[Tempesta] Accademia delle arti e delle scienze

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Per decreto reale sia noto a tutti gli angoli di Ea che nella città di Bastiglia d'Ishitara, detta la Perla del Nord, vedrà la luce la prima Accademia delle Arti e delle Scienze.

Che giungano e vengano accolti come fratelli artisti, pittori, scultori, musici, scienziati, esploratori, inventori e saggi di ogni tipo a coltivare la propria arte sotto il mecenatismo di Sua Maestà e a godere della cultura e civiltà della più grande capitale del Nord.

Che nascano nel Regno della Tempesta i Lumi di una nuova era!

@Silen
 

Silen

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Numerosi esponenti delle categorie in oggetto fecero visita alla capitale del Regno della Tempesta, attirati dall'invito di Re Stannis e dalla speranza di trovare un generoso finanziatore le loro opere; alcuni allettati dalla possibilità di scambiare idee ed opinioni con alcuni degli artisti e dei sapienti più grandi di tutta Ea. Persino alcuni domestici (ma nessuna arpia) compiono il lungo viaggio dall'impero meridionale per aggirarsi fra le vie della capitale della Tempesta. Nonostante questo i convenuti sono ben lungi dal potersi dire rappresentanti del mondo conosciuto......nessuno è venuto da Sylvania o dai territori più ad est e non è presente nessun nano, nessuna driade, nessun dragonide, nessun pelleverde.
La grande massa dei convenuti è quindi in genere costituita da umani e qualche elfo con rari rappresentanti di specie più esotiche. Una congerie di umanità insomma, e di umanità nord-occidentale soprattutto.
 

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Il Regno di Centaurestria si dimostra interessato all'accademia e decide di mandare alcuni centauri, gli stessi che parteciparono alla spedizione per le Lacrime di Solonielle, come esploratori.

Si segnala inoltre una ventina di centauri partiti per conto proprio nella speranza di trovare fortuna o di ampliare le proprie conoscenze e competenze.
 

Silen

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Nell'estate viene pubblicato sotto il patrocinio dell'accademia, il romanzo "Un anno a Kyrne Lamiya: vita e affari nella capitale dell'impero meridionale" di Venanzio D'Alhambres mercante di stoffe, spezie, vini e merci di lusso, nonchè filologo dilettante con velleità di scrittore. Il libro è soprattutto un resoconto, visto ovviamente dal punto di vista dello scrivente, della vita nella capitale dell'impero meridionale, delle usanze del popolo e delle molteplici bizzarrie della razza dominante. In mezzo a molti aneddoti e curiosità, si nascondono alcune informazioni statistiche di indubbio interesse. Venanzio stima ad esempio la popolazione dell'impero meridionale a circa 200 unità standard di cui almeno 50 sarebbero arpie mentre fra le rimanenti 150 la razza umana sarebbe la più numerosa con circa un centinaio di unità standard; altri 20-25 sarebbero mezzelfi e i rimanenti un miscuglio di elfi, uomini lucertola, naga e altri. Interessante è anche la disamina delle diverse distinzioni operate dalle arpie nei confronti delle altre specie e della loro evoluzione nel tempo. Dove un tempo esistevano solamente Schiavarazza, Venanzio nota le diverse categorie di Domestici nonchè delle Ein'kethi per le quali l'autore mostra una certa avversione. Il mercante annota anche che il Panteismo, in declino pressochè in tutto il mondo conosciuto, è ancora fiorente nell'impero a punto di essere stato riconosciuto come religione ufficiale dello stato, sebbene Venanzio non manchi di constatare il disinteresse delle arpie in questo campo. La chiesa panteista d'altro canto sembra aver approfittato di questo vuoto per organizzarsi e propagandare attivamente il proprio credo in maniera molto più efficiente che nel resto del mondo. Venanzio nota in particolare come la struttura della chiesa panteista del meridione ricordi molto l'organizzazione della chiesa del Padre Celeste, probabilmente presa a modello dalla vicina britannia.
Seppure reso ponderoso dalle descrizioni fin troppo accurate dei viaggi d'affari dell'autore e delle transazioni che il suo ufficio richeideva, il romanzo è pur sempre una descrizione ragionevolmente accurata e in gran parte imparziale della società del sud e di come si vive nelle grandi città che le arpie hanno fatto costruire e riscuote un discreto successo sia fra i saggi che fra la gente comune per quanti manchi totalmente di una disamina della sfera polticia o di quella militare. La più grande lacuna è comunque quella relativa alle stesse arpie che l'autore palesemente giudica del tutto incomrpensibili e che attira alcune critiche anche abbastanza feroci. Ad esempio Matthew Pascal, rinomato autore di alcuni apprezzati saggi su razze e religioni di Ea, liquida il romanzo del mercante con le parole "Un libro sullo stato delle arpie che non parla delle arpie...non c'è altro da dire."
 

Redual

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Ogni sapiente e erudito giunto in autonomia o inviato da nazioni lontane o vicine viene accolto nella nuova realtà accademica.

Un intero quartiere viene adibito ad ospitare e stimolare le tante menti arrivate e ben presto si trasforma in una vera e propria "città nella città", con basse mura, botteghe e servizi, tanto che l'intera zona viene rinominata confidenzialmente "La Cittadella".

A fronte del montante interesse e davanti alle prime e timide opere e pubblicazioni nate all'interno del mondo accademico per volontà reale viene stabilito che entro "La Cittadella" decadano tutti i vincoli religiosi e razziali in vigore nel resto del Regno, imponendo di fatto la totale libertà di culto e accettazione di qualsiasi razza e origine.

(@Silen spara i costi)
 

Redual

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Viene successivamente annunciato che le casse reale stanzieranno ulteriori 30 monete per la messa in opera dei migliori progetti di scienza, arte e cultura che verranno proposti nel corso dell'anno.
 

Redual

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In occasione del primo anno dalla fondazione il Rettore viene convocato a palazzo per un resoconto sullo stato dell'accademia, sugli sviluppi scientifici e artistici in atto e per la presentazione di un bilancio per l'anno venturo.

@Silen
 

Silen

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Il Rettore si presenta accompagnato da alcuni assistenti e diversi registri che attestano in modo preciso ed accurato le spese sostenute. Il denaro delle sovvenzioni statali è servito ad attrarre diverse personalità note per il loro pensiero non conformistico; la cittadella è certamente la zona più cosmopolita del Regno della Tempesta. Nell'ultimo anno sono sorte scuole e facoltà di scultura, letteratura, pittura, storia, filosofia e altro ancora. Col patrocinio dellaCittadella sono stati pubblicati diversi scritti e promosse varie sperimentazioni nel campo delle belle arti e degli stili; in alcuni casi il risultato sembra molto promettente. E' comunque abbastanza evidente che non è possibile creare nuove correnti artistiche dall'oggi al domani e che solo la costanza finirà col dare buoni frutti. Come recita il vecchio adagio, Bastiglia d'Ishitara non è stata costruita in un giorno.
 
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