GDR [Sacro Impero di Britannia] Divisioni in famiglia

Dyolance

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Cristopher Li Britannia girovagava apparentemente senza metà all'interno del Castello di Taraska, in cerca di poche persone. Di lì a qualche giorno avrebbe fatto la sua mossa e necessitava del supporto di chi, a suo parere, poteva garantire non solo la sua incolumità ma anche una felice transizione verso i tempi bui che sicuramente sarebbero calati sull'Impero.

Così girava, girava e girava ancora, sperando di incontrare prima o poi Albrecht e Odisseus, sperando intanto che il suo discorso fosse abbastanza convincente per portarli dalla propria parte.

( @Silen )
 

Silen

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Infine in una delle sale del castello, il fratello minore dell'imepratore Lelouch trovò chi cercava, il cugino Albrecht vi Britannia, principe dis angue e all'occasione ambasciatore del Sacro Impero nei rapporti con i turbolenti vicini. Albrecht era un uomo azzimato, il viso incorniciato da una barbetta bionda molto curata, più anziano di alcuni anni rispetto al suo imperiale cugino e quindi dsicretamente più anziano di Cristopher. Anche il suo aspetto era imepccabile, vestito com'era in un abito elegante di seca tinta coi colori della bandiera britannica oltre ad una fusciacca carminia e maniche a sbuffo. In effettie ra facile scambiare Albrecht per un damerino ed ignorarne l'intelligenza, a proprio rischio e pericolo.
All'ingresso di Cristopher, Albrecht si alzò in pedi e gli venne incontro salutandolo cordialmente "Mon chèr cousin! Non sapevo fossi tornato a corte Chris...non dopo il tuo ultimo litigio con Marianne. Alcuni nobili già pensavano che fossi tornato nelle tue tenute a far comunella con un branco di nobili sediziosi" le parole erano dette in tono scherzoso ma qualcosa negli occhi di Albrecht sembrava chiedere all'altros e era veramente così.
 

Dyolance

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Scivolò finalmente nella stanza dove si trovava il suo bersaglio, bloccandosi solo per un attimo dopo averlo incrociato per poi riprendere la camminata con rinnovato vigore. Come sempre il cugino si mostrava machiavellico, apparentemente un nobile come troppi ce n'erano a Britannia ma in realtà indubbiamente il politico più abile che calcava i preziosi tappeti del palazzo reale. Subdolo quindi, come un vero diplomatico, capace a tendere amichevolmente la mano destra al suo interlocutore mentre nasconde nella sinistra il pugnale del tradimento, dell'accordo segreto e del doppio gioco. Non sapeva come poterlo prendere, da che verso cominciare ad imbastire il suo discorso: se fosse stato troppo brusco l'avrebbe potuto spaventare, se fosse stato troppo lasco non avrebbe saputo convincerlo, se si fosse dimostrato troppo ingenuo o intelligente lo avrebbe solamente annoiato; ed ognuno di questi risultati inconcludenti nascondevano per giunta l'incombente minaccia di una sua effettiva scelta di casacca, prendendo i colori però di quella fazione che Cristopher stava così appassionatamente combattendo.

« Ah, Albrecht, sai bene che non potrei mai abbandonarvi: la vita di Palazzo mi appassiona troppo; e poi, a Shayla chi ci pensa? » fece, mostrando il suo migliore sorriso sornione. Fece poi un segno al cugino con la mano, indicando la porta da cui non era entrato lui e da cui si poteva continuare verso altre stanze del castello, tutte posizionate nei classici e interminabili corridoi delle pompose ville britanniche. « Vuoi unirti a me per qualche passo? Mi farebbe piacere la tua compagnia, è dall'inizio di questi tempi spiacevoli che non parliamo. »
Se il cugino avesse rifiutato si sarebbe limitato a sedersi buono su di una poltrona; se avesse accettato invece avrebbe preso una camminata lenta ma cadenzata, una marcetta solenne quasi, rimembranza dell'educazione militare che suo padre gli aveva tentato di inculcare prima di deviare verso altri orizzonti.
« Dimmi, caro cugino, come consideri stia andando la Guerra? » fece, rimanendo coerente con la sua iniziale strategia di tastare il terreno prima di attaccare.
 

Silen

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Albrecht sorrise al cugino con l'aria di chi ha appena sorpreso l'altro a fare un passo falso e stia segnando un punto a suo favore su una invisibile tabella "Andiamo, Chris, lo sai meglio di me chi penserà a Shayla. Marianne, ovviamente." l'uomo fece una pausa, fingendo di riflettere "Una passeggiata? Ma certo, perchè no. Ti confesserò che mi stavo annoiando...la corte britannica è così terribilmente scontata. Di ogni cortigiano si possono distinguere le rotelle mentre girano clicchettando nel cranio nello sforzo di capire quale partito sia il più forte, a chi affiliarsi, dove risiede il maggiore vantaggio. Poi ecco che succede qualcosa, magari un piccolo, insignificante soffio di vento e magia! Le rotelle clicchettano ancor più veloce, le posizioni mutano, i ruoli cambiano...fino al prossimo soffio di vento, al prossimo giro di rotella. Uno vorrebbe trovarsi di fronte un traditore onesto, una volta tanto" l'uomo rise allegramente divertito dalla propria battuta mentre Christopher alzava silenziosamente gli occhi al cielo. Un traditore oensto...si, proprio.
"Ma tu mi chiedi della guerra" riprese Albrecht mentre i due passeggiavano "Bene per Britannia, direi. I nostri soldati hanno salvato la città di Eskilos da una torma di demoni usciti da chissà dove, per poi coprirsi di gloria sul campo insanguinato di Loki. Le perdite sono state gravi, sembra...ma il fronte ha retto. E come credo tu sappia, ogni anno che passa significa migliaia di soldati schiavarazza di rinforzo. Le arpie non sembrano tenere conto di piccolezze come costi e limiti nella coscrizione..." Albrecht si strinse nelle spalle "A nord sembra che Sylvania sia intervenuta contro Minnonar; un altro bagno di sangue e una grave sconfitta per gli eldar mi dicono. Sarà contenta la sposa di tuo fratello Lelouch, la sorellina del duca Von Carstein. Hai sentito che sembra abbia alsciato il comando della battaglia nientemeno che alla moglie?...come farà a vivere con quella virago di Rayla la Nera, mi chiedo. Mah, il mondo è davvero strano..."
 

Dyolance

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Rimase in silenzio Cristopher agli apparentemente neutrali commenti del cugino. Poi attaccò.
« Quasi seimila anime... Cinquemilaottocento britannici sacrificati sull'altare della Patria per poter mantenere sano il giogo con un paese di mostri; e prima che tu possa aggiungere qualcosa, no, non me ne frega niente del giudizio che Shayla potrebbe avere delle mie parole. Questa guerra rischia seriamente di prendere una piega sbagliata e prima che questa tragedia giunga al termine verranno sacrificate molte altre vite di nostri compatrioti.
Nel male, Loki ci sta dando la possibilità di fare qualcosa di grande per il nostro paese, qualcosa che riesca a cambiare il corso dell'attuale storia e salvarci da un destino schiavo, un destino da sottomessi.
»

Fermò il suo camminare Cristopher, ponendosi davanti al cugino. Si trovavano in un salone illuminato da un oceano di luce che dalle finestre filtrava fino a far brillare gli affreschi e gli ori di cui era ricoperto il palazzo reale.
« Cugino Albrecht, non negherò che invidio il tuo equilibrismo politico, ma tenere un piede in due scarpe non è più roba di questi tempi. Devo sapere se ti troverò con me quando farò la mia mossa... O se sarai dall'altra parte della barricata. »
 

Silen

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"Indubbiamente Shayla risponderebbe che del tuo giudizio a lei importa meno di nulla." rispose Albrecht senza scomporsi "Cosa pensi di poter risolvere con uno sterile muro contro muro, cugino? Lo zio Clovis la pensava diversamente. Ci sono accordi vecchi di oltre una decade, trattati commerciali, interessi ben consolidati che tu cancelleresti con un tratto di penna senza pensarci un momento." il diplomatico sospirò "Certe volte non so chi mi spaventa di più fra te e Marianne. Se fosse per voi, sareste già l'uno alla gola dell'altra alla faccia dell'amore fraterno...e al diavolo tutto ilr esto, Britannia compresa."
 

Dyolance

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« È qui che ti sbagli, cugino. Io amo mia sorella, la amo con tutto me stesso e non ho pensato nemmeno per un istante di far del male alla mia famiglia pur di vincere questa lotta, nemmeno nei giorni per me più difficili. Il solo pensiero mi da' il voltastomaco » disse, sentendo veramente queste parole « Con mia sorella non parlo da settimane non per mia scelta ed è naturale che lei veda in me un nemico. Ma puoi star certo cugino che se le verrà torto anche un solo capello da chicchessia il primo ad imbracciare un'arma per andare a farsi vendetta sarò proprio io. Non sarò di certo io a disperdere l'eredità di mio padre. »

Poi ci pensò su, guardando per terra con aria leggermente sconsolata.
« Eppure, al di là di moralismi e scelte, la situazione è ben altra. È per questo che mi serve il tuo sostegno, cugino, per rendere questa fase di transizione il più possibile indolore e sicura, per Britannia e per Marianne. »
Gli venne in mente una buona metafora per far capire il suo pensiero al cugino e sul suo viso si accese l'idea che subito propose al parente.
« Ascolta, per anni Britannia ha viaggiato a gran velocità sui venti del Sud e non nego che ne abbiamo giovato ed abbondantemente anche. Ma ora quel vento sta per diventare una bufera e le nostre vele non saranno capaci di contenere la sua furia: se le Arpie dovessero prevalere in questo conflitto sarebbero inarrestabili e niente impedirebbe loro di avanzare altre richieste ad uno stato che ha una buona dose di economia incentrata su commerci con loro. Da un giorno all'altro ci potremmo trovare con molto più che qualche arpia nelle nostre terre ed un plotone "per la comune difesa". Altro che Reggente Imperiale di 'sto cazzo. »

Si avvicinò ora lentamente, guardandosi fugacemente attorno per essere sicuro che non ci fosse nessuno attorno per ascoltare la loro conversazione.
« Le Arpie non sono l'unico grande potentato in questo mondo. Abbiamo già ottimi rapporti Sylvania, Ducato che è evidente abbia scelto di rimanere neutrale nonostante gli accordi presi con l'Impero Meridionale, sfruttiamoli: aiutami ad aprire nuove rotte con il Duca e con gli altri stati a noi vicini, così che quando verrà la tempesta noi saremo pronti a sopravviverle. Il mio obiettivo è far camminare Britannia sulle sue sole gambe, non l'avere ragione su di una questione di principio con mia sorella.
Sei un uomo intelligente Albrecht e se dovessimo aprirci a rapporti con altri stati ci servirà la tua abilità diplomatica per non cadere negli stessi errori che chi ci ha preceduto ha fatto in passato. Il nostro è un paese prospero e così deve rimanere; ma so che entrambi desideriamo oltre che la prosperità la libertà e l'indipendenza, che sia dalle Arpie o da qualsiasi altro impero con cui dovessimo intrattenere rapporti o che dovesse sbucare un domani.
»
 

Silen

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"Residente, cugino. Il suo titolo è Residente Imperiale" corresse Albrecht con l'attenzione ai titoli tipico di un ambasciatore che era anche un nobile "e faresti bene a non sottovalutare quell'arpia. E' una sorella-vera di Silene ed è intelligente e astuta...qualunque cosa significhi il titolo che porta" il nobile si permise un sorrisetto.
"Io sono prima di tutto un uomo di Britannia, e personalmente posso anche non essere entusiasta di questa guerra. Soltanto Silene ed il suo Impero possono guadagnare qualcosa dal soggiogare l'intero sud" riprese Albrecht "Eppure...davvero riponi tante speranze nel duca Konrad? Quell'uomo un giorno è guerrafondaio, un giorno pacifista e il giorno dopo neutrale. E sempre, sempre fa solo ed esclusivamente i suoi interessi, come Minnonar ha appena scoperto a sue spese. Mi chiedi un parere sincero, cugino...eccolo: tuo padre non avrebbe dovuto accettare il matrimonio fra Lelouch e la duchessina von Carstein..ma tant'è. "
"Sai qual'è il mio più grande timore Chris?" disse ancora Albrecht dopo qualche secondo "vedere Britannia spaccata in due da una guerra civile, tu da una parte, Marianne dall'altra. Troppo occupati a sostenere le vostre rispettive ambizioni per capire che siete diventati due marionette in mano alle grandi potenze. "
 

Dyolance

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« Ambizioni? Di quali ambizioni mi stai accusando, cugino? Desiderare ciò che è meglio per il mio popolo? Be', allora penso di essere l'uomo più ambizioso mai esistito su Ea, che il Padre mi fulmini ora! » disse, leggermente stizzito. Aveva scoperto le sue carte eppure aveva come la sensazione di avere davanti a sé un muro troppo impuntato sulle sue paure e sulle sue incertezze. Oppure amava semplicemente rimanere nel mezzo, non guardando nessuna delle due parti della barricata.
Una terra di nessuno tra due muri, terra di conquista per entrambi eppure ostinata a rimanere vergine.
« Karstein è un nome, potrei dirti la Contea, i Goblin, i Tempesta, persino lo stramaledetto Formicaio, mi diresti di tutti la stessa cosa: cercano tutti il proprio tornaconto; ed è vero, non lo nego. Ma le Arpie quest'arte l'hanno inventata, anzi c'hanno tirato su un Impero basandosi su di una Strategia dell'Egoismo, dove loro venivano prima di tutto; è addirittura insito nella loro razza. Comunque, a volte l'interesse di più nazioni viaggia verso una sola direzione e tutta Ea trarrebbe giovamento dall'estinzione di questa virulenta pustola nel Sud.
Siamo d'accordo su di alcune cose: che gli unici di cui possiamo fidarci in questo momento siamo noi, i Britannici, e che la nostra famiglia è l'intera Britannia e se noi siamo divisi anche la nazione lo è. È perché condivido la tua paura che sono qui oggi a parlarti: per evitare che si arrivi allo scenario che tu hai immaginato. Poi, certamente non mi metterei ad armeggiare in tutto questo marasma se il miglior risultato possibile sarebbe passare dalla sfera delle Arpie a quella di un Sylvania o di che so io. Se lo sto facendo è perché possiamo tornare prosperi, possiamo tornare grandi; grandi e indipendenti.
»

« Non ti sto chiedendo di prendere una spada e unirti ad un esercito per me, così come non ti sto chiedendo di uccidere mia sorella, cosa che ripeto non farei né chiederei mai. Ti sto chiedendo di consigliarmi se si dovesse presentare l'opportunità di incontrare altri paesi interessati a sostenere la causa. Non è più tempo di rimanere neutri e farsi trasportare dalla corrente, cugino: purtroppo è giunto il tempo delle scelte e sta a noi coglierle o no. »
 

Silen

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Albrecht scosse il capo "E cosa metteresti al posto dell'Impero delle Arpie? Il Regno della Tempesta? O gli Hobbit?" il diplomatico si permise una risatina "Sarebbe bello vedere i mezzuomini espandersi tanto da diventare il più grande potentato di Ea. La maggior preoccupazione sarebbe relativa alle ricette di manicaretti e dolciumi." l'ambasciatore fece qualche altro passo prima di continaure "Vedi Chris l'arte della diplomazia stà nel pensare alle conseguenze prima di fare qualsiasi mossa. Ora, se lasciassimo fare a Marianne probabilmente entro una decina di anni Britannia sarebbe una delle province dell'Impero meridionale. Se lasciassimo fare a te, il Regno della Tempesta o uno degli altri si impadronirebbe di buona parte dei territori imperiali...e noi saremmo nella stessa situazione di prima, forse persino peggio di prima. Capisci il mio dilemma."
 

Dyolance

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« Quale idea ti sei fatto allora tu, Albrecht? Dove sta secondo te il maggior bene per Britannia? Quali mosse dobbiamo eseguire per ottenere il maggiore vantaggio possibile? Parliamone, magari sono io cieco che non riesco a vedere un'opzione palese ed anche migliore di quella a cui mi sto appellando io ora.
Una cosa è certa: senza un supporto esterno, per quanto minimo, non possiamo liberarci dal giogo dell'Impero Meridionale. Purtroppo non ne abbiamo le forze, né militari né soprattutto economiche.
»
 

Silen

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Albrecht esibì un sorrisetto tirato "Touchè. La situazione la conosci bene, cugino. Chiudere la Strada Reale, le rotte commerciali, le rotte delle risorse...sarebbe un disastro completo. Non solo il tesoro reale subirebbe perdite spaventose ma praticamente tutti i mercanti da Doravos ad Al-Aghran si metterebbero a sbraitare chiedendo le nsotre teste. Non parliamo nemmeno di una opzione militare, la nsotra inferiorità è evidente. D'altro canto la situazione attuale ci dà un certo...potere contrattuale, non credi? Le Arpie hanno altro da preoccuparsi al momento. "
 

Dyolance

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« L'opzione mi è chiara da tempo, ma avanzare richieste nella mia condizione è difficile. Cosa pensi che potremmo ottenere da quelle bastarde con le ali se l'intera corte si muovesse? »
 

Silen

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"Una revisione degli accordi, come minimo. Annullare tanto per cominciare l'accordo che ci obbliga ad ospitare delle loro forze. Poi specificare le condizioni dell'alleanza in un senso più equilibrato chiedendo di poter influire sullo scoppio di una guerra, rivendicando magari il diritto di mediazione. Chiedere un compenso per la popolazione di arpie che si è stanziata nel regno...al momento è come se fossero parte di un altro mondo, sono presenti ma non portano nulla se non il denaro che spendono presso i mercanti...che guardacaso non hanno niente da obiettare avidi come sono...ma allo stato di Britannia non viene nulla dalla loro presenza che anzi è di ostacolo. E queste sono le prime cose che mi vengono in mente" Albrecht si infervorò: era evidente che questa idea la aveva maturata da tempo ed ora nell'esporla il diplomatico tradiva il proprio entusiasmo "Potremmo persino ottenere i buoni uffici di Marianne...oh tua sorella non è una stupida, sa dove sono i suoi interessi: potremmo perfino affidarle il compito di presentare l'ambasciata di Britannia a Kyrne Lamiya....oh sono sicuro che il rpestigio e il potere che gliene deriverebbero renderebbe la cosa irresistibile...e certo Lelouch non avrebbe niente da obiettare. Tuo fratello è un brav'uomo ma la politica non è precisamente il suo forte."
 

Dyolance

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Vide finalmente la scintilla, quella che aspettava da tempo di trovare negli occhi di cugino. Era lì, aveva l'occasione. Doveva soltanto coglierla.
« Mi sembra già un ottimo punto di partenza, sia per allentare il giogo del Sud sia per riappacificare i rapporti all'interno della nostra famiglia.
Tuttavia, non penso che se la proposta venisse da me Marianne accetterebbe; e non sono nemmeno così sicuro che Silene, in tutta la sua bontà d'animo e magnanimità, sia disposta ad accettare che accordi del genere durino in eterno. Una volta finita la guerra cosa le impedisce di imporre nuovamente le condizioni attuali una volta restaurate le force necessarie?
Come suggerisci di agire con questa prospettiva?
»
 

Silen

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Albrecht sorrise: era nel suo campo e si vedeva "Se sei d'accordo con me, Chris, penserò io a Marianne. Vedrai, magari ci vorrà un pò ma riuscirò a convincerla. Magari le dirò persino che non sei favorevole a questa idea perchè le darebbe più prestigio e importanza. Silene invece...beh è un'altra faccenda" l'entusiasmo del diplomatico si affievolì visibilmente "Quell'arpia è dura e astuta. Si, puoi scommetterci che cercherebbe di riguadagnare il terreno perduto, a suo tempo. Mmmmmh, credo di capire cosa intendi, cugino. Bisogna rafforzare la nsotra posizione in modo che lei veda che non sarebbe conveniente cercare di imporre nuovamente quelle condizioni, vero?"
 

Dyolance

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Sorrise. Stavano iniziando ad intendersi in maniera più intima.
« Precisamente, Albrecht. Noi avanzeremmo richieste solo perché loro sono attualmente più deboli; ma una volta sparita quella debolezza tutto tornerebbe alla normalità e se non riuscissimo ad adattarci o prepararci tutto tramuterebbe in vano. Il punto è come fare? Alleanze con altri paesi? Espandere i commerci? Investire maggiormente in tecnologie? Espellere tutte le troie pennute da Idara ad Al-Aghran? Non so, dimmi tu. »
 

Silen

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"Hais empre voglia di scherzare tu" sospirò l'uomo con disapprovazione "ma trovare altre alleanza ed espandere i commerci sono certamente proposte ragionevoli e sensate da questo punto di vista. Ma dovremo stare molto attenti, Chris, MOLTO attenti. Come ho detto, allearci con altri potentati che intendono usarci come pedine NON è una idea saggia." Albrecht riflettè per qualche istante "I goblin in passato sono stati nostri amici fidati...finchè il loro capo non ha tirato le cuia sprofondando il paese nel caos. Ora però ho sentito che un nuovo goblin è salito al potere...potrebbe valere la pena riallacciare i vecchi rapporti."
 

Dyolance

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Cristopher esibì una smorfia di convinzione, come se si fosse convinto della bontà dell'idea.
« Sta bene. »
Con rinnovato vigore poi si mise a fianco del cugino e dopo avergli dato una sonora pacca tra le scapole fece scivolare lo stesso braccio dietro al suo collo, andandolo a cingere in un modo amichevole. Aveva un sorriso che andava da una parte all'altra del volto e la sua voce non era più piegata dai bei modi e dall'etichetta. Era semplicemente Cristopher.
« Cugino! Lo sapevo che insieme avremmo tirato fuori grandi cose! »

(si può chiudere per me
il verdetto quale sarebbe? Albrecht come si schiera quindi?)
 

Silen

Get a life
(Si, mi sembra un buon role. Il verdetto è che Albrecht si schiera dalla tua parte, a condizione però che segui i suoi consigli)
 
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