GDR Stella d'Occidente

Last Century

Ninja Skilled!
Sulle spiagge rocciose di Terranova, ove la terra era quasi equidistante tanto da Ea quanto da Aman, si era ritrovata a svernare Vittoria, nell'attesa del grande balzo che l'avrebbe portata dal mondo conosciuto alle terre misteriose ove i draghi avevano trovato riparo ere addietro. Lì, seduta assieme ad alcuni degli uomini e delle donne che l'accompagnavano, osservava il mare incresparsi e distorcere il riflesso della luna e delle stelle. Si erano riuniti, coloro che credevano di più, per fare un piccolo rituale alla bella Solonielle, perché in primavera facesse far loro un bel viaggio, vegliasse sulle acque e sulle tempeste. Non avevano molto da offrire, stranieri in terra straniera com'erano, se non quei pochi ninnoli che avevano portato dalla patria come memento delle case e delle famiglie. Ecco che sulla spiaggia, tra i sassi ed i cespugli, un piccolo circolo di pietra era stato riempito con quelle che all'apparenza potevano sembrare cianfrusaglie ma che, in realtà, erano una parte di quei ricordi preziosi da cui con dolore molti si erano separati.

Con dolore sì, ma con rammarico no. Sapevano che oltre il mare li avrebbe attesi qualcosa di grandioso e che un dono fatto alla dea delle acque era poco più che un prezzo onesto e doveroso da pagare per chiederle di aiutarli in quell'impresa. Vittoria stessa, a mezzanotte, raccolse tutti gli oggetti in un grande vaso di terracotta e, sigillatolo con cera e stoppa, lo portò a largo su una piccola barca per poi affidarlo alle onde. Senza dire niente, senza artificiose cerimonie o complessi rituali. A lei bastava sapere di aver chiesto permesso. Solonielle avrebbe capito tutto senza bisogno di una singola parola.

Piccolo gdr che aggiornerò di volta in volta durante la traversata verso Aman.
 

Last Century

Ninja Skilled!
Terranova era una piccola oasi di pace. Anche lasciandosela alle spalle, veleggiando verso l'ignoto ovest, Vittoria sentiva dentro di sé una grande quiete ed un senso di assoluta serenità. Molti dei suoi uomini, almeno quelli più superstiziosi, avevano trovato conforto nelle preghiere a Solonielle fatte assieme agli altri cittadini e popolani dell'isola; nessuno si aspettava un viaggio pacifico e senza alcun problema, ma tutti davano per scontato che il mare stesso avrebbe vegliato su quel loro lungo viaggio. Le carte nautiche erano poche, frutto perlopiù delle precedenti esplorazioni dei sudditi di Stannis, ma sarebbero bastare per arrivare oltre, per capire se davvero c'era un futuro per gli Eldar oltre il grande specchio d'acqua. La trepidazione per quello che avrebbero trovato, la contentezza di farsi pionieri di un così grande passo per la propria gente, riempiva i cuori e gli animi di ogni marinaio in quella nave. E solo la brezza, che faceva garrire l'azzurra bandiera del Minnonar, riusciva a far eco alla meraviglia di quel blu infinito. Verso l'orizzonte li aspettava un'avventura che, nel bene o nel male, avrebbe riempito i libri di storia del Minnonar per i secoli a venire, la storia di come una umile donna si fosse fatta coraggio e avesse preso in mano le redini del proprio destino. Una donna umana, nata schiava sotto un re oppressore, fattasi cittadina e poi ammiraglio, che andava portando con gioia le insegne di un paese a cui finalmente sentiva d'appartenere.
E tra le tante piccole offerte fatte a Solonielle stava anche una barchetta, fatta intagliando un pezzo di legno riportato alla spiaggia dal mare, intagliata a mano da Vittoria durante l'inverno. Quello era il suo pegno più grande, l'offerta di una donna che aveva vissuto la propria adolescenza e parte della giovinezza lavorando sui pescherecci, ben conscia dell'importanza d'ingraziarsi il mare.
E quando finalmente spiegarono le vele vide Finisterra scomparire alle loro spalle, sapendo di adempiere al proprio destino.
 
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