Turno 3.4

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Turno 3 Luglio - dicembre 2026​

 

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Crisi del Sahel​

Le nazioni unite stimano che a causa della siccità nel Sahel abbiano perso la vita circa 85.000 persone. Circa un milione ha perso tutto quello che aveva, sopratutto allevatori e agricoltori.

In Chad il lago omonimo ormai non esiste più. Il PIL nazionale ormai perde il 21% mentre due milioni di persone vanno via ad ogni anno. A questo ritmo in 5 anni la nazione potrebbe semplicemente diventare disabitata. La maggior scappa verso la Libia che però non può assolutamente accoglierli avendo una popolazione di appena 6 milioni. Un milione e mezzo di profughi viene rinchiuso in campi subito denunciati dalle organizzazioni per i diritti umani per gli abusi e le condizioni pietose.

 

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La guerra di Cipro

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Più di 17.000 parà russi ormai stazionano stabilmente nel nord di Cipro, area turcofona in completa ribellione armata. Dopo una prima fase di attacco aperto da parte dei guerriglieri turchi si passa ad una più sottile fatta di piccoli attacchi mordi e fuggi. I soldati greci comunque riescono a scoprire un enorme deposito di armi con tanto di mortai, missili anticarro e addirittura un mezzo corazzato lasciato dall'esercito turco.

Più di 400 turcofoni tentano di passare illegalmente il confine con i territori britannici a Cipro. Vengono accolti ma sono posti immediatamente in campi profughi da dove non possono muoversi. Prendono la via del mare 150 turcofoni che su carrette raggiungono l'Anatolia.

Un giornalista francese in un dossier sulla situazione sull'Isola parla ormai di una vera e propria "palestinizzazione".

 

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Federazione Euroasiatica

Diecimila paracadutisti giungono in Uzbekistan per un'operazione antiterrorismo al fianco dei soldati locali. Mentre la colonna di mezzi avanza per il paese ovunque la gente applaude i soldati della federazione. Tra i tanti russi ci sono anche kazaki e perfino alcune compagnie di greci e bulgari.

L'operazione contro il Movimento Islamico dell'Uzbekistan sono rapidissime. Tutto il territorio meridionale del paese è occupato e vengono scoperte migliaia di zone sicure, ospedali da campo, centri d'addestramento e magazzini pieni di armi. La televisione pubblica federale presenta un dossier su queste cataste di armi dimostrandone l'origine pakistana, cinese, indonesiana oltre ovviamente ad armi catturate a soldati indiani, afghani e iraniani. Solo 15 soldati perdono la vita in sporadici scontri. L'operazione è un successo notevole destinato a fare storia. Una rete di contatti locali, di blitz contro gli elementi tribali più riottosi e soprattutto di promesse d'investimenti da parte del governo locale ha permesso un'esito non sanguinoso. Eroe dell'azione è il generale Tsvetayev comandante del 1° VDV, un personaggio che si fa subito notare per il suo carisma e le sue capacità.

Il gruppo terroristico però non è sconfitto ed è ben saldo nelle zone del nord dell'Afghanistan dove combatte contro la Coalizione Unita appoggiata dall'Iran.

Nel frattempo in patria l'aviazione presenta una nuova serie di modelli di missili aria-aria e terra-aria. La metà degli analisti internazionali ritengono i video dei test dei falsi perché semplicemente troppo performanti, l'altra metà sottolinea come siano di fatto i modelli attualmente in dotazione agli Stati Uniti ma migliorati a dismisura. Secondo alcuni opinionisti in questo momento le forze armate della Federazione in uno scenario di crisi militare potrebbero dominare completamente il campo di battaglia tra satelliti e caccia di altissimo livello.

 

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Stati Federali d'Europa

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Dopo gli ultimi tempi piuttosto tumultuosi sull'Europa è tornata la serenità: l'economia ormai è tornata a crescere e la disoccupazione sempre più in decrescita. Il terrorismo interno ormai sembra sempre più sotto controllo e da diverso tempo non si verificano attacchi di alcun tipo. I sindacati europei comprendono comunque che il terrorismo ha potuto dilagare solo a causa della lunghissima crisi socio-economica e firmano un documento a Madrid in cui creano un'unità di intenti per fare pressioni sul governo affinché si imponga a livello federale le 7 ore lavorative e un rialzo degli stipendi minimi. Tali misure farebbero diminuire di molto la competitività economica dell'economia ma allo stesso tempo il governo di sinistra potrebbe rischiare di perdere molti consensi se rifiutasse.

Il presidente D'Aboville intanto presenta una serie di leggi che vengono chiamate dai giornalisti "cittadini d'Europa" che puntano a favorire lo studio delle lingue e delle culture europee affinché si crei negli anni un senso comune d'identità. Importante è, inoltre, la regolarizzazione di flussi migratori che inverte la tendenza negativa in campo demografico. Il pacchetto di leggi viene recepito dal parlamento solo grazie ai voti della destra cosa che mette gli euroscettici sempre più in minoranza.

 

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Unione Indiana

Il presidente Badal vola a Washington per un importante incontro con Jennings che da accesso all'esercito indiano a un gran numero di armamenti estremamente moderni. La retorica dell'India come baluardo della difesa della democrazia in Asia viene ripetuta più volte ed ormai i rapporti tra i due paesi sono strettissimi.

Intanto il controspionaggio arresta il generale Dharan, comandante di una divisione di riserva. Viene accusato di aver cooperato con "un servizio segreto straniero" sotto la minaccia di rivelare prove compromettenti sulla sua pedofilia da parte di agenti stranieri. Non vengono diffusi altri dettagli ma i giornali parlano di alcune fonti anonime che raccontano di una chiavetta usb inserita in un terminale del ministero della difesa e di uno dei virus più raffinati della storia che ha trasmesso segretamente una gran quantità di dati sensibili per un lungo periodo. E' un duro colpo per la credibilità del governo che non riesce a cavalcare l'onda ma viene sommerso dalle critiche.

Di tutta risposta il ministero della difesa parla di "atti ostili" e della necessità di "rendere l'India una potenza militare credibile". Viene così annunciato un nuovo piano di aumento delle forze armate di centomila uomini operativi e quasi un migliaio di nuovi mezzi. Dagli Stati Uniti vengono acquistati centinaia di nuovi caccia, droni ed awacs. L'ordine prevede una forte espansione della marina che ormai conta quasi 50 sottomarini e 5 portaerei. Il numero totale di vascelli è ormai pari ad 98 contro gli 80 della Cina, rivale naturale dell'India. Ormai si è di fronte ad un'escalation militare tra i due paesi che preoccupa fortemente gli analisti di mezzo mondo.

 

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Stati Uniti d'America

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L'incontro tra Jennings e Badal non è un successo solo per gli indiani ma porta concreti vantaggi anche per gli statunitensi. La superpotenza americana aveva perso negli anni passati molto prestigio dopo l'annuncio degli indiani di aver iniziato a costruire la prima centrale nucleare di 4° generazione. Con l'accordo firmato dai due presidenti l'azienda energetica indiana potrà aprire centrali di questo tipo negli Stati Uniti. [India +20]

Verso dicembre un controverso pacchetto di aiuti finanziari viene presentato al Congresso. Cinque miliardi per l'Egitto vengono approvati immediatamente ma si discute a lungo sugli aiuti allo Stato di Rivers, lo stato secessionista nel sud della Nigeria. Alla fine la presidentessa Jennings riesce a far passare questi aiuti promettendo che arriveranno sotto forma di aiuti umanitari, supporto per l'istruzione e finanziamenti economici. Nello stato ribelle sono molte le compagnie petrolifere occidentali che possiedono enormi interessi economici e con questi aiuti si crede che possano seriamente stabilizzare la situazione. Il governo federale nigeriano, però, è alleato della Cina che sta intervenendo sempre di più nell'area [Rivers +50, Cina -20, Nigeria -100]

 

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Repubblica di Turchia

Il parlamento turco vede la presentazione di un piano per una soluzione al problema del Kurdistan. Viene proposta la creazione di una macroarea in cui regioni curde autonome di Siria, Iran, Iraq e Turchia confluiranno riconoscendo però la sovranità dei rispettivi governi centrali. Tale macroarea vedrà libertà di movimento di persone e merci. Molti analisti credono che in questo modo la Turchia, che da tempo ha risolto molti problemi con i curdi, potrà proiettare molta influenza nel Medioriente. Il piano vede il voto favorevole di praticamente tutti i partiti sia di governo che d'opposizione.

 

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Repubblica Islamica d'Iran

Dopo aver stabilizzato i rapporti con gli Stati Uniti la retorica anti-Israele in Iran tende sempre più a mitigarsi. Nonostante il durissimo raid israeliano in Siria e in Libano non vi sono risposte immediate da parte dell'Iran e la notizia viene fatta passare in sordina. Si mormora di un accordo segreto tra Israele e Iran per trovare un modus vivendi. Tale idea è supportata dal fatto che improvvisamente si fermano le attività dei ribelli in Baluchistan, notoriamente appoggiati da Israele. Intanto membri della Guardia della Rivoluzione vengono avvistati negli Stati Uniti mentre visitano numerose aziende nel settore della difesa dove acquistano equipaggiamenti per diversi miliardi di dollari. Finalmente giungono dopo quasi cinquant'anni molti pezzi di ricambio per i vecchi mezzi venduti allo Shah e messi da tempo in magazzino. Sono acquistati poi cannoni moderni per i carri armati, elicotteri, droni, equipaggiamento per fanteria e caccia. Alcune centinaia di sottoufficiali parteciperanno ad alcuni corsi per forze speciali segnando così la nuova era tra i due paesi.

 

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Unione Islamica d'Arabia

Nel nord dell'Iraq scatta il cessate il fuoco di sei mesi e le truppe dell'Unione Araba indietreggiano di qualche chilometro. Le linee di rifornimento dell'IATF sono sempre più traballanti. E' chiaro infatti che nel sud dell'Iraq a maggioranza sciita la luna di miele è già terminata e i malumori sono sempre più evidenti. In molti temono che non sarà possibile continuare le operazioni in Kurdistan senza una messa in sicurezza di quest'area ma si potrebbe aprire un vaso di pandora notevole.

In Bahrain continuano gli scontri tra l'esercito e il FBA le cui fila si ingrossano sempre più a causa del flusso di disertori. Il generale Najebi diserta con un imponente seguito di più di 1.500 uomini che combattendo casa per casa conquistano buona parte dell'area del porto di Mnama che viene immediatamente posto sotto blocco dalla marina. Si teme ormai un'escalation del conflitto. Intanto l'incrociatore Sabha viene assaltato dalle forze speciali iraniane che ne prendono il controllo senza sparare un colpo. Gli iraniani liberano gli ufficiali lealisti e gli affidano la nave mentre dei disertori non se ne ha più notizia. La nave immediatamente fa rotta per il Qatar.

L'attenzione dell'opinione pubblica araba è focalizzata però sulla costruzione di una base spaziale scientifica in orbita. Un progetto dal costo di 15 miliardi e della durata di 10 anni. Ormai a livello globale i costi per il trasporto di materiale nello spazio è crollato grazie ai nuovi shuttle in grado di raggiungere l'orbita con un solo stage. Il progetto arabo dimostra quindi la possibilità di paesi "medi" di avviare programmi spaziali anche senza grandi cooperazioni internazionali.

Nonostante questo successo e i grandi investimenti nella diversificazione economica, buona parte del PIL arabo si sostiene ancora per un buon 60% sulla produzione di idrocarburi la cui domanda continua a diminuire a causa sopratutto delle alternative energetiche su cui molti paesi stanno investendo. Centinaia di impianti di raffinazione chiudono, così come terminal portuali, aziende di trasporto e così via. Ormai i disoccupati sono 3.5 milioni concentrati unicamente tra i 18 milioni di immigrati asiatici, i cittadini arabi non ne soffrono più di tanto. I nuovi arrivi passano da 1,5 milioni di immigrati l'anno ad appena duecentomila. Tra questi nuovi giovani disoccupati, sopratutto tra gli oltre due milioni di egiziani, iniziano a farsi spazio idee sempre più radicali con la creazione del gruppo integralista dei Muhajirun, "gli emigrati", un nome che richiama i primi discendenti di Maometto che fuggirono da Mecca. Questi gruppi sottolineano quindi la fuga dai loro paesi d'origine e l'uguaglianza iniziale tra tutti i musulmani della Ummah in un paese che fa della distinzione tra nativi privilegiati e lavoratori ad un passo dalla schiavitù la base della sua prosperità.

 

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Repubblica Araba di Siria

Damasco annuncia la fine ufficiale delle "operazioni antiterrorismo" e quindi la chiusura della seconda guerra civile. L'annuncio in grande stile, con un discorso del presidente in diretta tv in cui annuncia la totale amnistia per tutti i reati di "ribellione armata" lasciando intendere che verranno comunque puniti tutti gli abusi. Il giorno dopo presenta al parlamento un rimpasto di governo. In particolare viene creato il ministero degli affari inter-religiosi che viene assegnato ad un sunnita mentre il ministero degli esteri passa ad un druso in passato estremamente critico contro il regime. La censura è fortemente attenuata e quasi tutti i prigionieri politici vengono liberati, si parla di più di 12.000 persone.

Nonostante l'attacco militare israeliano di pochi mesi prima la retorica anti-sionista scompare completamente dalla programmazione televisiva.

 

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Repubblica d'Iraq

La guerra in Kurdistan vede uno stop improvviso con la dichiarazione di un cessate il fuoco bilaterale di sei mesi per lasciare spazio alla diplomazia. Osservatori internazionali vengono accolti per far si che l'accordo sia rispettato. Il governo di Baghdad presenta l'accordo come una scelta umanitaria ma vede tensioni politiche interne notevoli con le dimissioni del ministero dell'interno e dei vertici delle forze armate. Il governo di Erbil viene visto come un novello Davide contro Golia. Il parlamento iracheno, dominato dagli sciiti, vota la sfiducia per il governo che è costretto alle dimissioni. A gennaio ci saranno nuove elezioni e Rafim Malik sembra il favorito. Questi è il fratello del presidente che tutti ritengono assassinato dall'intelligence egiziana o da estremisti sunniti. Secondo molti dietro la folla di Bassora c'è lui e il suo partito.

Intanto a Bassora una folla di 8.000 persone circonda la base aperta dai militari dell'Unione Araba lanciando slogan anti-sauditi. La polizia irachena tenta di intervenire con lacrimogeni e idranti per far disperdere la folla ma è chiaro che questa è fortemente determinata. Alla fine il comandante arabo dell'IATF, un qatariota, è costretto ad annunciare in sordina la chiusura ordinata della base in due giorni. Il convoglio di soldati arabi che escono dalla città è accolto con lancio di sassi e fischi. Negli stessi giorni una folla si raduna fuori alla base di Ramadi non per lanciare sassi ma per urlare il proprio supporto ai soldati arabi.

 

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Stato d'Israele

Dopo anni di affanno economico finalmente Israele torna a respirare. Centinaia di miliardi giungono come investimenti da vari fondi statunitensi. Lo strappo creatosi tra Israele e Stati Uniti in seguito alla normalizzazione dei rapporti con l'Iran sembra ormai ricucito. Timide aperture vengono effettuate verso i palestinesi con un alleggerimento del sistema dei permessi di lavoro per gli arabi della Cisgiordania.

 

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Repubblica d'Estonia

Il Partito del Popolo alle scorse elezioni aveva guadagnato il 22% dei consensi intercettando i malumori di ampie fasce della popolazione. La sua agenda a favore dell'uscita dalla NATO però non piace ai militari che iniziano a fare enormi pressioni sull'opinione pubblica affinché trovino un accordo i due partiti maggiori, entrambi su posizioni diametralmente opposte ma a favore della NATO. I rappresentanti del PP parlano di un'ingerenza da "America Latina" nella vita democratica da parte delle forze armate ma alla fine un esecutivo traballante acquista la fiducia del parlamento.