[Repubblica di Siena] Istituzione delle Compagnie militari della Città di Siena

L.Arrotino

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Sia conosciuto e reso pubblico che il Consiglio Comunale di Siena ha preso decisioni circa la sicurezza della Nostra Repubblica.

Siano pertanto da oggi, addì 14 di Settembre, dell'anno di Nostro Signore mille e cento novanta sei, permesso ad ognuno degli uomini di Siena che non sia servo d'alcuno o che sia libero da debiti, sia probo e retto mai macchiato nell'onore dall'infamia dei crimini, di unirsi in Societas o Compagnie militari, atte alla difesa ed alla salvaguardia della città di Siena e del suo governo.


Sia permesso il numero di una Compagnia militare presente in ogni rione della città di Siena e nelle future città della Respublica, e fino al numero di due Compagnie militari per ogni borgo o villaggio delle campagne della Repubblica.

Sia permesso il numero di una Compagnia militare presente in maniera stabile presso il Monastero di San Sergio a Manciano, in virtù della sacralità del luogo e come difesa per la sede cardinalizia di Sua Eminenza Francesco di Montalcino e dell'Ordine di San Benedetto.


Siano tali Compagnie militari guidate da un Capitano, il quale presti giuramento d'obbedienza e fedeltà al governo consolare insediato nella città di Siena sul sagrato di Santa Maria, sotto la Balzana di Siena ed il gonfalone della Compagnia militare. Sia tale giuramento rinnovato ad ogni elezione del Comune alla presenza del Vescovo di Siena, rendendo de facto la Societas entità stessa di difesa del Comune dai nemici della Repubblica, siano essi cospiratori e sovversivi residenti nel territorio Senese, o agenti stranieri e forze estere che premono per far si che Siena cada nell'anarchia e nella barbarie, perdendo la sua indipendenza e privando i suoi cittadini della libertà in cui essi vivono.


Siano coloro che si aggregano ad una Societas uomini probi e retti, mai macchiati dall'infamia del criminie. Siano tali uomini tenuti a prestar giuramento d'obbedienza al loro Capitano, giuramento di fedeltà al governo della Respublica Senensis, giuramento di difesa del territorio in cui la Societas opera.

Siano requisiti obbligatori per essere ammessi all'interno di tale Compagnia militare l'esser nato ed il vivere nel territorio in cui la Societas opera, l'aver compiuto di già il sedicesimo anno d'età, ed aver già ricevuto i sacramenti della Chiesa ad esclusione del sacro vincolo del matrimonio.


Sia dovere del Capitano scegliere fra gli uomini facenti parte della Compagnia militare il più fiero e meritevole di lodi per il suo impegno nella difesa del territorio in cui la Societa opera. Tale uomo esemplare venga nominato Gonfalionere, e sia esso custode del Gonfalone della Societas per anni otto. Sia inoltre dovere del Gonfaloniere raprpesentare in sua assenza il Capitano della Societas, e sia insignito delle possibilità di decisione per la Societas e di rappresentanza presso il Consiglio Comunale.


Così il Consiglio Comunale ha deciso.
 

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Immediatamente in tutta Siena le Compagnie sorsero. La scelta di Piccolomo di Montone si rivelò molto azzeccata, in questo modo canalizzava le lotte tra le varie consorterie in un'istituzione ufficiale sotto il controllo del Comune stesso. Inoltre, cavalcando quello spirito dell'autogoverno che permeava ogni singolo rione della città, aumentava considerovolmente il suo prestigio e la benvolenza verso il suo governo.

L'editto ebbe meno effetto in campagna, dove gli abitanti rurali si dimostrarono meno ricettivi. Grande plauso, invece, dal cardinale Francesco di Montalcino che benedisse nel nome di Dio l'editto e si ritrovò difeso da una valente compagnia di ben 50 uomini provenienti da tutto il territorio della Repubblica.
 
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