Diplomazia Storie Coloniali II - Sangue Rosso, Pelle Verde

Last Century

Ninja Skilled!
Con lo scontro avvenuto a Dhal Gazan era oramai divenuto chiaro che il Khaz Modan avesse tutta l'intenzione di capitalizzare, con la forza delle armi, sull'orda orchesca che gravava a sud-ovest del loro reame. Un mossa audace che aveva avuto sì l'esito di scacciare l'avanguardia dei pelleverde, ma che allo stesso tempo si era dimostrato precursore di uno scontro su vasta scala che da lì a poco avrebbe sconquassato l'intera regione. Una colonia ancora piccola, seppur fiorente, non avrebbe mai potuto reggere da sola l'urto di un simile conflitto né lo avrebbero potuto fare i nani, se le voci sui numeri degli orchi erano anche solo lontanamente vere. Per questo, senza perder tempo e con più risolutezza di quanto non avesse mai dimostrato il Principe Carnil, Vittoria si premurò d'inviare Jadwiga Fumonero a Nuluk Khizdin col preciso compito di far da coordinatrice per un futuro scontro armato. Voleva essere sicura, la viceregina, che non solo i nani fossero pronti a quello che avevano - giustamente - iniziato, ma anche quanto lo fossero. Era abituata, causa della vita marina, a sentirne di cotte e di crude; gente che ingigantiva i propri successi, che sminuiva i drammatici fallimenti o che gonfiava e sgonfiava numeri solo per salvar la faccia. Non poteva certo permettersi di fare affidamento su qualcuno che non avesse, almeno in apparenza, le potenzialità per reggersi in piedi da solo. Anzi, pur di scongiurare tale rischio era disposta a sacrificare parte dello sviluppo pianificato della colonia girando risorse e mezzi al popolo nanico se necessario.

Per sua scelta Jadwiga prese la strada del Khaz Modan a piedi, superando sottocosta la regione che la separava dai confini dei confratelli. Una volta arrivata qui, sempre con quel suo cipiglio funereo, si lasciò coccolare dalle atmosfere di una casa lontana da casa, soggiornando un paio di giorni a Kaza Ungor mentre attendeva che il suo permesso per presentarsi alla capitale venisse vagliato e approvato. Quando finalmente le venne concesso di muoversi verso Nuluk Khizdin lo fece con estrema rapidità giungendo prima in città e poi nel luogo ove l'avrebbero ricevuta. Portava con sé un piccolo pacco finemente incartato e quando si trovò dinnanzi al Barbabronzea s'inginocchiò porgendogli quel regalo.

«Questo, mio Thane, è un dono da parte della Viceregina.» esordì. «Manda me, Jadwiga, a conferire con voi riguardo alla guerra che si prospetta all'orizzonte col popolo dergli uruk.» vestiva un'armatura leggera, in pelle brunita e alcune parti - rovinate dalla salsedine - sembravano aver visto giorni migliori. Non aveva voluto presentarsi vestita meglio perché, a detta sua, l'orgoglio non doveva venire dall'abito ma dalle cicatrici e la mancanza di un occhio le faceva ben più onore di una scintillante corazza. «Vittoria vuole farvi sapere che avete tutto il suo supporto nel conflitto a venire e desidera discutere delle vostre strategie per il futuro, se converrete di potervi fidare.»

All'interno del pacco, una volta rimosso l'incarto, il re avrebbe trovato uno splendido arazzo di seta aracne filato a rappresentare Wotan, nella sua iconografia nota nel vecchio continente. Lungo quasi due metri e largo mezzo, aveva preso vita nelle botteghe dei numerosi artigiani che popolavano la colonia, prodotto su ordine della stessa viceregina in modo da onorare i suoi vicini.

@Alastork Ecco qui anche per te! Con calma, che tanto ancora siamo in attesa delle schede, ma almeno giochiamo senza fiato sul collo.
 
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