Diplomazia [Rosa - Ierocrazia] L'ultimo Bastione prima del Nulla

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Come promesso l'anno precedente da Celebrian, l'ospitalità ricevuta in quel di Vatis sarebbe stata ricambiata sotto forma di un invito formale per Radwise a fare un piccolo tour della Rosa Purpurea. Nella missiva d'invito, invero, non c'era scritto poi molto se non un caloroso e necessario bisogno di ricambiare la cortesia, tanto che in apparenza pareva quasi che si trattasse di qualcosa d'amichevole, più che di istituzionale. Trattandosi di Celebrian, comunque, e conoscendo bene quanto poco avesse a cuore i formalismi, non c'era da meravigliarsi che trattasse questioni di stato alla stregua di un simpatico siparietto tra amici. L'incontro, che dava un'ampia finestra dalla primavera all'inizio dell'autunno, non specificava nemmeno i dettagli di quando il buon Radwise avrebbe dovuto presentarsi. Era tutto rimesso a lui e alla sua gente, dopotutto al nord le cose andavano molto, molto lentamente, e aspettare una o due stagioni per una drow non avrebbe fatto alcuna differenza.

@Adamantio let's go
 

Adamantio

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Il viaggio verso il Nord fu, come preventivato, ricco di contrattempi.
Scusatemi, sono stato away per circa una settimanella °.° fisicamente lontano da qualsiasi terminale fisso connesso ad internet, una tragedia, credetemi:gha:

..E non per colpa del Dawi-Drakkal che, invero si dimostrò estremamente accogliente, quanto per questioni squisitamente logistiche da imputare alla Ierocrazia Vatis. Fortuna che non aveva "tempistiche" massime, definite da protocollo, una vera... fortuna.
Quando Radwise giunse in vista delle acque gelide del Ishtar Darya, sorrise. Mai nessun Halfling proveniente dalla Ierocraiza era mai arrivato a quelle latitudini e sebbene fosse oramai estate inoltrata, i primi tentennamenti gelidi iniziavano ad affacciarsi all'orizzonte sotto forma di saltuarie sferzate di vento gelido soprattutto nelle ore che precedevano l'alba.
La città di Minardil, quasi a cavallo del fiume fu una vista lieta e la sua esigua scorta con le armi praticamente inutilizzate per l'intero viaggio lo precedette di alcune centinaia di metri come era, oramai solita fare in prossimità delle varie città che come germogli iniziavano a sorgere al sud come al nord del continente.

Alle porte della città, si fermò rendendo palese la sua identità cosi come il piccolo sigillo che raffigurava i simboli del Vatis.
Concesse alle guardie la lettera che valeva, probabilmente come salvacondotto ed attese senza fretta che la sua identità venisse riconosciuta ed i vari ordini venissero diramati dalla guardia fin verso i centri del potere dell'Ordine.
 

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Atteso, anche se per data incerta, Radwise fu immediatamente accolto nella cittadina. Le strade di Minardil erano trafficate da mercanti e artigiani, ma soprattutto piene di impalcature e cantieri, segno che l'aumento della popolazione locale aveva dato i frutti per ampliare e irrobustire le difese di quel piccolo ponte di civiltà tra l'oscuro nord ed il resto di Ea. Il governo locale era costituito da un piccolo palazzotto che, oltre a qualche camera padronale, ospitava anche gli uffici amministrativi e una piccolissima biblioteca: dopo aver offerto un piccolo rinfresco al delegato e alla sua scorta, fu indicata all'Halfling una delle camere in cui avrebbe potuto soggiornare per la notte, riposando. L'indomani sarebbe arrivata una carrozza per portarlo fino a Galvorn, ove era atteso.

[ ... ]

Dire che il paesaggio fosse spettrale, a dispetto della bella stagione, sarebbe stato un eufemismo.
Già a tre ore di distanza la grossa torre nera, scura come l'ossidiana, era ben visibile, stagliandosi in cielo come una grossa ombra proiettata da una lama invisibile. L'assenza di rilievi, poi, falsava a tal punto le distanze da rendere impossibile capire quanto, effettivamente, fossero vaste le pianure che si aprivano oltre l'Ishtar Darya. La carrozza mandata per Radwise, con una scorta modesta, percorse le distanze in poco tempo, un paio di giorni grossomodo, e all'alba del terzo giorno in cui era arrivato nelle terre dell'Ordine, l'inviato varcava le mura di Galvorn dirigendosi proprio alla torre nera. Una città fatta di acute guglie, tetti d'ardesia e forme spigolose lo accolse al suo passaggio, mentre giardini e statue che parevano sfidare il grigiore della terra coi loro colori sgargianti accompagnavano ogni occhiata, ogni sguardo. Una città di contraddizioni, forse, o più semplicemente di sincretismo religioso e culturale che lasciava, nei retaggi vetusti di architetture dall'aria maligna, una traccia ben visibile.

Quando infine la carrozza si fermò uno degli attendenti fece scendere Radwise e lo accompagnò all'interno della grossa struttura. Prima una sala, poi una seconda, un corridoio e infine una lunghissima rampa di scale che scendeva verso il basso, nell'oscurità rischiarata da lanterne e fiaccole. Laggiù, dietro una grande porta di legno rosso, l'aspettava Celebrian nel suo studiolo. L'arredamento spartano, corollato da una penombra che sembrava aleggiare un poco ovunque nei sotterranei di quel luogo, davano a Celebrian l'aspetto di un fantasma intento a leggere, smunto e pallido, un grande libro poggiato sulla sua scrivania. Quando vide Radwise il volto le si illuminò con un sorriso, e a conti fatti questo mutò la sua espressione in qualcosa di inquietante. Sorriso e Drow nella stessa frase, anche dopo trecento anni, continuavano ad avere un che di ossimorico.

«Radwise, spero abbiate fatto buon viaggio.» esordì, alzandosi dallo scranno e invitandolo a farsi avanti, prendendo posto in una delle due poltrone che fronteggiavano la scrivania. Poco distante un caminetto scoppiettante forniva luce e calore. «Buone nuove dal sud? Io ho sicuramente qualcosa da mostrarvi, ma prima gli ospiti: l'isolamento di queste terre ci rende assai curiosi di quel che avviene nel resto di Ea.»
 

Adamantio

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Il nord era un territorio ... "Violento".
..Difficilmente adatto alla vita, come intesa dagli Halfling del Vatis era una fredda fucina che cagava via, morti i deboli e forgiava solo chi si sarebbe, in un modo o nell'altro guadagnato la vita, li in quella parte dimenticata di terra gelida che era Ea.

Galvorn era altrettanto violenta e forse più letale e pericolosa del nord stesso. Quando la carrozza giunse nella città, gli occhi di Radwise non poterono fare a meno di osservare le guglie che spiccavano come "maledizioni" verso il cielo terso.. Erano come coltelli conficcati nella nuda terra con la punta affilata rivolta verso l'alto, pronti a trafiggere qualsiasi bestia il cielo, gravido di pioggia avesse partorito..
Il padre celeste era giunto fino a li? Una domanda che gli attraversò la testa come una spada e solo chi era dotato di un enorme, fede, poteva vedere i suoi segni. Lui non era fra quei fortunati.
Come poteva solo avere l'ardire di "biasimarli" se quelle persone non credevano alla propria fede?
La città rispecchiava in tutto e per tutto la mentalità Drow. Una mentalità ferrea, granitica di resistenza ad oltranza : essere ilprimo baluardo di civiltà, equivaleva anche ad essere i primi vivi ad essere sommersi e la gratitudine del Sud di colpo divenne una cosa vuota, insignificante per quanto sincera. Quando scese dalla carrozza, il dono che goliardicamente (?) stava recando, assunse un peso come se fosse un macigno. Non ci sarebbe stata fra quei due popoli, mai con suo grande rammarico una commistione di credi, religioni o semplici usanze, entrambi avrebbero mantenuto la loro identità, senza mischiarsi, come olio ed acqua, ma ebbe anche la sicurezza, viscerale che entrambi i popoli avevano a cuore la vita.
L'ordine si aggrappava a quella speranza che erano loro, viventi al confine fra il tutto ed il niente, addirittura ben più forte e più aggressivamente di quanto il Vatis avesse mai pensato fosse possibile.. Se era giusto consumarsi e morire per un ideale, ebbene, il Vatis avrebbe combattuto con onore per quel medesimo ideale che li spronava a resistere.
Ci pensò su ed ebbe qualcosa di molto simile ad una visione. Campi di carne di uomini, drow, halfling e troll che si espandevano a macchia d'olio sulle terre morte "oltre" il confine del mondo dei vivi, per irrorarle con il sangue degli eroi e reclamarle alla vita. ellamadonna

Radwise pallido in viso, ma perfettamente in grado di camminare, seguì la propria scorta nelle viscere della terra e mentre l'oscurità si faceva tetra, strinse con convinzione il dono, penetrò oltre l'uscio dello studio di Calebrian e ricambiò quel sorriso ossimorico, ma semplicemente "perfetto" per quel luogo. <E' un onore per me essere qui.> fece, asciutto ma sincero poi <.. Il concilio stà andando per le lunghe.. e quando un Halfling dice la parola "lunghe", fidati.. Ignoro in verità cosa si stiano dicendo, ma pare che abbiano parecchio da parlare. Ignoravo che tre stati avessero cosi tanto da dirsi..> poi si strinse nelle spalle <.. E' stata individuata un apoptosi che puntava a Sud, proprio nelle terre della Ierocrazia, era scortata da un nutrito manipolo di nostri uomini ma non sembrava avere intenzioni negative. Scommetto che la città sia stata porta in sicurezza e l'apoptosi sia stata tenuta all'esterno delle mura per parlamentare.. Non credo mica siano stati cosi pazzi da farla accedere dalla porta principale(:facepalm:)> fece un cenno, come a dire di non preoccuparsi e poi si avvicinò al Drow, porgendo il dono, era una bottiglia di buon vino di uva spina, direttamente dal Sud, decisamente più zuccherino e dolce di quello che si beveva li.. <.. Ne ho portate una decina di casse.. Era sgradevole presentarsi a mani vuote>.. era tutto molto colloquiale, i due avevano già avuto modo di conoscersi e di certo, entrambi rispecchiavano un approccio alle problematiche, più colloquiale ed un essere meno formale. <Abbiamo incontrato nelle nostre peregrinazioni, in una regione ad Ovest rispetto noi.. Tildeioc, una Kitsune.. Ci crederesti?.. Un entità antropomorfa, senziente con lunghe code che ci ha messo in guardia dall'arrivo di un altra Apoptosi.. Reputiamo che vi sia avversione fra loro e le apoptosi..> poi si strinse nelle spalle.. <.. Al sud siamo.. circondati, probabilmente percepiscono un potere distorsivo molto più forte li, rispetto ad altri settori di Ea e dobbiamo.. indagare..> sospirò.. < Se mi concedi una cartina, potrei far allargare le vostre conoscenze geografiche..>strizzò perfino l'occhio con un sorriso.. <Credo, infine che la mia nazione abbia trovato un.. manufatto. Inamovibile e pericoloso presumo.. Difficilmente riuscirò a dire di più.. I maghi affermano che sia uno specchio.. ma..> si strinse nelle spalle dispiaciuto.. <.. Cosa volevi farmi.. vedere?>
 

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Celebrian afferrò la bottiglia di vino rigirandosela tra le mani, curiosa. Poi, mentre Radwise parlava, aprì un cassetto e ne tirò fuori un paio di coppe in metallo, visibilmente messe lì dentro per occasioni come quella. «Ho sentito della Apoptosi da un paio di messi. Non ho idea di cosa vogliano, ma so per certo che entro un lustro, una decade se siamo fortunati, inizieremo a sentire fin troppo spesso parlare di loro.» versò un paio di bicchieri dopo aver aperto la bottiglia, senza troppa eleganza. «Per la Kitsune... ho letto qualcosa in merito. E questo ci porta al motivo del mio invito.»
Girò il grosso libro che stava leggendo, allungandolo verso l'Halfling. Era visibilmente nuovo, odorava perfino d'inchiostro, ed altro non era che una copia moderna degli scritti del Principe Kairos, il Liber Daemonum.

«Alcuni dei nostri hanno trovato una prigione di epoca sauriana nelle pianure. Dentro c'erano alcuni volumi interessanti tra cui questo e la storia di Ea prima della catastrofe. Quello non è ancora stato copiato del tutto, però, abbiamo preferito dare priorità a questo.» indicò con l'indice il liber. «Per ovvi motivi. Portalo alla tua gente, sicuramente ci sono informazioni importanti e utili.» commentò, afferrando la coppa di vino e portandosela al naso. Lo adorò per qualche secondo e, sorridendo, ci si umettò le labbra. «Il fatto che non odori di mandorle è segno della nostra amicizia.» scherzò, lasciandosi andare ad una risatina che tutto aveva fuorché del normale.

«Ah e...» si distese meglio sulla sua poltrona, rilassandosi. «Credo che una delle nostre esploratrici abbia una nuova spasimante Efreeti. Non che cambi molto, ma è affascinante vedere il desiderio che hanno i demoni di fotterci. In più modi.» bevve un sorso di quel prelibato e zuccherino vino del sud, beandosene. «Per quanto riguarda la cartina...» aprì un altro cassetto e tirò fuori la mappa più aggiornata che avevano, dimostrando come in effetti ad eccezione dei Dawi, del Vatis e di un accenno stentato a dove fosse il Clan dell'Artiglio, c'era ben poco di noto. «Eccola qui. Poi dimmi anche dello specchio, sono curiosa.»
 

Adamantio

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Radwise si strinse nelle spalle, come era solito fare quando parlava con propri amici o con persone di cui iniziava a fidarsi.. <Cosa vogliono?.. Presto detto. Debellare la magia su tutta Ea. Il loro approccio è cinico e, presumo, quando sarà il momento, vedremo quanto sarà spietato e letale. Chi si ribellerà sarà tacciato di collaborazionismo ed i collaboratori saranno.. terminati al pari di chi ha addosso il sigillo.> rigirò fra le mani il vino di una bella tonalità rubino <Saranno cazzi amari..> eh? ups.. scusate. L'ha detto? Probabilmente si a vedere l'espressione di Celebrian.. Scosse il capo, del resto mica doveva far colpo sulla drow.. <..Letto?>.. si fece subito attento e quando Celebrian gli concesse visione del libro, questo sulle prime restò stupito.. palesemente stupito. E nessuno, per la verità aveva mai visto Radwise stupito di qualcosa.. <.. Questo.. è.. una copia del Liber Daemonum del principe Kairos?> era ovvio, era una domanda retorica e Radwise di colpo si senti vagamente inadatto.. <.. Questo è un dono estremamente prezioso..> fece, sinceramente compiaciuto.. <..E io che sono venuto solo con qualche cassetta di vino..> e l'espressione successiva fu tutta un programma. Quando la drow insinuò il dubbio che il vino contenesse cianuro, Radwise rise cosi forte che perse per un attimo il controllo, fino alle lacrime <.. Oh no.. di grazia no!..> poi lo indicò come a fare un brindisi <.. Questo Celebrian è un ottimo vino di uva spina in purezza, i germogli che ci avete donato anni fà, durante il nostro primo incontro, innestato su di una vigna "a piede franco".> poi scosse il capo.. <.. E non si avvelena mai, qualcosa donato da una vigna " a piede franco"..> effettivamente l'alcool non era assolutamente un bene ancora di largo consumo al sud, eppure alcune "private" aziende, riuscivano a fare un briciolo di produzione un centinaio di bottiglie in totale l'anno.. <..> non che Celebrian avesse motivo di dubitarne, ma il sorso che fece Radwise era per tranquillizzarla. Il vino non era assolutamente avvelenato, ne quella bottiglia, ne la ventina di bottiglie che aveva portato in dono ed un pò per provarlo, un pò per tranquillizzarla, bevve il suo calice.. <.. Il dono è enormemente apprezzato Celebrian, e le informazioni che contiene questo libro verranno condivise con le vostre genti.. ho avuto modo di vedere, la vostra terra, è aspra e difficile, ma ciò che cresce qui è forte ed ha radici profonde che affrontano la prova più dura, quella della roccia : Come le piante, questa terra ha abitanti saldi ed onorevoli... Ed io, sono felice di considerarne una di loro, mia amica>.. Alzò il calice, brindando alla sua "mente", prima che alla sua bellezza.

Oh, per inciso, andiamoci piano con le parole, che dalla Friend-zone è un attimo a passare a "scopami-amico".. ed a queste latitudini è un attimo.. La tv non era stata ancora inventata ed i fratelli Lumiere erano anch'essi una chimera, la notte arriva presto ed il freddo tiene in casa.. cocktail perfetto per un esplosione demografica, ma questa.. beh.. è un altra storia bambini.

<Efreeti?> la guardò dubbioso <.. Scommetto una genie descritta nel libro..> poi si fece vagamente attento.. <.. I gusti, sono gusti, ma non credo sia saggio mischiare.. il sangue.. Oh beh.. fra abitanti di Ea certo.. ma fra nativi e non..> scosse il capo <.. Vi consiglio.. prudenza.. ecco, scalare verso l'alto la lista delle priorità di un Apoptosi per un tentativo fallito di coito interrotto sarebbe.. sgradevole. Per non dire che le Apoptosi non aspettano altro che deflorarci e sinceramente troverei.. rivoltante concedergli di allungare le loro mani su di un poppante, anche se.. diverso> poi scosse il capo, sedendosi sulla poltrona.. <.. Quantomeno a differenza delle Apoptosi, questo demone, sembra voler condivide il divertimento.. è da apprezzare; generalmente, quando ci fottono lo fanno da dietro e si divertono a quanto pare solo loro.. E'.. doloroso>.. Ah, beh, ma quant'è lontana la Ierocrazia?.. Li ai confini del mondo Radwise è cosi sboccato come se fosse in uno dei peggiori bar di Caracas.. Colpa del vino?.. Dell'amicizia o dell'aria che si respira? scosse il capo <.. Aggiornerò immediatamente la cartina e vi indicherò la posizione, con sicurezza di due Apoptosi..> fece con semplicità, poi annui <.. Lo specchio.. beh.. E' un costrutto. Si trova.. qui> indicò la regione di Naive <.. Una regione che ancora non riusciamo a controllare perfettamente.. E' mutata ed i nostri scienziati sono li a tentare di capirci qualcosa. Il costrutto è un enorme specchio o per meglio dire.. un portale di sola "andata" che muta in continuazione, come se l'orizzonte degli eventi fosse fuori fuoco.. Lo studio procede ma è.. difficile. Pare che la regione, risenta del suo effetto distorsivo. Alcuni passi avanti sono stati fatti, ma già almeno un uomo è scomparso in esso senza lasciar traccia, ne più farvi ritorno..> sospirò <.. Semplicemente una volta entrati si ... smette di esistere in questo piano e nessun contatto è mai stato stabilito con altri esseri>.. poi allargò le mani come a rassicurare.. < Fortunatamente.. Noi non cerchiamo contatti .. ovviamente. E' stato invece costruito un resistente muro che dista dallo specchio alcuni passi.. e l'intera zona è stata minata da bombe di mana sovraccarico.. La zona è interdetta a livello militare. Ogni intrusione viene considerata al pari di una minaccia esistenziale ed ognuno dei soldati è obbligato ad eseguire "l'estrema ratio". Essi, hanno il dovere e l'onere di far deflagrare il costrutto se questo costituisce una chiara minaccia o vi sia la possibilità che cada in mano ad altri..> poi sospirò come se dovesse ricordare qualcosa <.. Ad occuparsi dello specchio vi erano due fratelli.. Dopo anni, solo un allievo è stato trovato in vita.. Gilrais, si definiva un allievo dell' accademia di Val Nira.> tacque.. <Questo nome vi dice qualcosa?>
 
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Celebrian rise di gusto alle parole di Radwise. Quel piccolo mezz'uomo dalla sfrontata spigliatezza e dalla parlata popolare riusciva a non annoiarla, a dispetto dei pomposi attaché di palazzo. Il fatto poi che si fosse prodigato a dire e spiegare come mai il vino non fosse avvelenato lo trovò, a suo dire, di rara tenerezza. Per quanto una come lei potesse intendere la tenerezza, ovviamente.
«Il lato positivo è che l'esploratore in questione è una femmina, quindi dubito che possa nascere qualcosa. Anche se, onesta, non saprei definire se i demoni hanno un sesso o meno, nel dubbio prenderemo provvedimenti tempestivi, ecco. Non voglio un bersaglio con scritto "Apoptosi" sul groppone nei prossimi vent'anni.» arricciò il naso, poi continuò a bere. Lo faceva a sorsetti, quasi impercettibilmente, quasi avesse paura di finirlo troppo in fretta.

«Questo "specchio" sembra più un portale che altro. Effettivamente farlo brillare potrebbe essere pericoloso, non sappiamo come potrebbe reagire un qualcosa del genere ad una deflagrazione. Avete fatto bene ad interdirlo per adesso...» poi, al sentir nominare Val Nira, ebbe un sussulto. «Credo di aver sentito quel nome da mio nonno, anni e anni or sono. Era una vecchia cittadina costiera del Minnonar, una nazione di elfi scomparsa da tempo. Ma...» guardò la mappa, facendosi seria. «Naive non figurava nei domini elfici, ch'io sapessi, ma molto di quello che sappiamo è derivato da storie o poco più. Quando avremo finito di copiare la Storia Magna, forse, ne sapremo di più. In ogni caso i due che si occupavano dello specchio erano elfi, immagino. Gilrais è un nome pittosto elfico per le mie orecchie.» continuò, facendosi attenta, gli occhi fissi sulla mappa, nemmeno dovesse leggerci una qualche scritta invisibile all'occhio del Radwise.

«Se le cose stanno così, comunque, la situazione è peggiore di quanto credessi. Non solo tutto è appeso per una stringa sottile come un capello - intendo il nostro futuro - ma siamo anche circondati da nemici vecchi e nuovi, nonché da cose di cui a stento capiamo il verso. La ierocrazia come ha intenzione di procedere con le Apoptosi?»
 

Adamantio

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Si strinse nelle spalle, finendo il suo boccale di vino <Beh.. credo che tutto rientri nel divertimento> fece un gesto vago con la mano<non, scoprire se abbiano sesso o meno intendo..> poi si guardò le unghie criticamente.. <..Il divertimento è scoprire che, magari ne hanno due.. contemporaneamente.> assottigliò lo sguardo, magari con Celebrian poteva accadere che quel genere di parole fossero una specie di malizioso sprone.. Celebrian non sembrava essere del tutto sana, cosi come Radwise, tzè.. quando si fà lo stesso lavoro, fra colleghi ci si comprende e forse ci si supporta.. poi sospirò più serio..

<Portale, esatto, ma a quanto pare di sola andata per un luogo che non sappiamo ed ancora non ci spingiamo ad inviare esseri senzienti..> poi scosse il capo quasi a voler respingere un pensiero <.. In verità non sappiamo, neanche se sia o meno un luogo.. quanto più una ... "possibilità".> rabbrividi' <..Bisogna continuare a studiare, ma siamo a buon punto.. i tecnici inviati sono ad un punto di svolta..> tacque, si strinse nelle spalle <.. Almeno questo è quello che sono riuscito a capire, i tecnici alle volte sanno essere cosi "criptici" che quasi li invidio..> sbuffò, sincero <.. Gilrais è un appartenente alla razza elfica. Se comprendiamo qualcosa in più sul portale, potremmo sviluppare un approccio sistemico, probabilmente alle possibili lacerazioni del tessuto spazio-temporale o almeno, questa è la mia personale idea, o per megio dire.. speranza, ma non sono di certo il più indicato a parlare di questo> sospirò, poi si pentì di non aver ancora un sorso di vino nel calice, ma non chiese nulla.. <Il mondo stà cambiando più velocemente di quanto noi vorremmo.. e per essere al passo con il cambiamento, forse dovremmo riconsiderare la nostra politica nei confronti dei demoni..> mise le mani avanti <.. Iniziare a considerare nemici solo coloro che effettivamente si dichiarano, con le loro intenzioni od azioni, tali.. Non morti, uccisori.. mangiatori> sospirò <.. Se facciamo di tutta l'erba un fascio, non siamo poi cosi diversi dalle apoptosi..> disse pensoso <I miei sono pensieri in libertà e non rispecchiano del tutto la politica Vatis.. tu cosa ne pensi, Celebrian?>
 

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«Credo di avere una pozione, da qualche parte, per quel genere di giochino.» rispose, serissima, come se fosse del tutto convenzionale avere un intruglio magico capace di creare ermafroditi temporanei. Retaggio della metropoli oscura o meno che fosse, il discorso cadde comunque in un limbo di non detti e mezzi ammiccamenti, dato ch'era meglio non svegliare certi interessi sopiti in una drow ottantenne. Non che s'immaginasse Radwise a fare qualcosa di impuro, giammai, ma sicuramente s'immaginava lei a fare qualcosa d'impuro su Radwise.
Pensieri oscuri - a seconda dei punti di vista - come Kalassia.

«Non venire a dirlo a noi che il mondo cambia in fretta.» farfugliò, roteando gli occhi al cielo. «Siamo gente longeva. Molto, molto longeva, e le vecchi abitudini sono dure a morire. Solo il ricambio generazionale e la morte violenta hanno permesso alla nostra società di riformarsi in tempi... umani.» fece una piccolissima smorfia. «Mia sorella è venuta su meglio di me in tal senso. Isilwen è gentile, affabile e diplomatica. Quella puntina di sangue elfico che ha nelle vene, per lei, è diventato un tratto dominante.» era difficile capire se stesse scherzando o meno, l'espressione di Celebrian era a dir poco rigida, fissa in una maschera di vuoto, sebbene non fosse palesemente intenzionata ad apparire fredda e distaccata. Era la sua natura, non poteva celarla troppo.
«Noi non abbiamo mai avuto una politica di tolleranza zero se non con i Non Morti.» spiegò. «La nostra è una missione di pacificazione, non crediamo nella conversione forzata, nell'inculcare ideologie o quant'altro. Il libero arbitrio è parte fondante del nostro culto e della nostra stessa esistenza: non c'è fede senza abnegazione, non più più devoto di qualcuno che si converte di sua sponte. Per questo abbiamo una porta sempre aperta per quelle persone, demoni o meno, che s'apprestano ad abbracciare un modello di vita che non preveda lo sterminio dei viventi.» una risposta articolata ma sintetica, nello stile di Celebrian. «Quindi penso che saresti un ottimo cavaliere, se mai ti stancassi della vita nelle tue accoglienti e abbondanti colline.» rise. «Dovresti provare ad ammorbidire la tua gente, non possiamo comunque combattere su tre fronti assieme. Non morti, demoni e apoptosi sono troppo anche per le nostre forze combinate. Si tratta di mera strategia, dopotutto. Opportunismo, se vuoi essere pragmatico.»
 

Adamantio

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Sorrise, deliziosamente sorpreso, ma non continuò ulteriormente il discorso, si erano già corteggiati (?) a sufficienza per quella volta.
<.. Isilwen.. Chissà come se la stà cavando al concilio.. Tenet sà essere estremamente logorroica a volte..> ma che modi erano?.. Stava veramente parlando della voce del Padre celeste a quel modo?.. E poi, chiamare per nome, senza alcun titolo onorifico Isilwen, la sorella, come se fosse una ragazetta qualunque?.. Era una mossa saggia?.. Soprattutto sapendo che vi era ancora "da qualche parte" non meglio specificata quella pozioncina divertente? Il discorso, ringraziando il cielo si mosse su di un binario a lui congeniale e con un sorriso <.. Siamo in totale sintonia Celebrian e..> inarcò un sopracciglio <.. Ho appena ricevuto una proposta di lavoro?..> liquidò la cosa con un dolcissimo sorriso <.. Non che ce ne fosse bisogno.. mi avevi già convinto parlando della pozione, dopotutto> uh.. che stoccatina, poi più "seriamente" <.. Sono onorato, ma il mio compito al Sud non è ancora terminato.> poi sospirò <.. Quello che dici è vero. Purtroppo.. Siamo testardi e di buon cuore e preferiamo mettere in chiaro le cose prima che si complichino troppo.. Non siamo troppo lungimiranti.> si strinse nelle spalle dispiaciuto, come se fosse una cosa che non dipendesse da lui.. <..Mi auguro che la vostra collaborazione, influisca a mutare questo genere di approccio.. renderci meno... rigidi.> annui <.. Avete interessi economici nel Gorgal?>.. la domanda arrivò a ciel sereno, totalmente scollegata dal resto del discorso <.. Abbiamo stabilito accordi commerciali che quest'anno daranno buoni frutti con il Dawi-Drakkal..> sospirò <.. I vostri mercanti si spingono fino alla fine del Brandivino.. e sarebbe utile incrementare i commerci con la vostra nazione. Siete interessati a stabilire rotte supplementari?>
 

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«La porta è sempre aperta per persone competenti e capaci, Radwise, ma non posso toglierti dalla tua gente. Consideralo un apprezzamento estremamente palese, quindi.» disse Celebrian. E lo intendeva davvero, quel complimento. Erano in pochi a farle buona impressione, Radwise peraltro era il solo al di fuori dell'Ordine. Non una cosina da poco, affatto.
«I nostri commerci, ammetto, sono evoluti e forti come un bambino zoppo che cerca di vincere una gara di corsa con un cavallo da giostra.» non c'era nemmeno l'ombra di una lieve battuta in quelle parole, letteralmente. «Siamo un reame di cavalieri, spadaccini, non di mercanti... ma voi siete assai bravi in materia. Se ci aiutaste a far imparare qualcosa a quei simpaticoni capitolari di Eol sarebbe incredibilmente più facile adempiere alla vostra richiesta.» affermò. «In cambio sono certa che potrete reclamare per voi un posticino da mercanti a Gilthoniel. E' la nostra città più cosmopolita, te ne sarai accorto venendo qui, e non è così a nord da fare male all'umore di gente solare come la tua.»
 

Adamantio

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Si sciolse in un sincero sorriso <.. La mia gente solo da pochi anni inizia a conoscere il vostro Stato, ma quello che stiamo lentamente creando assieme sono solide fondamenta per un futuro prospero e di condivisione.> era quello che doveva dire, e lo disse, poi aggiunse in maniera più colloquiale <.. Per quanto mi riguarda, invece l'apprezzamento nei tuoi riguardi, Celebrian è reciproco. Siete un onorevolissima e fidata consigliera del Nord e la speranza è che nasca un amicizia sincera, fra noi, scevra da inutili ritualità.> sorrise, alzò il calice, poi sospirò notandolo vuoto.. Si alzò e senza chiedere si versò altro vino, offrendolo poi a Celebrian.. Quanto reggevano i Drow l'alcool?.. Gli Halfling erano dei ragazzacci a quanto pareva, addestrati a reggere la botta combinata di erba pipa e birra doppio-malto, non era poi cosi strano che avessero una vita "leggermente" (?!) inferiore a quella dei Drow.

Quando Celebrian iniziò a parlare di commerci, Radwise ascoltò attentamente il discorso e annuì.. <Non devi essere cosi dura, il tuo popolo aveva pessimi pagatori al nord.> si riferiva ai non morti con una certa dose di sarcasmo <.. solo alla morte non vi è una soluzione.. Saremo felici di aiutarvi, ho come l'impressione che tutto il Sud debba sdebitarsi con la vostra gente per ciò che fate..> scrollò le spalle e poi si avvicinò ad una mappa.. <Minardil? Sarebbe un ottimo posto..> annuì convintamente <..Potremmo mandare una delegazione mercantile quest'anno per approfondire l'interscambio, ma alcuni limiti, quali la scarsa propensione agli affari, rimarrebbero irrisolti..> sospirò pensoso.. <.. Maledizione, non sono di certo un mercante e forse Merorin sarebbe l'uomo che fa per voi..> scosse il capo <..La Ierocrazia potrebbe trovare un escamotage che di certo avvantaggerebbe entrambi. Nell'immediato stabiliremo una rotta da e per Minardil e dall'anno prossimo (//Turno prossimo) faremo salire in città una nutrita delegazione di commercianti Halfling in modo che possiate raddoppiare il vostro introito annuale da quella città. In cambio.. beh, diciamo che non vi dovrete più preoccupare dei commerci in quello snodo..> poi alzò la mano quasi ad anticipare una pronta risposta da parte dell'altra.. <.. Ovviamente politicamente, ci indicherete voi dove.. dirottare i vostri commerci.> sorrise

In soldoni, specifico le eventuali proposte :
Questo turno : istaurare una rotta pura fra me e te
Turno prossimo : Trattato commerciale + monopolio sulla città di Minardil
 

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Ninja Skilled!
«Sono certa che sarà lunga e piacevole, e quando qualcuno verrà a disturbarci la nostra alleanza sarà - per costoro - spiacevole e amara.» si fece riempire il bicchiere e bevve un altro sorsino. «E non sono dura con la mai gente, sono semplicemente onesta. Siamo un popolo dedito alla guerra, alla ricerca, a tante cose ma non c'intendiamo di commerci e scambi. Senza contare che più è lunga la tua vita, più difficile è mutare abitudini...» si strinse nelle spalle. «Influssi da fuori non ci faranno altro che bene, vedrai. Ti farò mettere in contatto con qualcuno di Eol, saprà dirti con precisione come e dove c'è disponibilità.» continuò. «Mi aspetto grandi cose per il futuro.» alzò il bicchiere e lo allungò verso Radwise.
«Un brindisi per concludere questa noiosa parte della tua visita. Finito qui ti mostrerò qualcosa della città. Non sarà colma dell'aria piacevole della tua ridente e soleggiata Resilience, ma ha un suo fascino.» rise.
Dopotutto sentiva di aver trovato in quel piccolo e furbo halfling una mente affine, non avrebbe voluto sprecare tutto il tempo a disposizione parlando unicamente di affari.

E direi che ci siamo per questo turnoh, ci risentiamo al prossimo per tuttecose.
 
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