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Il secolo che andava chiudendosi era stato un secolo molto generoso per la Scandinavia.
Carlo II, detto Il Riformista, aveva realizzato un paese più libero, efficiente ed aperto con delle pesantissime riforme strutturali che avevano visto la Corona stessa concedere parte del suo potere ad un sistema parlamentare e ad una costituzione.
Carlo III, detto Il Temerario, era riuscito a difendere tutte le riforme conquistate dal suo paese e non solo, a spada tratta aveva difeso ogni protestante dalle sempre più recenti guerre di aggressione di una certa ala cattolica ponendo sotto l'ala protettiva del Regno più di un paese.
Quando Gustavo I ascese al trono alla morte del padre nel 1490 le aspettative verso di lui, visti i fasti della sua dinastia, erano molto alte.
Certamente meno avvezzo al combattimento Gustavo I era un sovrano più sofisticato, più dedito all'amministrazione e all'economia, più interessato agli intrighi diplomatici, ma nonostante questo sapeva perfettamente su cosa si basava il prestigio e la forza del Regno, motivo per cui cominciò fin da subito a circondarsi dei migliori esperti militari della Reale Accademia Militare di Stoccolma.
Più di ogni altra cosa Gustavo sapeva però che il "Regno" cominciava a figurarsi come una struttura amministrativa inadeguata per un grande paese che andava dalle remote lande settentrionali fin giù alle tropicali isole al largo dell'Africa, senza considerare la prosperosa madrepatria Scandinavia e le sempre più floride colonie nel Nuovo Mondo.
Urgeva dare voce alle sempre più crescenti e diverse anime che componevano quel dinamico paese, urgeva dare forma ad una struttura più grande, urgeva dare un segnale a tutti i paesi d'Europa e non solo.
La proclamazione dell'Impero Scandinavo fu quindi il primo atto ufficiale dell'Imperatore Gustavo I di Scandinavia.
Come si sarebbe comportato in futuro era ancora difficile prevederlo, ma negli ambienti più vicini a corte - dove sembra alcuni suoi progetti futuri venissero discussi - qualcuno cominciò a chiamarlo, forse prematuramente ma sicuramente di buon auspicio, Il Grande.
Carlo II, detto Il Riformista, aveva realizzato un paese più libero, efficiente ed aperto con delle pesantissime riforme strutturali che avevano visto la Corona stessa concedere parte del suo potere ad un sistema parlamentare e ad una costituzione.
Carlo III, detto Il Temerario, era riuscito a difendere tutte le riforme conquistate dal suo paese e non solo, a spada tratta aveva difeso ogni protestante dalle sempre più recenti guerre di aggressione di una certa ala cattolica ponendo sotto l'ala protettiva del Regno più di un paese.
Quando Gustavo I ascese al trono alla morte del padre nel 1490 le aspettative verso di lui, visti i fasti della sua dinastia, erano molto alte.
Certamente meno avvezzo al combattimento Gustavo I era un sovrano più sofisticato, più dedito all'amministrazione e all'economia, più interessato agli intrighi diplomatici, ma nonostante questo sapeva perfettamente su cosa si basava il prestigio e la forza del Regno, motivo per cui cominciò fin da subito a circondarsi dei migliori esperti militari della Reale Accademia Militare di Stoccolma.
Più di ogni altra cosa Gustavo sapeva però che il "Regno" cominciava a figurarsi come una struttura amministrativa inadeguata per un grande paese che andava dalle remote lande settentrionali fin giù alle tropicali isole al largo dell'Africa, senza considerare la prosperosa madrepatria Scandinavia e le sempre più floride colonie nel Nuovo Mondo.
Urgeva dare voce alle sempre più crescenti e diverse anime che componevano quel dinamico paese, urgeva dare forma ad una struttura più grande, urgeva dare un segnale a tutti i paesi d'Europa e non solo.
La proclamazione dell'Impero Scandinavo fu quindi il primo atto ufficiale dell'Imperatore Gustavo I di Scandinavia.
Come si sarebbe comportato in futuro era ancora difficile prevederlo, ma negli ambienti più vicini a corte - dove sembra alcuni suoi progetti futuri venissero discussi - qualcuno cominciò a chiamarlo, forse prematuramente ma sicuramente di buon auspicio, Il Grande.