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La Strana Guerra

Il nuovo anno vede una grande agitazione diffondersi nei territori dell'Aman settentrionale: ambasciatori vanno avanti e indietro fra Figli del Drago, Principato di Arakon, Regno delle Felidi e Clan Manto di Tempesta e aria, appunto, di tempesta sembra soffiare fra queste quattro nazioni del nord. Si parla di intenzioni aggressive di questo o quello stato e quando la primavera succede all'inverno gli eserciti nazionali si mobilitano e le cose sembrano mettersi molto male per Arakon, accusato apertamente di stare tramando ai danni dei suoi vicini. In rapida successione vengono resi pubblici trattati di non aggressione fra i nani del clan Manto di Tempesta e i regni delle Felidi e dei Figli del Drago e il destino di Arakon sembra segnato: fortunatamente per il Principato però la diffidenza reciproca fra le nazioni che, almeno secondo le voci che girano, vorrebbero spartirsi i suoi territori è più alta della brama di impadronirsi di nuove regioni e arrivati al dunque gli eserciti delle Felidi e dei Dragonidi si concentrano sui rispettivi confini ma si guardano bene dal varcarli, in attesa di un segnale che non arriverà mai (GdR off, in perfetto stile il Deserto dei Tartari debbo dire).
Gli unici a muoversi concretamente contro Arakon alla fine sono i nani del Manto di Tempesta che invadono il principato con un contingente limitato di circa 6000 soldati forse perchè convinti di essere aiutati da contingenti delle altre nazioni...i nani invece si ritrovano da soli ad affrontare l'intero esercito del Principato ritrovandosi così a combattere una battaglia in condizioni di drammatica inferiorità numerica nella misura all'incirca dit re contro uno. I combattenti del clan sono nani veterani coperti di ferro dalla testa ai piedi e combattenti decisi ma non posseggono nè arcieri nè truppe di appoggio e le forze di Arakon hanno buon gioco nel martellarle con gli arcieri per poi affrontarle con lancieri e fanteria: i nani vendono cara la pelle ma il generale Hoag deve infine rassegnarsi a ritornare in patria con una secca sconfitta lasciando sul terreno circa 1100 dei suoi guerrieri. A testamento della abilità dei nani i fatto che le perdite di Arakon siano di poco inferiori attestandosi sulle 850 unità.
 

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Figli del Drago

La nazione teocratica dei Figli del Drago è uno degli stati affermatisi più di recente in Aman e finora è stata un pò un mistero per i propri vicini avendo dimostrato scarsa se non nulla propensione a stabilire rapporti con i propri vicini. Nel 3958 però il Prediletto Galakrond decide di inaugurare una vera e propria politica estera prendendo contatto per la prima volta con le nazioni confinanti. Questi primi contatti sfociano in particolare in un trattato di non aggressione con il clan Manto di Tempesta mentre i colloqui con Arakon sembrano concludersi in un nulla di fatto. Durante l'anno si fa un gran parlare fra i figli di una nuova guerra di espansione verso sud ma alla fine il Prediletto decide di non muovere le proprie armate e una pace inquieta continua ad aleggiare sulla regione.
Sul fronte interno le cure dei dragonidi si concentrano, come lecito aspettarsi, sulla propria città di Kirinjava dove viene costruita una caserma per la gestione delle nuove reclute mentre lavori di irrigazione vengono intrapresi per sfruttare appieno la fertilità portata dal fiume. Forti investimenti vengono effettuati nei campi della ricerca del sapere e l'esercito ampliato con un buon numero di nuovi reggimenti. Segna un pò il passo la politica commerciale dato che al momento i figli risultano ancora un pò isolati sotto questo punto di vista.
 

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Unione di Scandia

Molto attiva come sempre l'Unione nel perseguire con coerenza una politica di espansione pacifica proponendosi come arbitro, aiuto e alleato delle piccole nazioni indipendenti che vivacchiano ai suoi confini. In particolare quest'anno vede l'arrivo di una ambasciata scandiana nientemeno che in una regione abitata da Arpie, notoriamente non la razza più diplomatica di Ea; eppure con un misto di prudenza, spregiudicatezza e ricchi doni l'inviato scandiano riesce a lasciare incolume la regione (il che è già un risultato notevole visto l'interlocutore) e forse persino a stabilire la base per futuri incontri. Scandia si infila anche in una faida vecchia di secoli fra due clan nanici della regione accollandosi il compito di pagare il prezzo di sangue per chiudere la vicenda una volta per tutte: la missione si preannuncia difficile ma in caso di successo l'Unione acquisirebbe un notevole prestigio.
Una missione diplomatica scandiana prende contatto per la prima volta con la Repubblica di Tlastlan: un campione di merci scandiane viene donato alla Repubblica in segno di buona volontà e colloqui cordiali vengono stabiliti con le autorità degli uomini-lucertola: si parla apertamente della creazione di rotte commerciali nel prossimo futuro e rapporti cordiali vengono stabiliti con il governo corporativo di Tlastlan. Prosegue anche la politica di impulso al commercio con il Regno della Tempesta e gli amici tradizionali del regno di Nifelheim mentre sul fronte interno viene ampliata la caserma di Skanor ed effettuati alcuni investimenti nella ricerc. L'Unione inoltre continua a manifestare un fervido interesse per la terra di nessuno fra i propri confini e quelli dei Figli del Drago e una missione esplorativa parte per accertare cosa si trovi effettivamente nelle province che risultano ancora bianche sulle mappe dell'Unione.
 
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Regno di Nifelheim

I worgen proseguono nella politica di espansione inziata negli ultimi annia dottando un misto di persuasione diplomatic e invasione militare, affidata quest'ultima al comando dell'esperto generale garivulf, noto anche per essere colui che ha accolto le prime navi del Regno della Tempesta. Grazie alle ultime acquisizioni i confini del Nifelheim giungono così a lambire i territori controllati dai Figli del Drago: le pattuglie da entrambi i lati del confine squadrano con un certo sospetto i movimenti dell'altro ma non si verificano incidenti e la situazione rimane abbastanza tranquilla. Viene proseguita la politica di tradizionale amicizia con i vicini dell'Unione di Scandia con la quale vengono intensificati glis cambi commerciali mentre all'interno vngono itnraprese diverse attività edilizie: una nuova città viene fondata mentre sorgono un nuovo granaio e un magazzino; non mancano inoltre investimenti in un pò tutti i campi della ricerca del sapere.
 

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Regno delle Felidi

Mentre proseguono i contatti diplomatici con le regioni indipendenti che ancora sopravvivono ai propri confini (in particolare le felidi dimsotrano grande ammirazione per una piccola nazione di Elfi Verdi che vive in una delle foreste nei pressi di Silvoro e con i quali vengono intrapresi lunghi colloqui) le Felidi iniziano a prendere contatto con le grandi nazioni che sorgono ai propri confini. Il regno felide ha ormai toccato a nord i confini di Nifelheim e per il momento i rapporti fra i due stati sembrano improntati a una reciproca tolleranza mentre un accordo per un trattato di non aggressione viene raggiunto con clan Manto di Tempesta. Sempre più cordiali i rapporti con la Repubblica di Tlastlan dopo la visita della regina Venelika nella capitale degli uomini-lucertola e il nuovo anno vede la creazione di nuove rotte commerciali e la sottoscrizione di un patto di mutua protezione. Anche le Felidi, come dragonidi e nani, sembrano propense a una guerra di aggressione nei confronti del vicino Principato di Arakon ma come per i dragonidi, anche fra le Felidi sembra prevalere un sentimento di forte diffidenza verso le reali intenzioni degli altri stati e quando si giunge al dunque Venelika ordina alle sue soldatesse di mantenere la posizione al di quà dei propri confini.
Sul fronte interno il nuovo anno vede l'erezione di una nuova città nella regione di Remithia a nome Paarhoa mentre due nuove torri di magia vengono costruite per potenziare la produzione di cristalli di mana di cui le felidi fanno un uso estensivo mentre una cifra discreta viene investita nella ricerca int ech commerciale allo scopo di potenziare le entrate dello stato.
 

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Clan Manto di Tempesta

I nani del Manto di Tempesta confermano le proprie spiccate tendenze alla espansione territoriale spingendosi sia a nord che a sud ma compiendo, forse , un passo più lungo della gamba. Dopo aver stabilito trattati di non aggressione con il regno delle Felidi e i Figli del Drago i nani progettano di invadere il Principato di Arakon e forse di spartirselo insieme ai propri vicin...almeno queste sono le voci che corrono. Al momento di passare ai fatti però Felidi e Dragonidi non si muovono e le truppe del clan Tempesta, un contingente di 6000 guerrieri corazzati al comando del generale Hoag, si trovano di fronte l'intero esercito di Arakon e vanno incontro a una netta sconfitta.
Mentre a nord le proprie forze vanno incontro a uno smacco e mettono a rischio la sicurezza del confine settentrionale, il corpo principale delle truppe naniche riprende la propria marcia verso la costa invadendo senza tanti complimenti i piccoli principati indipendenti. I nani non si fanno scrupolo all'occasione di adoperare le maniere forti: una tribù di troll assai poco ragionevoli incontrata in una delle regioni sulla direttrice della espansione nanica viene brutalmente sterminata. Come negli anni precedenti la politica espansionistica del clan nanico ha provocato il sorgere del regno di Polosia anche questa volta le conquiste e le aggressioni naniche provocano il coalescere di una nuova entità politica direttamente a sud dei territori invasi mentre anche la Repubblica di Tlastlan sembra apprezzare poco il fatto che i nani si stiano espandendo lungo i propri confini. L'effetto "Elefante in cristalleria" dell'atteggiamento nanico rischia di creare al clan molti nemici...
Concentrati come sono sullo sforzo militare i nani non combinano molto altro, un pò di commercio con Tlastlan, i soliti cospicui arruolamenti e poco altro.
 

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Repubblica di Tlastlan

L'intensificarsi del commercio con le felidi e il clan Tempesta porta una crescente ricchezza nello stato degli uomini-lucertola, ricchezza che viene impiegata per ampliare e abbellire la capitale della Repubblica e il suo porto: Tlastlan sembra ormai avviata a diventare una città fra le più grandi e prospere della regione. Parimenti la politica di epsansione commerciale della repubblica vede la fondazione di due nuove città, un porto a nord della capitale che prende il nome di Auchtemoc mentre la seconda risale il corso del fiume e viene battezzata col nome di Cahauatlan. Numerosi gli investimenti nella ricerca commerciale volti allo scopo di ottimizzare e potenziare i propri introiti.
La politica estera, da sempre piuttosto trascurata dalla Repubblica, comincia ad assumere una crescente importanza visto l'evolversi della situazione in Aman. Con le Felidi, ormai di gran lunga il primo partner commerciale degli uomini-lucertola, viene firmato un accordo di mutua protezione mentre viene accolta amichevolmente una delegazione proveniente dalla Unione di Scandia nel lontano nord. Vengono raggiunti accordi per lo scambio di ambasciatori e a Tlatlan cresce l'attesa per la possibilità di aprire un nuovo mercato nella nazione nordica. Viene accolta con preoccupazione invece l'espansione del clan Tempesta ai propri confini: gli uomini-lucertola non vedono di buon occhio il fatto che i nani stiano occupando tutte le regioni indipendenti al loro confine e cominciano a temere che tale espansione sia la premessa di una azione ostile. La conseguenza primaria è che, dopo molti anni, l'esercito di Tlastlan viene incrementato col reclutamento di diversi nuoi reggimenti.
 

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Tela di Shalar

Durante il 3958 avviene un fatto che potrebbe aver cambiato per sempre la storia di Aman, ovvero il contatto fra la spedizione esploratrice del Regno di Minnonar e la Tela di Shalar, la nazione abitata dall'enigmatica razza delle Aracne. Il contatto con gli stranieri provenienti da oltremare ha un effetto sproporzionato sulla società Aracne che fino a quel momento appariva sclerotizzata su una posizione immobilista e isolazionista. Per quanto l'ammiraglio Vittoria Melara riesca a convincere della sua buona fede le bizzarre abitanti della Tela, la società Aracne appare scossa dall'aver appreso dell'esistenza di tante nuove terre e popoli come del fatto che molti di questi popoli sembrano essere attivamente interessati a raggiungere le coste di Aman. Precoccupate in maniera quasi paranoica da questa eventualità le Aracne iniziano una politica di rafforzamento del proprio potenziale militare col reclutamento di diversi nuovi reggimenti e un netto incremento delle spese militari. Dopo decenni di tranquillità inoltre le Aracne prendono a osservare con maggiore attenzione i propri confini in cerca di "minacce" al proprio territorio. I primi a farne le spese sono alcuni clan di centauri che abitano la terra di nessuno fra la Tela e il Khaz Modan: secondo i loro costumi le Aracne inviano una ambasciata a questi clan informandoli del fatto che essi sono divenuti una minaccia per la Tela e invitandoli senza troppi complimenti ad abbandonare le loro terre. Di natura nomade e ben consci della propria inferiorità numerica i centauri decidono di scendere a patti chiedendo tempo e risorse per intraprendere la loro mgirazione; sorprendentemente le Aracne accordano entrambe le richieste e verso la fine dell'anno i clan intraprendono una pacifica migrazione verso sud attraverso il Khaz Modan senza venire molestati. Poche settimane dopo la loro partenza le Aracne entrano in massa nelle due regioni cominciando subito ad erigere le proprie caratteristiche colonie e lambendo così il confine nord dello stato nanico per un lungo tratto.
 

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Regno di Khaz Modan

Si tratta di un annata alquanto insolita per regno di Khaz Modan che viene visitato da ben due spedizioni navali provenienti dal mondo conosciuto, rispettivamente del Regno della Tempesta e del Principato di Minnoar. I nani accolgono amichevolmente entrambe le delegazioni tanto più che gli eldar stanno stabilendo una colonia non lontano dai loro confini meridionali attirati, oltre alla legittima curiosità verso culture provenienti da luoghi così lontani, dalla possibilità di commerciare con i nuovi venuti: in effetti alcune rotte vengono stabilite con entrambi gli stati del Mondo Conosciuto, rotte focalizzate sulla città portuale di Thelsamar. Anche col più vicino Regno di Sarennor le relazioni sono cordiali e portano alla creazione di una rotta commerciale mentre il thane manifesta una certa preoccupazione verso l'imprevedibile vicino settentrionale, preoccupazione destinata ad aumentare dopo gli avvenimenti che portano la Tela ad estendersi verso sud col risultato di portare lo stato nanico e la Tela a diretto contatto per un lungo tratto, da Galbaraz a Roccaferro.
Nè questa è la sola preoccupazione dei nani: a sud si fa sempre più concreta la possibilità dell'arrivo di una orda orchesca proveniente da ovest e la possibilità di essere presi fra le Aracne a nord e gli Orchi a sud è una di quelle che toglierebbe il sonno a qualsiasi nano degno di questo nome. E così mentre da un lato viene concesso il permesso di attraversare il territorio nanico ai centauri migranti, passaggio che avviene tranquillamente e senza incidenti, il thane intraprende il reclutamento di nuovi reggimenti per rafforzare le'sercito nazionale oltre a costruire ben due nuove città che fungano da fortezze oltre che da centri di sviluppo nelle regioni di Altaroccia e Bael Lochvar. Il novero delle costruzioni rpevede anche una caserma, un magazzino e una segheria per cui si può ben dire che la tradizione di grandi costruttori propria dei nani sia stata rispettata.
 

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Regno di Sarennor

Come un sasso che cadendo in uno stagno immobile provoca una serie di onde che finiscono per agitarne l'intera superficie, l'arrivo delle spedizioni esplroative di oltremare e la notizia della creazione di colonie da parte degli eldar e del Regno della Tempesta provoca una certa preoccupazione anche nel regno isolano di Sarennor. Gli elfi di Sarennor, in origine dei rifugiati del Mondo Conosciuto che erano riusciti a compiere la pericolosa traversata dell'ocrano per sfuggire a guerre e battaglie, sono sempre stati di indole assai poco bellicosa tanto da non aver mai terminato di occupare nemmeno la loro amata isola di Tol Sarennea; ma il timore che qualche nazione bellicosa dell'est prenda piede sull'isola e crei una testa di ponte che possa minacciare il Sarennor è troppo grave per poter essere ignorato. Seppure a malincuore dunque la Regina Aranelle ordina ai suoi generali di preparare una campagna militare per completare l'unificazione dell'isola, pacificamente se possibile ma con le armi se necessario. Ben tre regioni vengono quindi annesse a Sarennor completando dif atto l'acquisizione del massiccio montuoso di Caledor con le sue risorse ma gli inevitabili scontri coi locali creano un forte risentimento contro il regno elfico fra le regioni ancora indipendenti tanto che le azioni della Regina Aranelle rischiano di rivelarsi un boomerang.
Sul fronte interno anche gli elfi di Sarennor rivelano una vocazione di costruttori procedendo ad edificare ben due nuove città mentre l'arrivo della spedizione degli eldar viene accolta come il ricongiungimento con cugini da lungo tempo perduti. Diverse rotte commerciali vengono stabilite con la nuova colonia eldar e con il regno nanico del Khaz Modan oltre che con il Regno della Tempesta e si segnala anche la costruzione di un nuovo magazzino e di una torre di magia. Non manca il reclutamento di alcuni nuovi reggimenti per rafforzare l'esercito oltre a qualche piccolo investimento int ech commerciale.
 

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Guerra del Lupo

E' un giorno come tanti nell'assedio che le truppe britanniche conducono contro la capitale della Grande Waaagh, la città-fortezza di Khas Goblinahalt, quando ecco che all'improvviso una luce potente, ultraterrena sembra discendere dai cieli avvolgendo l'intera città per poi crescere e crescere ancora al punto da divenire intollerabile all'occhio umano: la luce che avvolge la città, raccontano i pochi testimoni disposti a raccontare quanto hanno visto, è visibile da parecchi chilometri di distanza. Quando lo strano fenomeno si esaurisce, Khas Goblinahalt è una città fantasma: l'intero esercito dei pelleverde e la brulicante popolazione goblin sono stati uccisi, spazzati via in un solo abbacinante lampo di luce.
Questo è più o meno tutto quello che si riesce a sapere sul fenomeno che ha annientato la resistenza goblin a Khas Goblinahalt. I testimoni più diretti che potrebberor accontare qualcosa di più su quanto accaduto, ovvero i soldati delle'sercito britannico, hanno tutti quanti le bocche cucite o raccontano diverse storie che vanno da una deflagrazione di cristalli di mana, a un incanto sperimentale mirato contro i pelleverde, alla manifestazione dell'ira divina verso coloro che hanno osato assassinare un principe reale britannico. L'unica cosa certa è che qualcosa ha sterminato i goblin lasciando intatto l'esercito del Sacro Impero, e risulta ovvio ai più che sit ratta di un qualcosa che la stssa Britannia ha scatenato contro i suoi nemici ma la precisa natura della magia utilizzata risutla ancora difficile da determinare.
Di certo la resistenza goblin è stata irrimediabilmente spezzata: in un colpo solo la Waaagh ha perso il suo sovrano e la sua corte, la sua capitale e tutto il proprio esercito. Le rimanenti regioni goblin sono a un tempot errorizzate da Britannia e dall'altro discordi sulla linea da seguire ora che il governo centrale è stato cancellato ed è probabile che nell'immediato futuro seguano una politica differente. Stante la situazione nons tupisce ilf atto che le armate della repubblica di Ambir abbiano gioco facile ad entrare senza opposizione alcuna nella regione di Grumbaki e a porre l'assedio alla città di Zsox.
 

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Sacro Impero di Britannia

Britannia sembra fin negligente nella sua condotta di guerra: occupata la città di Khas Goblinahalt praticamente senza colpo ferire grazie all'uso di una sconosciuta magia (chè nessuno in tutta Ea non pensa che il fenomeno verificatosi non sia attribuibile in qualche modo a Britannia) le forze del Sacro Impero non affondano il colpo lasciando per il momento in pace le residue regioni in mano alla Waaagh. In effetti Lelouch sembra concentrato più che altro nella sue beneamata attività edilizia: le città di Grandleaux e Scoglio Formicidae vengono ampliate e lavori analoghi interessano anche i relativi porti mentre viene raggiunto un accordo con il Regno di Nagrond per l'apertura di un emporio commerciale britannico nella città di Izril finalizzato alla importazione di ferro. Il prezioso minerale, estratto nelle mineire dei nani viene acquistato dai mercanti britannici all'Emporio e da qui trasportato a Britannia attraverso i territori della vicina Repubblica di Ambir con la quale viene sottoscritto un accordo commerciale per il libero transito di merci e mercanti.
Come parte dell'accordo coi nani alcuni tecnici britannici prendono la via di Belegost per aiutare Nagrond nelle sue ricerche. Si segnalano infine numerosi reclutamenti per incrementare gli effettivi dell'esercito e i consueti cospicui investimenti nella ricerca del sapere.
 
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Repubblica di Ambir

La Repubblica continua a fare diligentemente la parte dell'alleato minore continuando nella sua prudente condotta militare. Lasciata la capitale goblin a Britannia le forze dragonidi entrano nella regione di Grumbaki dove però mostrano una certa incompetenza nell'organizzare l'assedio della città. Sul fronte interno la Repubblica continua a concentrarsi sul miglioramento dei propri territori espandendo il porto fluviale di Ambiropolis e costruendo alcuni nuovi edifici in particolare una fattoria e una segheria. Una missione diplomatica prende la strada dell'Impero rahonavide allo scopo di migliorare le relazioni con lo stato sauriano e viene concesso il permesso di transito ai mercanti della Teocrazia di Agharti, un gesto di buona volontà verso un possibile alleato. Proseguono i reclutamenti volti ad amplaire e rafforzare l'esercito mentre si segnalano corposi investimenti nella ricerca tecnologica e la creazione di alcune nuove rotte commerciali con l'impero meridionale.
Sul finire dell'anno la sommossa della regione delle Montagne Alte, a lungo trascurata dal governo della Repubblica, degenera in una aperta ribellione contro Ambir che eprde il controllo del territorio a favore dei ribelli.
 
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Regno di Nagrond

Si tratta di un anno molto proficuo per il Regno di Nagrond che riesce ad espandersi notevolmente verso est con un misto di metodi diplomatici e di esplroazioni spregiudicate. Emissari di Nagrond riescono infatti a riportare all'ovile un clan di dissidenti separatosi molti decenni or sono dal corpo principale dello stato ponendo al contempo rimedio ad una antica ingiustizia mentre alcuni intrepidi esploratori riescono, non senza perdite, a reclamare le rovine di una antica karak da tempo devastata dai Chruul le misteriose belve del sottosuolo delle quali i nani non amano parlare. Un altro successo, sia pure di portata minore, viene riportato nei colloqui con una regione governata da una serie di piccole baronie a prevalenza umana e che accetta di divenire un protettorato sotto la sovranità dell'Alto Re. Sotto la spinta di questi risultati positivi viene deciso di lanciare ulteriori missioni esplorative verso est nella speranza di incontrare altre popolazioni che possano essere indotte ad entrare nel regno nanico. Nè l'espansione è l'unica priorità dei nani: nella regione di Larodar viene ripopolata l'antica karak denominata col nome di Karak Azgul, da molti decenni in stato di abbandono e che ora intraprende i primi passi verso il ritorno all'antico splendore mentre l'esercito viene ampliato e rafforzato col reclutamento di alcuni nuovi reggimenti. Molto intensa è anche la attività commerciale: viene stipulato con Britannia un vantaggioso accordo per la esportazione di ferro compreso dic reazione di un emporio commerciale a Izril e inviod a parte britannica di tecnici nel campo della burocrazia mentre fioriscono rotte commerciali con Rahonavidi, elfi scuri e Teocrazia di Agharti, attività dalle quali ci si aspetta un discreto flusso di denaro nelle casse reali. viene inoltre leggermente modificata la rotta di risorse col khanao di Zungaria per meglio adattarsi alle esigenze di Nagrond. Si segnalano anche alcuni forti investimenti nella ricerca di nuove magie runiche per potenziare l'arsenale nanico.
 

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Impero dell'Arpia

In questi anni l'atmosfera che si respira nell'Impero meridionale è di una militarizzazione frenetica unita ad una altrettanto frenetica corsa a procurarsi somme di denaro crescenti con cui finanziare le spese miltiari. Un vero e proprio fiume di armati prende ogni anno la via del sud rendendo la resistenza cocciuta dei naga sempre più insostenibile: anche nel 3958 un esercito di otlre ventimila soldati prende la strada che porta alla Confederazione sotto ilo comando di Nilin, una votla tanto assegnata a un compito secondario. L'esercito imperiale dopo aver seguito la Strada Reale piega a sud attraverso Texcocotlan e Mictlitlan e occupa senza incontrare resistenza la regione di Texcala. Il grosso dell'esercito imperiale, forte di circa 71mila soldati entra nella regione di Sawari e si prepara a dare l'assalto a Rhi'aegros. Sempre più a corto di uomini e di speranze i Naga fanno un ultimo tentativo coraggioso di sbarrare il passo alle forze imperiali ma le forze che escono da Rhi'anon contano ormai meno di 40mila soldati e sono penosamente a corto di truppe corazzate, letteralmente decimate nelle battaglie precedenti. Le forze Confederate tentano di supplire alla mancanza con incantesimi di protezione ma le forze di Mahiri hanno una nuova freccia al loro arco: Mahiri nella piana di Rhi'aegros schiera oltre 4000 cavalieri corazzati su ciascuna ala e ne potenzia la forza d'urto con una magia sviluppata per l'occasione, mentre al centro schiera in due linee successive Artigli e Furie. Lo scontro si mette subito male per i Naga: cavalieri corazzati con la loro carica e gli Artigli al centro mettono subito in grave difficoltà le forze della Confederazione che pure reggono valorosamente; ma quando i ranghi degli Artigli si aprono per far passare le Furie il centro naga cede di schianto e sebbene ancora una volta le riserve tamponino la falla le loro perdite sono tremende: Mahiri stà infatti lanciando in ondate successive tutte le proprie forze più pesantemente armate contando sulla penuria di truppe equivalenti fra le forze della Confederazione con esiti esiziali. Alla fine nonostante una battaglia combattuta coraggiosamente le forze naga cedono su tutta la linea e debbono ripiegare precipitosamente su Rhi'anon contando oltre 12mila caduti contro 7500 scarsi da parte imperiale. Entro sera Rhi'agros viene presa d'assalto e abbandonata alle fiamme e al saccheggio
E' l'ultimo atto della guerra: dopo questo scontro il Consiglio degli Inviati manda una ambasciata a Mahiri per chiedere un armistizio e trattare la resa.
La notizia della vittoria viene accolta sobriamente a Kyrne Lamiya: i reclutamenti non vengono minimamente rallentati e le spese nella ricerca magica e militare sono più alte che mai; viene anzi annunciato un incremento delle tasse per i prossimi tre anni per finanziare nuovi progetti per i quali c'è una urgente nnecessità di denaro fresco. Dal punto di vista più prettamente civile vengono intrapresi ulteriori lavori di ampliamento e rafforzamento della città e del porto di Telesar mentre lavori fervono anche nelle città meridionali di Salnikar e Nuova Tepoctlan. Il commercio non viene trascurato e anzi consoce una ulteriore espansione con la creazione di alcune nuove rotte commerciali con la Repubblica di Ambir. Si segnala anche la partenza delle prime coloni alate verso Centaurestria: secondo il trattato con la nazione vassalla il risarcimento per la presenza di cittadine alate esenti da tassazione verrà scontato dal tributo annuale.
Sul piano delle attività diplomatiche l'impero mostra un nuovo interesse verso la nazione degli elfi scuri, a lungo tempo trascurata e disprezzata per via della sua posizione decentrata e della scarsa considerazione drow per i trattati stipulati; la situazione di Ea e i furti delle Lacrime però suggeriscono a Silene dit entare un riavvicinamento con Kalassia tanto più che ben difficilmente le due nazioni potranno pestarsi i piedi in un prossimo futuro. La missione, affidata all'arpai Saska, porta a uno scambio di doni e al miglioramento delle relazioni fra i due paesi ed è probabile che questa politica verrà proseguita anche in futuro.
 

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Confederazione Naga

Si conclude tristemente la terza guerra combattuta dalla Confederazione contro l'Impero, probabilmente l'ultima come nazione indipendente: nessun naga si fa illusioni in proposito, se la Confederazione sopravviverà ancora lo farà come dipendenza dell'Impero meridionale, uno stato fantoccio come la vicina Centaurestria. Fatale alla nazione dei naga la posizione decentrata ma anche la noncuranza delle altre nazioni di Ea: nessuno stato del Mondo Conosciuto ha ritenuto opportuno battersi per l'indipendenza della Confederazione ed ora essa è perduta forse per sempre: nel suo ingresso a Rhi'anon, Mahiri ha reso subito chiaro che l'attuale Consiglio degli Inviati andrà rivisto alla luce delle province che la Confederazione dovrà cedere e che comunque i suoi rappresentanti sono invisi a Silene e quindi andranno sostituiti con altri. La figura dell'Arbitro da tempo aveva perso importanza ma le arpie esigono nondimeno che l'attuale Arbitro si rechi a Kyrne Lamiya per discutere le condizioni del trattato di pace. Il morale della nazione dopo l'armistizio è bassissimo, ma i naga a diferenza dei centauri che dopo la sconfitta molto numerosi preferirono tornare a una esistenza nomade, i naga rimangono legati alle loro case e all'opera delle loro mani confidando nella negligente indifferenza delle Alate per continaure la loro esistenza pacifica.
 

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Regno di Centaurestria

Nella nazione dei centauri circola una battuta su "Re" Gid Lucione e la "Regina" Kisara, l'nnnipotente e attivissima Residente Imperiale, quasi che i due costituissero effettivamente una coppia reale. Di sicuro l'attuale Centaurestria è una nazione davvero molto diversa da quella che combattè duramente la Grande Guerra: negli anni seguiti alla Guerra dei Quattro Mesi lo spopolato e malridotto regno è nuovamente tornato prospero e fiorente. Certo il commercio nazionale è interamente controllato dall'Impero che importa merci e risorse in gran copia e vi esporta i propri prodotti, Alate si sono stabilite a Centaurlot e Crystal Heart ma Centaurestria ha di nuovo un esercito proprio, anche se di dimensioni ridotte e anche se in politica estera Gid Lucione deve venire a patti con Kisara, la Residente Imperiale non interferisce minimamente con la politica interna e religiosa dello stato. Nel 3958 un proclama congiunto di Gid Lucione e Kisara, a conferma di quanto già concordato con gli esuli di Concordia recentemente riassorbiti, afferma una completa amnistia per tutti i componenti della vecchia corte reale di Centaurestria che,s e lo desiderano, sono liberi di rientrare nelr egno e eprsino di riprendere il loro posto al fianco di Gid Lucione.
 

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Nuova Orda

Il nuovo annov ede l'apertura di negoziati fra la Nuova Orda e il Clan del Lupo con lo scopo precipuo di raggiungere un accordo per l'unificazione dei due stati in una unica entità politica. La fine ingloriosa della Waaagh, il cui destino è ormai segnato, e la diffusa ostilità delle nazioni del Mondo Conosciuto verso i Pelleverde ha ormai reso fin troppo chiaro al Clan del Lupo che continuare a esistere come organismo indipendente significa solo attendere il proprio turno nell'essere assorbiti e se essere assorbiti è il proprio destino meglio unirsi all'Orda che almeno è composta da propri corraziali. Il Kapoguerra dell'Orda e i suoi Sciamani sono ovviamente favorevoli ma anni di esistenza indipendente non sono tanto semplici da mettere da parte e i colloqui si prospettano abbastanza lunghi. Intanto il Kapoguerra continua a mandare segnali di amicizia ai troll e ai loro alleati sauriani: il 3958 vede una ambasciata della Nuova Orda arrivare nientemeno che a Rahonyve per presentare le proprie credenziali alla regina Athoxa!
 

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Califfato di Apsar

Si registrano scontri praticamente lungo tutti i confini del Califfato. A nord scorridori professanti la fede unitarista lanciano ripetute incursioni nei protettorati di Araq e Auza mentre predicatori erranti penetrano sempre più spesso nelle regioni di Sansuer e Zarasin cercando di convertire i locali alla fede del Profeta. Ma gli scontri maggiori si verificano a sud dove i gruppi dir azziatori e guerrieri della fede si scontrano con le Arpie del Picco Rosso ben decise a mantenere Apsar al di là della propria sfera di influenza. Inferiori di numero le alate del Picco ricorrono massicciamente agli artefatti magici razziati nella tana di Maisen anni or sono col risultato che i deserti adiacenti al massiccio montuoso del Picco diventano rapidamente una terra di nessuno spopolata ed evitata come la peste anche dalle tribù nomadi più indurite. Oltre a fare il possibile per essere catalogati al primo posto fra le nazioni più povere e piantagrane il Califfato realizza anche l'ampliamento delle città di Jazyrin e Al'logos.
 

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Teocrazia di Agharti

Quest'anno le energie principali della rinata Teocrazia sembrano dirette principalmente alla espansione della propria ricchezza commerciale. Nuove rotte vengono create con il Trollheim e il Regno di Nagrond e viene raggiunto un accordo commerciale con la Lega di Gleich per la costruzione di un emporio commerciale della teocrazia nel territorio della Lega nonchè per l'acquisto di una grossa quantità di ferro che viene poi allegramente rivenduto a Britannia a prezzo maggiorato. Il nuovo anno vede anche giungere a piena maturazione gli accordi presi anni prima con la regione indipendente di Humilitatem: dopo un'ultima consultazione coi locali viene dato seguito al trattato e la regione entra ufficialmente a far parte del territorio di Agharti. Sul fronte interno viene deciso di dedicare un pò di cura alla urbanizzazione dello stato: Transueil viene ampliata con la costruzione di un nuovo quartiere e una nuova cinta muraria mentre viene fondata una nuova città nella regione di Pax con l'iconico nome di Testudo. Missionari vengono inviati nella regione di Spes nella speranza di portare i locali alla fede nell'Allfather mentre si segnalano anche investimenti nella ricerca specialmente nel campo delle infrastrutture.
 
Stato
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