[Repubblica di Venezia] Palazzo del Doge

Toga!

Chosen one
[GdR Off] Qui potete inviare missive, trattare merci e scambi al mercato di Burano, inviare diplomatici e leggere i bollettini rilasciati dal Senato della Serenissima Repubblica di S.Marco nonchè assistere al rosiko della altre repubbliche marinare che non hanno ancora provveduto ad allestire un loco per le ambascerie serie :asd: [GdR Off]

250px-Tizian_059.jpg


Viva San Marco!

Annales della Serenissima
Patto di Spoleto
Pax Mediterranea
Trattato di Piombino]Trattato di Piombino
Blachernobolla II
 

Nemo

Chosen one
L'ambasciatore della Repubblica di Genova a Venezia porta una missiva del Console Caffaro di Rustico per il Doge Pietro Polani, in cui viene proposta una riunione tra i rappresentanti di tutti gli stati italiani, e in particolare le repubbliche marinare, per giungere ad accordi diplomatici e commerciali che possano far prosperare i popoli della penisola, evitando futuri scontri militari.
 

Toga!

Chosen one
*ricevuta la missiva recante le insegne genovesi dal viscido Diodato Dandolo il doge commenta*

"Adelasaaaaa....Adelasaaaaa..."

"ohhhhhhh che tiene Pietro"

"vien a legere la misiva del batonaio qua, vè vè...ostrega vaca laida...Caffaro del Rusco o come diavol lo si scriva...che robe...OSTREGHETA CHE ROBE CHE MI SCRIVE!!!! che che... ce manda la lettera capisse *guarda la moglie divertito* con tuti quei zecchini che ci ha rubato quel ladro di cuculi....quel cu-cul... ci scrive quèo la..il consol de Genoa...genuvesi figli di batone ...putane e cagne...stirpe de mignote...ciape buciat..."

"Ohhhhhhh *lo percuote con la mano sulla testa* e SMETTILA per Santa Maddalena e le sorelle tute sue sante e beate!!!! ANCOR PER QUELE STOFE DI PELLE DI CIUCO GHE PENSI TI??? che con tute ste ruscherie in boca te finisce sciuro nello inferno...o come minimo impalato all'arsenale la a Zèna.. della Compagna Cornulis come se dise...impalado com un moro sventra-cristian..Me Dio! Me Dio! Mea Madonina Santa... basta!!!

[GdR off: Compagna Cornulis :asd:... Compagna Communis è il titolo che identificava la forma di governo repubblicano genovese fino al 1528] "

"Adelasa...Compagna Communis se dise...lo Cornulis te lo diede in de le ciape quel capra del Badoer...eheh"

"Mo zittiti vipera d'un Polani!!! che se ve sente il...oh signur ostreghèta...che tiene già abbastanza guai da mettermi tapina sull'uscio di casa...voialtri mascoli e quell'altro mascolo caprone giù a Roma...pover al mi Giuvannin e il Naimero...sempre in galea a menar le mani...come se fose un gioco per noialtre madri e mogli a starvene li ad aspetàr che tornino da la guèra..."

"Adelasa *ridacchia* più che tapina te tiene da metterse caprina...o sovra un bèlo batacchio gràso....VITALEEEEE VITALEEEEE.... VITALEEEEEEEE dinci baco dove stai!!"

*Vitale Michiel arriva di gran passo*
"Il siòr Doge me ciama?"

"Sì...buon Vitale prendite la pergamenta e lo stilo che rispondiam velocemente..prima che la vostra sora qua la se metta a frignar com' una galina che tiene da far le ove..."



Governatore per conto dell'illustrissimo e benemerito Sacro Romano Imperatore: Console Caffaro di Rustico da Zèna
"Ehhhhhhhhhh ma quanto l'è venuta lunga Vitale..." "Buon Doge proseguite o vien buro e me lo avete frallaltro detato voialtra signoria ilustre" "Già... già...non perdiamose in quisquilie... dicevamo Caffaro del Rusco...del Rustico!!!"

Grati della sua missiva, perentoriamente giuntaci dal vostro covo in quel di Liguria, siamo qui a rispondervi prontamente e grati della vostra gentileria e generosità, confermando la nostra piena disponibilità a raggiungervi ovunque voi vogliate menare questa dieta dell'Italia che conta!
Tuttavia gradiremmo incontrarci in luogo giudicato sicuro e neutro, o in alternativa al cospetto di un vicario di Santa Romana Chiesa o un legato imperiale, che faccia garanzia all'incolumità della nostra ambasceria.
Regolandoci con grazia e nell'intento di progredire i nostri buoni sforzi per una sempre maggior collaborazione tra le nostre signorie, rivaleggianti nei commerci, ma unite nella fede in Gesù Cristo nostro Signore, le mandiamo i nostri migliori saluti augurandole una sempre miglior salute per voi, per i vostri figli e i vostri concittadini, che mai abbiano a soffrire di carestia o pestilenza, una fertilità ancora più abbondante, un pieno successo nelle attività commerciali, una prosperità ancor maggiore e sempiterna nonchè un lauto e felicissimo incoraggiamento per la crociata indetta dal sommo pontefice, in cui saremo fianco a fianco e alla quale, in malcelata ammirazione, siamo sicuri non mancherete di gesta eroiche al limite del rischio personale, tra i mille perigli che sicuramente vi attenderanno appena dietro l'angolo.

In umiltà, il Doge di Venezia Pietro Polani


"uhmmm"
*leggendo attentament la lettera Adelasa esclama*
"Ostrègheta Pietro...ghe sta un elenco di cancheri e gufi che nemeno al sultano d'Alessandria ci hai mai scrito così"

"Ma che dici Adelasa...meglio Genovesi e Pisani che mori e barbari...vediamo che se dise in esta Dieta...che i Genuvesi son sempre stati cani furbi e le quaglie stolte come dise el proverbio...finiscon sempre in bocca a lor!!!"
 

Toga!

Chosen one
*recante l'effigie del Leone di San Marco*

Illustri miei Pari del Minor Consiglio della Serenissima Repubblica di San Marco.

Vi do modo di prendere visione del testo a noi giunto dal benemerito Imperatore d'Oriente, per grazia del valente emissario Ziani tornato in patria nella nottata, affinchè possa essere comunque votato dall'assemblea per poi essere trasmesso alla votazione dei 1000 delegati del Maggior Consiglio del Popolo.
In virtù di detentore del Dogato da Voi affidatomi, ritengo doveroso esprimerVi il mio favorevole parere riguardo alla faccenda, ben conscio che tutti Voi, tra i più illustri e i più prestigiosi della nostra Serenissima Repubblica, sappiate ben arrabbattarvi da Voi medesimi col pallottoliere. Non in spregio alla vostra autoritas bensì come consuetudine e come in mio potere di Doge, da Voi precedentemente riconosciuto e concesso, già sapete che ho fatto pervenire a Costantinopoli il seguente dattiloscritto recante il mio personale avvallo, invito comunque i 6 consiglieri: Morosini, Ziani, Dandolo, Badoer, Polani e Baseggio ad avvallare la seguente Bolla Blacherna, affinchè sia chiaro a tutti i cittadini della Repubblica, che il Doge di Venezia china il capo solo innanzi alla tradizione delle nostre istituzioni e si onora di prestare la sua voce al servizio della Repubblica di San Marco.

In Fede

Pietro Polani








Blachernobolla (o Patto delle Blacherne)

In anno domini 1145,
Noi: Sovrano delle terre di Costantinopoli e dell' Ecumene.
Noi: rappresentanti del popolo Veneziano per bocca del Doge di Venezia:

Rispettosi delle nostre differenti tradizioni, amanti della pace e dei liberi commerci,
uniamo i nostri popoli in un trattato che assicuri mutua difesa da
ingerenze o attacchi provenienti da altri stati, libera circolazione
di notizie e reciproco scambio di informazioni, soprattutto relative
a minacce o movimenti stranieri che possano turbare l'ordine
costituito.
Altresì promuoveremo lo sviluppo dei paesi della nostra area, con lo
scopo di migliorare la qualità della vita ed il benessere delle
popolazioni.
In tutti i paesi della nostra area.


*Manuele I Comneno*
*Pietro Polani*
 

Nemo

Chosen one
In risposta alla lettera ricevuta dal Doge di Venezia, il console spedisce un invito al Concilio.


P.S. Figgiu de bagascia u saià ti :asd:
 

Falciatore

Ninja Skilled!
Messaggio Diplomatico all'attenzione del regno di Venezia
Il sacro romano impero chiede l'autorizzazione per le rotte commerciali di
Carinzia ->Verona
Sicuri che i reciproci vantaggi siano evidenti anche a Voi stessi aspetto risposta per allestire la rotta commerciale
in fede
Corrado III
 

Dread Sir Cassius

Get a life
Fantacalciaro
comunepisa.gif


Illustrissimo Pietro Polani,

Le scrivo per una proposta di commercio di Vino,Pesce e risorse navali quali la Cantieristica di Corsica.

Decidete voi nel vostro e comune interesse per aprire la nuova rotta Commerciale a terra ed in mare.

Attendo vostra notizia.

In Fede,

Cocco Griffi Console della Repubblica di Pisa
 

Toga!

Chosen one
*un lungo proclama scritto viene affisso al Palazzo delle ambascerie recante l'effigie del Leone di San Marco*

Illustri ambasciatori,

La Repubblica di Venezia comunica l'elezione del nuovo Doge: Enrico Dandolo.
Possano le vostre munificenti maestranze interessate ad incontrarlo richiedere al più presto un incontro presso la segreteria della Serenissima Repubblica.
Lunga vita e prosperità al suo dogato!

Il Minor Consilio della Serenissima Repubblica di Venezia.
 

Oghard "El Burro" Fireburp

Admin
Fantacalciaro
Un plico sigillato in ceralacca con lo stemma degli Altavilla giunge a Venezia. Sul verso del foglio, è facile leggere AD DOGEM DANDOLUM.

Doge Dandolo,
la Corona di Sicilia e del Ducato di Apulia e Capua mi ha incaricato di renderVi partecipe del dispiacere che attanaglia la Corte di Palermo alla luce delle vicende che hanno portato alla destitutio della Rex Publica Pisae.
Il dispiacere è nato quando la Corona è stata informata dell'accaduto non da messi della Serenissima o della Liguria, ma da mercanti e pescatori del porto, quasi che il Regno di Sicilia fosse l'ultimo dei paesi italiani per ordine di importanza.
E sì che l'apporto dato dalla Sicilia a codeste terre è stato, è tuttora notevole: tuttora accordi commerciali ci legano alla Corsica, ai giudicati sardi, ed entrambe le isole si arricchiscono con i nostri prodotti, per non parlare dei diritti commerciali che portano numerosi tarì nelle casse genovesi.
Come se non bastasse, è davanti agli occhi di tutti i sovrani di levante e ponente che il tanto agognato equilibrio in quel d'Italia, cercato dai Savoia e voluto da tutti i regnanti della Penisola, è stato messo in secondo piano, dato che, nel tentativo di stabilizzare la situazione pisana, è stata ignorata una Corona che raccoglie sotto la sua ala protettrice più di un terzo dell'Italia stessa. La scelta di un delegato degli Altavilla nel Consiglio pisano, mossa tra l'altro dal governo vostro medesimo, risulta una sorta di contentino che mal si adegua alle necessità di un'Italia tranquilla e priva di lotte intestine.
Le voci di indignazione che si alzano dagli empori, dai porti e dalla corte di Palermo non sono lusinghiere nei confronti di coloro che, a primo acchitto, hanno banchettato sui resti di una res publica che si è tolta la vita con le sue stesse mani.
La Corona confida che non sia questa la realtà dei fatti, e chiede una prova di buona fede.
Pertanto, alla luce del nascente Principato di Pisa, le modeste richieste del Regno di Sicilia sono:

1) un tributo una tantum in monete d'oro, uomini d'arme o navi già armate, a prova della volontà degli Stati di mantenere i buoni rapporti;
2) il mantenimento delle rotte commerciali già consolidatesi con l'isola di Corsica e i giudicati sardi di Arborea e Gallura, che comunque rientrano nella sfera d'Influenza genovese;
3) La fondazione a Pisa di un'Ambasceria fortificata con un presidio di cinquanta uomini d'arme altresì inviati dagli Altavilla, affinché il Regnum Siciliae possa fungere da garante per l'equilibrio tra le due Repubbliche Mercantili di Venezia e Genova.

Come potete leggere, Doge Dandolo, le richieste non sono esose, ed esulano dagli introiti cospicui di cui beneficerà il vostro Demanio.
Uno stesso plico verrà recapitato alla sede del Console della Respublica Ianuensis.
In fede,
Thomas Brun, Kaid della Corte d'Altavilla
160px-Blason_sicile_famille_Hauteville.svg.png
 

Toga!

Chosen one
*inviati dogali partono al gran galoppo per raggiungere il Doge e inviargli il plico, egli infatti è tuttora accampato assieme ad altri messi papali e veneti alla Partaccia, poco più che una taverna della bassa versilia*

All'illustre patriarca di Altavilla, Re di Sicilia per divina volontà e al suo messo Tomaso del Bruno

Illustrissimo e benevolente Altavilla.
Il nostro cordoglio riguardo la situazione pisana è il medesimo, ma impossibile era sottrarsi al momento decisivo, che la manifesta volontà divina, ha indicato sul sentiero tortuoso della Storia.
Mi raggela e rattrista il vostro rincrescimento riguardo la spartizione del dominio pisano, ma in qualità di tutori della flotta pisana, come da impugnata bolla papale, abbiamo dovuto agire velocemente, affinchè fosse garantita all'urbe toscana la legittimità di un governo di Dio e non la disolutezza di un governo di impostori e ribaldi.
Purtroppo le reiterate lungaggini del console Caffaro, i suoi risoluti e temo ben premeditati rifiuti ad una soluzione più compromissoria e rispettosa dello status quo sul bacino tirrenico al quale il Regno di Sicilia si affaccia, la quale prevedeva la realizzazione di stati indipendenti fedeli alla dignità pontificia, pienamente indipendenti e soggetti a tributo, posti sotto la protezione neutrale di una corona autorevole come poteva essere quella di Altavilla, le reiterate ostilità del Caffaro dicevo, hanno reso impossibile l'attuazione di questo piano diplomatico pur trovando comunque l'avvallo e l'intercessione di Papa Eugenio, che ha tuttavia dispensato, nella sua misericordia, un piano più gradito ai genovesi. Vista l'impossibilità di rendere ciò realtà, e visti tutti gli interessi delle parti in campo, soprattutto dello stato pontificio e dei giudicati sardi che necessitano di urgentissima protezione dai mori abbiamo deciso di agire bruciando le tappe.
Ovviamente parlo di ciò per parte veneziana e non genovese, ignoro le disposizioni date dalla mia controparte se non gli editti che vedono assegnate parte delle baleari a principi infedeli in cambio di denari, nonchè la corsica, ridotta a una sorta di deposito commerciale genovese, il tutto in mano a nobili locali fidelizzati a suon di scranni.
L'impegno militare nella crociata inoltre ci grava di ulteriori costi, pertanto la responsabilità di questa mancata comunicazione è stata attentamente ponderata e soppesata da parte dello stato maggiore della Serenissima. Mi aspettavo tuttavia una maggior comprensione da parte del Re Altavilla, visto il momento delicato e decisivo, ma tant'è che oramai è inutile sottrarsi all'inevitabile, ragion per cui che mi vedo costretto ad accettare, in virtù della legittimità reale delle vostre rivendicazioni, il signoraggio propostomi nella vostra ultima missiva.
Pertanto posso garantire in base alla potestà che il Minor Consilio, sovrano di Venezia, mi riconosce in materia di politica estera:


-la rappresentanza di un Tribuno al Direttorio del neo governo Pisano (già preventivamente accordata nel nostro editto, a testimonianza che Venezia non dimentica la corona di Sicilia.)

-la fondazione a Pisa della vostra ambasceria fortificata, con tanto di contingente militare simbolico a protezione del vostro ruolo di ago della bilancia in chiave, perdonatemi la franchezza, di protezione a Genova, visto che Genova non ha alcuna giurisdizione sull'urbe toscano, essendo pienamente garantita la sovranità da parte veneta e papale della città pisana, che resta di fatto con il proprio stendardo. Per quanto la cosa ci ferisca nell'orgoglio, per buona pace tra le nostre autorità, siamo disposti ad accettarla. Toccherà poi a voi giudicare se tali concessioni saranno fatte anche su territori il cui mandato di risoluzione sia destinato ai genovesi.

-L' approntamento e cessione di una flottiglia, completa di ogni salmeria, per la precisione la galee denominate della Santa Maria, che degnamente si sono comportate durante l'ultima battaglia crociata speronando e affondando l'avversa unità navale moresca. L'ammiraglia della flottiglia è conosciuta dalla truppa con il nome di "Maria Speronatrice" era sotto il comando di un giovane capitano veneziano, tale Arcibaldo Polo, uno dei giovani poco più che vent'enni della stessa nidiata del Baseggio. La nave ha ancora i segni dei rostri moreschi sulla cariglia, che abbiamo provveduto a stuccare affinchè il tempo non cancelli dalla memoria le gesta di codesto splendido scafo. Speriamo di cuore vi porti fortuna e vi sia di augurio.

-Per quanto riguarda Corsica, Gallura e Arborea, non possiamo garantirvi nulla, in quanto la spartizione li include nella sfera di influenza genovese. Per quanto riguarda la Corsica, ci duole non potervi quindi confermare detta rotta commerciale. Tuttavia la partecipazione al Tribunato manterrebbe teoricamente una rivendicazione sull'isola. Ma in qualità della mia veste di portatore di pace sarebbe meglio opportuno glissare sull'argomento.
Valuterete poi in sede privata e con le vostre maestranze di corte, l'atteggiamento da tenersi con coloro i quali sono i vostri attuali e fedeli partner commerciali preferenziali, i quali sono convinto avranno assolutamente agito alla luce del sole nel più totale interesse degli interessi siciliani in tutto il bacino del Tirreno.


Venezia non si prende carico che della sua missione papale, garantendovi il diritto di prelazione che vi spetta.
Porgendo i miei più amichevoli saluti.

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
 

Space Monkey

IL PARTITO TI OSSERVA
Bertalan duca di Gyor e ambasciatore Ungherese si presenta al palazzo del Doge chiedendo di essere ascoltato.
 

Toga!

Chosen one
*Recante l'effigie del Leone di San Marco*

A Bertalan d'Ungheria,
Non abbiate timore ed esponete al più presto tutte le vostre idee ai delegati del Minor Consilio.

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
 

Ilario

Ninja Skilled!
un messaggio per l'ammiraglio Failer viene affidato ad alcuni pacifici vascelli pescherecci locali

Sono addolorato per le perdite di cristiani che ci sono state in questa terribile battaglia navale della manica.
Non avrei mai voluto una carneficina del genere e sono rimasto stupito quando ho visto navi veneziane sbucare dal nulla per partecipare all'aggressione dello SRI contro l'Inghilterra.
Tuttavia capisco il vostro onorevole rispetto dei patti presi col sanguinario sovrano che si dice cristiano.
Vi concediamo di tornare con la vostra flotta superstite da dove siete venuti, non ho capito bene da dove immagino dal fiume; Se preferite questo alla rotta via mare issate bandiera bianca a fianco di quella veneziana il vostro onore farà fede non sarete aggrediti e potrete tornare a casa in pace.
Qualsiasi altro atto ostile potrà solo tentare senza successo di tingere l'oceano di rosso...ma sapete che l'oceano è troppo grande, forse avrete più successo se ci provate nel mediterraneo.

Che Dio benedica voi e la vostra flotta, onorevole nemico.

pf: spero che potete avere la saggezza di abbandonare una causa che non vi è affatto proficua e senza senso.


Eustachio Storm, ammiraglio della flotta pirata della Manica
 

Toga!

Chosen one
Last3d ha scritto:
un messaggio per l'ammiraglio Failer viene affidato ad alcuni pacifici vascelli pescherecci locali

Sono addolorato per le perdite di cristiani che ci sono state in questa terribile battaglia navale della manica.
Non avrei mai voluto una carneficina del genere e sono rimasto stupito quando ho visto navi veneziane sbucare dal nulla per partecipare all'aggressione dello SRI contro l'Inghilterra.
Tuttavia capisco il vostro onorevole rispetto dei patti presi col sanguinario sovrano che si dice cristiano.
Vi concediamo di tornare con la vostra flotta superstite da dove siete venuti, non ho capito bene da dove immagino dal fiume; Se preferite questo alla rotta via mare issate bandiera bianca a fianco di quella veneziana il vostro onore farà fede non sarete aggrediti e potrete tornare a casa in pace.
Qualsiasi altro atto ostile potrà solo tentare senza successo di tingere l'oceano di rosso...ma sapete che l'oceano è troppo grande, forse avrete più successo se ci provate nel mediterraneo.

Che Dio benedica voi e la vostra flotta, onorevole nemico.

pf: spero che potete avere la saggezza di abbandonare una causa che non vi è affatto proficua e senza senso.


Eustachio Storm, ammiraglio della flotta pirata della Manica

*recante lo stemma della Congrega Serenissima degli Speziali e dei Droghieri*

Ammiraglio Storm,

La vittoria sulla Manica è stata vostra, Vi consegnamo pertanto le insegne delle navi veneziane che avete abbattuto e che non avete recuperato, come è prassi della marineria Veneziana.
Attualmente i nostri ordini devono giungere da Venezia. Una copia della vostra missiva è stata inoltrata all'alto comando dell'ammiragliato presso il Grand'ammiraglio Baseggio.
Qualora voleste intrattenere trattative di pace, la mia suggestione è di trattare direttamente con esso o con il comando delle forze imperiale, al quale le mie unità erano direttamente collegate essendo la fornitura navale collegata agli accordi di Piombino siglati dal nostro onorevole Doge 4 anni fa.
Fermo restando che permane ancora la belligeranza fino a nuovo ordine, tra le nostre due marinerie, Vi auguriamo buona fortuna nel proseguio della campagna militare con la speranza di potervi ancora incontrare per mare un giorno per la nostra rivincita.

Tomaso Failer, Capitano della flotta Renana ed Aureo Inscritto al Minor Consiglio della Serenissima Repubblica di Venezia
 
Alto