[Repubblica di Venezia] Nascita della Repubblica di Toscana

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IL PARTITO TI OSSERVA
*recante l'effigie del Leone Veneto*
*recante l'effigie del Giglio Fiorentino*

17 Febbraio 1157

Il Doge di Venezia Enrico Dandolo,
il Console di Firenze Broccardo Bonati,
l'Arcivescovo di Pisa Ubaldo Moriconi,

riuniti nella Torre della Castagna in Firenze decretano:

- La fine del vassallaggio Pisano verso Venezia.

- L'arcivescovato di Pisa e il Comune di Firenze si uniscono e vanno a formare la Repubblica di Toscana.

- Pisa e Firenze mantengono le proprie istituzioni nella gestione degli affari delle rispettive città ma è il Console di Firenze che ne guida gli affari commerciali e di politica estera. Prende in questo modo il titolo di Gran Console.

- La Repubblica di Toscana si impegna a mantenere lo status quo per quanto riguarda le concessioni mercantili a Venezia.

- Inoltre la città di Piombino diventa territorio Veneto e la Repubblica di Toscana si impegna a pagare 40 monete per il suo ampliamento.

- Il seguente trattato entra in vigore dal 1 gennaio 1159


Enrico Dandolo
Ubaldo Moriconi
 

Oghard "El Burro" Fireburp

Admin
Fantacalciaro
La Corona d'Altavilla esulta per la nascita di una forte Res Publica da sempre fortemente voluta dal compianto Ruggero. Che il vessillo della Sacra Vittoria garrisca sempre al vento di Firenze e di Pisa.
Serlone I d'Altavilla
 

Giafo

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Fantacalciaro
Dopo aver posto la firma sul trattato Broccardo Bonati si ritirò presto nei suoi appartamenti a Firenze.

A causa della malattia che dilaniava il suo corpo e quello di molti innocenti fiorentini il console non potè recarsi a Pisa in prima persona ma volle in egual misura far arrivare ai pisani le sue parole.
Furono prese tutte le misure necessarie affinchè il contagio non si espandesse ulteriormente e fu dato ordine di far leggere le parole di Broccardo Bonati in ogni angolo di Pisa.

"Fratelli Pisani,
Grande è stato lo sconforto nei miei territori quando questa splendida terra di mare e di commercio è stata rovinata da un'assurdo mal governo; destino simile è toccato ai fratelli Lucchesi, fratelli che hanno invocato a gran voce il mio nome per riportare in quelle terre giustizia e libertà negate, ormai, da troppo tempo.
Sono consapevole che il nome di Broccardo Bonati non è invocato come quello di un salvatore, sono consapevole però di quanto i forti e coraggiosi Pisani meritino il peso che loro spetta; sono conscio, e insieme a me ogni Fiorentino che si rispetti, che Pisa meriti un governo forte, un governo vicino ai bisogni di ogni cittadino Toscano, un Governo che sappia cosa vuol dire abitare queste terre e trarne da loro il massimo profitto, la massima libertà.
Dopo la tragedia che ha distrutto la grandezza di Pisa avete vissuto un periodo di transizione, il Doge si è occupato di Pisa come se fosse una sua figlia ma è giunto il momento in cui questa figlia abbandoni la casa paterna per diventare qualcosa di più grande, per mostrare a tutto il mondo la sua bellezza e il suo intelletto. E' questo il momento in cui Pisa torni ad esser grande, è questo il giorno in cui la Toscana tutta, sotto la guida di uomini dall'elevata caratura morale, possa assumere il peso che deve nello scacchiere delle Terre ben volute da nostro Signore Gesù Cristo.
Pisani, un grave male ora mi affligge ma in questo momento ogni parte del mio corpo è forte, sono pieno di gioia per questo fruttuosissimo matrimonio e sento che questa unione darà la linfa che serve alla mia gente per superare questo momento.
Appena la situazione si sarà calmata farò visita alla vostra splendida città e mostrerò a mio figlio le vostre grandiose opere d'ingegno, nel prossimo biennio si terranno le elezioni per eleggere il nuovo, il primo Gran Console della Repubblica di Toscana nascerà anche in virtù del volere dei Pisani e io,insieme a mio figlio, sento l'assoluto bisogno di confrontarmi con i nostri fratelli Pisani per garatantire a questa Grande Repubblica il futuro che merita.
Broccardo Bonati"
 
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