Diploannessione Ricucire la Rete [IL0]

Abyssius

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Lo scorso anno aveva visto tutti gli sforzi dell'Unione Commerciale rivolti verso l'interno, se non per l'acquisizione della regione di Kastro. Tuttavia, per non restare indietro rispetto ai vicini, l'Unione aveva deciso di concentrarsi principalmente sul riportare l'ordine imperiale nelle province vicine. Vista la vicinanza del territorio con il Cuore dell'Impero, l'Unione si aspettava pochi problemi, ma decise comunque di inviare un manipolo abbastanza nutrito.
Pertanto, i Rappresentanti Daedalos della Casa Zannilis e Savvas della Casa Makras si recarono con un nutrito manipolo di carovaniere e dei soldati d'elite che servivano la casa Makras. In tal modo, avrebbero avuto a disposizione sia il bastone che la carota, a seconda di chi sarebbero trovati di fronte.
[ @Enichaos Regione IL0]
 

Enichaos

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Il territorio appariva quantomeno desolato. Avevano attraversato molti villaggi, ed erano tutti estremamente ordinati. Ogni casa era in buone condizioni, con tutti i mobili necessari alla vita della gente semplice, eppure... non c'era traccia di anima viva. Nonostante l'apparente ordine, la polvere era spessa almeno un dito, come se tutti gli abitanti avessero messo bene in ordine prima di abbandonare i villaggi molti anni prima. Niente cibo, niente riserve d'acqua, niente vestiti o utensili. Solo edifici e mobili. L'unica altra cosa fuori posto era che ogni piccolo tempio del Mikanikotrio era stato dato alle fiamme, lasciando solo una sagoma annerita nell'area dove sorgevano. Seguire il fiume li avrebbe certamente condotti verso una roccaforte imperiale, ma in che condizioni avrebbero potuto trovarla?
 

Abyssius

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- Ringraziamo il Mikanikotrio per aver mandato noi qui e non Koré. Chiunque viva qui si sarebbe ritrovato una palla di fuoco in faccia alla prima occasione, dopo un simile affronto. - Fu la constatazione di Savvas, di fronte all'ultimo tempietto imperiale.
- Sarei un bugiardo se affermassi di non aver mai avuto una crisi di fede, dopo aver visto l'Impero crollare e il morbo imperversare. Sospetto che gli abitanti non avranno molta simpatia di noi.- L'ipotesi di Daedalos era lapalissiana.
-Come vogliamo muoverci, Daedalos?-
L'Umano sospirò: -Abbiamo abbastanza uomini da difenderci in caso di un attacco e nessuno di noi è attrezzato per il sotterfuggio. Tentiamo con la diplomazia, per poi vedere se servirà una risposta armata per riportare l'ordine qui. Anche se spero non si arrivi a questo punto.-
-Chiunque sia rimasto, sarà sicuramente nella roccaforte. Posizione difendibile, specie se non nutrono simpatie imperiali e sono così vicini al Cuore dell'Impero. Avviciniamoci con cautela e mostriamo il vessillo imperiale, il nostro e una bandiera bianca, così capiranno con chi hanno a che fare e perché.-
Dopo questo breve scambio, la formazione si mosse lungo il fiume, per avvicinarsi verso la fortezza.
 
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Enichaos

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La fortezza era una roccaforte in pietra costruita come un ponte a congiungere le due rive del fiume che la attraversava, con pesanti cancelli in legno rinforzato serrati saldamente; fuori dalle porte stava un lungo spiedo in legno, alto oltre due metri, che attraversava quel che rimaneva di un corpo in abiti sacerdotali del mikanikotrio. Davanti a quell'ennesima minaccia blasfema il gruppetto stava per decidere di tornare indietro, quando il corpo impalato sembrò avere un piccolo movimento, alzando lentamente il capo fino a fissare i visitatori con orbite vuote, per poi aprire la bocca dopo qualche istante, con una voce molto più giovane di quanto non lasciasse intendere il volto molto anziano oltre che parzialmente scarnificato; voce tra l'altro completamente incoerente con il movimento della mascella disassata.
"Oh... ospiti. Imperiali e... qualcos'altro. E volete parlamentare... curioso. Soprattutto perché arrivate dalla parte sbagliata, quindi non venite da Thronos come gli ultimi gabellieri. Aspettate pure, ma non avvicinatevi troppo a Padre Marcos... tende a mordere senza supervisione"
 

Abyssius

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Inutile dire che di fronte allo spiedino umano, sia l'eteride che l'umano raggelarono: i ranghi della scorta si fecero serrati ed effettivamente si aspettavano che quello fosse un modo per dissuadere gli imperiali.
Tuttavia il ... messagero faceva intendere che forse una piccola possibilità di dialogo.
-No, non veniamo da Thronos, ma bensì da Aplistipolis, che adesso è una provincia autonoma con potere decisionale e l'attuale scopo di esplorare i nostri confini e cercare di riportare la stabilità, preferibilmente con il dialogo- Iniziò Daedalos.
-Senza contare che non è la prima volta che abbiamo a che fare con ribelli che hanno avuto politiche ... drastiche con il precedente controllo imperiale. Tela Rossa, Awt-Nyota e Kharabas per citarne alcuni. Sono Daedalos Zannilis, Rappresentante della Casa Commerciale Zannilis, mentre lei ...-
-Lui.- Corresse Savvas.
-... lui è il Rappresentante della Casa Metras. Forse avete sentito di noi dell'Unione Commerciale.
Savvas osservò nuovamente il missionario mummificato con occhio critico: -E chiunque decida di sfidare l'Imperatore così vicino ai suoi confini merita sicuramente la nostra attenzione.- Il sottointeso è che poteva essere un nemico pericoloso, ma anche un possibile alleato. La necromanzia poteva tornare molto utile all'Unione: un modo per riscuotere i debiti anche dai morti avrebbe aperto prospettive di guadagno utili.
 

Enichaos

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Una figura ammantata si fece vedere sulla cima del muro della roccaforte, scivolando poi lungo la parete con innaturale lentezza, la mano sempre a contatto con la pietra fino a raggiungere il suolo. Era vestito di abiti che denotavano forse un'ascendenza nobile, ma portava anche un manto di seta nera estremamente semplice il cui cappuccio lasciava vedere solo la metà inferiore del viso. Sembrava nel complesso un umano, nemmeno troppo robusto e gravato da quella che pareva una brutta ingobbitura; tuttavia, la sua voce era ferma e decisa. Alla sua presenza, il corpo impalato parve cercare di ritrarsi, come se temesse quella persona appena scesa dall'interno della cittadella, ma poteva far ben poco per sottrarsi alla sua presenza.
"Aplistipolis... Un'altra roccaforte imperiale, che spreco di risorse" scosse leggermente il capo, osservando i due inviati "Ma sarei scortese a non darvi almeno l'occasione di parlare... dopotutto ho tollerato Padre Marcos per quasi trent'anni, posso concedere della grazia a chi non mi ha ancora arrecato torti."
Il viso mostrò un abbozzo di sorriso, tradendo denti affilati tutti uguali, ben poco umani nel complesso... come solo ora notavano le unghie, robuste ed appuntite rispetto all'apparente delicatezza della mano su cui crescevano "sfidare l'Imperatore... che esagerazione. La sua famiglia ed il suo culto hanno sfidato gli dei e tutte le altre razze, non penso sia in diritto di lamentarsi. E poi, tecnicamente sto solo governando il feudo che mi spetta di diritto... avete forse qualcosa da obiettare a riguardo?"
Entrambi gli inviati si sentivano quasi perforati dallo sguardo dell'interlocutore, nonostante non potessero vederne gli occhi; emanava un senso di minaccia atavico, quasi fosse un'antica statua, e Daedalos ebbe quasi l'imperssione di vedere la gobba muoversi leggeremente sotto il manto...
"Ma sto mancando decisamente di buone maniere... sono il Barone Shain Vyssinipilos, primo del suo nome, primogenito di Oligodori Vyssinipilos Tritos, signore di queste terre che non meritano alcun nome... Vi inviterei ad entrare, ma penso che sarebbe più una minaccia che una cortesia onestamente."
 

Abyssius

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-Oh, nessuno di noi due mette in dubbio la vostra legittimità. Il semplice fatto che voi siete qui a parlare con noi e Padre Marcos sia impalato è tutto ciò che ci serve per dimostrare che siete voi a comandare con ragione. Sono i vincitori a decidere cosa è legittimo e cosa non lo è.- Rispose Savvas. Daedalos riprese la parola: -Il nome di Vyssinipilos non ci è del tutto nuovo: prima del morbo qualcuno dell'Unione avrà sicuramente cercato di "espandersi" in questa provincia, ma credo sia stata abbandonato dopo la nostra purga di quarant'anni fa.- Guardò nuovamente il cappuccio, i denti e la "gobba".
-Con il caos dovuto al morbo, abbiamo sfruttato le nostre ricchezze e i nostri uomini per evitare che le regioni di Evimeria, Chlidi e Afthonia cedessero al disordine, per cui adesso abbiamo la legittimità per governare. Siamo leali all'Imperatore, ma non siamo così ciechi da credere che le sue politiche non abbiano avuto un peso per l'attuale stato di Ipeiros. Stiamo lentamente cercando di migliorare la situazione dei nostri cittadini e abbiamo già eliminato per legge le discriminazioni di tipo razziale presente tra nobili, cittadini e altri ceti. La nostra unica base di valutazione è il merito, per cui diamo ben poco peso alla razza o ad un titolo di sangue.-
Che la persona sotto al cappuccio non fosse completamente umana era a dir poco sicuro. La sua teoria era che quello fosse un figlio al di fuori del matrimonio del precedente nobile che governava quelle terre, avuto con una non-umana per giunta. Escluso dalla successione, aveva approfittato della situazione per prendere la sua eredità. Ma quella era solo una teoria con le poche prove che aveva a disposizione, l'unica cosa che poteva fare era sperare che il Barone capisse la loro posizione.
 

Enichaos

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"Non so se concordo davvero con quello che dite, Savvas. Più che di ragione del vincitore si tratta di giustizia: Padre Marcos mi ha chiamato abominio per tutta la mia vita prima del morbo, e chi è ora l'abominio privato del riposo?" Scosse il capo, posando una mano sulla spalla della carcassa "E solo perché il nobile e puro Oligodori era stato tentato dalla sua schiava, abominio quanto il bimbo che venne affidato al tempio per tenerlo lontano dai successivi figli, anch'essi nobili e puri, del barone" La mano si strinse sulla carne del cadavere piantando profondamente le unghie in quel che rimaneva del muscolo "Ipocriti, dal primo all'ultimo. Ma ora, nella morte, sono tutti sinceri: più puri di quanto non siano mai stati in vita. Rifuggono da me non per una falsa superiorità istigata da un culto iniquo, ma per pura e primordiale paura."
La gobba parve sgonfiarsi, mentre un'altra coppia di braccia identiche a quelle già in vista comparivano da sotto il mantello, andando a scostare il cappuccio rivelando nel volto due coppie di occhi interamente viola senza distinzione tra sclera, iride e pupilla "Ditemi cosa vedete, inviati di Aplistipolis. Non pensiate di mentirmi, poiché sono cresciuto tra menzogne e crudeltà e non mi sfuggiranno i più piccoli segni rivelatori; anche perché, vi è palese, gli occhi per notarli non mi mancano."
Per quanto la magia non fosse il campo di specializzazione dei due, non poteva certo sfuggire a Savvas il cupo tremore metafisico che pareva levarsi quasi spontaneamente dalla figura davanti a loro... le conseguenze per una cattiva gestione della situazione potevano essere critiche.
 

Abyssius

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In risposta sia alla vista che al tremore metafisico, instintivamente le truppe serrarono i ranghi. Daedalos posò una mano sulla spalla del Generale, scuotendo la testa: -Di loro di farmi passare.- L'eteride guardò il Rappresentante degli Zannilis dritto negli occhi, cercando di capire se fosse uscito di testa. -Quante possibilità credi abbiamo in questo scontro? Non è il nostro obiettivo perdere ulteriori vite. Siamo qui per parlare, per cui parlerò.-
Con un sospirò, l'Eteride ordinò: - Aprite i ranghi.-
Gli uomini con le pesanti armature si fecero largo, lasciando che l'umano brizzolato si piantasse ben oltre la protezione dei soldati.
-Mi chiedete cosa vedo e non è abitudine mentire nell'Unione. Non si può negoziare tra bugiardi e non abbiamo mai fatto segreto della nostra cultura e del nostro passato criminale.-
-Sa cosa vedo, Barone Vyssinipolis? Un'opportunità pericolosa per l'Unione. Non fingerò di capire il vostro dolore, dato che sono nato umano e non ho mai sperimentato nulla di simile. Abbiamo già reso chiara la nostra visione della faccenda, ma mi permetta di elaborare ulteriormente.-
-Sa quanti umani ci sono tra i Rappresentanti, nell'Unione? Soltanto io, poi abbiamo un nano, un elfo e il resto tutti eteridi. Gli umani saranno anche la maggioranza dei nobili, ma non sono altro che una minoranza nella nostra provincia. Il motivo è estremamente semplice: perché i non-umani provenivano dal basso e, nel momento in cui è stata loro una possibilità di combattere ad armi pari, avevano la determinazione di combattere senza esclusioni di colpi, perché avevano tutto da perdere da una sconfitta e tutto da guadagnare da una vittoria. Ad Aplistipolis è il vincitore a dettare legge e a decidere cosa è giusto e cosa non lo è, esattamente come avete fatto voi.-
-Nonostante la vostra vita di stenti, siete riusciti a trionfare e a farvi giustizia, tutto soltanto grazie alla vostra determinazione. Una simile condotta è una virtù, da noi. Che di braccia ne abbiate due, quattro o otto, per noi non fa differenza. L'Unione ha bisogno di gente capace per ricostruire e riportare l'ordine ad Ipeiros e voi sareste una valida risorsa, così come queste terre, una volta investito in esse.-

- Questa, alla fine, non è altro che una trattativa per entrambi: vogliamo questo territorio e, se possibile, vogliamo anche sfruttare le vostre arti magiche. Deciderete voi il prezzo per questo e, se lo giudicheremo equo, lo pagheremo.-
 

Enichaos

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L'ibrido aspettò con calma che Daedalos si avvicinasse, lasciandolo parlare senza interromperlo; era impossibile capire dove fosse diretto lo sguardo del necromante, ma la sensazione era che ogni occhio stesse puntando proprio sul delegato umano con la stessa intensità di una tigre che fissa il suo prossimo pasto.
"Non si può negoziare con i bugiardi dite, ma siete qui a contrattare con la morte, Mastro Zanillis; tuttavia, non posso negare il vostro coraggio a sostenere il mio sguardo, e lo considererò la vostra prova di onestà. Avete una società senza una forte impronta etnica, ma qui io sono andato oltre: sono l'unico vivente della zona, e così rimarrà finchè avrò potere. Mi basta la garanzia che nessuno verrà a contestare la mia gestione delle risorse, e posso assicurarvi che il vostro impegno renderà abbondantemente ben oltre ciò da cui vi troverete a separarvi per formalizzare questo nostro... accordo."
La tensione sovrannaturale parve allentarsi, marcata ora solo dai lamenti del cadavere impalato poco distante "Penso sia evidente che i miei servigi non saranno di poco costo, Mastro Zanillis... se avete compreso la pasta di cui sono fatto. Non chiedo altro se non che mi rendiate ciò che ho investito per ottenere le mie conoscenze e le mie capacità, ne più, ne meno. E che non insozziate le mie terre con altri viventi, mi pare sottinteso."
 

Abyssius

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Alla parte sul contrattare con la morte, Daedalos sorrise: ad Aplistipolis una soluzione violenta era vista comunque come un modo adeguato per terminare una trattiva e il Barone era chiaramente esperto in quel tipo di soluzioni.
-Avete la parola dell'Unione Commerciale che queste terre saranno governate soltanto da voi e non tenteremo di instaurare un nuovo governatore. Pertanto, siete pienamente liberi di gestire il territorio come più vi aggrada, fintanto che resterete leali a noi quanto noi lo saremo a voi. Se qualche idiota dovesse credere diversamente, avete il pieno permesso di farne quel che volete. - Lo sguardo di Daedalos a padre Marcos fu abbastanza a far intendere il messaggio sottointeso: se qualche cercatore di gloria avesse tentato di prendere il controllo del suo territorio, avrebbe potuto aggiungere spiedi in abbondanza. Non poteva promettere che nessuno ci avrebbe provato - ad Aplistipolis i tentativi di scalare la gerarchia erano frequenti - ma entrambi i Rappresentanti erano sicuri che quelle terre sarebbero rimaste del Barone per molto, molto tempo e che il numero degli sfidanti sarebbe stato prossimo allo zero.
-Arriveranno carrozze per il vostro pagamento sul limitare del confine, con il preciso ordine di non attraversarlo in modo tale da non violare il mostro accordo. Confido che la collaborazione porterà prosperità ad entrambi, Barone Shain Vyssinipilos della provincia di Epitys-
PA per la diploannessione, PA e risorse per il reclutamento e piena liberta di uccidere qualunque mentecatto tenti di sfidare la sua autorità, che è l'equivalente di "Libero di fare quello che vuoi" per l'Unione (anche se non credo ci sia qualcuno abbastanza stupido da provarci). Direi che possiamo chiudere.
@Wally87 Nome della regione: Epitys.
 
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