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Come primo atto diplomatico la RSK chiede formalmente al governo Udunàic di cessare immediatamente di trattare i profughi provenienti da Kobaia come appestati o pericolosi sovversivi. La RSK si trova inoltre in totale accordo con il Movimento Socialista Udunàic e sostiene che il governo Udunàic in carica stia prendendo una piega pericolosa per la pace ad Udùn. La rivoluzione kobaiana dovrebbe insegnare ai potenti di Udùn che la volontà popolare non può e non deve essere soffocata con la forza.
Il governo Udunàic è oltraggiato da queste farneticazioni da parte di un'accozzaglia di sovversivi che ha preso illegalmente il potere con la forza. L'ingerenza dei cosiddetti socialisti è considerata una violazione della sovranità Udunàic e sarà trattata con durezza. La Repubblica Udunàic annuncia l'immediata chiusura dei confini con Kobaia e il divieto d'ingresso per qualsiasi kobaiano, sia esso un normale viaggiatore o un profugo.
Annuncia inoltre che ulteriori navi cariche di profughi saranno rispedite a Kobaia dopo aver prestato gli eventuali primi soccorsi necessari.
Qualsiasi ulteriore atto dell'illegale RSK che implichi un'ingerenza negli affari Udunàic sarà considerato alla stregua di un atto di guerra.
