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salvor_hardin

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America del nord:
Subito dopo l'indipendenza degli Stati Uniti dalla madrepatria, un Presidente poco accorto firmò accodi di cooperazione con gli ex padroni coloniali. Ciò portò ad una inevitabile secessione di alcuni Stati che si riunirono sotto un'altra bandiera. La guerrà scoppiò anche a causa di forti pressioni estere per la riunificazione delle ex colonie inglesi sotto un'unica bandiera, rimaneva solo da decidere se si dovesse essere filo francesi o filo inglesi. Dopo anni di guerra aperta con alterne fortune per entrambi, si giunse ad un nulla di fatto. Entrambe le parti avevano subito troppi danni e perso troppi uomini per continuare una guerra che poteva durare ancora per moltissimo tempo. Venne siglata una pace che permettesse ad entrambi di ricostruire le proprie nazioni. La tensione rimase sempre altissima, ma il trattato venne tutto sommato rispettato. A cinque anni dalla fine delle ostilità, si inizia a intravedere la rinascita economica di entrabi, al nord trainata dalla rete commeciale inglese mentre al sud prevalentemente basata sull'esportazione di materie prime verso l'europa.
L'impero spagnolo ha da tempo passato il suo periodi maggior splendore, ed è ormai prossimo al collasso sotto il suo stesso peso. Molti lo davano già per crollato, ma l'attuale re in carica è riuscito temporaneamente a fermare questo declino grazie all'aiuto di un generale nominato a capo degli eserciti oltre oceano. Alcuni territori erano stati persi nel tempo, come le province che si ribellarono quando il precendente re provò a svenderle al popolo Sioux.
L'inghilterra, approfittando della temporanea debolezza sotto un debole imperatore, approfittò della guerra contro la Spagna derivante dalla presa di Gibilterra per sferrare un attacco nel Nuovo Mondo e conquistare ingeti possedimenti. Nell'estremo nord proseguì la sua avanzata verso ovest continuando a reclamare per se inutili lande ghiacciate.
Il popolo Sioux, tentò la creazione di uno stato nella concezione moderna ed europea del termine favorendo la sedentarizzazione tramite qualche accordo preso tra le tribù. Il tutto finì con una piccola guerra interna dovuta alla completa mancanza di un sistema di conoscenze che garantisse una produzione di cibo che potesse sostenere un popolazione che non si sposta dietro le mandrie. Il tutto si risolse con fumata di pipa intorno ad un fuoco, ma il progetto venne inesorabilemte bollato come dannoso. Da allora, tra le tribù, l'unico obiettivo è quello di cacciare l'uomo bianco dalle proprie terre.
 

salvor_hardin

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America centrale e del sud:
Anche qui, aprofittando della debolezza spagnola, gli inglesi allargarono i propri possedimenti coloniali del Belize andandosi a prendere una vasta parte di territorio un tempo spagnolo, minando così la continuità territoriale dell'impero dove non tramontava mai il sole, elemento fondamentale per l'approvigionamento e il trasporto delle merci. Sempre gli inglesi sobillarono e finaziarono una rivolta delle popolazioni del centro america. La popolazione si era ribellata per conto suo, infatti non ne volle sapere, a guerra finita, di entrare nei possedimenti inglese, anche se armi e soldi li avevano accettati molto volentieri. Quindi un altro stato stovrano si formò: il Messico.
Nelle isole invece, un disertore d'alto rango della marina spagnola, radunata la sua flotta, decise di ammutinarsi e farsi la sua piccola "repubblica". Fece così rotta verso il Cuba e dopo sei mesi di blocco navale, approfittando che la flotta spagnola aveva altro da fare con la guerra contro l'Inghilterra, prese l'isola giustiziando sul posto i soldati spagnoli rimasti.
Nel sud america invece la situazione è pressoché invariata da tempo: il Brasile, dopo l'equiparazione a madrepatria dal parte del re gode di una certa libertà e prosperità economica. L'impero spagnolo ha solo perso un piccolissima parte nel nord dalla parte del Pacifico per una ribellione e sono presenti possedimenti di olanda e francia sulla costa atlantica
 

salvor_hardin

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Africa:
Nulla cambia sul questo territorio troppo poco economicamente e socicalemente sviluppato perchè possano esserci eventi che interessimo qualcuno oltre le tribù coinvolte. L'interno del continente rimane ancora un mistero per gli europei, mentre la costa ormai è nota ai più. Gli unici avvenimenti degni di nota sono la presa francese del Madagascar, terra inospitale ma importante strategicamente, e l'allargamento delle colonie di Olanda e francia.
Al nord l'imporo ottomano fa ancora da padrone, più forte che mai.
 

salvor_hardin

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Asia:
Guerre regionali, e spesso personali tra i vari re, principe e quant'altro, hanno portato ad una drastica diminuzione del numero di stati presenti nel territorio asiatico.
Sia il Maharasthra che il Sind, storici alleati rispettivamente di Inghilterra e Francia, grazie all'aiuto di quest'ultimi hanno potuto espandersi sia territorialmente che economicamente, diventando entrambi importanti scali di merci tra l'Europa e l'estremo oriente.
L'Inghilterra ha notevolmente espanso le sue colonie grazie alla notevole superiorità tattica e di armamenti. Una volte sedate le rivolte con la semplice forza dei numeri e superata la paura iniziale, il forte interessamento per la posizione strategica per il commercio, con il conseguente arrivo di ricchezza, ha messo d'accordo tutti e la situazione è tranquilla.
Non si può dire altrettanto per la Cina e il Giappone che, dopo la rottura dell'alleanza dovuta ad interessi economici e territoriali giapponesi, si stanno armando di flotte sempre più grandi. Il Giappone, dopo essersi conquistato i favori della Corea, si dice si stia preparando ad un'invasione in grande stile, ma nessuna notizia è certa in proposito. Sicuramente è uno dei punti più caldi al momento, ma almeno qui Inghilterra e Francia non c'entrano nulla. Almeno per ora...
 

salvor_hardin

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Sud est asiatico e oceania:
L'Austraia è ormai completamente colonizzata, divisa a metà da una riga tracciata sulla cartina da Olanda e Inghilterra. Molte altre sono le terre che gli europei si sono sparititi: Nuova Zelanda e Nuova Guinea agli inglesi, Filippine agli spagnoli, Papua, Celebes e poco altro agli olandesi. Anche i francesi si sono presi il loro pezzo di terra, probabilmente in funzione di avamposo mililitare anti inglese.
 

salvor_hardin

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Europa:
L'Inghilterra è in una fase di relativa tranquillità: nonostante l'ostile vicino, la guerra è sempre combattuta nelle colonie o nei Paesi simpatizzanti
La Spagna è sotto l'ultimo forte imperatore, con un forte generale al suo fianco. In questo momento di decadenza sono riusciti a posticipare, e forse ad evitare, la caduta del gigante. L'economia è in lenta ripresa, ma almeno non crolla a picco come nel decennio passato e nuove risorse sono disponibili per l'esercio o un ulteriore rilancio economico. La situazione interna è estremamente tesa, con il popolo che è stanco ed affamato.
Il sacro romano impero non esiste più. Da tempo Prussia e Austria si contendono la supremazia sugli stati germanici, senza che uno riesca a prevalere sull'altro. Si è quasi rischiata una guerra, ma capendo che nessuno poteva uscirne con il pieno controllo dell'Impero, la pace, almeno formalmente, ebbe la meglio. La tensione è ancora altissima, gli eserciti vengono tenuti sempre pronti in caso di una svista dell'avversario, ma ovviamente tutto ciò comporta una spesa di mantenimento notevole, e nel caso che l'economia vacillasse appena, la rovina sarebbe inevitabile.
La Danimarca continua a tenere la Norvegia senza grossi problemi, anche s la Svezia da lungo tempo si dice prepari la conquista che brama da tempo.
La russia, dopo aver scofitto la ribellione interna ha proseguito con la creazione di uno stato estremamente centralizzato e autoritario. Il popolo è molto scontento, ma nessuno osa e oserebbe ribellarsi al potere dello zar
L'Olanda è in piena crescita economica dovuta agli introiti derivanti dalle nuove colonie. Adesso deve impegnarsi per costruire qualcosa di durevole su quelle terre, altrimenti le risorse reperibili finiranno e si troverà senza nuove entrate su cui basare il proprio sviluppo.
La francia ha subito notevoli cambiamenti: dopo la morte di Luigi XVI, ha preso il potere Luigi XVII, continuando l'opera di ammodernamento iniziata dal padre. Ora in Francia si ha una sorta di divisione dei poteri tra Re ed un Parlamento: il Re controlla gli eserciti e può legiferare autonomamente, il parlamento può legiferare (il Re può porre veto), ha il controllo delle finanze. La nuova era è iniziata con un libro, Le nouvelle empire, che ha cambiato completamente il cuore dei francesi, riportando in auge una monarchia che rischiava di essere decapitata...Letteralmente. Degno di nota è anche i rapporti con il Regno del Piemonte: dopo varie vicessitudini, tramite abili quanto oscure minacce e prove di forza, il re piemontese ha dovuto cedere de facto, anche se non de jure, pieni poteri al governatore militare francese in cambio di protezione. In tutto questo, vista l'impossibiltà di Torino di rispondere ad un qualsiasi sopruso francese, un abile comandante di Ajaccio sobillò indipendentisti sardi perchè dichiarassero il Regno di Sardegna, per poi conquistarlo in nome del suo Re. Una volta presa l'isola, come per cuba, si prese anche la sua isola, la Corsica. La Francia provò a ragionare con il comandante Buonaparte, ma tutto fu inutile. Quando tuonarono i cannoni la Francia venne sconfitta, quasi sicuramente con aiuto esterno. Viste le quasi nulle risorse delle isole, venne deciso di lasciarle a loro stesse.
In Italia al sud è ancora presente il regno di napoli, in profonda crisi economica e legato da importanti debiti alla Francia. Al centro il Papato ancora forte dei suoi "Eserciti di Dio", con l'ambizione di riprendersi Bologna e la Romagna, ma ora che è entrata a far parte della Lega Italica con altri stati è praticamente diventata intoccabile. Sempre al centro, Firenze è schiacciato tra il mare, un papato ostile dopo la guerra di 20 anni fa e un Lega Italica con la quale sta cercando di distendere i rapporti, senza troppo riuscirci però. Venezia e Genova, entrambi porti importantissimi, stanno cercando di garantirsi il loro traffico di merci e quindi introiti fiscali. Genova è anche vicina alla Lega Italica, più per paura della Torino francese che per vere affinità politiche.
 
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