[TURNO 21] Battaglie

Guy_Montag

Chosen one
C'è a chi piace vincere facile...

Prologo:
Dopo le vittorie pagate a carissimo prezzo durante gli anni precedenti, le truppe persiane si ritirarono nella capitale, per l'ultima resistenza contro l'invasore. Questa mossa, tuttavia, lasciò il campo libero alle truppe timuridi, che cinsero d'assedio due provincie, mentre le truppe del Califfo muovevano su Esfahan.

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La battaglia di Esfahan:
Le sparute forze persiane si presentarono sotto le mura della loro Capitale, decise a fare di tutto per non farla cadere in mano al nemico. Le forze del Califfo, memori delle disfatte precedenti, si avvicinarono con circospezione alle linee nemiche; tuttavia, una volta constatato l'esiguo numero dei difensori, le truppe del generale Mubarak Javid si avventarono contro i difensori, riuscendo ad infrangere in più punti lo schieramento avversario, anche se a costo di grosse perdite. Una volta sfondata la prima linea, le milizie del Califfo riuscirono ad incunearsi in profondità nello schieramento nemico, portando così una notevole confusione nelle sue file. Di questa situazione approfittarono i fanti e la cavalleria del Califfo che si lanciarono contro i superstiti, facendone strage in breve tempo. La vittoria, tuttavia, non venne adeguatamente sfruttata, in quanto le truppe mussulmane si limitarono ad occupare le campagne, senza cingere d'assedio la città, che continuò così a resistere.

Epilogo:
Vittoria schiacciante delle forze del Califfo che lasciano sul campo 495 fanti, 225 fanti egiziani, 270 fanti mercenari, 315 cavalieri e 810 miliziani; le truppe persiane vengono annientate.


L'assedio di Mashhad:
Grazie all'abilità del loro generale, le truppe timuridi conquistarono la roccaforte in soli tre mesi, perdendo 1105 fanti.

L'assedio di Babolsar:
Dopo 10 mesi di assedio cadde la piazzaforte di Babolsar, da molti anni baluardo persiano contro il Califfo; le perdite per i timuridi furono di 2691 anche a causa delle malattie collegate al clima non ospitale della provincia.
 

Guy_Montag

Chosen one
ed a chi no...

Prologo:
Dopo le sconfitte degli anni precedenti, le truppe iberiche tornarono all'offensiva, con un massiccio attacco su Bilbao, dove era ammassata gran parte dell'esercito francese, mentre i vincitori di Tolosa marciavano su Perpignan, lasciata indifesa.


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La battaglia di Bilbao:
Le forze iberiche iniziarono la loro avanzata attraverso le montagne di Bilbao venendo ripetutamente bersagliate, con efficaci azioni di guerriglia, dalle forze francesi, che evitarono a lungo lo scontro campale con il preciso intento di indebolire la colonna nemica. Questa tattica funzionò, infatti le truppe attaccanti si trovarono stanche e leggermente demoralizzate quando il nemico decise di accettare battaglia. Il tuonare dei cannoni francesi diede ben presto inizio allo scontro, causando notevoli falle nello schieramento iberico che, per tutta risposta, cominciò a caricare il nemico in ordine sparso. Le ondate iberiche, tutavia, si infransero ben presto contro le linee francesi, ricevendo notevolissime perdite, a fronte di esigui risultati. A quel punto i generali di Madrid decisero di far intervenire la cavalleria, tenuta fino ad allora come riserva, ma questa venne intercettata dal nemico prima di poter portare aiuto ai fanti, ormai costretti a subire un temibile contrattacco francese. La cavalleria iberica, inferiore per equipaggiamento e numero, venne quindi messa rapidamente in fuga, lasciando così la possibilità alla cavalleria francese di attaccare sui fianchi i fanti iberici, che stavano riuscendo a tenere il terreno, nonostante le grosse perdite. L'arrivo della cavalleria nemica fu quindi il colpo di grazia per le truppe di Madrid che cominciarono a fuggire disordinatamente dal campo di battaglia, nel timore di un accerchiamento.


Epilogo:
Vittoria schiacciante delle forze francesi, che perdono 3008 fanti, 1128 fanti mercenari, 1302 cavalieri, 465 cavalieri mercenari e 376 cannoni; le truppe spagnole lasciano sul campo 13790 fanti e 5390 cavalieri.


L'assedio di Perpignan:
Dopo 4 mesi di assedio cadde la fortezza di Perpignan, tuttavia gli attaccanti subirono notevoli perdite, 4096 fanti, a causa dei numerosi edifici minati dal nemico.
 

Guy_Montag

Chosen one
La guerra infuria anche ad ovest

Prologo:
Mentre le forze di Madrid venivano bloccate a Bilbao, le forze coloniali francesi cominciavano la loro avanzata verso nord, cercando di tagliare la via alle truppe nemiche, ancora stanziate in territorio Cherokee, che cercavano di raggiungere l'est per impedire, a loro volta, l'avanzata francese.


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La battaglia di San Esteban:
L'incontro tra i due eserciti iniziò iniziò dopo mesi di infruttuose ricerce da ambo le parti; entrambi gli schieramenti erano alla caccia del nemico, per bloccargli l'avanzata. Per prima cosa cominciarono a tuonare le artiglierie, causando gravi danni ai contendenti, che si risolsero ben presto a venire a contatto per decidere la giornata. Le forze francesi, reduci dalla conquista di due provincie senza colpo ferire, erano sicure di sè, mentre le truppe mercenarie iberiche, dopo anni di guerre contro gli indiani, erano stanche e demoralizzate; tuttavia l'eccessiva sicurezza portò i francesi a sottovalutare l'avversario, e la prima linea a venire pesantemente respinta dai mercenari nemici, che cominciarono quindi a contrattaccare. L'abilità del comandante francese, tuttavia, riuscì a far tenere la seconda linea, che contenne, a costo di gravi perdite, l'avanzata iberica, facendo anche da scudo ai fanti francesi in ritirata. Mentre le fanterie si scontravano venne il turno dei cavalieri, che cercarono di sconfiggere gli avversari per poter quindi piombare sui fanti nemici e decidere così le sorti della battaglia. In questo decisivo scontro ebbero la meglio le truppe di Parigi, che riuscirono così ad accorrere in aiuto ai propri fanti, decidendo così lo scontro; infatti, nonostante si fossero battuti con coraggio, i fanti iberici non riuscirono a sostenere l'attacco congiunto e preferirono disimpegnarsi e muovere verso nord, per preparare il prossimo scontro.

Epilogo:
Vittoria di misura delle forze francesi, che lasciano sul campo 5698 fanti, 2634 cavalieri e 1554 cannoni; le truppe iberiche perdono 3456 fanti, 5184 fanti mercenari, 2634 cavalieri, 4068 cavalieri mercenari e 864 cannoni mercenari.


La battaglia di Paloma Blanca:
Dopo la sofferta vittoria di San Esteban le truppe francesi decisero di avanzare con maggior cautela verso nord, decise ad inseguire e sconfiggere definitivamente il nemico. Gli iberici, nel frattempo, erano riusciti a riorganizzarsi sperando, dato l'equilibrio del precedente scontro, di poter sopraffare il nemico. Anche questa volta furono le artiglierie a cominciare la battaglia ma, a differenza dello scontro precedente, i francesi si schierarono sulla difensiva, contando nella superiorità della propria artiglieria. Questa, infine, costrinse i generali iberici ad ordinare una carica della cavalleria, in ordine aperto, seguita dai fanti. La carica venne contenuta dalle prime linee francesi, seppur con grosse perdite, che quindi costrinseri i cavalieri nemici a ripiegare ed a lasciare spazio alla fanteria che raggiunse in breve tempo il nemico. Il comandante francese, che aveva lasciato la propria cavalleria come riserva, decise di impiegarla, come aveva fatto nella battaglia precedente, per liberarsi dei cavalieri nemici e stringere in una morsa la fanteria nemica che stava cominciando a prevalere sui francesi. Il piano fu coronato da successo, infatti alla meglio equipaggiata cavalleria francese non fu difficile mettere in rotta il nemico, già provato dalla carica precedente, e tornare indietro per supportare i fanti, sempre più in difficoltà. Anche questa volta la carica della cavalleria francese, che travolse la retroguardia della fanteria iberica, si rivelò decisiva, anche se i francesi non sfruttarono appieno la vittoria, a causa delle grossissime perdite subite.

Epilogo:
Vittoria di misura delle forze francesi, che perdono 4104 fanti, 2712 cavalieri e 1368 cannoni; le truppe spagnole lasciano sul campo 2860 fanti, 4011 fanti mercenari, 1208 cavalieri mercenari e 1136 cannoni mercenari.
 

Guy_Montag

Chosen one
Sangue in Sud America

Prologo:
Per ingrandire i propri possedimenti nel continente, il Sultano di Fez ordinò alle proprie truppe di marciare contro il Regno Antisuyo, senza dichiarare guerra per sfruttare l'effetto sorpresa.


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La battaglia di Xeres:
Nonostante l'attacco a sorpresa, le forze confinarie del Regno Antisuyo riuscirono ad intercettare il contingente mussulmano ed a causargli notevoli perdite, grazie ad imboscate ed agguati, prima dello scontro decisivo contro le truppe regolari. Non disponendo di artiglieria, il generale di Fez ordinò alla propria cavalleria di caricare il nemico, convinto del fatto che una poderosa carica della cavalleria potesse sfasciare completamente le fila del nemico. Tuttavia la conformazione del terreno non giocò a vantaggio dei cavalieri, che subirono numerose perdite prima di giungere a contatto con il nemico. Questo impatto fu debole, anche a causa dello slancio perso dai cavalieri, e venne facilmente respinto dalle truppe nemiche, che riuscirono a mettere in fuga l'invasore. Con la cavalleria in rotta, ai mussulmani non restò altra scelta che l'attacco frontale con la fanteria. L'avanzata, lenta e metodica, fece subire grosse perdite agli attaccanti, tuttavia il loro impeto, quando cozzarono contro la prima fila del nemico, non fu trascurabile ed i difensori dovettero faticare non poco a colmare gli ampi varchi creati dalle truppe mussulmane. L'equilibrio tra le due forze durò a lungo, tuttavia, alla fine, la fatica e la calura ebbero ragione delle truppe del Sultano, che furono costrette alla ritirata.


Epilogo:
Vittoria netta delle forze del Regno Antisuyo, che lasciano sul campo 1071 fanti; le truppe del Sultano perdono 1630 fanti e 815 cavalieri.
 

Guy_Montag

Chosen one
La fine degli Aztechi

Prologo:
Dopo le disfatte degli anni precedenti, le truppe azteche si ritirarono a Lipan, pronte all'ultima resistenza contro l'invasore.

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La battaglia di Lipan:
Le truppe imperiali, ben conscie della crucialità dello scontro, riuscirono per lungo tempo ad evitare la colonna nemica, bersagliandola con piccoli attacchi a sorpresa ed imboscate. Tuttavia i veterani europei seppero ben gestire queste contingenze e costrinsero, dopo mesi di inseguimenti, le forze nemiche alla battaglia campale. Tutti i fattori, numero, equipaggiamento ed abilità del generale erano a favore degli europei, così gli aztechi cercarono di caricare il nemico, contando sulla propria determinazione per vincere la battaglia. Le forze imperiali, però, giunsero a contatto con il nemico decimate dalle salve di fucileria, rendendo quindi facile per gli europei respingere l'ondata nemica e contrattaccare. Avanzando con uno schieramento compatto, le forze della Compagnia riuscirono ad aver ragione, seppur con qualche difficoltà, delle tenaci truppe dell'Impero azteco, che vide così finire la propria indipendenza.


Epilogo:
Vittoria totale delle forze della Compagnia, che perdono 830 fanti mercenari; le truppe azteche vengono annientate.
 

Guy_Montag

Chosen one
Attraverso il fiume

Prologo:
Il Granduca del Belgio, per vendicare alcune scorrerie compiute da predoni Swahili, decise di risolvere la situazione in modo radicale, dichiarando guerra al Qaid.


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La battaglia di Inhambane:
Seppur dopo regolare dichiarazione di guerra, le truppe del Belgio entrarono in territorio Swahili sfruttando abilmente il fattore sorpresa, costringendo quindi il presidio del luogo ad accettare battaglia per non lasciare la provincia in mano agli europei. Il generale belga lasciò la cavalleria come riserva strategica, mentre disponeva la propria fanteria su più linee, per avere un fronte più compatto con cui sfondare le linee del nemico. Questi, tuttavia, si dispose con uno schieramento aperto e cominciò a caricare, vista l'inferiorità di numeri e mezzi. Alla carica africana, i belgi risposero stando fermi sulle proprie posizioni, che vennero mantenute anche dopo lo scontro con i fanti nemici, indeboliti dal tiro della fucileria europea. A questo punto gli europei chiamarono in causa la cavalleria, che investì in pieno il fianco dello schieramento nemico, causando caos e grosse perdite tra le fila mussulmane. Contemporaneamente anche la fanteria iniziò a contrattaccare, spingendo indietro le forze nemiche che, non riuscendo a sostenere entrambi gli attacchi, lasciarono il campo e la provincia all'avversario.


Epilogo:
Vittoria netta delle forze granducali, che lasciano sul campo 770 fanti e 220 cavalieri; le forze swahili perdono 3389 fanti.
 
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