Report turno 9

[TFT]

Visigoti:

Rappacificarsi con Costantinopoli:

Teodorico si reca a Costantinopoli, come chiesto da Teodosio II. Qui cerca di giustificare la sua azione e, fra un dialogo e l'altro, comunica all'imperatore la disponibilità di tutto l'esercito gotico per la campagna di Persia.
L'Impero pare essere soddisfatto e di fatto perdona il suo vassallo riottoso. Le truppe si armano e vanno verso Edessa scortate da messi imperiali.

Leggi interne:

Ancora una volta il sovrano si dimostra attivo in campo legislativo. Le legge sul culto viene perfezionata con delle tasse dirette sulle attività religiose che vengono integrate nel sistema delle Prefetture gotiche. I norreni non si lamentano, anche perchè la loro religione non ha una chiesa e quindi il problema non sussiste. Parecchie rimostranze giungono invece dai cristiani e dagli ellenisti.
Vengono inoltre stanziati dei fondi per le famiglie delle zone meno popolate, con sgravi fiscali molto vantaggiosi in base al numero di figli. Il tutto rivela un iniziale discreto successo e Dorostrum vede i suoi effettivi aumentare di numero e tornare agli antichi "fasti" di quarant'anni prima.

Mercato e Compagnia:

Destinato ad avere grande successo è il mercato quinquennale di Ratiara che attira moltissimi mercanti dall'oriente romano. Il colpo è ancora più fortunato visto che vengono siglati accordi commerciali con i Laz e gli Albàni e di fatto Ratiara, per una volta, riesce a rivaleggiare con le principali città d'Oriente.
Di successo nettamente inferiore è la creazione di due compagnie mercenarie.
Già i nomi (Corvo e Lupo) attirano pochissimi cristiani nelle stesse ma il problema principale risultano i fondi regi, drammaticalmente insufficienti. I soldati armati sono pochi e equipaggiati alla meno peggio.

 

[TFT]

Caledoni:

Attacco a nord:

In questi momenti durissimi i caledoni decidono di concentrare tutto contro il ventre molle dell'Asse Anglosassone. Un poderoso esercito si lancia in Caledonia, dove l'esercito pittico, composto da poche migliaia di uomini, non può condurre una vera resistenza. Dopodichè le armate proseguono in Pittia e infine nelle isole Ebridi.
Benchè l'esercito caledone si ritrovi decimato dall'attrito diventa padrone del nord, dove però i Pitti cominciano subito una fortissima resistenza.

Migrazione:

Per sfuggire al pesante contrattacco degli Anglosassoni viene chiesto a tutta la popolazione caledone di fuggire a nord. La cosa, unita ad un aumento delle tasse, non fa certo contenti i più, che però obbediscono per cause di forza maggiore.
La Caledonia e la Pittia vengono letteralmente invase dai coloni caledoni che si trovano subito in una terra inospitale e brulicante di Pitti. La loro rabbia si sfoga violentemente sui locali, almeno 30 villaggi sono dati alle fiamme, diverse centinaia di persone uccise.
Oreste, il figlio di Reghed, viene inviato a Roma di nascosto su una nave mercantile.
Nello stesso modo arriva in Caledonia passando da Luguvallium Germano, un vescovo-guerriero inviato da Roma.

La resistenza:

Non tutti i Caledoni accettano di migrare a nord. Una parte non indifferente decide di restare e tentare una feroce guerriglia per respingere l'invasore. Al loro comando si mette Livia, sorella del sovrano Caledone, ancora convinta che arriveranno presto gli aiuti dei romani.

 

[TFT]

Gwet:

Il ritorno di Vortighern:

Rimasto nascosto per anni nel caos dell'occupazione anglosassone torna a farsi sentire Vortigher, luogotenente del ribelle Costantino.
L'astuto Vortighern riesce a far leva sulla popolazione del Gwet, terrorizzata dagli invasori e a farsi eleggere come capo supremo. La sua minaccia non sembra da sottovalutare visto che lo stesso Magister Militum di Britannia si schiera dalla sua parte e inizia ad addestrare le sue truppe per prepararle a resistere.
Roma non si pronuncia ancora sulla legittimità di quello che da molti viene definito solo un signorotto guerriero.
Pare invece ovvia l'intesa con i Caledoni.

 

[TFT]

Turingi:

Spostamento verso sud:

Consci del fatto che la Rugia non possa supportarli i Turingi migrano in massa verso sud in Silingia, precedentemente lasciata libera dagli Eruli. Si accordano con la superpotenza unna per una convivenza pacifica e pare abbraccino senza problemi la loro dominazione.
Per sopperire ai deficit economici si lanciano in una serie di raid ai danni principalmente de Norico romano.

Un erede degno:

Il giovane Basino, figlio del re, viene educato dai migliori mentori e, dopo aver raggiunto la maggiore età, inviato ad Uppsala per i sacrifici rituali. Al suo ritorno viene acclamato come erede ai dal padre e dai suoi fedeli. I nobili Turingi approvano in massima parte la scelta, considerandolo un degno erede per guidare il popolo turingio.

L'organizzazione tribale:

Importante è una legge sull'organizzazione tribale, che dona una certa meritocrazia alle frange dei migliori cacciatori, pescatori, taglialegna e quant'altro, pur non intaccando i privilegi dei nobili. L'economia turingia, seppur ancora embrionale, comincia a salire.

 

[TFT]

Quadi

La resa:

Di fronte all'impossibilità di resistere ancora i Quadi accettano una pace con l'onore delle armi. Di fatto il tutto si traduce in un'annessione al territorio degli Unni, seppur Attila si dimostri magnanimo, non uccidento o sterminando nemmeno i capi quadi, che anzi sono integrati nell'esercito unno.

 

[TFT]

Khanato Onogurs:

Intesa unna:

Dopo la recente occupazione dell'Onogurs occidentale il Khanato Onogurs scende a patti con gli Unni di Attila. Questi gli consentono di mantenere le terre occupate dopo aver fatto formale atto di sottomissione. Va così espandendosi l'influenza unna anche a nord del Caucaso.

 

[TFT]

Khanato Kutriurg:

Arrivati dalle steppe:

Un nuovo Khanato giunge prepotentemente da nord con un forte esercito di cavalieri. Riescono in breve tempo a scacciare gli Onogurs da buona parte dei loro dominii orientali e si apprestano a prendere i primi contatti con le popolazionei vicine all'Impero.

 

[TFT]

Armenia:

Spedizione a Vardensi:

Dopo un tentannamento iniziale re Artaxes V dichiara la propria intesa con l'Impero e muove le truppe contro la Persia. Porta il suo esercito a Kartveli e si unisce ad Armenia e Albània nella vittoriosa battaglia di Vardensi. La regione di fatto viene occupata dalle forze armene anche perchè la popolazione locale accoglie festante il generale Ara come un liberatore.

Il Triumvirato:

Mentre si consuma la guerra ad oriente in Armenia l'operato di Artaxes riceve un duro colpo. Il re viene catturato da truppe armene ribelli e condotto al cospetto del "Triumvirato". Non sono ancora chiari i nomi dei golpisti ma si sa che fra di loro figurano un luogotenente di Narses, un ricco aristocratico e un nobile amico dei romani.
Artaxes "decide" di abdicare e ritirarsi a vita in un monastero a Van. Il giovane figlio del re viene inviato come ostaggio presso Costantinopoli e i triumviri acclamano come reggente la regina Noor. Di fatto però l'influenza dei tre pare preponderante, specilamente con una guerra in corso.
I Triumviri annunciano di rigettare l'iniquo trattato imposto da Artaxes "fantoccio ibero" e annunciano che l'Armenia è di nuovo uno stato libero ed indipendente. Nonostante questo non annullano la foederazione con i romani e benchè i triumviri siano visti in massima parte positivamente il loro operato è ancora in fase di valutazione.
Sconosciuta la reazione dell'Iberia.

Commercio e reliquie:

Dopo aver preso il potere i triumviri si assicurano immediatamente l'amicizia del popolo e dell'esercito attraverso modeste donazioni in denaro di tasca propria. Viene esposto nuovamente il Mandillion, i ricavi dei pellegrini vengono in massima parte donati alla popolazione locale.
Da segnalare il mantenimento dei buoni rapporti con i Visigoti, con i quali è aperta una rotta commerciale.

 

[TFT]

Iberia:

Stabilizzazione interna:

Cercando maggiore stabilità in previsione della sua partenza per la guerra re Archil organizza dei matrimoni fra i suoi tre figli con i membri più in vista delle principali casate iberiche fra cui spiccano bagratoni e coshroid.
Inoltre, per assicurarsi la lealtà delle truppe vengono stabilite razioni doppie una settimana prima dell'inizio della campagna militare. L'effetto sortito è decisamente buono e re Archil può lasciare il Paese senza paura di ritrovarsi senza trono.

La guerra persiana:

Nonostante la vittoria e l'avanzamento delle truppe caucasiche il fronte degli alleati si incrina. Re Archil muore e suo figlio ne prende il posto con grande plauso dell'esercito.
Tuttavia nello stesso momento il fantoccio armeno Artaxes V è deposto e l'Armenia ottiene un'idipendenza sostanziale. Re Mithridate, che da molto viene già chiamato "il sanguinario", ad appena vent'anni è stimato come uno dei più validi generali d'Oriente per via del suo ferreo addestramento e non sono in pochi a chiedere che i triumviri vengano massacrati in quanto traditori e Artaxes rimesso sul trono.

 

[TFT]

Albània:

La guerra persiana:

C'è poco da dire in questi anni riguardo all'Albània. Tutti gli sforzi sono catalizzati per la sopravvivenza nella guerra contro la Persia. La vittoria di Vardensi dona speranza all'esercito coalizzato, ma l'elevato numero di perdite e i disguiti fra Armenia e Iberia non permettono la cattura di Ctesifonte, obiettivo finale della campagna stessa.
Tutto sommato però il fronte interno rimane tranquillo e la vittoria consente di prendere una boccata d'aria fresca agli albània.
Si segnala l'apertura di una rotta commerciale con i Visigoti.

 

[TFT]

Hibernia:

Gli Scoti:

Dagli Hiberni si segnalano movimenti di alcune tribù minori cristianizzate, conosciute come Scoti, verso le terre dei Pitti. Non è ancora chiaro se tali movimenti sianos tati sponsorizzati dal Sommo Re o siano un evento totalmente autonomo.

 

[TFT]

Ghassanidi:

Preparativi per la guerra:

Il Melik Stefano, dopo un'iniziale titubanza, si prepara per la guerra contro i nemici del suo imperatore. Prima di muovere le sue armate si assicura la fedeltà del fratello nominandolo erede e smorzando decisamente gli attriti avuti fino a quel momento.
Importante è una legge che premia le vedove di guerra con dei fondi annuali, consentendo di proseguire una vita dignitosa. La riforma ottiene generali consensi soprattutto da parte del popolino e di qualche nobile particolarmente illuminato e filantropo.
Si segnalano inoltre dei preparativi per una spedizione navale di tipo commerciale verso le terre africane.

L'attacco a tenaglia:
Stefano pare avere imparato dai precedenti errori e questa volta agisce bene. 6000 cavalieri sono inviati ad Al Hira attraverso le terre persiane. Nonostante imboscate e guerriglie varie la città viene trovata sostanzialmente già liberata da un contingente numerosissimo di contadini ribelli, che si schierano dalla parte degli arabi. L'armata locale, che era stimata attorno ad alcune migliaia di effettivi, è distrutta o in fuga.
Intanto il Melik stesso si dirige con decisione verso Ctesifonte.
Qui incontra resistenze non forti da essere considerate un vero e proprio esercito ma tali da infliggere perdite gravose all'armata araba, che si muove faticosamente in terra nemica.
Nonostante questo la Mesopotamia e poi Opis cadono nelle mani degli arabi, che non riescono a giungere a Ctesifonte sia per le troppe perdite subite che per sedare una rivolta in Mesopotamia, lasciata distrattamente sguarnita.
Non c'è alcun dubbio però che l'attacco ghassanide sia stato inaspettato ed abbia portato a Costantinopoli una vittoria nettissima.

 

[TFT]

Laz:

Truppe e rinforzi:

Poco fanno i Laz in questo periodo. Oltre a rinforzare le truppe partecipano alla quarta battaglia di Edessa con un contingente di 3000 soldati.

 

[TFT]

Impero d'Oriente:

Un nuovo Imperatore:

La notizia della morte di Falvio Teodosio II non giunge inaspettata. Da tempo l'imperatore soffriva di una malattia strana e logorante che non gli aveva dato speranze di guarigione. La morte avviene nella tranquillità del suo letto, dopo quasi un cinquantennio di regno.
Non avendo avuto figli il trono viene preso momentaneamente da sua sorella Pulcheria, che nomina rapidamente nuovo Imperatore suo maritio, il generale Marciano, noto per aver partecipato alla precedente guerra persiana e per aver condotto una serie di campagne sul Danubio.
Marciano si trova presto a regnare senza la moglie, morta appena due mesi dopo la sua incoronazione. Viene indicato come un generale di valore, un vero romano ed un uomo d'onore.

La vittoria decisiva:

Con i Visigoti che tengono impegnati i persiani ad Edessa, gli Arabi che picchiano da sud e i Caucasici da nord, Costantinopoli ha tutto il tempo per radunare un esercito immenso e disporlo alla battaglia nella maniera che più preferisce.
Mentre i Visigoti combattono ad Edessa i romani tagliano i rifornimenti persiani occupando Migdonia e successivamente assediano e riconquistano la stessa Edessa, che capitola rapiamente grazie a dei pozzi d'acqua avvelenati dai Visigoti.
Un seconda esercito parte dall'Arabia romana e sconfigge l'esercito persiano nella Mesopotamia persiana.
La terza armata, comandata dallo stesso Marciano, attraversa l'Armenia e cala da nord prendendo Baghdad dopo un assedio di 8 mesi. La sfida finale è a Ctesifonte, dove il Gran Re raduna il grosso del suo esercito, stimato in oltre 70mila uomini.
La battaglia è cruentissima e vede perdite spaventose da entrambe le parti ma alla fine sono i romani a prevalere. La capitale persiana è occupata, il Gran Re fugge ad Oriente abbandonado mogli e tesori, il suo esercito cade in preda al panico.
Marciano, in una sontuosa cerimonia, si fregia di aver eguagliato Alessandro Magno, mentre la guerra pare proprio essere giunta alla sua conclusione.
L'unica vittoria dei persiani è a Corduene, dove riescono a fermare un'invasione romana da nord.

 

[TFT]

Eruli:

Migrazione:

Anni abbastanza anonimi per la tribù erulica, salvo una migrazione verso sud sotto la pressione degli Unni, che portano il popolo germanico in Alania, direttamente a contatto con l'Impero d'Occidente.

 

[TFT]

Dani:

Ritorno in Britannia:

Si segnalano alcuni accordi con gli Anglosassoni, oltre che lo sbarco di un certo numero di truppe a Ponsa Aelii, che viene occupata. L'occupazione però risulta difficilissima a causa dell'immediata guerriglia dei locali, che sfidano coraggiosamente il piccolo gruppo di invasori inviato come forza di occupazione. Forse il capotribù Aakon non si aspettava di dover mandare un esercito più numeroso.

 

[TFT]

Anglosassoni:

Penetrazione in Britannia:

Con un esercito ormai immenso gli Anglosassoni sembrano inarrestabili. L'offensiva più massiccia è contro i Caledoni del nord, che vengono sostanzialmente costretti a fuggire. Le truppe sassoni riescono inoltre a mettere le mani su Deva ed infine, dopo diversi scontri, ad occupare la città di Lundein.
I principali signori Anglosassoni vengono insigniti del titolo di Earl delle nuove terre conquistate e un fiume di coloni continua a giungere dalla germania verso i nuovi dominii.
Sorprendentemente pare che ci sia una rinnovata intesa anche con il popolo dei Dani.
Quello che è certo è che la minaccia degli invasori è più che concreta, pensare di gettarli a mare ora come ora non è un'opzione plausibile.
Nonostante tutto la conquista delle nuove terre non è facile come sembra. La popolazione locale sottomessa tiene la testa alta in notevoli occasioni, assaltando a più riprese i contingenti posti a guardia dei villaggi, diverse centinaia di persone fuggono verso ovest, in particolare verso il Gwent.
Le terre dei Caledoni sono senza dubbio le più problematiche, con la loro regina a capo di un notevole parco di guerriglieri apparentemente ben addestrati.
Ad occidente iniziano a formarsi delle milizie locali, alcune addestrate dai veterani sarmati della legione romana, ormai sessantenni.
I Caledoni sono feriti ma non sconfitti e con la schiacciante sconfitta dei Pitti questa guerra non può ancora dirsi conclusa.

 

[TFT]

Burgundi:

Fatti dinastici:

Molto importante è il matrimonio fra Freya, nipote di re Gundioco e l'erede al trono dei Franchi Meroveo. L'alleanza consolidatasi con il tempo viene ulteriormente cementata da questo importante matrimonio e i Franco-Burgundi paiono un'asse forte e indissolubile.
Da segnalare anche l'inizio dell'addestramento alle armi per il giovanissimo Chiplerico.

Affari esteri:

I Burgundi abbandonano la Svevia come da richiesta romana. La cosa però non gli impedisce di lanciare un raid di un certo spessore ai danni sia di questi che dei Vandali, forse per mostrare che il lupo borgognone ha ancora gli artigli affilati.
L'esercito regio viene inviato a soccorso dei Franchi in Frisia ma l'inganno dai Vandali riesce e i burgundi tornano a casa, convinti di essere riusciti a spaventare il nemico e cacciarlo oltre il confine.
Viene inviata Crimilde a Roma per parlamentare con Ezio riguardo l'insubordinazione burgunda degli anni precedenti. La nobildonna, educata secondo i costumi romani, riesce nell'intento e Ezio si dichiara bendisposto a chiudere un occhio, non provando ulteriore rancore. Forse anche a causa di questo viene autorizzato l'invio a Treviri di mastri carpentieri romani.

 

[TFT]

Franchi:

Alleanze solide:

Il matrimonio con Freya dei Burgundi cementa ulteriormente i legami con questo popolo, un tempo nemico, e ora visto come il principale partner dei Franchi. Anche con Roma le cose tornano ad essere rosee: Ezio perdona la scappatella in Angria dei Franchi (alcuni dicono abbia giocato un ruolo importante sua moglie, la franca Amalasunta) e una volta che Clodo abbandona l'Angria come da richiesta non vi sono più rancori con i dominatori romani.
Notabile anche il matrimonio della principessa Berta con un membro della fara rivale franca quella dei Ripuarii.


Clodo il costruttore:

In questi anni Clodo dimostra tutta la sua vena creativa costruendo un sistema di strade stratificato che attraversa tutte le sue terre. Importanti sono anche alcune fosse comuni aperte in Frisia.

è la guerra:

Senza un preavviso ne una dichiarazione di guerra effettiva i Franchi si trovano invasi dai Vandali. Nonostante la vittoria l'esercito regio ne esce a pezzi, inoltre fatti più grandi giungono all'orizzonte.

 

[TFT]

Vandali:

Attila il nuovo signore:

Sotto pressione del Khan Unno Re Unerico dei Vandali decide di accettare la loro formale sottomissione. La cosa non piace alla nobiltà ma in un contesto come questo nessuno osa opporre esplicite lamentele, Attila è il signore del mondo e la sua politica antiromana fa comodo ai guerrieri vandali.

Accordi con i Sassoni e i Lemovi:

Un importante accordo siglato con i Sassoni vede uno scambio di regioni e popolazioni: Germania per Angria. La cosa non tocca particolarmente i Sassoni ma permette ai Vandali di calare direttamente sulla Frisia in modo inaspettato, giocando un brutto tranello ai Burgundi e infliggendo pesantissime perdite ai Franchi, putroppo non riuscendo a scacciarli definitivamente.
Con i Lemovi si raggiunge un accordo per la loro sopravvivenza, il pagamento di 15 monete in diversi anni.

Difficili scelte:

Attila aveva avvisato i suoi sottoposti di non attaccare i romani e l'insubordinazione di Unerico viene presa malissimo dal Khan. Le richieste perchè ai Vandali sia ancora permesso di esistere sono l'invio a Sarmizegetuza della testa di Unerico insieme a 1000 ostaggi e l'elezione di un re scelto da Attila in persona.
In un momento così delicato un raid dei burgundi non fa altro che infiammare ulteriormente la situazione, in più i Lemovi conducono un nuovo raid contro i Vandali, incuranti del patto appena siglato.
Questo raid non si limita solamente a razziare qualche villaggio ma è maggiormente profondo, vengono distrutte le case di alcuni nobili e profanati alcuni agglomerati urbani di discrete dimensioni.