Riunione annuale SEATO e proposta fondazione ente economico ASEAN

Redual

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Nel mese di marzo viene fatta la riunione annuale dei paesi aderenti al Seato, il giorno seguente, parzialmente a sorpresa, viene organizzato dal governo Australiano a Sydney un incontro per progettare la fondazione di un entità economica unita nel sud-est asiatico, l’invito viene mandato privatamente a tutti i paesi aderenti al SEATO (Nuova Zelanda, Regno di Thailandia, Repubblica delle Filippine, Malesia, Stato Indipendente della Papua Nuova Guinea, Isole Marshall, Repubblica di Nauru, Palau, Isole Solomon, Repubblica di Kiribati e Stato Indipendente di Samoa) e ai governi del Vietnam e di Singapore, caldeggiando la presenza dei rispettivi ministeri economici, oltre alla normale delegazione del governo.

Durante la riunione pubblica del SEATO vengono mostrati, in maniera generale, dal governo Australiano i vari problemi nel panorama del Sud-est asiatico causati dai guerriglieri nei paesi aderenti al trattato o immediatamente confinanti, sottolineando principalmente le volontà rivoluzionarie e separatiste.
Viene inoltre paventato dal ministro White il rischio di insurrezioni o emulazioni rivoluzionarie che vari gruppi separatisti potrebbero intraprendere a causa di politiche lascive o accomodanti verso guerriglieri che intraprendono la via della forza ove i diritti democratici sono totalmente assicurati.

Il Ministro White a fine riunione assicura tutti i membri del SEATO che il Commonwealth d'Australia in forza degli articoli 5 e 6 della carta costitutiva farà tutto ciò che è in suo potere per assistere nel miglior modo possibile i propri alleati contro qualsiasi nemico e mandante.

Terminata la riunione pubblica aperta alla stampa segue la riunione privata del SEATO e incontri individuali tra i vari paesi membri.




Il giorno successivo è stato organizzato a Sydney un meeting per proporre la fondazione di un organismo economico internazionale dei paesi del sud-est asiatico chiamato ASEAN.

All’incontro viene proposto, per i paesi aderenti all’organizzazione, l’annullamento dei dazi doganali, una diminuzione dei controlli doganali per le merci, la semplificazione burocratica e incentivi per le aziende dei paesi membri che intendono entrare nei rispettivi mercati.
Inoltre viene proposta la creazione di un fondo monetario interno all’organizzazione mirato al sostegno e allo sviluppo delle situazioni sociali ed economiche più difficili dei vari stati aderenti.

Il Ministro dell'Economia Australiano Woody Brown al finire della presentazione della proposta Australiana tende ad enfatizzare e sottolineare la volontà e l'impegno Australiano nel mantenere liberi ed espandere egualmente tutti i mercati del Sud-est asiatico, mercati appoggiati a governi tra di loro amici e garantisti della più totale indipendenza poltica priva di pressioni economiche, garanzia che può solamente giungere da un accordo forte tra nazioni con medesimi obbiettivi, medesime tradizioni e medesimi problemi.
 

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