Diplomazia Storie Coloniali VI - Mastini del Nord

Last Century

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Mano a mano che percorrevano le coste verso nord, risalendo le acque che bagnavano Aman, la temperatura e l'aria non facevano che ricordare ai marinai eldar e alla loro diplomatica driade il sapore del grande gelo. Oltre il mare, lontano, a quelle latitudini solamente frostlings e sirene si erano spinti, e probabilmente quelli erano i primi eldar ad arrivare così a settentrione dai tempi della caduta degli dei. Lo scopo della traversata, tuttavia, rimaneva sempre il medesimo: completare entro l'inverno il giro delle coste e prendere contatto con tutti i popoli che ivi vivevano, ampliare le mappe e far sapere al mondo che, nelle profondità di quella terra lontana, c'era una piccola e bella città che sognava di crescere e prosperare.

Il vessillo con la stella blu in campo bianco del Vicereame svettava sulla bandiera - a colori invertiti - del Principato di Minnonar sul pennone della grossa nave da guerra che trasportava l'equipaggio. La direzione scelta, stavolta, era il porto di Lyngvi dove sapevano avrebbero trovato un emporio commerciale di Re Dedric; nell'idea di Amaryllis la presenza di mercanti stranieri avrebbe potuto, in qualche modo, agevolare il passaggio e far accettare più volentieri la presenza di sconosciuti provenienti dal vecchio mondo. Tra le altre cose i worgen, come era stato per le felidi, erano creature mai viste prima su Ea: uomini lupo con le fattezze antropomorfe che davano l'idea di essere tanto forti nel fisico quanto feroci e resilienti in battaglia. Nell'approcciarli, comunque, la giovanissima driade non si era particolarmente preoccupata limitandosi semplicemente al buon costume di tenere le armi nascoste e l'equipaggio sul ponte, come da regola, per dimostrare che non aveva assolutamente niente da nascondere. In questo caso, anziché restare alla fonda a largo, come erano stati soliti fare sino a questo momento, si diressero verso il porto fermandosi a una sessantina di metri dall'ingresso delle darsene, attendendo lì che qualcuno venisse a contattarli.

Al primo che sarebbe salito a bordo o avesse chiesto spiegazioni, Amaryllis avrebbe risposto con la sua solita cordialità, propinandosi in quella che oramai era divenuta più una frase di rito che un vero e proprio saluto cortese. «Io sono Amaryllis Galatias, vengo per conto della Viceregina Vittoria di Istalore a porgervi i miei omaggi.» sempre sorridente, con quei suoi capelli ricoperti di fiori che al freddo del nord parevano essersi fatti timidi e meno rigogliosi. «Veniamo da Ea, siamo i vicini del Regno della Tempesta, esploriamo il continente per conto della nostra piccola colonia nel profondo sud. Abbiamo tanto sentito parlare della vostra stirpe e delle genti che abitano a queste latitudini, speriamo di essere capitati in un momento gradito e di non avervi fatto dolo ad avvicinarci tanto. Abbiamo pensato che un porto mercantile come questo fosse il luogo più adatto ove incontrarvi - e presentarci - senza indispettire o mandare in confusione gli altri vostri insediamenti.»
Concluse, facendo una piccola riverenza.

@Nhialy Un piccolo GdR introduttivo per conoscere i nostri due stati! Spero non ti sia disturbo!
 

Nhialy

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L'arrivo della nave non aveva scatenato stupore ne agitazione, da giorni attendevano la sua venuta. Il comandante delle sentinelle ,infatti, nei giorni precedenti aveva ricevuto diverse missive dai capi delle regioni più sud, che indicavano il percorso che stavano effettuando e grazie alla presenza dei commercianti del regno della tempesta aveva potuto farsi un'idea sull'identità ed intenzioni dei nuovi venuti.

Un piccola imbarcazione aveva appunto già avuto l'ordine di avvicinarsi alla nave ed invitare lo sbarco a terra di un piccolo gruppo rappresentativo in modo da poter aprire un dialogo.
Ovviamente al gruppo sarebbe stata garantita incolumità ed accoglienza come il buon costume richiede per qualsiasi ambasciatore amichevole o ostile che sia.
 

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Accolti in maniera amichevole dai worgen, gli eldar dell'equipaggio decisero di far scendere solamente Amaryllis ed un paio di ufficiali di bordo, così da non creare troppo scompiglio ed adempiere alle richieste dei locali. Una volta giunti sulla terraferma, la stessa driade avrebbe ringraziato per l'ospitalità, rivolgendosi a chiunque l'avrebbe accolta con la consueta gentilezza dimostrata sino a quel momento.
«Grazie per averci accolti. Siamo qui per farci conoscere e darvi indicazioni sulla nostra piccola colonia. Sappiamo che il Regno della Tempesta ha preso contatti con voi già da diverse stagioni e volevamo anche noi conoscervi e prendere contatti.» poi aggiunse. «In terra patria so che stanno venendo anche discusse alcune questioni con Re Dedric, non vogliamo intrometterci nei vostri affari, sia chiaro, il nostro è un intento puramente diplomatico! Siete una stirpe assolutamente aliena per noi, non esistono vostri simili nel vecchio continente!»
Poi, per concludere, disse. «Vorrei chiedervi se avete conoscenza di creature come me in queste lande. La mia schiatta sembra essere... latitante in Aman!»
 

Nhialy

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''E' un piacere fare la vostra conoscenza, siete la terza nazione d'oltremare che incontriamo.
Voci sul vostro regno ci sono giunte grazie a mercanti che commerciano in questo porto, ma saremmo curiosi di sentire da voi racconti delle vostre terre.
Come avete correttamente fatto notare, sono diversi anni che intensifichiamo i nostri rapporti con il regno della tempesta e si spera, potranno essere incrementati ulteriormente.
Alla sua domanda, le risponderò in modo affermativo. Nel nostro regno è presente una bellissima regione abitata da sue simili, se è di suo interesse, dopo esserci rifocillati ed aver ascoltato alcuni vostri racconti, potrei accompagnarla ad incontrarle.''
 

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«Oh! Sorelle!» esclamò Amaryllis, quasi facendo un saltello per l'emozione. «Non sapete che gioia è per me sentire queste parole. Da quando ho iniziato il mio viaggio non ne ho incontrata nessuna! Quasi temevo non esistessero su Aman. E si, vi prego, devo assolutamente parlare con loro quando lo riterrete opportuno.» poi, ricomponendosi, provò a rispondere il meglio possibile delucidando i dubbi.
«La nostra è una nazione composita, a maggioranza elfica ma con una sempre maggiore componente di altre razze che convivono serenamente. Io sono parte di una di quelle razze.» sorrise accompagnando quelle parole.
«Siamo stati per anni ai ferri corti col Regno della Tempesta, ma nell'ultimo lustro ci siamo lentamente riavvicinati, la nostra presenza qui ne è una prova. Purtroppo il Minnonar ha subito molte problematiche nel colpo del tempo, tra cui due sovrani non propriamente saggi che hanno quasi estinto la nostra stirpe. Sono cose passate, però. Oggi siamo una nazione diplomaticamente vivace, culturalmente e religiosamente tollerante e con un grande interesse per il sapere e la conoscenza.» continuò.
«Siamo disposti anche a commerciare, non solo a scambiare storie e nozioni, ma per quello vorrei... chiedere il consenso del Regno della Tempesta. Visti i vostri rapporti sarebbe uno sgarbo inserirci a questa maniera senza dire nulla. Teniamo molto alla nostra reputazione diplomatica e alla nostra parola, specie quando data a degli amici.» annuì. «Ma chiedetemi pure se c'è qualcosa che v'incuriosisce. Per sapere la nostra storia nel dettaglio posso farvi portare delle copie di un trattato, la Storia Magna di Ea. C'è molto del nostro passato e qualcosa del nostro presente.»
 

Nhialy

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Il comandante ascoltò con molta attenzione quanto la driade stava dicendo e si concesse qualche minuto per pensare a che risposta era più idoneo proferire.

''La vostra saggezza è encomiabile, apprezzo che dimostriate rispetto verso un vostro conoscente ma ahimè non è con me che dovete discutere di eventuali scambi commerciali. Dopotutto, io sono solo un semplice comandante ma se vorrete, potrò intercedere per voi e organizzare un incontro con chi di dovere''

Mentre parlava una sentinella gli si avvicinò

''comandante, è richiesta la sua presenza''

Il comandante dopo essersi scusato e dato ordine di accompagnare gli avventurieri alla locanda, si congedò per qualche minuto.
.....
.....
.....

Al ritorno del comandante, quest'ultimo presentò un'espressione sollevata

'' Amaryllis mi scusi per essermi dovuto allontanare.
Comunque sono felice di comunicarle che se vorrà, già domani mattina potremmo partire per andare a incontrare le sue simili. Sono stato ora informato che l'entroterra parrebbe essere sicuro e che quindi il nostro viaggio potrà procedere.''
 

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«Nessun problema, davvero.» disse la driade che, nel frattempo, si era messa con la piccola scorta ad aspettare nella locanda designata.
«Oh, sarei felice di procedere col mio viaggio ma ditemi, se posso sapere, che genere di problemi minacciano le vostre terre? Non si tratterà mica di morti viventi?...» lo disse con una certa speranza d'esser smentita. «A queste latitudini, dall'altra parte del mare, infuria un conflitto eterno con i Caduti, abietti sostenitori della morte che vogliono null'altro che la scomparsa della vita.»
«Dovrò portare la notizia alle mie sorelle driadi di quanto è accaduto all'Albero della Vita... sapete, c'era un albero millenario nella mia terra natia, il Regno delle Driadi, che oggi giace spoglio e morente, contaminato in modo irreversibile dalle forze del male. Fortuna vuole che un pollone sia stato salvato prima che giungesse l'irreparabile e ora si trova proprio a Vittoria, ove cresce rigoglioso nelle terre di Aman.» spiegò, fidandosi anche abbastanza apertamente nel dire ove si trovasse l'albero. Dopotutto non avrebbe avuto motivo di dubitare della popolazione locale, sia perché tanto distante dai confini, sia perché non gli sembrava affatto una genia infame o crudele.

«Ma prego, fateci pure strada se potete. Vi seguiremo volentieri!»
Ti chiedo umilmente scusa. Mi ero dimenticato del tutto che toccasse a me rispondere, se capitasse di nuovo sentiti in potere di taggarmi o mandarmi un messaggio privato esortandomi a non andare in coma!
 

Nhialy

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Ti chiedo umilmente scusa. Mi ero dimenticato del tutto che toccasse a me rispondere, se capitasse di nuovo sentiti in potere di taggarmi o mandarmi un messaggio privato esortandomi a non andare in coma!
scusa ma sono stata presa da una grave pigrizia :gha: domani o massimo lunedì ti rispondo
 

Nhialy

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Il viaggio ebbe una durata discretamente lunga, un paio di mesi furono necessari per percorrere la lunga distanza.
Per quanto la regione di destinazione figurasse nei confini della nazione la popolazione locale godeva di una semi autonomia, erano libere di gestire come meglio credevano quel territorio e pertanto, onde evitare disastri diplomatici, il comandante una volta giunto nei pressi della città Canatis Saltus decise di attendere al di fuori delle mura l'invito ad accedervi.


@Silen
 
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