Last Century
Ninja Skilled!
Mano a mano che percorrevano le coste verso nord, risalendo le acque che bagnavano Aman, la temperatura e l'aria non facevano che ricordare ai marinai eldar e alla loro diplomatica driade il sapore del grande gelo. Oltre il mare, lontano, a quelle latitudini solamente frostlings e sirene si erano spinti, e probabilmente quelli erano i primi eldar ad arrivare così a settentrione dai tempi della caduta degli dei. Lo scopo della traversata, tuttavia, rimaneva sempre il medesimo: completare entro l'inverno il giro delle coste e prendere contatto con tutti i popoli che ivi vivevano, ampliare le mappe e far sapere al mondo che, nelle profondità di quella terra lontana, c'era una piccola e bella città che sognava di crescere e prosperare.
Il vessillo con la stella blu in campo bianco del Vicereame svettava sulla bandiera - a colori invertiti - del Principato di Minnonar sul pennone della grossa nave da guerra che trasportava l'equipaggio. La direzione scelta, stavolta, era il porto di Lyngvi dove sapevano avrebbero trovato un emporio commerciale di Re Dedric; nell'idea di Amaryllis la presenza di mercanti stranieri avrebbe potuto, in qualche modo, agevolare il passaggio e far accettare più volentieri la presenza di sconosciuti provenienti dal vecchio mondo. Tra le altre cose i worgen, come era stato per le felidi, erano creature mai viste prima su Ea: uomini lupo con le fattezze antropomorfe che davano l'idea di essere tanto forti nel fisico quanto feroci e resilienti in battaglia. Nell'approcciarli, comunque, la giovanissima driade non si era particolarmente preoccupata limitandosi semplicemente al buon costume di tenere le armi nascoste e l'equipaggio sul ponte, come da regola, per dimostrare che non aveva assolutamente niente da nascondere. In questo caso, anziché restare alla fonda a largo, come erano stati soliti fare sino a questo momento, si diressero verso il porto fermandosi a una sessantina di metri dall'ingresso delle darsene, attendendo lì che qualcuno venisse a contattarli.
Al primo che sarebbe salito a bordo o avesse chiesto spiegazioni, Amaryllis avrebbe risposto con la sua solita cordialità, propinandosi in quella che oramai era divenuta più una frase di rito che un vero e proprio saluto cortese. «Io sono Amaryllis Galatias, vengo per conto della Viceregina Vittoria di Istalore a porgervi i miei omaggi.» sempre sorridente, con quei suoi capelli ricoperti di fiori che al freddo del nord parevano essersi fatti timidi e meno rigogliosi. «Veniamo da Ea, siamo i vicini del Regno della Tempesta, esploriamo il continente per conto della nostra piccola colonia nel profondo sud. Abbiamo tanto sentito parlare della vostra stirpe e delle genti che abitano a queste latitudini, speriamo di essere capitati in un momento gradito e di non avervi fatto dolo ad avvicinarci tanto. Abbiamo pensato che un porto mercantile come questo fosse il luogo più adatto ove incontrarvi - e presentarci - senza indispettire o mandare in confusione gli altri vostri insediamenti.»
Concluse, facendo una piccola riverenza.
Il vessillo con la stella blu in campo bianco del Vicereame svettava sulla bandiera - a colori invertiti - del Principato di Minnonar sul pennone della grossa nave da guerra che trasportava l'equipaggio. La direzione scelta, stavolta, era il porto di Lyngvi dove sapevano avrebbero trovato un emporio commerciale di Re Dedric; nell'idea di Amaryllis la presenza di mercanti stranieri avrebbe potuto, in qualche modo, agevolare il passaggio e far accettare più volentieri la presenza di sconosciuti provenienti dal vecchio mondo. Tra le altre cose i worgen, come era stato per le felidi, erano creature mai viste prima su Ea: uomini lupo con le fattezze antropomorfe che davano l'idea di essere tanto forti nel fisico quanto feroci e resilienti in battaglia. Nell'approcciarli, comunque, la giovanissima driade non si era particolarmente preoccupata limitandosi semplicemente al buon costume di tenere le armi nascoste e l'equipaggio sul ponte, come da regola, per dimostrare che non aveva assolutamente niente da nascondere. In questo caso, anziché restare alla fonda a largo, come erano stati soliti fare sino a questo momento, si diressero verso il porto fermandosi a una sessantina di metri dall'ingresso delle darsene, attendendo lì che qualcuno venisse a contattarli.
Al primo che sarebbe salito a bordo o avesse chiesto spiegazioni, Amaryllis avrebbe risposto con la sua solita cordialità, propinandosi in quella che oramai era divenuta più una frase di rito che un vero e proprio saluto cortese. «Io sono Amaryllis Galatias, vengo per conto della Viceregina Vittoria di Istalore a porgervi i miei omaggi.» sempre sorridente, con quei suoi capelli ricoperti di fiori che al freddo del nord parevano essersi fatti timidi e meno rigogliosi. «Veniamo da Ea, siamo i vicini del Regno della Tempesta, esploriamo il continente per conto della nostra piccola colonia nel profondo sud. Abbiamo tanto sentito parlare della vostra stirpe e delle genti che abitano a queste latitudini, speriamo di essere capitati in un momento gradito e di non avervi fatto dolo ad avvicinarci tanto. Abbiamo pensato che un porto mercantile come questo fosse il luogo più adatto ove incontrarvi - e presentarci - senza indispettire o mandare in confusione gli altri vostri insediamenti.»
Concluse, facendo una piccola riverenza.
@Nhialy Un piccolo GdR introduttivo per conoscere i nostri due stati! Spero non ti sia disturbo!