[Repubblica di Venezia] Matrimonio

[Toga!]

*recante il sigillo del Leone di S.Marco*

All'indirizzo di:

Impero Romano d'Oriente
Stato Pontificio
Sacro Romano Impero
Regno di Ungheria
Regno di Sicilia
Regno di Francia
Regno di Georgia
Repubblica di Siena
Arcivescovato della Repubblica di Pisa
Regno di Aragona
Regno di Castiglia
Comune di Firenze
Regno di Polonia
Rus di Kiev
Regno di Scozia
Repubblica di Novgorod
Stato Templare di Lusitania
Comune di Milano
Contea di Savoia
Giudicato di Cagliari
Giudicato di Logudoro
Giudicato di Arborea
Giudicato di Gallura
Regno di Makuria
Califfato Fatimide
Califfato Almohade
Ai nobili Corsi vicini a Venezia

e successivamente a tutte le nazioni dell'Europa e del Vicino Oriente.


Che la pace e la prosperità siano con voi.
Con la presente ci rallegriamo di informarvi delle nozze intercorse tra Naimero Polani e Jacobina Dandolo.

Verrà tenuto un banchetto al ritorno del giovane Polani dall'Illiria di qui a giorni 45.
Qualora le delegazioni musulmane volessero partecipare, esse verranno ricevute di qui a 50 giorni, in segno di rispetto verso di loro e verso i nostri fratelli cristiani.
E' opinione della Repubblica che, pur nella divergenza, al lieto evento debba essere data possibilità di partecipare a tutti coloro che ne hanno la volontà.

Il Minor Consilio della Serenissima Repubblica di Venezia

 

[Anonymous]

Con una crociata in corso, mentre figli di norvegia si battono morendo contro le spade dei mori, mi ritengo sinceramente offeso dall'esser stato invitato ad un banchetto cui sono stati invitati anche i nemici della chiesa di roma. Il fatto che il programma preveda materialmente due banchetti diversi allevia ma non cura la pena che arrecate al mio animo, poichè il motivo di tali banchetti sarebbe il medesimo e l'invito anche. Non ho piacere a banchettare, nè di persona nè delegando qualcuno, con l'amico di un nemico.

 

[Toga!]

Illustre Re di Norvegia

Evidentemente il codice cavalleresco e la buona educazione non si accompagnano all'orgoglio vichingo, di questo non avevamo dubbi fin da quando abbiamo letto delle vostre frenetiche e astiose comunicazioni giunte a Venezia riguardo la tratta commerciale in costruzione tra Francia e Sacro Romano Impero, missiva la quale ci siamo ora immediatamente premuniti di far giungere alle delegazioni dei due maggiori regni cristiani.
Pertanto vi invitiamo a ricordare che un nemico è tale quando è considerato nel giusto rango e criterio, accecare cavalleria e pragmatica Le quali sono dono di Dio, in nome di qualcosa che di cristiano ha ben poco, ovverossia la protervia dell'ira, cercando volutamente di creare un incidente diplomatico a sfondo religioso, al solo scopo di tentare di accattivarsi così la simpatia del papato, simpatia sempre più in deperimento da quanto ci risulta, non servirà a rovinarci la festa.
Sono intimamente convinto che le legazioni musulmane infatti avrebbero tenuto un atteggiamento ossequioso, come si confà alle regole della cavalleria. Si da il caso infatti che un augurio per un nascituro o un invito a un banchetto siano ben meno dannosi del mancato tempismo nell'invio di contingenti in guerra, o alla puntualità nel ricevere legazioni papali e veneziane nel vostro territorio, anzi talvolta tali inviti e banchetti aprono spiragli di opportunità alla risoluzione dei conflitti.
La vostra inopportunità sta tutta nel non comprendere che non è l'orgoglio ma la temperanza la vera virtù del cristiano.

Accettiamo con cortesia il vostro rifiuto a partecipare.

Naimero Polani.

 

[Anonymous]

Gentile Naimero Polani,
mai il Regno di Norvegia si è intromesso in questioni commerciali tra Francia e S.R.I. poichè non è nostra abitudine interessarci di cose che non ci riguardando, perciò se dite di aver ricevuto qualche comunicazione da parte nostra riguardante i commerci tra Francia e Sacro Romano Impero dovete aver letto qualcosa che non reca la mia firma, perchè io non ho mai firmato alcun documento riguardante la tratta commerciale in costruzione di cui parlate. Se vi riferite alla questione del trattato di aquisgrana, cosa che intuisco dal fatto che è l'unica missiva a mia firma inviatavi di recente, siete caldamente invitato a rileggerla perchè avete mal inteso quello che vi è sopra riportato. La questione riguardava un solo punto del trattato suddetto e di certo non sfiorava neppure la tratta commerciale di cui parlate. Ad ogni modo quella questione, che le vostre parole hanno stravolto, si è immediatamente conclusa per intervento del Santo Padre.

Ora, voi parlate di "spiragli di opportunità alla risoluzione di conflitti" intendendo evidentemente mirare ad una pace tra cristiani e musulmani, i quali attualmente minacciano da vicino il sacro suolo di palestina ed occupano indegnamente la regione di Edessa, che il Papa ha invitato a riconquistare. Ciò che dite è in nettissimo contrasto con la volontà papale che ha affidato alla spada la risoluzione di questo conflitto e non ai vostri cortesi inviti e banchetti. Il fatto che Venezia sia stata autorizzata ad abbandonare il conflitto non significa certo che possiate stringere legami di amicizia col nemico mentre tutta la cristianità è con esso strenuamente in guerra. Dite bene carissimo veneziano: orgoglio vichingo.

Non un giudizio è il mio, che unicamente il Santissimo Padre avrebbe autorità per proferire, ma solo l'espressione di un personalissimo risentimento che ritengo quanto mai legittimo in questa circostanza.

Avrò massima stima e rispetto nei confronti della vostra Repubblica finchè non vi sarà parola alcuna del Papa contro di voi, e non la invoco. Ma vi prego di consentirmi di riferirvi con schiettezza quando una vostra comuncazione, sinceramente, mi offende.

 

[Nemo]

Al Doge Dandolo,

Dopo che avete espulso i miei diplomatici dalle vostre terre, accusandomi di attentare alla legittimita` di un trono, senza neanche dire quale questo sarebbe, vengo a sapere che avete invitato ad un banchetto in quel di Venezia dei nobili corsi a voi vicini, approfittando della sacra occasione di un matrimonio nella vostra famiglia per tramare contro la Repubblica al fine di sottrargli cio` che il Papa in persona le ha assegnato.
Non solo, al banchetto cui non sono stati invitati rappresentanti della Repubblica di Genova per mere questioni diplomatiche, sono stati invece invitati rappresentanti degli stati musulmani mentre e` in corso una crociata.
Le vostre azioni sono ormai al limite della pazzia, spero che a Venezia venga al piu` presto eletto un Doge piu` sano di mente.

Caffaro, Console della Repubblica di Genova

 

[Toga!]

Al Re di Norvegia

Abbiamo letto del vostro rifiuto, cercate di comprendere l'infelicità del giovane Polani che avrebbe tenuto molto alla vostra partecipazione. Vedremo comunque di riprenderlo qualora vi abbia offeso.

Tuttavia tengo a precisare che Venezia non si ritiene affatto in contrasto con la volontà papale, per un semplice invito generale a un matrimonio, cosa abbastanza consueta per le nostre usanze.
Inoltre sulle vostre esternazioni riguardo i trattati di Acquisgrana, ribadiamo che per noi si tratta di una semplice trattativa politico commerciale in cui, una volta di più, Francia e Germania reclamano il loro diritto divino a porsi come alfieri del Cristianesimo, ciò non ci stupisce ne ci spaventa. Ragion per cui vi invito a rileggere il trattato nel mentre noi rileggiamo la vostra missiva di risposta al medesimo.
Su questo siamo concordi con Voi.
L'atto di cavalleria conflitto o non conflitto, è un gesto simbolico che non vedo come dovrebbe offendervi, visto che è abbastanza consueto in questi casi.
Detto ciò siate libero di fare ciò che ritenete più consono nei confronti dei vostri nobili e dei vostri uomini.

In pace e prosperità

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo

 

[Zaratustra]

*scritto in arabo greco e latino*

Non ci manca di notare che viviamo in un epoca avversa all 'amicizia e sorella del sospetto

La gloria di Allah è grande e anche questo è il suo perfetto e inesorabile volere
Bisogna avere fede assoluta nella saggezza di ciò che avviene nella Divina Fabbrica, secondo la volontà di Allah il piu grande. Poiché la realtà ci è nascosta, noi non possiamo comprendere interamente la saggezza di ciò che accade

Confidando che anche questo è Volere di Allah il piu grande e seguendo le parole di Muhammad il suo profeta


34 Non sono certo uguali l'azione cattiva e quella buona. Respingi quella con qualcosa che sia migliore : colui dal quale ti divideva l'inimicizia, diventerà un amico affettuoso.


mi trovo a dover accettare l'invito inviando a tempo debito una delegazione e portandovi come dono di nozze la prima edizione della traduzione in latino delle opere di Aristotele
da me appena prodotta nella speranza sia un regalo gradito

as-salam ‘kum


Firmato

Abū l-Walīd Muhammad ibn Ahmad Muhammad ibn Rushd Visir Del Califfo Abd al-Mu'min





[piccolo ma piccolo gdr off Il termine schizofrenia è stato coniato dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler nel 1908]

 

[Toga!]

*viene rispedito l'invito ufficiale al Console di Genova, tramite un legato pisano, con questa frase sottolineata*

...e successivamente a tutte le nazioni d'Europa e del Vicino Oriente.....

Al Console Caffaro

La relazione è relazione, gli affari di stato sono affari di stato.

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo

 

[Nemo]

Al Doge Dandolo,

mi e` giunto ora da Pisa il vostro invito. Evidentemente l'espulsione dei nostri diplomatici a causato lo smarrimento del primo invito, se era effettivamente stato inviato.
Organizzero` al piu` presto una delegazione che partecipi al matrimonio, nella speranza che i nostri immotivati attriti possano essere ricomposti.

Caffaro, Console della Repubblica di Genova



[Zara, hai ragione, correggo subito :awk:]

 

[Panda]

*Una missiva viene inviata al Doge Enrico Dandolo*

Al doge Dandolo,

è con estrema gioia che in Aragona accogliamo le nozze fra due delle famiglie più nobili del mare nostrum. Cupi sono i tempi i cui l'Europa tutta si ritrova a dover celebrare questa unione benedetta da Dio e da Santa madre Chiesa, pur tuttavia che sia celebrato un grande banchetto e che venga reso altrettanto grande onore al Doge Dandolo e agli sposi in questa occasione. I delegati della Corona, guidati dalla persona di Sybilla D'Urgell, saranno felicissimi di unirsi a questo lieto evento.

il principe, Ramòn Berenguer IV, conte di Barcellona

 

[Falciatore]

Il Sacro Romano Impero gioisce alla gioia del regno che si è dimostrato tanto fidato e tanto generoso.
Cercheremo in ogni modo di presenziare personalmente, in ogni caso una nostra delegazione giungerà a corte veneziana nel più breve tempo possibile

 

[Oghard "El Burro" Fireburp]

*Un plico recante lo Scudo degli Altavilla giunge al Palazzo del Doge*

La Corona d'Altavilla è felicitata dall'evento lietissimo, ed i suoi legati non mancheranno di partecipare alle celebrazioni. Il Sovrano del Regno di Sicilia e dei principati di Apulia e Capua ha già disposto la rotta di una galea, carica delle primizie della stagione e di verzure varie, dimodocché possiate beneficiare dei prodotti dei rigogliosi giardini della Campania Felix.
Che il Signore Cristo e Suo Vicario in terra benedicano il sacro vincolo del matrimonio,
Thomas Brun, kaid della Corte d'Altavilla

 

[Contrammiraglio Oss]

Nessuna risposta giunge da Rascia.

 

[Finnen]

*La risposta del Califfo del Cairo, sigillata e scritta in arabo e latino, giunge a Venezia tramite mercanti veneziani di ritorno dai mercati di Alessandria*

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As-salam aleykun Doge e nobili della Serenissima
Con questa mia vi porgo sinceri auguri per il lieto evento al quale ci invitate a partecipare e saremo lieti di presenziare, ad Allah piacendo, alle nozze del vostro Polani.
Presto il giovane Principe Taiyab abi al-Qasim, erede legittimo di Fatima e figlio del mio amato cugino e predecessore, giungerà presso la vostra corte per rendere omaggio agli sposi a nome del califfato tutto.
Lascio alla vostra discrezione e buona fede organizzare il suo ritorno nelle mie terre una volta concluse le celebrazioni.
Possa quest'occasione di giubilo e riconciliazione essere di buon auspicio per un futuro pacifico nelle nostre terre e sul mare che le divide.

Imam 'Abd al-Majīd al-Ḥāfiẓ, Califfo del Cairo

 

[Il bizantino]

Una lettera giunge da Costantinopoli:



Manuele Comneno, Basileus in Cristo Dio fedele, Imperatore dei Romani


Sarà per noi un onore inviare al vostro desco e a questa importante celebrazione una legazione il più ampia possibile. Per rinsaldare ancora di più i legami che legano la città di Venezia con l'Impero dei Romani.
Abbiamo dato ordini in merito quindi affinchè il più presto possibile possiate scorgere da Palazzo S.Marco i dromoni di Bisanzio.


In Cristo,

Manuele Basileus Romaion o' Komnenos

 

[Mabelrode]

Al Doge Dandolo,

Con gioia accettiamo il vostro invito al lieto evento e, con la solerzia dovuta al caso, inviamo una legazione che possa porvi i nostri più sinceri auguri.

Demetrio I, Re di Georgia

 

[- FatmikE -]

All'Onorevole Doge della Repubblica Di Venezia

I nostri due paesi sono fra i più distanti fra loro, come culture, tradizioni e distanze geografiche, e non trovo in cuor mio nessuna buona scusa per non approfittare di questo vostro invito; per rendere, anche se per il breve tempo di un banchetto, più vicini il mio regno con la vostra repubblica. Se posso presenzierò personalmente.

In fede.

Vsevolod II, Gran Principe del Rus' di Kiev