Quella che è stata una gloriosa conferenza vede lasciare il Generale Bashour il palco allestito a N'Djamena tra applausi, urla e i colpi di AK, dopo aver parlato lungamente sul presente ed il futuro della nazione.
Dall'insediamento della giunta militare nel 2013 lo stato ha aumentato di molto la sua potenzialità, lo "slancio ciadiano verso la vittoria" decantato dal Generale, in particolare viene ricordata la affiatata partnership con l'UDRA, l'ingresso nell'UPAO che porterà nell'anno in corso ad un miglioramento esponenziale delle infrastrutture del Paese, la difficile decisione di generare debito per investire sul paese - decisione che sta pagando bene - a tal proposito viene citato il +365% dei proventi della TAMOIL Chad, "una grandiosa prova di forza con il quale il paese risorgerà contando sulla propria gente e sulla propria terra".
Con questi nuovi fondi il paese può finalmente rilanciare temi molto a cuore del Generale e del popolo quali la sanità, l'istruzione e la riorganizzazione delle Forze Armate: a tal proposito coglie l'occasione per ringraziare quanti hanno mostrato il proprio valore nell'operazione militare che punta a liberare pacificamente i fratelli Tebu integrandoli nella madrepatria del Ciad dopo l'importante referendum che avrà luogo dopo la ratifica del trattato di pace con la Libia - nazione che ha dimostrato grande saggezza in tempi difficili e che ora sta mostrando sincere intenzioni di riappacificarsi con l'Africa.
Viene taciuta ogni voce di dissapori con il Generale Ismat, che non ha mai nascosto il proprio dissenso per "l'odiosa invasione dei fratelli musulmani nelle terre di Libia e Sudan", bollandole come "false informazioni pregne di malizia" e affermando che sono state prese decisioni importanti per il giovamento della pace e della sicurezza sui confini, considerata anche la terribile situazione del Darfur, e di conseguenza tutti potranno vedere i grandi benefici che tutta l'area si appresta a riceverne.
Di sicuro c'è che il Ciad nell'ultimo anno ha fatto sentire la propria voce nella zona accrescendo il prestigio a livello internazionale - o almeno, africano - che merita, sapendo cogliere bene il momento giusto per fare le proprie mosse.
Per il futuro il Generale Bashour parla di forti miglioramenti di condizioni di vita e per l'economia del paese e ringrazia chi vorrà accompagnarlo in questo viaggio, coglie inoltre l'occasione per informare il paese che le truppe di pace dell'Unione Africana hanno deciso di affiancarsi a quelle Ciadiane per salvare il Darfur dalla rovina.
Sembrano tuttavia poche le rassicurazioni per la pace interna, con un Generale Ismat sempre più infastidito e sul piede di guerra per l'aggressione alle terre islamiche e per la mancata applicazione della Sharia - come da sue indicazioni - l'anno passato: l'approccio laico alla politica di Bashour non sembra trovare il favore del collega con le amicizie più pericolose mentre il Generale Hilal, rappresentante della corrente più pacata della giunta militare, pare soddisfatto della situazione potenzialmente prospera del paese, anche se messo in ombra dal ben più potente e carismatico Bashour.
Alla fine della manifestazione c'è una distribuzione gratuita di vettovaglie e la giornata si conclude con un nutrito numero di feriti, e due morti.
Dall'insediamento della giunta militare nel 2013 lo stato ha aumentato di molto la sua potenzialità, lo "slancio ciadiano verso la vittoria" decantato dal Generale, in particolare viene ricordata la affiatata partnership con l'UDRA, l'ingresso nell'UPAO che porterà nell'anno in corso ad un miglioramento esponenziale delle infrastrutture del Paese, la difficile decisione di generare debito per investire sul paese - decisione che sta pagando bene - a tal proposito viene citato il +365% dei proventi della TAMOIL Chad, "una grandiosa prova di forza con il quale il paese risorgerà contando sulla propria gente e sulla propria terra".
Con questi nuovi fondi il paese può finalmente rilanciare temi molto a cuore del Generale e del popolo quali la sanità, l'istruzione e la riorganizzazione delle Forze Armate: a tal proposito coglie l'occasione per ringraziare quanti hanno mostrato il proprio valore nell'operazione militare che punta a liberare pacificamente i fratelli Tebu integrandoli nella madrepatria del Ciad dopo l'importante referendum che avrà luogo dopo la ratifica del trattato di pace con la Libia - nazione che ha dimostrato grande saggezza in tempi difficili e che ora sta mostrando sincere intenzioni di riappacificarsi con l'Africa.
Viene taciuta ogni voce di dissapori con il Generale Ismat, che non ha mai nascosto il proprio dissenso per "l'odiosa invasione dei fratelli musulmani nelle terre di Libia e Sudan", bollandole come "false informazioni pregne di malizia" e affermando che sono state prese decisioni importanti per il giovamento della pace e della sicurezza sui confini, considerata anche la terribile situazione del Darfur, e di conseguenza tutti potranno vedere i grandi benefici che tutta l'area si appresta a riceverne.
Di sicuro c'è che il Ciad nell'ultimo anno ha fatto sentire la propria voce nella zona accrescendo il prestigio a livello internazionale - o almeno, africano - che merita, sapendo cogliere bene il momento giusto per fare le proprie mosse.
Per il futuro il Generale Bashour parla di forti miglioramenti di condizioni di vita e per l'economia del paese e ringrazia chi vorrà accompagnarlo in questo viaggio, coglie inoltre l'occasione per informare il paese che le truppe di pace dell'Unione Africana hanno deciso di affiancarsi a quelle Ciadiane per salvare il Darfur dalla rovina.
Sembrano tuttavia poche le rassicurazioni per la pace interna, con un Generale Ismat sempre più infastidito e sul piede di guerra per l'aggressione alle terre islamiche e per la mancata applicazione della Sharia - come da sue indicazioni - l'anno passato: l'approccio laico alla politica di Bashour non sembra trovare il favore del collega con le amicizie più pericolose mentre il Generale Hilal, rappresentante della corrente più pacata della giunta militare, pare soddisfatto della situazione potenzialmente prospera del paese, anche se messo in ombra dal ben più potente e carismatico Bashour.
Alla fine della manifestazione c'è una distribuzione gratuita di vettovaglie e la giornata si conclude con un nutrito numero di feriti, e due morti.