Turno 3.3

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IL PARTITO TI OSSERVA
Uno strano medioriente

Con il surge di truppe arabe in Iraq si apre una nuova fase dell'instabilità mediorientale. Piccole guerre che sembrano per lo più localizzate iniziano a presentarsi come un segno continuo sulla mappa. Tutti i tavoli delle alleanze sono saltati, le carte rimescolate. Una strana rete di relazioni si tesse nelle cancellerie più importanti. Da un lato gli Stati Uniti che tengono stretti a se Israele, Egitto e Turchia in quello che viene definito "arco mediterraneo". La funzione anti-Russa è evidente visto che il Cremlino ha una potente flotta a Cipro che e una proiezione di forza notevole verso i Balcani e l'Adriatico dopo la nascita dell'Unione Eurasiatica.

Dall'altro canto gli Stati Uniti cooperano con un tradizionale nemico dell'arco mediterraneo, l'Iran. Teheran proietta la sua forza attraverso il sud dell'Iraq, la Siria e il Libano verso ovest andando a tagliare in due l'arco pro-statunitense. Ad est invece coopera con la Russia, nemica degli USA in un'agenda comune in Afghanistan.

Stati Uniti ed Iran quindi giocano una doppia partita che per molti analisti non è vista come sostenibile. Ad est nemici, ad ovest amici.

Nemico comune dei due schieramenti è però l'Arabia che proietta la sua forza in Yemen, Iraq e Siria nel tentativo di crearsi un'area sicura di cuscinetto contro la pressione preponderante delle potenze regionali. In molti vedono nelle ultime posizioni acquisite dall'Unione Araba in Iraq come una prova di notevole forza. Molti analisti credono invece che a fronte dei dati negativi economici, dettati sopratutto da una forte dipendenza dalle esportazioni di petrolio verso l'Asia, l'Arabia sia in una posizione di estrema debolezza.

Vero architrave in questa partita è la Turchia. L'unico paese in grado di mettere assieme Israele, Iran, Stati Uniti, Egitto e Russia su un'unica agenda anti-araba. Ankara però si sente evidentemente minacciata dal riconoscimento israeliano del Kurdistan iracheno indipendente e delle non tanto velate simpatie occidentali per la causa curda.

L'attacco d'Israele ad Hezbollah in Siria e Libano non è un attacco agli interessi dell'Iran ma un cuneo tra Teheran e Washington. Un modo per dire: prima di stravolgere le carte bisogna passare per noi.

Gli Stati Uniti hanno fallito nel creare un campo d'alleanza non tradizionale passando sopra gli interessi dei loro alleati più stretti. Regno Unito ed Europa sono ormai protagonisti minori nell'area dopo la guerra con il CSTO. Solo un esterno potrebbe riuscire a risolvere la questione e tutti gli occhi sono puntati su Delhi e Pechino.
 

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Repubblica Popolare Cinese
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Agli inizi di gennaio viene comunicato che la CNSA, l'agenzia spaziale cinese, è ormai pronta a lanciare la sua prima missione lunare con equipaggio umano. Da più di dieci anni questa missione è stata rinviata di volta in volta ma questa volta tutti sembra pronto per far atterra i taikonauti sul satellite. La missione lunare inizia però con un lancio senza equipaggio. Un razzo Lunga Marcia 6 posiziona nell'orbita lunare un modulo abitativo, rifornimenti ed un rover che discendono autonomamente al centro del Mare Nectaris. Poche settimane dopo un secondo razzo lancia l'equipaggio formato da cinque uomini tra scienziati, ingegneri e piloti dell'aviazione. Comandante della missione è Liu Yang, la prima donna cinese nello spazio e il primo cittadino della RPC che toccherà il suolo lunare.

L' opinione pubblica di tutto il mondo viene catturata dalle fantastiche immagini in risoluzione 12k e dagli ologrammi che gli astronauti inviano a terra duranta l'intera missione. Il momento della discesa del lander però è carico di tensione. Un errore del computer di bordo mette a rischio la vita dei taikonauti costringendo l'equipaggio ad un atterraggio manuale che però riesce alla perfezione. Il 19 marzo 2026 l'uomo torna finalmente a mettere piede sulla Luna.

Usando il modulo abitativo come base e il rover come mezzo di trasporto, gli astronauti iniziano un'esplorazione del satellite a lunghissimo raggio raccogliendo campioni di rocce ed eseguendo un gran numero di misurazioni ed esperimenti. La missione dura 26 giorni stabilendo un record di permanenza. Nel modulo abitativo vengono lasciati rifornimenti per diversi altri giorni di permanenza, segno che potrebbero esserci altre missioni in futuro.

Il ritorno a casa viene festeggiato da una folla imponente che si riversa per le strade di Pechino accogliendo gli ultimi eroi della RPC. L'agenzia spaziale cinese in un inconsueto modus operandi rende accessibili a tutti i governi i dati raccolti sulla Luna.

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(Liu Yang, la prima donna sulla Luna, pianta la bandiera della RPC. L'immagine viene trasmessa in 12k ma è stata scalata per i vostri ridicoli monitor del passato. Immediate le polemiche su Reddit 3.0 a proposito dell'evidente photoshoppata di basso livello)

Intanto dalla Nigeria giungono notizie di un coinvolgimento sempre maggiore della Cina negli affari del paese ormai in aperta guerra civile. Parte della task force di marina già in loco viene attivata in supporto del governo di Abuja con i militari che vengono autorizzati a partecipare ad operazioni contro i separatisti. I droni iniziano a colpire costantemente e duramente lungo tutta la costa sud lanciando missili contro le piccole imbarcazioni che vengono accusate di portare rifornimenti bellici dalla Guinea equatoriale ai territori secessionisti. Fonti dello Stato Libero di River diffondono su internet immagini di alcuni pescherecci civili colpiti dai cinesi.

Ufficiali cinesi iniziano a consigliare gli omologhi nigeriani e sul fronte sud i ribelli smettono di avanzare. Le forze nigeriane creano una bolla di sicurezza attorno alla megalopoli di Lagos, obiettivo ultimo dell'offensiva dei secessionisti.

Alla fine di giugno un missile antinave lanciato dalla costa di fronte Port Harcourt, capitale dei secessionisti, centra la fiancata di un incrociatore cinese che batteva l'area. La testata fa cilecca e lascia solo un grande squarcio. Pechino nega l'incidente non volendo ammettere l'imbarazzo per il fallimento del sistema anti missilistico che rivela una certa vulnerabilità della propria marina.
 

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Stati Uniti d'America
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Di fronte al successo spaziale cinese l'opinione pubblica statunitense inizia a chiedersi se gli Stati Uniti non stiano iniziando a perdere quel ruolo di superpotenza egemone che aveva guadagnato con la fine della Guerra Fredda. Viene in aiuto lo scienziato politico Jack F. Servadei che nel suo libro "un nuovo secolo americano" teorizza il neo-trumanesimo richiamandosi al presidente Truman che è visto come il fondatore dei moderni Stati Uniti nel loro ruolo globale e non più isolazionista. Spinge per un dominio totale di ogni settore: sociale, tecnologico e sopratutto militare. Rilancia il ruolo dell'ONU come base degli affari internazionali chiedendo una riforma che includa in un ruolo maggiore per India, Giappone e Brasile paesi che hanno molte leve politiche ma che non sono rese partecipi al pari delle tradizionali superpotenze. Viene criticato fortemente il protezionismo economico che viene indicato come un gettare la spugna di fronte alle sfide che giungono dai paesi dinamici dell'Asia. Si richiede invece pressioni su Cina e Russia e non solo per attuare riforme liberali che la rendano partner e non rivale. Come ultimo punto Servadei sottolinea come l'attuale sistema internazionale non sia ideologico come durante la Guerra Fredda ma più "fluido" e quindi con meno tabù.
 

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Unione Islamica d'Arabia
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Il Bahrain diventa letteralmente un buco nero. Tutti i confini sono chiusi, le connessioni telefoniche e alla rete internet saltano. La corrente elettrica viene tolta a gran parte della nazione tranne che per le infrastrutture governative e petrolifere. Giornalisti e cittadini stranieri vengono gentilmente invitati a lasciare il paese con 24 ore di anticipo personale di ambasciate comprese. Giungono pochissime notizie di quel che accade. Si parla di una "Tienanmen araba" con oltre 4.000 morti e più di 10.000 feriti e un numero incalcolabile di arresti, una cifra semplicemente incredibile subito smentita dal governo. Questo parla di una "operazione anti terrorismo su vasta scala". Il paese viene occupato militarmente con l'introduzione di un rigidissimo coprifuoco e migliaia di posti di blocco. Tante piccole proteste scoppiano nei giorni successivi al massacro ma la repressione è durissima. Si vocifera della creazione di un Esercito Libero del Bahrain (FBA) da parte di molti giovani soldati che disertano gli ordini che giungono da Madinat Masdr, la notizia viene confermata dall'ammutinamento della fregata Sabha, uno dei quattro vascelli della marina araba. I giovani ufficiali della nave da guerra, tutti dal Bahrain, arrestano i loro comandanti per nome del FBA e grazie ad uno stratagemma riescono a riparare nelle acque territoriali iraniane dove chiedono asilo politico aprendo una crisi diplomatica. [Iran -10]

Le forze armate arabe sono intanto impegnate su due fronti. Al sud, in Yemen, continuano le operazioni di supporto al governo di unità nazionale. Nonostante la firma di generosi assegni la situazione non è delle più stabili. Aden sta diventando pian piano un centro di opposizione agli arabi con proteste aperte e alcuni atti di sabotaggio. Le fazioni armate però mantengono ancora la calma e in qualche modo nel paese torna un clima di pace.

Al nord invece la situazione si fa più intensa. L'apertura di una linea di credito di 30 miliardi verso Baghdad rafforza le fazioni pro-arabia nel paese mettendo a tacere alcune voci "neutraliste". Il governo arabo mobilita un'armata di circa 90.000 uomini con migliaia di mezzi a supporto ed inizia un lento rischieramento lungo il fronte curdo. Numerose basi vengono costruite in fretta in molti punti strategici del paese con lo scopo di rifornire al meglio l'operazione. Il governo turco apre il proprio territorio agli elicotteri arabi che per il recupero di soldati feriti o di piloti abbattuti. Le grandi città curde in rivolta dagli scorsi mesi vengono accerchiate ma per ora non si assiste a nessun grande scontro poiché le forze irachene hanno ormai perso lo slancio e gli arabi stanno ancora riposizionando il grosso delle brigate da combattimento. Una grande protesta travolge Karbala dove l'esercito arabo stava costruendo una base militare. La paura che soldati wahabiti presidino una delle città sante dello sciismo porta in piazza migliaia di persone e i comandanti locali in concerto con il governo di Baghdad trovano un compromesso con i notabili locali che fanno rientrare la protesta.
[Iraq +25, Turchia +10]

Uno dei principali mercati di esportazione, l'Asia, diventa terreno sempre più difficile per l'Arabia. Un accordo tra Iran, Russia e India permette l'esportazioni di gas russo e iraniano verso il ricco mercato del subcontinente indiano, uno dei più assetati di idrocarburi assieme alla Cina.
 

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Stati Federali d'Europa
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La politica europea è del tutto centrata alla ripresa non solo economica dopo gli anni terribili della guerra con il CSTO ma anche ad un miglioramente delle condizioni sociali dei lavoratori. Parole chiave tipiche della social-democrazia entrano con preponderanza sulla scena politica. Il Parlamento, grazie sopratutto ad un'alleanza particolare tra sinistra e populisti, riesce a far passare un pacchetto di leggi rivoluzionario. Le banconote vengono completamente abolite con la digitalizzazione della moneta, le banche subiscono forti pressioni giuridiche con una distinzione tra banca propria detta e fondo d'investimento ma sopratutto nasce un fondo d'incentivo per i prestiti di più di 50 miliardi. Questo permette a migliaia di giovani, sopratutto nelle aree più depresse, di avviare attività commerciali. Più di quattro milioni di posti di lavoro nascono negli ultimi sei mesi. Le casse della federazione riescono a recuperare più di 100 miliardi di evasione totale. Resta ancora aperto il problema dell'elusione e dello sfruttamento delle peculiarità giuridiche nei vari paesi della federazione, in molti ritengono però che il governo rischierebbe molto nel rafforzare ancora di più i poteri di Bruxelles.

Importante successo tecnologico è la creazione di un algoritmo di traduzione istantanea di un'efficacia semplicemente spaventosa. Secondo molti osservatori potrebbe riuscire a far superare molti muri linguistici ancora esistenti nella più multilinguistica federazione degli ultimi secoli.
 

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Federazione Euroasiatica
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Mentre l'attenzione del pubblico è concentrata sulle inquietanti notizie che giungono dal Bahrain, un'altra rivolta viene stroncata con mezzi militari. Nel nord di Cipro entrano in azione le forze del CSTO, sopratutto del locale governo di Nicosia affiancati da militari di Atene e Mosca. Impossibile verificare cosa sia accaduto. Il governo turco condanna duramente l'azione e minaccia azioni militari. L'ONU invece parla di migliaia di profughi turchi che vengono lasciati andare da Cipro verso la Turchia su barconi di fortuna. La speranza probabilmente è che lentamente l'elemento etnico turco perda di importanza sull'isola di Cipro. Un centro di studi turco ritiene che all'attuale ritmo in 25 anni Cipro sarà del tutto ellenofona.
 

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Stato del Giappone
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Il governo di fronte ai pessimi dati economici dell'ultimo anno e mezzo riesce a entrare nell'area di libero scambio con l'occidente. La misura è più un danno che un'opportunità. La maggior parte delle aziende d'esportazione ormai hanno abbandonato l'arcipelago in favore di Vietnam e Filippine mentre l'entrata in vigore degli alti dazi scelti dall'occidente minerebbero le importazioni di materie prime, sopratutto gli idrocarburi. Le esportazioni invece ormai si erano assestate verso l'Asia, sopratutto il ricco mercato cinese. Con le nuove barriere doganali questa via diventerebbe più complessa e il parlamento alla fine rifiuta di ratificare l'accordo. Il tentativo di presentare un piano infrastrutturale di ottanta miliardi viene bocciato ugualmente a fronte delle ristrettezze finanziarie dello stato. Di fronte a questa doppia bocciatura il primo ministro Tagakai, un economista ben poco carismatico, sente una pressione politica notevole e si dimette. Viene scelto dal parlamento il giovane Kunimatsu che promette un agganciamento economico alla Cina tentando comunque di rincuorare l'alleato statunitense. In molti temono però che sarà impossibile tenere due piedi in una scarpa.
 

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Unione Indiana
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Il governo Badal stringe sempre più i rapporti con Eurasia e Iran, ormai alleati molto stretti con cui scambia molte tecnologie militari e crea un piano per facilitare l'importazione di idrocarburi dall'altopiano persiano e dalla Siberia. L'azione danneggia fortemente l'Arabia che ormai mantiene come grande mercato solamente Giappone e Cina, paesi che comunque stanno cercando alternative energetiche. In Afghanistan lo sforzo militare congiunto continua ma al di la di operazioni localizzate di stabilizzazione del fronte non ci sono grossi movimenti. In Bangladesh invece gli indiani ormai sono in pieno controllo del paese dove i militari stanno iniziando a ricostruire le forze armate locali in modo da preparare la stabilizzazione della nazione ed un possibile sganciamento futuro. Sul fronte pakistano inizia finalmente a respirarsi area di distensione con il miglioramento dello stato DEFCON decretato dall'alto comando.
 

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Stato d'Israele
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L'anno 2026 inizia per gli israeliani con il rumore delle sirene d'emergenza. Missili difensivi solcano il cielo ed intercettano quelli che vengono identificati come missili lanciati dal sud del Libano. L'opposizione israeliana ha i suoi dubbi, secondo molti i missili non hanno intercettato nulla e sono solo un pretesto per alzare la tensione di fronte ad una situazione politica ed economica tesissima. I mass media comunque non danno molto risalto a queste proteste ed inizia subito la tradizionale isteria ultra nazionalista.

Il 3 gennaio l'aviazione israeliana lancia la più grande operazione aerea degli ultimi anni con centinaia di raid oltre confine in Siria e Libano. Vengono bombardati decine di posizioni di Hezbollah. Gli israeliani dimostrano una capacità militare notevole, decisamente accresciuta rispetto al passato recente. Infatti in Siria vi sono sistemi antiaerei avanzatissimi ma le capacità di guerra elettronica della IAF li rendono del tutto inutili. Addirittura alcuni giornali russi parlano di una spia ad altissimi livelli in Siria che ha fornito dati sensibili dei radar.

Quella che è chiamata "Operazione Scudo" dura per tre settimane. Seppur è vero che nemmeno uno dei jet israeliani è abbattuto, la nuova guerra fa le sue vittime. La rappresaglia libanese e siriana è notevole con un numero di missili lanciato stimato sui 950. Diversi colpiscono Gerusalemme e Tel Aviv e si diffonde la paura per l'uso di testate chimiche. I morti israeliani ammontano a 92, i siriani 270 e 411 libanesi. L'IDF parla del 70% della capacità missilistica di Hezbollah ridotta in cenere. I libanesi rispondono con una grande marcia a Beirut in cui dimostrano un allargamento della propria base di consenso senza precedenti.

L'operazione Scudo è definita un insuccesso totale da parte della maggior parte degli analisti internazionali. Hezbollah, Siria e Iran avevano fatto di tutto per non provocare Gerusalemme negli ultimi anni dimostrando che si poteva trovare una base di dialogo al di la della retorica anti sionista. Questa guerra invece ha aperto delle ostilità che Israele non ha vinto al primo colpo lasciando la possibilità ai nemici di reagire. Per molti altri, invece, è una manovra politica contro l'accordo USA-Iran. In questo modo Gerusalemme ha costretto Washington a schierarsi da una o dall'altra parte.
 

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Repubblica d'Estonia
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Gli eventi nella piccola repubblica baltica diventano d'interesse comune a causa della caduta del governo filo-occidentale a causa di una lunga discussione sulla riforma del sistema universitario. Le elezioni vedono un fortissimo attivismo del "Partito del Popolo", un movimento populista che esiste da diversi anni ma che sembra aver rivisto completamente tutta la propria strategia politica. Basandosi su un programma all'avanguardia di promozione sul web riesce a superare i tradizionali canali controllati dall'elite politica. Questa viene definita illegittima perché non in continuità con il governo in Esilio estone del 38-91 e la costituzione del 1938. La questione sembrerebbe agli occhi esterni un fatto del tutto folkloristico ma va ad intercettare i malumori che ha subito duramente gli anni della recessione degli Stati Federali d'Europa e il tentativo, fallito, di agganciarsi all'area economica scandinavo-britannica. Nelle elezioni il PP riesce a guadagnarsi un 23% dei voti, che bastano per diventare l'ago della bilancia politica. La preoccupazione in occidente è molto forte poiché ha un'agenda "neutralista" rispetto ai temi della Russia e dell'opposizione al CSTO.
 
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