[TURNO 6] Anno 1293

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Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
IL TRATTATO DELLA VALLE

Dopo anni di guerre sanguinose spesso dominate dalle azioni dei Warlords ingaggiati dalle varie parti, le fazioni della Valle degli Imperatori giungono ad un accordo.

L'Orda di Voryan, sconfitta dall'alleanza dei Ducati di Regum ed Ermos, cede 20000 denari alle rivali e mantiene la presa su Fabria e Domatrum. Le tre fazioni si legano ad una tregua quinquennale, e si impegnano a recedere dai contratti con i Warlords al loro servizio ed a non assumerne altri per tutta la durata della tregua.

I Warlords in questione hanno due anni per lasciare il territorio dei firmatari.

L'accordo va in porto, e ben presto i Warlords iniziano ad abbandonare la Valle. Due di loro, tuttavia, decidono altrimenti...



ASSALTO AD ERMOS

Konrad von Carstein e Azog il Kapoguerra decidono infatti di tentare di prendere Ermos di slancio con un'assalto diretto contro la guarnigione e i resti dell'esercito ducale. Costruiscono quindi una grande quantità di materiale d'assedio, arrivando a schierare un totale di 28 Trabucchi, 2 Torri d'Assedio, 2 Arieti e 2 Tunnel.

Dentro le mura, il comandante di Ermos viene trovato morto per avvelenamento. Il panico si impadronisce della guarnigione, fino a quando lo stesso Duca Stefano Gladio Astratene prende il comando delle truppe e le porta sulle mura. In totale sono disponibili 2000 Miliziani del Corvo, 1000 Legionari, 800 Guardie del Corvo, 1000 Picchieri e 1250 Grifoni di Ermos per la difesa cittadina. Ad affiancarli sono stati reclutati 250 Sventratori, 1000 Masnadieri, 700 Uomini d'Arme, 200 Franchi Tiratori e 500 Lame Elfiche fuggite dalla caduta del Lonx.

Gli eserciti assedianti si mantengono a distanza, tempestando le mura con i Trabucchi. Queste sono però basse e larghe, e risentono poco dei proiettili; discorso diverso per i soldati dietro gli spalti, che subiscono forti perdite. I trabucchi sulle mura (8 a tiro) rispondono al tiro ingaggiando un duello dalla lunga distanza con le macchine nemiche. Il Duca ordina ai difensori di abbandonare gli spalti fino a quando il nemico non comincerà ad avanzare.

Dopo ore di martellamento, la linea muraria sul lato della Grande Porta è pesantemente danneggiata: molte torri sono crollate, e i trabucchi sono stati distrutti. La grande porta e la struttura muraria, tuttavia, sono solo ammaccate ma ancora resistono fieramente, pronte ad essere nuovamente riempite dai difensori, che però hanno già subito 500 perdite fra i Miliziani, 25 fra i Picchieri, 75 fra i Grifoni e 50 fra i Franchi Tiratori. Parecchi edifici posti vicini alle mura sono stati colpiti e distrutti dai proiettili dei trabucchi che hanno mancato le mura.

Ad un segnale convenuto, gli assedianti portano in avanti le torri d'assedio e gli arieti. Un mago al servizio di Azog tenta di lanciare una Palla di Fuoco sul grande portale, ma questo è rinforzato da un incantesimo di un mago cittadino e resiste senza problemi. Lo stesso mago sarà poi incenerito da un fulmine a ciel sereno.

Poco prima dell'arrivo delle armi d'assedio, il Duca Stefano fa tornare le truppe sugli spalti. L'assalto pare diretto contro il portale e le mura intorno, quindi anche la difesa si concentra in quel punto. Senza più trabucchi o catapulte in grado di abbattere le torri d'assedio, i difensori possono solo tempestare di frecce gli assalitori. Dal basso replicano i tiratori di Konrad ed Azog. Un totale di 600 Arcieri del Corvo e 200 Cavalleggeri Zhaki tentano di controbattere alla pioggia di dardi scagliati da 1175 Grifoni di Ermos e 150 Franchi Tiratori, ma con scarso successo. O meglio, riescono ad infliggere pesanti perdite ai difensori ammassati sugli spalti (soprattutto perché i merli sono stati in gran parte distrutti dai trabucchi), ma vengono a loro volta decimati. Nel furioso scambio di "cortesie" muoiono 523 Arcieri del Corvo e 187 Cavalleggeri Zhaki di Konrad, contro 308 Grifoni e tutti i Franchi Tiratori dei difensori. Una volta dispersi i tiratori degli assedianti, i Grifoni superstiti dirigono il tiro contro i Non Morti e gli Orchi Neri che portano avanti arieti e Torri d'Assedio. Ne muoiono a mucchi, ma è troppo tardi: gli assalitori raggiungono le mura, ela battaglia vera e propria inizia.

I Grifoni fanno spazio alla fanteria, che impegna gli assalitori e tenta di fermarne la marea. Gli assalitori sono quasi tutti Oghuz: almeno 1200 Orchi Neri, accompagnati da 600 Lanciatori d'Ascia che seminano morte sugli spalti esposti tirando dalle tettoie superiori delle Torri d'Assedio.

La massa degli assalitori è comunque contenuta dai difensori, malgrado i primi riescano a prendere il controllo di ampi tratti di mura, e la situazione è in stallo. Uno degli arieti viene schiacciato dai massi fatti piovere dalla porta fortificata, ma l'altro continua a battere contro i portali rinforzati.

Dopo almeno un'ora di mischie furiose, tutti i Non Morti vengono uccisi dalle frecce, che continuano a tempestare gli assalitori che ancora non si trovano sulle mura. 60 Arcieri, 97 Huskarl e 70 Legionari di Konrad vengono trasformati in puntaspilli prima di poter raggiungere una torre d'assedio e portarsi sulle mura. Stessa fine fanno 23 Tori Ogre e 60 Arcieri di Azog. Le frecce precipitano anche 200 Lanciatori d'Ascia dalle torri d'assedio.

Sugli spalti prosegue il massacro. Gli Elfi mercenari combattono con la disperazione di chi non ha più una casa alla quale tornare, facendo strage di Orchi Neri, ma vengono schiacciati dal numero. I Miliziani cadono a mucchi, e diverse centinaia si danno alla fuga, ma i mercenari tengono il terreno e gli assalitori non riescono ad avanzare, subendo perdite pesantissime.

Finalmente, la porta viene distrutta (grazie anche ad un fortunato tiro corto di trabucco che rimbalza sul terreno poco distante e si schianta quasi orizzontalmente contro il portone, sfondandolo). E' il momento per i due warlords di tirare fuori la loro arma segreta: un'enorme massa di 1300 Cavalieri Toshar reclutati nelle terre dell'Orda di Voryan!

L'orda di bestioni galoppa in avanti facendo tremare la terra, una visione terrificante, da fine del mondo. Almeno 300 Miliziani sulle mura urlano di terrore ed abbandonano le posizioni; persino i Grifoni rimangono scossi dalla soverchiante potenza che si dispiega nella piana di fronte alla loro città, e per qualche momento non volano altri dardi nell'aria.

Ma è solo un momento. Il portone è stato abbattuto, ma lo spazio dove passare è stretto, e dall'altra parte si trovano 800 Picchieri in formazione serrata a semicerchio intorno al varco. La carica dei Toshar è costretta a rallentare e poi ad imbottigliarsi nella stretta apertura, per poi trovarsi circondata su ogni lato da un muro di picche.

Incredibilmente, tuttavia, i Toshar caricano il muro e riescono a penetrarvi in profondità. I bestioni sembrano essere resi invulnerabili da qualche arcana magia, poiché le numerose lance che li colpiscono rimbalzano sulla pelle e sulle piastre di ferro senza danno. La loro stessa ferocia sovrasta i difensori, e il muro di picche pare sul punto di infrangersi. 200 Picchieri vengono massacrati, e parrebbe ormai inevitabile lo sfondamento, ma poi il vento cambia. La magia infatti termina il suo effetto, e ben presto la prima "ondata" di Toshar viene impalata dai Picchieri.

Fuori dalle mura, le frecce dei Grifoni tornano a penetrare le spesse cotenne degli animali, iniziando a sfoltirli brutalmente. L'esito della battaglia torna in equilibrio, ed anzi sembra ora favorire i difensori.

All'improvviso, però, due voragini si aprono dietro le mura, ed altre centinaia di assalitori sciamano nella città. I tunnel sono finalmente completati. Da uno di essi spuntano 209 Guardie del Corvo e 216 Guardie Imperiali al soldo di Konrad; dall'altro 352 Orchi Guerrieri. Questi assalgono i difensori alle spalle ovunque, ma vengono ben presto controcaricati dalla riserva comandata dal Duca in persona: 500 Guardie del Corvo e 250 Sventratori. Il combattimento appare equilibrato. Gli Sventratori fanno strage degli Oghuz e poi passano a sostenere le Guardie del Corvo che si trovano in difficoltà.

All'improvviso, gli Orchi Neri sulle mura cedono al panico: pressati su ogni lato dai difensori, si ritirano verso le Torri e fuggono in gran numero. Azog vede il potenziale disastro incombere, e visto anche l'ingorgo di Toshar al portale decide di mandare sulle mura i Berserker. L'arrivo dei furiosi combattenti Oghuz rovescia la situazione: stavolta sono i mercenari di Ermos ad abbandonare la posizione e fuggire. 500 Grifoni abbandonano le posizioni di tiro per ristabilire una linea di difesa, posando gli archi ed impugnando le corte spade in dotazione.

Alla porta, i Toshar devono ormai arrendersi all'evidenza e alle tremende perdite subite: non c'è modo di superare il muro di Picchieri. Azog stesso guida la ritirata sotto un diluvio di frecce. Vengono sostituiti dai Portalance di Azog, che però si trovano comunque di fronte ad una difesa troppo risoluta per essere infranta, e senza spazio di manovra.

L'oscurità ormai incombe sulla città. Azog e Konrad si consultano a lungo, poi decidono di togliere l'assedio. Nonostante il massacro dei difensori, la città è ancora in grado di resistere grazie alla presenza di parecchi grandi palazzi e diverse caserme all'interno dell'abitato. Impossibile, a causa delle pesanti perdite subite, pensare di conquistarla a breve.

Inoltre, diversi messaggeri sono stati inviati via nave verso ovest. E' probabile che un'armata di Regum sia già in marcia per aiutare la città, o magari sia stata spedita via nave e possa quindi attraccare direttamente in città nel giro di poche ore.

I due warlords decidono quindi di ritirarsi dalle mura e ripiegare a Domatrum, in territorio di Voryan. I difensori, stremati e decimati, non hanno la forza di inseguirli, e del resto fuori dalle mura si trovano ancora centinaia di temibili Toshar e la cavalleria pesante di Konrad. Oltretutto, il Duca Stefano è rimasto ucciso durante la battaglia.



DIVIDE ET IMPERA

Preoccupati dall'occupazione del Trono degli Elfi da parte dei Goblin di Varkazy, i Signori delle Pietre decidono di sferrare un'attacco improvviso per prendere il loro ancestrale nemico di sorpresa. Approfittando del fatto che le forze di Varkazy sono divise tra il Lonx ed i Picchi di Berzow, un esercito di Nani invade il Braccio Meridionale.

I difensori Goblin sono sopraffatti in una serie di aspri combattimenti ad alta quota, ed entro la fine dell'anno la provincia è conquistata e sottomessa grazie anche ad una sanguinosa serie di eccidi. Nel frattempo, i superstiti della famiglia reale elfica del Lonx vengono ospitati a Karak Zakhan e trattati con tutti gli onori, suggerendo un'imminente alleanza fra Elfi e Nani contro i Goblin e forse anche contro i non morti.



ASSALTO A GRAMLUND

Dopo la vittoriosa battaglia campale dello scorso anno, le orde di non morti e lucertoloidi del Tempio di Senir'Daka cercano di sottomettere una volta per tutte il castello di Gramlund. A difenderlo insieme alle truppe della Regina Hilda Falkenberg ci sono i Carcarodonti di Balon il Pazzo. Benché Balon sia ancora il loro leader, tra i ranghi serpeggia lo scontento: negli ultimi sei anni l'armata ha raccolto quasi solamente sconfitte e insuccessi; è probabile che la prossima sconfitta possa essere l'ultima per Balon.

E' quindi con doppia apprensione che il vecchio condottiero ascolta il rombo dei tamburi dell'orda nemica che si raduna nella piana ed inizia l'assalto alle mura.

Il nemico schiera una moltitudine di truppe per la battaglia: 2000 Non Morti, 1500 Scheletri Guerrieri, 1000 Arcieri Scheletri, 2000 Guerrieri Saurus e 700 Kroxigor, oltre a ben 1000 Guardie del Tempio e 500 Golem d'Ossa. A coprire il fianco est dell'armata 100 Belve Putrescenti, 200 Cavalcaraptor e 250 Scinchi Tiratori.

A supporto dell'assalto, 20 Trabucchi, 8 Torri d'Assedio, 4 Arieti e una ventina di scale d'assalto.

L'orda caracolla verso le mura portandosi velocemente in posizione. Dagli spalti piovono proiettili e frecce, mentre i trabucchi sulle torri difensive duellano con quelli degli assedianti. Incuranti delle perdite, i non morti costituiscono la prima ondata.

Fulmini piovono sulle torri d'assedio, che però vengono protette da campi antimagici dagli sciamani Lucertoloidi. Altri scambi di convenevoli tra maghi si risolvono in un nulla di fatto a causa dei controincantesimi.

Dopo poche decine di minuti, le torri arrivano a contatto con le mura, così come le scale e gli arieti. I difensori riescono ad appiccare il fuoco a due arieti e ad una torre, oltre a rovesciare diverse scale, ma è come fermare la marea con le mani. Indifferenti alle perdite, i non morti arrivano a contatto con i difensori.

Nel settore difeso dai Carcarodonti, i Cacciatori e gli Arcieri vengono fatti ritirare nelle torri, mentre ad affrontare l'orda degli assalitori vengono mandati Huskarl e Ulfhednar. La superiorità qualitativa delle truppe di Balon inizialmente si fa sentire, e centinaia di non morti finiscono impalati sulle lance degli Huskarl e fatti a pezzi dalle lame degli Ulfhednar, ma gradualmente la scarsa corazzatura delle truppe Unghar si fa sentire. Dal basso, gli Arcieri Scheletrici tirano nel mucchio.

Nel frattempo, i trabucchi riescono ad avere ragione di diverse torri difensive, che crollano trascinando con sé parecchi difensori. Il panico si scatena quando le porte principali vengono sfondate dagli arieti e i Lucertoloidi si fiondano attraverso il varco. Le truppe scelte della Regina bloccano l'avanzata nemica, ma la situazione è grave.

Nonostante tutto, i non morti non riescono a sfondare, e il comandante di Senir'Daka decide di mettere in campo le Guardie del Tempio e i Golem d'Ossa. Contro i Carcarodonti vengono inviati i Golem, che ribaltano in fretta la situazione sugli spalti. Gli Ulfhednar, decimati, scappano, presto seguiti dai Miliziani e dai Fanti Leggeri. Gli Huskarl tengono ancora duro. I Razziatori di Balon si uniscono ai combattimenti presso la porta, ma vengono massacrati dalle lance della Guardia del Tempio, che forza la linea dei difensori ed inizia a dilagare nel castello.

Quando tutto sembra ormai volgere al disastro, dal nord arriva il suono di molti corni da guerra!

Sono gli Unghar di Capo Gothsar e gli Oghuz di Ingra, chiamati in soccorso di Gramlund in cambio di sontuosi pagamenti in oro dalla Regina Hilda Falkenberg. Le truppe di rinforzo ingaggiano immediatamente la cavalleria di Senir'Daka fuori dalle mura, iniziando a respingerla verso l'accampamento.

Pressati dall'arrivo di un nemico inaspettato, i Lucertoloidi tentano di spezzare definitivamente la resistenza dei difensori di Gramlund. Anche gli Arcieri Scheletrici superstiti vengono mandati nella mischia, mentre le Guardie del Tempio corrono verso il Palazzo della Regina e i Golem e i Saurus tengono impegnati i difensori.

I Carcarodonti subiscono pesanti perdite quando i trabucchi fanno crollare al suolo due torri dopo ore di martellamento; all'interno delle fortificazioni si erano rifugiati Cacciatori ed Arcieri, che vengono decimati dal crollo. Balon fa ritirare i superstiti della sua armata all'interno di una caserma, barricandone le entrate. Le bande da guerra, tenute in riserva, caricano sul fianco un reggimento di Saurus e Arcieri Scheletrici che preparava l'assalto all'edificio, disperdendoli e facendo guadagnare tempo ai difensori.

All'esterno, le truppe di Capo Gothsar e di Ingra sconfiggono la cavalleria di Senir'Daka e caricano verso le mura. Il loro arrivo salva la vita a centinaia di difensori, che come le truppe di Balon si erano ritirati in alcuni edifici all'interno della cinta muraria per un'ultima resistenza. Nel frattempo, la Guardia del Tempio assalta il Palazzo facendo strage delle guardie. La disperata resistenza sulla soglia della Sala del Trono da parte degli Uomini della Regina rimarrà probabilmente nelle saghe degli Unghar, ma alla fine i disciplinati guerrieri d'elite di Senir'Daka hanno la meglio ed invadono la sala. La Regina, preferendo la morte alla cattura, si getta da una finestra.

Il comandante di Senir'Daka, tuttavia, non fa in tempo a sedersi sullo scranno vacante. Tutto intorno al palazzo sciamano le truppe di Gramlund, Gothsar e Ingra, che hanno ormai sconfitto gli ultimi non morti e disperso i Lucertoloidi. Adesso sono gli assalitori a doversi difendere strenuamente all'interno di un edificio fortificato.

La battaglia per il palazzo andrà avanti ancora per ore. Tutte le Guardie del Tempio rimarranno uccise dopo aver rifiutato ben quattro proposte di resa. Alla fine, il cranio del comandante di Senir'Daka verrà infilato su una picca ed esposto all'ingresso del Palazzo. La battaglia è finita.


L'esercito di Senir'Daka è completamente distrutto. La Regina Hilda Falkenberg è morta, ma suo figlio Erran Falkenberg ne prende il posto senza che vi siano contestazioni da parte di chicchessia, anche perché assicura di voler mantenere tutte le promesse fatte dalla madre ai suoi alleati.



RESA DEI CONTI ALLA COSTA ASCIUTTA

La sfida era stata lanciata, ed era stata raccolta. Il Thane Behoren era ormai il protettore ufficiale dei ribelli di Zenghad, Ildrika e della Costa Asciutta contro le forze della città-stato di Bakhra, e quest'ultima avrebbe tentato di schiacciare i rivoltosi.

Agli inizi dell'anno un grosso esercito esce dalle mura di Al-Bakhra, composto in parte da mercenari appena arruolati. Invade Sengath, i cui difensori però si sono già uniti alle truppe di Behoren, e punta sulla Costa Asciutta. Qui, invece della prevista battaglia campale, trova l'esercito ribelle arroccato all'interno di un campo fortificato.

All'interno delle palizzate, dietro il fossato, Behoren tenta di convincere le truppe ribelli ad uscire ed ingaggiare il nemico per far scattare la trappola prevista, ma i comandanti alleati rifiutano categoricamente: contro l'intera armata di Al-Bakhra non reggerebbero mezz'ora, e sarebbero spacciati. Le discussioni continuano fino a quando l'esercito nemico non arriva al margine dei campi e degli uliveti che circondano il campo fortificato su due lati, e si accorgono della pece sparsa sul terreno... L'armata cittadina si ferma immediatamente, e la strategia di Behoren fallisce prima di cominciare. La cavalleria alleata, 500 Cavalcabestie e 100 Cavalieri, oltre a quella di Behoren (230 Cavalieri) decidono di lasciare il campo: dentro la palizzata sarebbero inutili. Si avviano quindi verso sudovest passando attraverso corridoi sicuri nell'area irrorata con la pece.

Nel frattempo, l'armata di Al-Bakhra trova i lati dell'accampamento non difesi da trappole di pece e prepara l'assalto.

Goladha il Sommo Piromante, mago al servizio di Behoren, evoca 50 Golem di Magma di fronte ai 500 Golem di Bronzo che formano il centro dell'armata nemica; i costrutti evocati impegnano l'intera unità nemica e combattono con grande efficacia, fondendo letteralmente 11 Golem di Bronzo, ma vengono presto travolti dal numero, anche se la mossa ferma l'assalto dei Golem di Al-Bakhra.

Si fanno avanti i tiratori. 140 Arcieri e 500 Arcieri Zhaki duellano con 129 Balestrieri e 1080 Arcieri della coalizione ribelle. Grazie anche alla palizzata, gli arcieri coalizzati vincono facilmente il confronto, anche se i Balestrieri di Behoren vengono spazzati via da 200 Zhaki, che sono gli unici a sopravvivere tra i tiratori di Al-Bakhra. GLi Arcieri coalizzati subiscono 212 perdite. 100 Lanciatori d'Ascia prendono il posto dei Balestrieri dietro alla porta principale del campo.

Entrano in azione un Arcimago di Al-Bakhra, che prima fa schiantare una meteora addosso ad un'unità di arcieri ribelli, facendo 100 morti, e poi scaglia un cono d'acido contro il portale della palizzata, bruciandolo e mandandolo in frantumi.

Le trombe suonano il segnale d'attacco generale: mercenari e soldati di Al-Bakhra si lanciano all'assalto su due lati. I tiratori della coalizione si ritirano all'interno del campo mentre le truppe da mischia si schierano dietro la palizzata.

Centinaia di mercenari di ogni razza scalano il fossato e si arrampicano sulla palizzata cercando di travolgere i difensori, ma la resistenza è decisissima e il vantaggio tattico troppo determinante: l'assalto viene quasi ovunque respinto con gravi perdite: 300 Axal Rinnegati riescono a pareggiare contro 500 Oghuz Guerrieri ribelli, in un combattimento che vede cadere 166 guerrieri da ambo i lati, ma generalmente gli assalitori vengono sconfitti. I 500 Masnadieri al servizio di Al-Bakhra vengono dispersi dall'arcigna difesa di 585 Soldati del Clan, che subiscono solo 99 morti. 200 Elfi Erranti si schiantano contro i 500 Lanceri di Behoren, ma nonostante siano abbastanza agili da diminuire l'"impatto" della palizzata, vengono comunque massacrati, anche se portano 111 Lanceri con sé.

Se le palizzate resistono bene, il portale sfondato è il logico bersaglio dell'attacco più pesante, portato dai 489 Golem di Bronzo sopravvissuti alla scaramuccia con i Golem di Magma evocati. I 200 Zhaki alle loro spalle spazzano via i 100 Lanciatori d'Ascia che aspettavano dietro alle rovine delle porte, cosicché l'assalto possa penetrare a fondo nel campo nemico. A reggere l'urto della carica ci sono 344 Guardie Rosse. L'impatto del pugno corazzato dei Golem di Bronzo è tremendo: 208 Guardie Rosse vengono schiacciate o fatte a pezzi e l'intera unità viene respinta verso l'interno dell'accampamento. Solo 57 Golem giacciono al suolo deformati dalle mazzate dei Nani.

Sul loro fianco destro 250 Predoni Gnoll scavalcano la palizzata ed ingaggiano sul fianco i Guerrieri Oghuz che combattono contro gli Axal. Nella mischia sanguinosa cadono ben 150 Oghuz, e l'intera unità si ritira, lasciando spazio agli assalitori. Subito, 500 Fanti Leggeri di Al-Bakhra superano fossato e palizzata ed entrano nel campo affiancando i Golem.

Proprio quando sembra che la massa dell'armata di Al-Bakhra stia per piegare la resistenza dei coalizzati, tutto il campo di battaglia viene investito dal rombo dei tamburi da guerra di un'altra armata in arrivo. Sono i Nani Rossi del Clan Pugnodipiombo, arrivati in soccorso di Behoren, ed in prima fila c'è la cavalleria dei coalizzati che si era ritirata ad inizio battaglia!

L'armata dei Nani rossi conta ben 900 Soldati del Clan, 500 Alabardieri, 275 Balestrieri, 500 Lunghebarbe e 200 Guardie Rosse. Una forza notevole.

L'arrivo dei nuovi nemici obbliga il comandante di Al-Bakhra a rischierare velocemente le proprie truppe, e lo lascia nella pessima posizione di chi sta fra l'incudine e il martello. Cercando di guadagnare tempo, scaglia i propri 400 Cavalieri e 600 Cavalleggeri contro la cavalleria della coalizione, proprio mentre questa parte a sua volta al galoppo. La violenza dello scontro è micidiale: in pochi minuti cadono tutti i Cavalieri di Behoren, 153 Cavalieri di Al-Bakhra, 510 Cavalleggeri (il resto si disperde), e 500 Cavalcabestie Oghuz. I 100 Cavalieri di Zenghad caricano gli Axal Rinnegati ancora al di fuori della palizzata, spazzandoli via.

500 Lanceri di Al-Bakhra si schierano per affrontare i nuovi arrivati, ma vengono bersagliati dai quadrelli dei Balestrieri, e perdono 91 soldati.

Mentre le ombre della sera si allungano, l'esercito dei Nani Rossi incalza l'armata di Al-Bakhra stretta fra due fuochi. Behoren stesso sfrutta un tunnel scavato in precedenza per uscire dall'accampamento, riformare le linee in un uliveto, per poi uscirne a passo di carica ed ingaggiare i Cavalieri nemici superstiti. La mossa riesce, ma nella mischia i cavalieri bakhriani si dimostrano pronti alla pugna, e cadono "solo" in 90, abbattendo a loro volta 54 Lunghebarbe.

Gli Zhaki al servizio di Al-Bakhra tirano su un reggimento di Soldati del Clan uccidendone 82. I Nani Rossi replicano con una carica di 500 Lunghebarbe contro 250 Uomini d'Arme mercenari, che si disperdono in fretta. Stessa sorte per i Predoni Gnoll, caricati dalle Guardie Rosse. I Fanti Leggeri di Al-Bakhra rimasti dentro la palizzata vengono caricati da 600 Fanti Pesanti di Behoren e massacrati al prezzo di 90 perdite.

Una carica di Soldati del Clan manda in fuga gli Zhaki, mentre altri 500 Fanti Leggeri tentano l'assalto alla palizzata imbattendosi nei 389 Lanceri di Behoren. Lo scontro, serratissimo, si conclude con 166 Lanceri e 129 Fanti morti.

Un Forgiarune dei Nani Rossi scaglia un potente incantamento contro i Golem di Bronzo, uccidendone 30. E' una sorta di segnale per le truppe coalizzate, che circondano i Golem e li assaltano su tutti i lati. 400 Fanti Pesanti, 200 Leggeri e tutte le Guardie Rosse di Behoren superstiti. La furiosa mischia si concluderà solo un'ora più tardi con la distruzione di ogni singolo Golem e la morte violenta di tutti i fanti leggeri, di 103 Fanti Pesanti e di 80 Guardie Rosse. Nel frattempo, la cavalleria di Al-Bakhra viene caricata sul retro dagli Alabardieri, ed anche a causa della rinnovata pressione dei Lunghebarbe di Behoren viene annientata.

La sconfitta dei Golem convince definitivamente i resti dell'armata di Al-Bakhra che la battaglia è perduta. Approfittando del calare dell'oscurità, i superstiti della grande armata cittadina si danno alla fuga.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
EISTAAN MOLHOWK

Dalle Paludi di Chaka'Un emerge un nuovo Warlords: Eistaan Molhowk, un Santo Lucertoloide con una predilezione per le bestie esotiche. Questo nuovo arrivato mette su una consistente armata personale ed emerge dalle paludi per invadere la Piana di Sarabia, depredandola prima di tornarsene nei suoi umidi accampamenti.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
BALON IL PAZZO

Dopo anni di disavventure e coraggiose sconfitte, finalmente gli dei della guerra sorridono a Balon il Pazzo ed ai suoi Carcarodonti, che difendono con grandissimo valore le mura di Gramlund dalle orde di Senir'Daka e continuano a combattere anche all'interno del castello. La morte della Regina Hilda Falkenberg potrebbe essere d'ostacolo ai piani del condottiero Unghar, ma il nuovo Re di Gramlund dichiara di voler mantenere le promesse della madre.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
SAN GUINEFOR

E' un annata impegnativa per San Guinefor e la sua Questua non-morta. Il conquistatore del Trono degli Elfi lascia infatti la sfortunata provincia del Lonx per tornare brevemente nelle Paludi dei Morti. Da qui esce nuovamente, diretto verso est e la Costa di Molanzàn. Di fronte alla sua grande armata, rinfoltita da recenti "arruolamenti", gli Oghuz locali si sottomettono ed entrano anch'essi a far parte del nascente impero personale di San Guinefor. Tralascia però di nominare un Governatore, il che lo costringerà ben presto a tornare qua per evitare una rivolta in piena regola, già nell'aria dal momento stesso in cui i non morti hanno lasciato la provincia.

Nella Vecchia Foresta, ottenuta dai Goblin di Varkazy come "pagamento" in cambio del Trono degli Elfi, San Guinefor tenta di nominare Governatore un nobile elfo... morto e resuscitato. L'ovvia provocazione esaspera gli elfi locali che tentano una ribellione su vasta scala affidandosi alla guerriglia. San Guinefor era però pronto (forse era questo il suo vero obiettivo?), e lancia una campagna di stragi e devastazioni che piega in breve tempo ogni resistenza. Gli Elfi abbandonano in massa la provincia, rifugiandosi ad Arraìnza ed impoverendo enormemente la provincia, che comunque almeno adesso è totalmente fedele a San Guinefor.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
BEHOREN "STONELEG"

Il Lord Protettore dei ribelli di Al-Bakhra passa l'intero anno a prepararsi al confronto decisivo contro le truppe della potente città, vendendo rifornimenti in cambio di denaro ed utilizzando il suddetto per arruolare truppe. Gran parte del tempo la passa comunque costruendo un accampamento fortificato e preparando il campo di battaglia, due fattori che si riveleranno determinanti. La battaglia, nota come "la resa dei conti della Costa Asciutta" si risolve in una vittoria totale della coalizione ribelle, in gran parte grazie all'alleanza fra Behoren e i Nani Rossi, che inviano un forte esercito in appoggio al Thane.

La vittoria spiana la strada alla nomina ufficiale di Behoren come Lord Protettore delle tre province ribelli, anche se i locali della Costa Asciutta lamentano l'imposizione di un gravoso tributo all'inizio dell'anno, che gli ha impedito di fornire truppe per la causa. Sono in molti a chiedersi cos'abbia offerto Behoren ai Nani Rossi per convincerli a mandare così tante truppe in aiuto della ribellione...
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
EUAN IRONFIST

All'inizio del 1293 Euan Ironfist decide di averne avuto abbastanza delle guerre della Valle Imperiale. Firma quindi la pace fra le parti, più una personale con Konrad von Carstein nella quale i due warlords seppelliscono l'ascia di guerra (in cambio di un sostanzioso versamento da parte di Konrad nelle casse di Euan), arruola qualche personaggio del Seguito (fra i quali un potente Forgiarune e un valente Cerusico) e lascia il territorio di Ermos. Il Thane porta la sua armata nel Braccio Orientale, dove mette insieme una nuova armata. Guida poi questa nuova formazione nella Piana di Neiga, dove costringe le tribù locali a versagli un tributo con l'intimidazione.

Invade quindi la provincia di Farrha, saccheggiando subito alcuni villaggi di confine. Le bellicose tribù locali mettono insieme un ragguardevole esercito, che affronta i Nani in battaglia.

Spronati dal suono di un centinaio di corni, i barbari Unghar si riversano in avanti. La punta di diamante dell'armata sono i 300 Carri da Guerra manovrati dai nobili locali, seguiti dalla massa di guerrieri a piedi. 300 Huskarl si posizionano all'estrema destra, al centro 500 guerrieri delle Bande da Guerra e 200 Ulfhednar. 300 Cacciatori Unghar rappresentano l'unica concessione alla tattica da parte delle tribù.

Euan Ironfist comanda la sua nuova armata, forte di 600 Spaccaferro (tra i quali i 60 che compongono la sua Guardia Personale), 500 Alabardieri, 600 Balestrieri, circa 300 Lunghebarbe e più di 500 Soldati del Clan.

L'avanzata degli Unghar si frammenta in poco tempo: i Carri distanziano il resto dell'armata, mentre gli Huskarl si ritrovano ben presto più indietro delle truppe leggere. Euan fa indietreggiare il centro della sua armata formando una mezzaluna nella quale l'assalto dei nemici si incanala spontaneamente.

Ben presto i Cacciatori Unghar arrivano a tiro della prima fila dei Nani e sfruttano i loro lunghi archi per colpire. Nella prima salva cadono 40 Lunghebarbe e 50 Soldati del Clan.

I 150 Carri da Guerra che formano il cuneo centrale dell'armata si lanciano in avanti contro il muro di 540 Spaccaferro, facendo tremare la terra. I nobili Unghar preparano i giavellotti e le lance da urto, urlando in vista dell'impatto ormai imminente. All'improvviso, però, una pioggia di quadrelli si abbatte sulla formazione. E' un massacro: i dardi piovono da entrambi i lati, in un micidiale fuoco incrociato che trasforma il cuneo d'attacco in una massa confusa di carri rovesciati, cavalli agonizzanti e guerrieri moribondi. Una quarantina di carri sopravvivono al massacro e fanno immediatamente dietrofront lasciando il campo di battaglia.

Sull'ala sinistra dello schieramento Unghar, gli altri 150 Carri hanno più fortuna. Puntano dritti contro i 250 Alabardieri di fronte a loro, che serrano i ranghi. Poco prima dell'impatto, i carristi lanciano i propri giavellotti impalando 50 Alabardieri, colti di sorpresa. Le perdite intaccano la compattezza della formazione difensiva, che viene investita dall'urto frontale dei carri da guerra. Nella confusa mischia che segue, perdono la vita ben 150 Alabardieri e solo 66 carri. I superstiti dell'unità di Nani si danno incredibilmente alla fuga.

La disfatta del cuneo centrale non demoralizza tuttavia i guerrieri Unghar sugli scaglioni destro e sinistro: 500 bande da guerra si lanciano contro 290 Lunghebarbe, e 200 Ulfhednar assalgono 250 Soldati del Clan. Questi ultimi riescono a sgominare i nemici, subendo "solo" 100 perdite. I Lunghebarbe faticano di più contro la preponderante massa dei guerrieri Unghar, ma riescono comunque ad abbatterne a mucchi interi: alla fine del sanguinoso combattimento restano a terra morti o agonizzanti ben 386 guerrieri Unghar e 66 Lunghebarbe. Le bande da guerra incredibilmente riescono a mantenere la disciplina, ma vengono immediatamente distrutte da un fitto lancio di quadrelli da parte di un'unità di Balestreiri rimasta in riserva. Purtroppo per Euan i quadrelli colpiscono anche i Lunghebarbe, uccidendone 26.

Sull'ala sinistra, i 300 Huskarl arrivano a contatto con i 250 Alabardieri di fronte a loro. Le due formazioni di lanceri si fronteggiano per una buona mezz'ora, nella quale cadono 111 Unghar e 100 Nani, e sostanzialmente nessuno dei due contendenti riesce a rompere il fronte dell'altro.

Sull'ala opposta, i 250 Soldati del Clan di riserva caricano i Carri da Guerra vittoriosi, ma nonostante ne distruggano 41 (al prezzo di 21 nani), gli orgogliosi nobili Unghar non cedono e tengono il terreno!

Al centro intanto i Cacciatori tornano a vessare Lunghebarbe e Soldati del Clan, trafiggendone rispettivamente altri 38 e altri 54. Gli Spaccaferro di Euan, tuttavia, scavalcano i relitti del cuneo centrale dei Carri da Guerra ed incalzano i tiratori Unghar, che lasciano il campo di battaglia seminando gli inseguitori.

Le mischie sulle ali proseguono, ma ben presto le unità Unghar verranno circondate da Balestrieri e dalle truppe di Euan, e saranno costrette alla resa.

La vittoria offre all'armata di Euan la possibilità di saccheggiare a fondo la provincia, facendo un grandissimo bottino. Migliaia di Unghar vengono uccisi durante le devastazioni, e molti villaggi vengono bruciati.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
SHIRAN "SVENTRAGNOLL"

Anche Shiran lo Sventragnoll segue l'esempio di Euan Ironfist, firmando velocemente la pace ed abbandonando la Valle Imperiale in cerca di guerre forse più facili e meno logoranti, anche se non prima di aver arruolato un nuovo Scudiero e un gran numero di soldati per rimpiazzare le perdite subite in battaglia lo scorso anno. Il cammino dell'armata del Thane la porta verso Est, attraversando le province di Domatrum e Sarmis senza combattere grazie ad un misto di intimidazione e diplomazia.

L'armata di Shiran viene fermata al margine della Cordigliera di Alamcha dalle truppe del Bastione di Awar. Inzialmente molto ostili, i negoziatori del Bastione vengono gradualmente convinti da Pizol, diplomatico al servizio di Shiran, che riesce ad ottenere un diritto di passaggio in cambio di un sostanzioso tributo in denaro.

L'armata di Shiran è quindi libera di entrare nella Tundra di Baras, che occupa in breve tempo. Gli Axal che la abitano scompaiono nel nulla. I villaggi incontrati dalle truppe di Shiran sono vuoti, evidentemente abbandonati appena prima dell'arrivo delle truppe dello Sventragnoll.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
AZOG IL KAPOGUERRA

All'inizio dell'anno il Nefarita Azog firma il Trattato della Valle, con il quale accetta la fine delle ostilità ed intasca una sostanziosa "buonuscita" dal suo ex datore di lavoro. Impiega immediatamente gran parte dei fondi per rimpinguare sostanziosamente le fila della sua armata, duramente provata dalla battaglia dello scorso anno, e per acquistare Rifornimenti. Cambia inoltre la sua Guardia Personale: "detronizzati" gli Orchi Neri, da adesso Azog si fa accompagnare da una reggimento di 400 Cavalieri Toshar.

Aspetta quindi l'ex nemico Konrad von Carstein, con il quale si incammina poi verso Domatrum e poi Ermos. Qui i due warlords, evidentemente alleati, cercano di gabbare gli abitanti della città, che però fiutano la trappola, e quando i due iniziano a costruire e piazzare le armi d'assedio si precipitano sulle mura, pronti a dare battaglia.

Azog spedisce il suo Campione a sfidare quello cittadino, che si rivela essere uno spadaccino mercenario eccezionalmente abile, che riesce a sfiancare l'Oghuz avversario danzandogli intorno per quasi dieci minuti prima di abbatterlo con un preciso fendente alla gola.

La sconfitta non ferma Azog, che manda i suoi guerrieri all'assalto come previsto. L'assalto verrà tuttavia contenuto dai difensori della città e dalle sue potenti fortificazioni, e alla fine della giornata Azog sarà costretto a ritirarsi a Domatrum insieme all'alleato Konrad von Carstein.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
KONRAD VON CARSTEIN

L'imprevedibile comandante del Battaglione Nero, fiero del suo nuovo stendardo da battaglia che viene consegnato alla sua Guardia Nera, firma il trattato di pace con le fazioni della valle, mette in saccoccia un sostanzioso tesoretto, chiude la faida con Euan Ironfist pagando 1000 denari, e marcia verso sud. A Fabria si incontra col Nefarita Azog il Kapoguerra ed arruola più di 1000 Cavalieri Toshar.

Una volta rinforzati gli eserciti, i due alleati si muovono ad Ermos, dove Konrad arruola due loschi figuri e tenta di convincere la guardia cittadina a far entrare la sua armata dentro le mura. Essendo però scoppiato a sghignazzare a metà della proposta, Konrad non viene creduto ed anzi viene cacciato dalla città insieme ai suoi emissari. Una volta fuori, i due warlords iniziano a costruire e piazzare armi d'assedio, confermando i peggiori timori del Duca.

Dentro la città, intanto, si consuma un grave delitto: il nuovo Generale Nero di Ermos, tale Iulio Teofane, viene trovato morto. I cerusici giudicheranno la sua morte come avvelenamento.

L'assalto alla città conosce fasi alterne, ed il suo esito rimane a lungo incerto. Alla fine, tuttavia, il calare dell'oscurità, la strenua resistenza dei difensori, e la paura del possibile arrivo di rinforzi da Regum obbligano Konrad a togliere l'assedio e ritirarsi a Domatrum insieme ad Azog.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
ALFONSO DE LA CERDA

Appena arrivato sulla scena, il condottiero Alfonso De La Cerda tenta di farsi un nome dirigendosi verso ovest. A Vornus tenta di arruolare "a credito" qualche centinaio di soldati per la sua armata, ma gli viene opposto un netto rifiuto. Decide quindi di muoversi ancora, ma quando cerca di portare la sua armata nella Piana del Vento, territorio dei Goblin di Kostyma, i suoi soldati si rifiutano decisamente. Inutile ogni tentativo di convincerli: invadere il Regno di Kostyma sarebbe un suicidio, e De La Cerda è costretto a rinunciare.

Peggio che mai, è costretto a vendere Rifornimenti per racimolare i Denari necessari a pagare i suoi soldati per evitare diserzioni di massa. Se il prossimo anno non troverà il modo di mettere le mani su qualche preda succulenta, il novello conquistatore rischia di vedersi disgregare l'armata senza aver mai combattuto.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
KAS' RAJAHAN

Forte delle sue azioni sempre a favore dell'interesse della razza Axal, nel 1293 Kas' Rajahan si fa nominare Lord Protettore del Bosco di Narwath. La popolazione reagisce tutto sommato bene, anche se diversi esponenti della nobiltà mal digeriscono la presa di potere da parte di un "esterno" e l'accentramento del potere nelle mani di una sola persona.

Una volta arruolata l'ennesima massa di guerrieri (per questo scopo il condottiero dà fondo al suo tesoro), Kas' Rajahan marcia verso le contese Colline di Erkhat. Come sempre, i Mantonero vengono mandati in avanscoperta, ma tornano con una pessima notizia: il nemico si è trincerato su un passo collinare obbligato, scavando un fossato ed erigendo una solida palizzata, dietro la quale si ripara una forte armata.

Kas' Rajahan si prende un po' di tempo per pensarci su, poi decide di proseguire l'attacco. Senza una vittoria, o un "alleggerimento" dell'armata messa insieme per l'impresa, subirebbe diserzioni importanti a causa della mancanza di denaro e rifornimenti.

L'armata Axal si dispiega quindi nella valle di fronte al passo, riprende fiato, poi si ricompatta ed inizia l'assalto alle posizioni difensive del nemico.

Ancora una volta i Mantonero sono mandati sui fianchi ad imboscarsi e tentare qualche colpo "proibito", ma la conformazione del passo ostacola l'impresa. Le due unità sono inoltre di gran lunga troppo numerose per non essere notate dai difensori, che si affrettano a mandare reparti pesanti sulle alture e respingono facilmente il tentativo di aggiramento della palizzata. I Mantonero sono bersagliati dai Balestrieri, ma riescono comunque ad infliggere 310 perdite a due reggimenti di Soldati del Clan. Comunque, dopo un'oretta di schermaglie, tornano nei ranghi.

L'Artiglio Feroce inizia quindi a risalire il pendio verso la palizzata. Gli Archi Lunghi arrivano a gittata e prendono la mira sui difensori, ma nell'aria i loro dardi si incrociano con quelli dei Balestrieri che sfruttano il dislivello per aumentare la gittata delle loro armi da tiro, sacrificando però un po' di potenza di penetrazione. Il risultato dello scontro è imprevisto: cadono solo 222 Balestrieri e ben 666 Archi Lunghi, le cui unità sono decimate e vanno in fuga.

Sconvolto dalla sconfitta dei suoi tiratori d'elite, Kas' Rajahan manda avanti la massa di fanteria. I Balestrieri arretrano dalla palizzata lasciando il posto a due brigate da 1000 Soldati del Clan l'una e da un massiccio reggimento di 800 Lunghebarbe. Dall'altra parte, monta la marea di 2700 Lunghezanne furiosi. Gli Axal scalano fossato e palizzata ed ingaggiano un tremendo corpo a corpo con i Nani Rossi, che formano un impenetrabile muro di scudi mentre gli avversari formano una specie di "scala umana" riempiendo il fossato di soldati che tengono i loro scudi in modo da creare una "piattaforma" per quelli che assaltano i Nani in posizione sopraelevata.

Nonostante questo stratagemma, la posizione difensiva dei Nani è troppo vantaggiosa, e gli assalti vengono respinti. Sulla palizzata, da una parte e dall'altra, rimangono centinaia di cadaveri, fatti a pezzi o calpestati a morte dalla massa dei combattenti. Muoiono in totale 600 Soldati del Clan e 257 Lunghebarbe contro 993 Lunghezanne.

Vedendo il fallimento dell'urto frontale, Kas' Rajahan manda due reggimenti da 500 Ferali sulle ali a scalare il pendio ed impegnare le ali dello schieramento Nanico. I Balestrieri vedono la minaccia e rispondono con un fitto lancio di quadrelli che impala 305 Ferali. Nonostante le perdite, i superstiti riescono ad investire le unità di Soldati del Clan sui lati, già indebolite dalle schermaglie iniziali con i Mantonero, ed a disperderle. Tuttavia, le perdite sono pesanti anche per gli Axal, e la vista dei compatti ranghi degli Alabardieri poco distanti è sufficiente a farli fuggire ridiscendendo il pendio.

Ormai gravemente preoccupato per l'andamento della battaglia, il nuovo Lord Protettore del Bosco di Narwath decide di mandare altre due unità di 500 Ferali nella mischia, stavolta nella bolgia per il possesso della Palizzata. Le belve scavalcano letteralmente i Lunghezanne e si lanciano contro i Soldati del Clan prendendoli di sorpresa. Nella ressa, i Ferali riescono a fare strage dei difensori per dei lunghissimi minuti, ma poi la massa dei Nani si richiude su di loro e li massacra a centinaia. 788 Soldati del Clan vengono sbranati dalle belve, ed altri 250 fuggono in preda al panico. Tutti i Ferali sono morti o in fuga.

La rotta di un'unità di Nani lascia sguarnito un vasto tratto di palizzata: la brigata di Lanceri Axal posta in riserva non pone tempo in mezzo e si fionda nell'apertura, prendendo posizione al di là della palizzata. I Balestrieri di fronte arretrano in fretta, e 600 Guardie Rosse prendono il loro posto per arginare la falla.

Grazie alla furia dell'assalto dei Ferali, i Lunghezanne dello scaglione destro riescono a loro volta a respingere indietro i Soldati del Clan che li inchiodavano sulla palizzata, superandola. A questo punto anche i Lunghebarbe sono costretti ad arretrare per evitare di venire accerchiati. La palizzata è superata!

Sulle ali, i Mantonero si portano in avanti per un estremo tentativo di aggiramento. Se lasciati indisturbati, infatti, i 1000 Alabardieri che presidiano i fianchi della palizzata potrebbero convergere verso il centro e schiacciare in una morsa gli assalitori. I Mantonero risalgono agilmente il pendio costellato di cadaveri di Nani ed Axal e lanciano i propri giavellotti, abbattendo 180 Alabardieri sull'ala sinistra e 100 sull'ala destra. Al lancio segue la carica vera e propria, alla quale gli Alabardieri replicano con un muro di punte d'acciaio sul quale si infrange l'impeto degli assalitori. La superiorità numerica riesce comunque ad avere la meglio contro i difensori, ma le perdite sono pesantissime ed una pronta controcarica della retroguardia nanica manda definiitvamente in rotta i Mantonero superstiti. Decisamente una brutta giornata per la disciplina delle unità Axal.

Intanto, infuria il combattimento fra 600 Guardie Rosse e 1000 Lanceri Axal. Asce e martelli contro lance e scudi, in una mischia di enormi proporzioni, che tra l'altro si sviluppa sul tappeto di cadaveri creato dai precedenti scontri. Nonostante gli sforzi di entrambe le parti, la pugna si conclude con un pareggio e 250 perdite a testa.

La sera ormai si avvicina. Le truppe di Kas'Rajahan hanno superato la palizzata, ma un muro di Nani si erge ancora di fronte a loro, e non sembra prossimo al cedimento. Sono anzi gli Axal a mostrare segni di stanchezza. Come a confermare il concetto, i Balestrieri tirano alto sopra le teste della prima fila ed annientano un'unità di 77 Falangiti di Awar, mancando di poche decine di metri la Guardia Personale di Kas' Rajahan. Peggio che mai, il combattimento fra Lunghebarbe e Lunghezanne al centro della mischia si risolve in favore dei primi, nonostante perdano 254 veterani contro le 241 perdite dei Lunghezanne, e sono i vincitori a cedere al panico ed andare in rotta.

La sconfitta dei Lunghezanne pone la parola fine alla battaglia: Kas' Rajahan suona la ritirata ordinando alle unità di coprirsi a vicenda durante lo sganciamento. I Nani, che temono forse una trappola ed in ogni caso non osano uscire dalla protezione della palizzata, non tentano di incalzare gli sconfitti.

Nonostante l'impegno, gli Axal pagano una disciplina insolitamente scarsa, e Kas' Rajahan incassa una dura sconfitta che potrebbe costargli l'intera campagna.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
GALU'N IL SECCO

Dopo l'assalto ad Al-Ansar, l'Orda di Galu'n crea il proprio stendardo da battaglia e si guarda intorno a caccia di un nuovo bersaglio. Passa il fiume ricorrendo a rozze zattere di tronchi ed invade Kav. Qui viene però fronteggiata dall'Orda di Grahas, che si schiera nella pianura in assetto da battaglia; tra le sue fila vi sono 1850 Orchi Guerrieri, 800 Orchi Neri, 765 Berserker, 1000 Portalance, 700 Cavalcabestie e 502 Lanciatori d'Ascia.

L'armata Oghuz gode di un vantaggio numerico schiacciante, e si dispone a mezzaluna avanzando con le ali e con gli scaglioni nel tentativo di imbrigliare l'inevitabile carica della massiccia Guardia Personale di Galu'n, costituita da centinaia di Cavalieri Ogre.

Dal canto suo, Galu'n avanza gli scaglioni e mantiene la formazione.

Le due armate avanzano l'una contro l'altra, fino a quando 65 Mangiauomini dello scaglione destro di Galu'n si staccano dalla formazione e caricano verso i Lanciatori d'Ascia all'estrema sinistra dell'armata Oghuz. Questi arretrano velocemente, e i Mangiauomini impattano contro una compatta fanteria di 300 Orchi Neri. Nonostante l'impeto della carica, gli Ogre vengono tutti uccisi, dopo aver a loro volta abbattuto 57 Orchi.

A questo punto, entrambi i condottieri mandano avanti i propri scaglioni, tentando uno sfondamento. 950 Guerrieri Oghuz affrontano 150 Martellatori nello scaglione sinistro; l'urto dei Martellatori cancella la prima linea Oghuz, ma man mano che il cuneo corazzato affonda nei ranghi degli Oghuz, la pressione di questi ultimi si fa sempre più forte. Dopo mezz'ora di mischia furiosa, tutti i Martellatori giacciono al suolo, circondati dai cadaveri di 350 Oghuz.

Dall'altra parte, 105 Martellatori caricano 900 Guerrieri, ed il copione si ripete: inizialmente gli Ogre sfondano i ranghi degli Oghuz, ma poi si trovano circondati da ogni parte e vengono sopraffatti. L'unità Oghuz subisce 249 perdite.

E' il momento delle ali: il Nefarita Grahas Bloodstain manda avanti i Lanciatori d'Ascia all'estrema destra, contro 265 Opliti di Xystos che attendono in formazione a falange. Il tiro delle asce abbatte 31 bestioni, poi segue la carica. Non c'è storia: le lance degli Opliti impalano dozzine e dozzine di Oghuz, che ben presto cedono al panico e vanno in rotta. Altri 30 Ogre rimangono uccisi o feriti.

Sull'ala opposta sono i 243 Orchi Neri sopravvissuti alla carica dei Mangiauomini ad affrontare altri 265 Opliti. Il combattimento appare più equilibrato, ma la compattezza della falange di Xystos frustra i tentativi degli Oghuz di far valere la superiorità numerica, e le perdite si accumulano. Dopo qualche decina di minuti a terra restano 147 Orchi Neri e 40 Ogre, e la formazione Oghuz va in rotta.

La situazione è in bilico, e Galu'n decide di risolverla con una carica decisiva contro il centro dello schieramento nemico, e contro il Nefarita che guida l'Orda. I 651 Cavalieri Ogre della sua Guardia Personale spiegano lo stendardo dell'armata e partono al galoppo. La terra trema mentre l'enorme massa di bestie e cavalieri carica la compatta Divisione formata da 800 Portalance e 500 Orchi Neri. Poco prima dell'impatto, la terra si apre dietro le linee degli Orchi Neri, e ne esce un terrificante Demone della Fossa.

La formazione di Galu'n sfonda i ranghi dei Portalance come se fossero fatti d'aria, ed irrompe tra gli Orchi Neri rallentando a malapena, mentre il Demone della Fossa li impegna sul retro. Morte e distruzione imperversano tra le fila degli Oghuz, che cedono al panico e si disperdono in tutte le direzioni, morendo a centinaia. Grahas Bloodstain stesso viene ghermito e divorato ancora urlante dal Demone della Fossa.

La morte del Nefarita scuote tutta l'armata Oghuz, che però tenta di chiudere la partita a proprio vantaggio.

Gli Opliti sul lato sinistro vengono caricati da 700 Cavalcabestie e 550 Guerrieri Oghuz. Malgrado la formazione si chiuda a riccio ed infligga gravissime perdite agli assalitori, il peso numerico di questi ultimi è schiacciante, e nessuno degli Opliti rimane in piedi alla fine del combattimento. Muoiono anche 225 Cavalcabestie e 100 Guerrieri.

Sull'ala opposta gli Opliti vengono assaliti da 651 Guerrieri e 250 Lanciatori d'Ascia. Dopo una serie di scontri furiosi, i Guerrieri sono decimati e costretti alla fuga, ma in piedi restano solo 57 Opliti di fronte a 250 Lanciatori.

Intanto, Galu'n è appena riuscito a districarsi dal macello appena compiuto che viene caricato da 765 Berserker urlanti, mentre il Demone è fronteggiato da 200 Portalance. Nonostante la furia omicida, i Berserker vengono spazzati via senza troppe difficoltà, anche se nella mischia trovano la morte anche 72 bestioni. Il Demone uccide 80 Portalance prima di venire ucciso. I Portalance superstiti fuggono.

Gli Opliti superstiti impegnano in mischia 250 Lanciatori d'Ascia. La serratissima mischia vede rimanere in piedi solo 16 Opliti chiusi in formazione schiena contro schiena, circondati dai cadaveri di 95 Oghuz.

Poco lontano si sviluppa il combattimento decisivo: 450 Guerrieri Oghuz e 475 Cavalcabestie contro la Guardia Personale di Galu'n. L'impatto fra le formazioni è micidiale, ma anche stavolta la forza d'urto dei Cavalieri Ogre ha ragione del numero dei nemici. Gli Oghuz vengono scompaginati, schiacciati e mandati in rotta. Vedendo la rovina dell'armata, i Lanciatori d'Ascia tolgono l'"assedio" agli Opliti superstiti e si danno anch'essi alla fuga. La battaglia è vinta.

La vittoria sorride a Galu'n, ma le perdite sono state devastanti, per quanto i Cerusici riescano a salvare molti Opliti dalla morte. In ogni caso, l'Orda non è in grado di fare altro che accamparsi e leccarsi le ferite per il resto dell'anno.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
GUDRUD "BLODTORST"

Dopo la sconfitta contro l'Orda di Ondzaga, Gudrod approfitta del suo smembramento per uscire dalle paludi e fondare finalmente il proprio Impero. Grazie alla vittoria dell'alleato Galu'n il Secco, può attraversare Kav senza affrontare l'Orda di Grahas e passare oltre. La sua armata piomba su Gonkalima, occupandola facilmente, e il suo Luogotenente Onur Gatadai fa altrettanto con Abrix e Aldryk. In quest'ultima provincia la sua armata subisce diverse perdite a causa di squadroni irregolari di Goblin Cavalieri, ma l'occupazione viene comunque portata a termine.

Le province occupate sono comunque ancora infedeli, e serviranno Governatori abili per tenerle a bada. Intanto, alcuni ufficiali di Gudrud accusano Onur Gatadai di aver fatto "sparire" alcuni carri di Merci posti sotto la sua sorveglianza.
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
MASSOUD AL-SADAT

Il vittorioso assalto ai danni della città di Arraìnza pone il condottiero Massoud Al-Sadat a capo della stessa, e in presenza di tutta una serie di problematiche del tutto estranee alla sua precedente esperienza di comandante militare.

Innanzitutto, la città non è fedele alla sua guida come sperava inizialmente: l'annunciata costruzione di un tempio al Signore della Luce non scuote gli animi dei cittadini, ed i nobili ed i mercanti chiedono maggiore autonomia nei propri traffici.

Massoud reagisce con fermezza e buona volontà in egual misura: nomina uno dei nobili più influenti Governatore della città e concede ai mercanti la libertà di armare navi mercantili e guidarle dentro e fuori dal porto liberamente, purché i loro magazzini restino in città. Parecchie decine di oppositori vengono impiccati sulla piazza del porto, e le truppe di Massoud pattugliano le strade mantenendo una rigidissima sicurezza. Gran parte dei fondi disponibili sono utilizzati per riparare la cinta muraria, danneggiata dall'assalto del 1292; i lavori vengono completati entro la fine dell'anno.
 
Stato
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