[Repubblica di Siena] La "Scuola Senese"

L.Arrotino

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Goffredo di Brienno, nativo del Ducato di Milano, trasferitosi a Siena nel 1191 per affrescare la cappella del Monastero di San Sergio concesso all'ordine benedettino, per il lavoro accurato e dedicato, che ha affascinato la nobiltà senese e ha esteso la sua fama tanto da iniziare a ricevere le prime suppliche per insegnare l'arte della pittura a rampolli dei nobili, iniziò lentamente ad essere attratto dalla prospettiva di stabilirsi definitivamente nella città repubblicana.

Tuttavia, le leggi Senesi impedivano all'artista di poter aprire una bottega nel territorio della repubblica, non essendo cittadino senese, e pertanto non poter operare liberamente la sua professione.

Piccolomo di Montone non aveva alcuna intenzione di lasciar andar via una mente ricercata come il di Brienno, e iniziò ad operare forti pressioni sul consiglio comunale per aggirare il problema.
Lunghe discussioni private furono portate avanti nel Febbraio del 1194, con sempre più membri del Consiglio Comunale, di tutte le fazioni senesi. Anche il figlio Duccio si prodigò in tal senso, commissionando vari lavori al di Brienno per far apprezzare ancor di più il suo lavoro alla nobiltà locale.
Alla fine, alla prima riunione del Consiglio Comunale del Marzo 1194, la votazione circa il riconoscimento di Cives Senensis venne concesso a Goffredo di Brienno.

Il Console, inoltre, richiese all'Arte della Pietra e del Legname la regolarizzazione di iscrizione per il pittore adesso Senese, pagando egli stesso la gabella di iscrizione e di regolarizzazione formale.

I primi allievi, desiderosi di imparare l'arte della pittura dal di Brienno - chiamato negli ambienti culturali della Siena bene "il Briennino", verranno in futuro indicati come gli iniziatori della "Schola Senensis", una corrente artistica pittorica che verrà lentamente a distaccarsi dallo stile del Briennino per identificarsi meglio con le opere del suo primo allievo, Giacomo Lorenzetti detto "Maestro di Tressa".
 

Rebaf

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Fantacalciaro
Il fatto dimostrò incontrovertibilmente la fervidissima vita culturale senese, che ora andava persino a "minacciare" il primato di Firenze e di altre città italiane che fino a quel momento si erano maggiormente impegnate. Indubbiamente un grande risultato per la classe dirigente attuale, che in questo modo poteva vedere il nome di Siena risplendere di nuova fulgida gloria.

Bonus ai PI di culturale-sociale, lieve bonus alla stabilità

[:zhat: per il post GdR, davvero meritevole. Sono queste le cose che rendono il gioco più vivo, cose che sembrano minuzie ma che in realtà possono dare ancora più soddisfazione rispetto ad una conquista guerresca o un alleanza militare]
 
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