade Sengath, i cui difensori però si sono già uniti alle truppe di Behoren, e punta sulla Costa Asciutta. Qui, invece della prevista battaglia campale, trova l'esercito ribelle arroccato all'interno di un campo fortificato.
All'interno delle palizzate, dietro il fossato, Behoren tenta di convincere le truppe ribelli ad uscire ed ingaggiare il nemico per far scattare la trappola prevista, ma i comandanti alleati rifiutano categoricamente: contro l'intera armata di Al-Bakhra non reggerebbero mezz'ora, e sarebbero spacciati. Le discussioni continuano fino a quando l'esercito nemico non arriva al margine dei campi e degli uliveti che circondano il campo fortificato su due lati, e si accorgono della pece sparsa sul terreno... L'armata cittadina si ferma immediatamente, e la strategia di Behoren fallisce prima di cominciare. La cavalleria alleata, 500 Cavalcabestie e 100 Cavalieri, oltre a quella di Behoren (230 Cavalieri) decidono di lasciare il campo: dentro la palizzata sarebbero inutili. Si avviano quindi verso sudovest passando attraverso corridoi sicuri nell'area irrorata con la pece.
Nel frattempo, l'armata di Al-Bakhra trova i lati dell'accampamento non difesi da trappole di pece e prepara l'assalto.
Goladha il Sommo Piromante, mago al servizio di Behoren, evoca 50 Golem di Magma di fronte ai 500 Golem di Bronzo che formano il centro dell'armata nemica; i costrutti evocati impegnano l'intera unità nemica e combattono con grande efficacia, fondendo letteralmente 11 Golem di Bronzo, ma vengono presto travolti dal numero, anche se la mossa ferma l'assalto dei Golem di Al-Bakhra.
Si fanno avanti i tiratori. 140 Arcieri e 500 Arcieri Zhaki duellano con 129 Balestrieri e 1080 Arcieri della coalizione ribelle. Grazie anche alla palizzata, gli arcieri coalizzati vincono facilmente il confronto, anche se i Balestrieri di Behoren vengono spazzati via da 200 Zhaki, che sono gli unici a sopravvivere tra i tiratori di Al-Bakhra. GLi Arcieri coalizzati subiscono 212 perdite. 100 Lanciatori d'Ascia prendono il posto dei Balestrieri dietro alla porta principale del campo.
Entrano in azione un Arcimago di Al-Bakhra, che prima fa schiantare una meteora addosso ad un'unità di arcieri ribelli, facendo 100 morti, e poi scaglia un cono d'acido contro il portale della palizzata, bruciandolo e mandandolo in frantumi.
Le trombe suonano il segnale d'attacco generale: mercenari e soldati di Al-Bakhra si lanciano all'assalto su due lati. I tiratori della coalizione si ritirano all'interno del campo mentre le truppe da mischia si schierano dietro la palizzata.
Centinaia di mercenari di ogni razza scalano il fossato e si arrampicano sulla palizzata cercando di travolgere i difensori, ma la resistenza è decisissima e il vantaggio tattico troppo determinante: l'assalto viene quasi ovunque respinto con gravi perdite: 300 Axal Rinnegati riescono a pareggiare contro 500 Oghuz Guerrieri ribelli, in un combattimento che vede cadere 166 guerrieri da ambo i lati, ma generalmente gli assalitori vengono sconfitti. I 500 Masnadieri al servizio di Al-Bakhra vengono dispersi dall'arcigna difesa di 585 Soldati del Clan, che subiscono solo 99 morti. 200 Elfi Erranti si schiantano contro i 500 Lanceri di Behoren, ma nonostante siano abbastanza agili da diminuire l'"impatto" della palizzata, vengono comunque massacrati, anche se portano 111 Lanceri con sé.
Se le palizzate resistono bene, il portale sfondato è il logico bersaglio dell'attacco più pesante, portato dai 489 Golem di Bronzo sopravvissuti alla scaramuccia con i Golem di Magma evocati. I 200 Zhaki alle loro spalle spazzano via i 100 Lanciatori d'Ascia che aspettavano dietro alle rovine delle porte, cosicché l'assalto possa penetrare a fondo nel campo nemico. A reggere l'urto della carica ci sono 344 Guardie Rosse. L'impatto del pugno corazzato dei Golem di Bronzo è tremendo: 208 Guardie Rosse vengono schiacciate o fatte a pezzi e l'intera unità viene respinta verso l'interno dell'accampamento. Solo 57 Golem giacciono al suolo deformati dalle mazzate dei Nani.
Sul loro fianco destro 250 Predoni Gnoll scavalcano la palizzata ed ingaggiano sul fianco i Guerrieri Oghuz che combattono contro gli Axal. Nella mischia sanguinosa cadono ben 150 Oghuz, e l'intera unità si ritira, lasciando spazio agli assalitori. Subito, 500 Fanti Leggeri di Al-Bakhra superano fossato e palizzata ed entrano nel campo affiancando i Golem.
Proprio quando sembra che la massa dell'armata di Al-Bakhra stia per piegare la resistenza dei coalizzati, tutto il campo di battaglia viene investito dal rombo dei tamburi da guerra di un'altra armata in arrivo. Sono i Nani Rossi del Clan Pugnodipiombo, arrivati in soccorso di Behoren, ed in prima fila c'è la cavalleria dei coalizzati che si era ritirata ad inizio battaglia!
L'armata dei Nani rossi conta ben 900 Soldati del Clan, 500 Alabardieri, 275 Balestrieri, 500 Lunghebarbe e 200 Guardie Rosse. Una forza notevole.
L'arrivo dei nuovi nemici obbliga il comandante di Al-Bakhra a rischierare velocemente le proprie truppe, e lo lascia nella pessima posizione di chi sta fra l'incudine e il martello. Cercando di guadagnare tempo, scaglia i propri 400 Cavalieri e 600 Cavalleggeri contro la cavalleria della coalizione, proprio mentre questa parte a sua volta al galoppo. La violenza dello scontro è micidiale: in pochi minuti cadono tutti i Cavalieri di Behoren, 153 Cavalieri di Al-Bakhra, 510 Cavalleggeri (il resto si disperde), e 500 Cavalcabestie Oghuz. I 100 Cavalieri di Zenghad caricano gli Axal Rinnegati ancora al di fuori della palizzata, spazzandoli via.
500 Lanceri di Al-Bakhra si schierano per affrontare i nuovi arrivati, ma vengono bersagliati dai quadrelli dei Balestrieri, e perdono 91 soldati.
Mentre le ombre della sera si allungano, l'esercito dei Nani Rossi incalza l'armata di Al-Bakhra stretta fra due fuochi. Behoren stesso sfrutta un tunnel scavato in precedenza per uscire dall'accampamento, riformare le linee in un uliveto, per poi uscirne a passo di carica ed ingaggiare i Cavalieri nemici superstiti. La mossa riesce, ma nella mischia i cavalieri bakhriani si dimostrano pronti alla pugna, e cadono "solo" in 90, abbattendo a loro volta 54 Lunghebarbe.
Gli Zhaki al servizio di Al-Bakhra tirano su un reggimento di Soldati del Clan uccidendone 82. I Nani Rossi replicano con una carica di 500 Lunghebarbe contro 250 Uomini d'Arme mercenari, che si disperdono in fretta. Stessa sorte per i Predoni Gnoll, caricati dalle Guardie Rosse. I Fanti Leggeri di Al-Bakhra rimasti dentro la palizzata vengono caricati da 600 Fanti Pesanti di Behoren e massacrati al prezzo di 90 perdite.
Una carica di Soldati del Clan manda in fuga gli Zhaki, mentre altri 500 Fanti Leggeri tentano l'assalto alla palizzata imbattendosi nei 389 Lanceri di Behoren. Lo scontro, serratissimo, si conclude con 166 Lanceri e 129 Fanti morti.
Un Forgiarune dei Nani Rossi scaglia un potente incantamento contro i Golem di Bronzo, uccidendone 30. E' una sorta di segnale per le truppe coalizzate, che circondano i Golem e li assaltano su tutti i lati. 400 Fanti Pesanti, 200 Leggeri e tutte le Guardie Rosse di Behoren superstiti. La furiosa mischia si concluderà solo un'ora più tardi con la distruzione di ogni singolo Golem e la morte violenta di tutti i fanti leggeri, di 103 Fanti Pesanti e di 80 Guardie Rosse. Nel frattempo, la cavalleria di Al-Bakhra viene caricata sul retro dagli Alabardieri, ed anche a causa della rinnovata pressione dei Lunghebarbe di Behoren viene annientata.
Si fanno avanti i tiratori. 140 Arcieri e 500 Arcieri Zhaki duellano con 129 Balestrieri e 1080 Arcieri della coalizione ribelle. Grazie anche alla palizzata, gli arcieri coalizzati vincono facilmente il confronto, anche se i Balestrieri di Behoren vengono spazzati via da 200 Zhaki, che sono gli unici a sopravvivere tra i tiratori di Al-Bakhra. GLi Arcieri coalizzati subiscono 212 perdite. 100 Lanciatori d'Ascia prendono il posto dei Balestrieri dietro alla porta principale del campo.
Entrano in azione un Arcimago di Al-Bakhra, che prima fa schiantare una meteora addosso ad un'unità di arcieri ribelli, facendo 100 morti, e poi scaglia un cono d'acido contro il portale della palizzata, bruciandolo e mandandolo in frantumi.
Le trombe suonano il segnale d'attacco generale: mercenari e soldati di Al-Bakhra si lanciano all'assalto su due lati. I tiratori della coalizione si ritirano all'interno del campo mentre le truppe da mischia si schierano dietro la palizzata.
Centinaia di mercenari di ogni razza scalano il fossato e si arrampicano sulla palizzata cercando di travolgere i difensori, ma la resistenza è decisissima e il vantaggio tattico troppo determinante: l'assalto viene quasi ovunque respinto con gravi perdite: 300 Axal Rinnegati riescono a pareggiare contro 500 Oghuz Guerrieri ribelli, in un combattimento che vede cadere 166 guerrieri da ambo i lati, ma generalmente gli assalitori vengono sconfitti. I 500 Masnadieri al servizio di Al-Bakhra vengono dispersi dall'arcigna difesa di 585 Soldati del Clan, che subiscono solo 99 morti. 200 Elfi Erranti si schiantano contro i 500 Lanceri di Behoren, ma nonostante siano abbastanza agili da diminuire l'"impatto" della palizzata, vengono comunque massacrati, anche se portano 111 Lanceri con sé.
Se le palizzate resistono bene, il portale sfondato è il logico bersaglio dell'attacco più pesante, portato dai 489 Golem di Bronzo sopravvissuti alla scaramuccia con i Golem di Magma evocati. I 200 Zhaki alle loro spalle spazzano via i 100 Lanciatori d'Ascia che aspettavano dietro alle rovine delle porte, cosicché l'assalto possa penetrare a fondo nel campo nemico. A reggere l'urto della carica ci sono 344 Guardie Rosse. L'impatto del pugno corazzato dei Golem di Bronzo è tremendo: 208 Guardie Rosse vengono schiacciate o fatte a pezzi e l'intera unità viene respinta verso l'interno dell'accampamento. Solo 57 Golem giacciono al suolo deformati dalle mazzate dei Nani.
Sul loro fianco destro 250 Predoni Gnoll scavalcano la palizzata ed ingaggiano sul fianco i Guerrieri Oghuz che combattono contro gli Axal. Nella mischia sanguinosa cadono ben 150 Oghuz, e l'intera unità si ritira, lasciando spazio agli assalitori. Subito, 500 Fanti Leggeri di Al-Bakhra superano fossato e palizzata ed entrano nel campo affiancando i Golem.
Proprio quando sembra che la massa dell'armata di Al-Bakhra stia per piegare la resistenza dei coalizzati, tutto il campo di battaglia viene investito dal rombo dei tamburi da guerra di un'altra armata in arrivo. Sono i Nani Rossi del Clan Pugnodipiombo, arrivati in soccorso di Behoren, ed in prima fila c'è la cavalleria dei coalizzati che si era ritirata ad inizio battaglia!
L'armata dei Nani rossi conta ben 900 Soldati del Clan, 500 Alabardieri, 275 Balestrieri, 500 Lunghebarbe e 200 Guardie Rosse. Una forza notevole.
L'arrivo dei nuovi nemici obbliga il comandante di Al-Bakhra a rischierare velocemente le proprie truppe, e lo lascia nella pessima posizione di chi sta fra l'incudine e il martello. Cercando di guadagnare tempo, scaglia i propri 400 Cavalieri e 600 Cavalleggeri contro la cavalleria della coalizione, proprio mentre questa parte a sua volta al galoppo. La violenza dello scontro è micidiale: in pochi minuti cadono tutti i Cavalieri di Behoren, 153 Cavalieri di Al-Bakhra, 510 Cavalleggeri (il resto si disperde), e 500 Cavalcabestie Oghuz. I 100 Cavalieri di Zenghad caricano gli Axal Rinnegati ancora al di fuori della palizzata, spazzandoli via.
500 Lanceri di Al-Bakhra si schierano per affrontare i nuovi arrivati, ma vengono bersagliati dai quadrelli dei Balestrieri, e perdono 91 soldati.
Mentre le ombre della sera si allungano, l'esercito dei Nani Rossi incalza l'armata di Al-Bakhra stretta fra due fuochi. Behoren stesso sfrutta un tunnel scavato in precedenza per uscire dall'accampamento, riformare le linee in un uliveto, per poi uscirne a passo di carica ed ingaggiare i Cavalieri nemici superstiti. La mossa riesce, ma nella mischia i cavalieri bakhriani si dimostrano pronti alla pugna, e cadono "solo" in 90, abbattendo a loro volta 54 Lunghebarbe.
Gli Zhaki al servizio di Al-Bakhra tirano su un reggimento di Soldati del Clan uccidendone 82. I Nani Rossi replicano con una carica di 500 Lunghebarbe contro 250 Uomini d'Arme mercenari, che si disperdono in fretta. Stessa sorte per i Predoni Gnoll, caricati dalle Guardie Rosse. I Fanti Leggeri di Al-Bakhra rimasti dentro la palizzata vengono caricati da 600 Fanti Pesanti di Behoren e massacrati al prezzo di 90 perdite.
Una carica di Soldati del Clan manda in fuga gli Zhaki, mentre altri 500 Fanti Leggeri tentano l'assalto alla palizzata imbattendosi nei 389 Lanceri di Behoren. Lo scontro, serratissimo, si conclude con 166 Lanceri e 129 Fanti morti.
Un Forgiarune dei Nani Rossi scaglia un potente incantamento contro i Golem di Bronzo, uccidendone 30. E' una sorta di segnale per le truppe coalizzate, che circondano i Golem e li assaltano su tutti i lati. 400 Fanti Pesanti, 200 Leggeri e tutte le Guardie Rosse di Behoren superstiti. La furiosa mischia si concluderà solo un'ora più tardi con la distruzione di ogni singolo Golem e la morte violenta di tutti i fanti leggeri, di 103 Fanti Pesanti e di 80 Guardie Rosse. Nel frattempo, la cavalleria di Al-Bakhra viene caricata sul retro dagli Alabardieri, ed anche a causa della rinnovata pressione dei Lunghebarbe di Behoren viene annientata.
La sconfitta dei Golem convince definitivamente i resti dell'armata di Al-Bakhra che la battaglia è perduta. Approfittando del calare dell'oscurità, i superstiti della grande armata cittadina si danno alla fuga.