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Silen

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La Grande Guerra del Sud

Dopo il fallimento del grande attacco a Iskandara, dovuto principalmente alla infedeltà dei mercenari coinvolti, il Regno della Tempesta decide di cambiare strategia abbandonando almeno per il momento l'attacco alla piazzaforte dell'isola di Lannach per tentare un nuovo attacco in un punto più vulnerabile. La Prima Flotta reale si incarica di evacuare l'unica compagnia mercenaria rimasta fedeleprima che venga assalita dal nemico lasciando così che le arpie riprendano Lannach senza sforzo e fa rotta verso sud e precisamente verso il Grande Mare Meridionale. Qui la Prima Flotta si trova nuovamente davanti le forze della Flotta Imperiale il cui ammiraglio, il famoso Kair'ed-din, decide dif are un tentativo di contrastare le forze nemiche. Mentre le 100 navi d guerra della Tempesta si scheirano per la battaglia, la Flotta Imperiale, forte di 57 navi da guerra e 98 galee, adotta uno schieramento serrato che rivela solo all'ultimo la manovra dell'ammiraglio imperiale: un certo numero di galee è stato infatti convertito in brulotti che vengono dati alle fiamme e lanciati, col timone bloccato, verso los chieramento avversario. Il risultato è di seminare il caos nell'ordinato schieramento dell'ammiraglio nordico James Graw: alcune navi manovrano disperatamente per evitare i brulotti, altre vengono speronate e prendono fuoco a loro volta, alcune si scontrano persino fra loro e in questo caos Kair'ed-din lancia le sue navi da guerra nel tentativo di spezzare in due la Prima Flotta.
Per una ttimo, la Flotta Imperiale sembra in grado di riportare quella che sarebbe una clamorosa vittoria, ma l'ammiraglio Graw, famoso lupo di mare, riesce sia pure con grandi sforzi ed esponendo più volte la sua ammiraglia al rischio die ssere affondata, a mantenere un minimo di ordine nelle sue forze. Dapprima lentamente, ma poi cons empre maggiore forza le navi da guerra della Tempesta, superiori per numero e forza, riescono a respingere indietro il cuneo delle navi Imperiali seminando poi la distruzione nelle più deboli galee nemiche ed alla fine Kair'ed-din è costretto ad ammettere il fallimento e ritirare le sue forze abbandonando il teatro dello scontro. La Flotta Imperiale ha perso 23 Navi da Guerra e 45 Galee, la Prima Flotta lascia 41 Navi da Guerra ma riporta una netta vittoria confermando così il proprio dominio dei mari.
Il resto delle operazioni navali è un semplcie corollario: lo sbarco della forze dei Guerrieri del Mare Verde ad Agama avviene senza incidenti e l'isola viene occupata quasi senza incontrare resistenza. Poco dopo la stessa sorte tocca anche l'isola di Caluerpa occupata da una seconda compagnia mercenaria reclutata a questo scopo dal Regno della tempesta ovvero i Figli del Fabbro trasportati sul psoto da un secondo contingente navale.
Nei primi gironi di primavera il Regno della Tempesta riporta anche un altro successo, sia pure in un altro campo: viene infatti clamorosamente liberato dalla prigionia il generale Bjorn il Rosso, catturato lo scorso anno nella battaglia di Iskandara e tenuto nelle galere isolane in attesa di essere trasferito sul continente. La fuga del comandante nel bel mezzo della munita fortezza imperiale, circondata da ben due compagnie mercenarie oltre alla guarnigione è senza dubbio un capolavoro del sotterfugio e causa un certo scompiglio fra le forze imperiali. Voci incontrollate parlano di una arpia che avrebbe preso in consegna del comandante nemico, circostanza che viene però smentita rabbiosamente da tutte le arpie che abitano Lannach, senza eccezione...come sia stata possibile la fuga di Bjorn e quale ne sia la dinamicarimane un mistero insoluto.

Nel frattempo nella regione di Shatima i rinforzi provenienti dalla Confederazione e da Centaurestria si uniscono alla armata principale in preparazione al nuovo attacco da sferrare contro la grande armata di Nilin, tuttora trincerata nella regione di Loki. Le truppe alleate si mettono in movimento animate da nuovo entusiasmo nella speranza di ottenere una vittoria dal campo insanguinato di Loki, eppure la marcia è ostacolata da episodi curiosi...strade ben conosciute si rivelanoe ssere vicoli ciechi, altre fanno lunghi giri che riportano al punto di partenza. Le mappe sembrano indicare una direzione e poi un'altra e si genera una certa confusione fra le truppe, il tutto mentre alcuni particolari inquietanti vengono notati: fumarole, zolfatare apaprse dal nulla, vari sintomi che sembrano segnalare una attività sismica mai riscontrata. Quando i maghi alelati infine realizzano che i ritardi e gli errori nella marcia sono quasi certamente da attribuirsi a un subdolo incantesimo di confusione o illusione, accade l'irreparabile: la terra trema violentemente e si spacca lacerata da profonde fratture, in altri punti i colli di Shatima sembrano corrugarsi violentemente come spinti da una pressione interna; lava fuoriesce dal terreno in una terribile eruzione mentre gaas e ceneri ammorbano l'aria: la regione di Shatima si rivela finalmente per quello in cui la magia la ha trasformata: una gigantesca trappola.
I maghi dei tre schieramenti si prodigano con la forza della disperazione per mantenere l'ordine fra le truppe in rpeda al panico: quale che sia la potenza della magia che stà scatenando l'eruzione in una regione come shatima èe vidente che richeide tempo per raggiungere la piena potenza o altrimenti non ci sarebbe stato bisogno della magia di confusione per ritardare la marcia. Arretrare è manifestatamente impossibile, bisogna andare avanti e tentare il tutto per tutto prima che sia troppo tardi e il supervulcano che si stà formando non distrugga tutto e tutti.
I tre giorni successivi sono il resoconto di un inferno: ostacolati da fumi e pioggie di cenere, rallentati dalla magia di confusione interi reparti armati vengono perduti, tagliati fuori dalle convulsioni della terra martoriata o semplicemente dispersi: ma non c'è tempo dir adunarli, bisogna andare avanti, avanti, avanti senza requie.In questa ora buia, il contributo degli Ardenti è senza prezzo: immuni agli effetti del calore e del fuoco gli uomini lucertola fanno da guide prodigandosi per gli alleati fino allo sfinimento, soccorrendo per quanto possibile naga, umani e centauri, senza distinzione. Infine gli alleati escono pian piano dall'area di influsso della magia che stà devastando Shatima e non un secondo troppo presto: un terribile boato e una ultima, disperata convulsione del suolo annunciano infatti il culmine della magia nemica, l'esplosione finale del Supervulcano.
Quando il ritorno della calma permette infine di contare i morti, la pur approssimativa conta è avvilente: oltre ottomila fra morti e dispersi, prima ancora che la battaglia abbia avuto inizio e già all'orizzonte si profilano le armate di Nilin, decise a finire il lavoro. Più tardi si saprà che anche le forze che avrebbero dovuto rimanere a Shatima pur essendo riuscite a fuggire nella vicina regione di Texcoco sono state falcidiate. Di Shatima, non rimane molto. La città degli Ardenti è stata cancellata, distrutta dai terremoti e sepolta dalla lava. A coloro che, dopo che la terra si è placata, entrano esitanti nella regione si mostra un paesaggio diverso, quasi lunare. Ogni segno di civiltà è stato annientato, la vegetazione distrutta, la fauna annientata o fuggita. Quel che resta di Shatima è una desolata Wasteland, silenzioso monumento alla follia della guerra.

La battaglia che segue si rpesenta difficile: alla perdita di 8mila soldati durante l'attraversamento di Shatima si aggiunge il mancato congiungimento con un contingente di 4mila guerrieri naga che a causa di un errore prendono una strada più lunga rispetto al grosso delle'sercito e arrivano in ritardo a Shatima dovendo poi a loro volta fuggire a causa dell'esplosione del Vulcano: in tutto circa 60mila guerrieri delle nazioni del sud oltre naturalmente al contingente del Regno della Tempesta. E tuttavia, non tutto va come le arpie hanno pianificato..a seguito di un ordine giunto da Taraska il contingente britannico infatti si ritira dalla regione ritornando nei confini del Sacro Impero. Quale sia la motivazione di questa mossa, a Nilin rimangono solamente le forze sotto il suo diretto comando portate a 52,000 soldati con gli ultimi rinforzi. Nonostante la leggera inferiorità numerica, è Nilin che passa all'attacco, schierando in prima linea oltre 5000 cavalieri corazzati che caricano frontalmente il centro costituito da truppe della Tempesta e Naga, trovando però la valorosa resistenza di un corpo di lancieri umani e naga. Fermata la carica nemica gli alleati riprendono coraggio e tentano a loro volta una manovra aggirante: un corpo scelto comandato dal generale Hitala si muove sulla sinsitra mentre il contingente centauro cerca, sebbene sia bersagliato spietatamente dalle arpie arciere, di fare lo stesso sulla destra. Nonostante le frecce facciano centinaia di vittime e nonsotante , coem sempre, la magia dei venti permetta alle arpie di neutralizzare in gran parte il tiro alleato, le truppe del genrale Odric incontrano un iniziale successo riuscendo a respingere la fanteria nemica grazie all'impeto dei lancieri e della cavalleria leggera; quando però la manovra sembra per avere successo ecco che di fronte alle forze di Odric si parano ben settemila arpie con armi e corazze di mithril, il fior fiore delle forze imperiali. Coraggiosamente i centauri cercano una nuova carica ma le arpie si limitano a levarsi in volo per evitare la carica e piombare poi sui centauri con effetti devastanti...la cavalleria leggera che costituisce il grosso delle froze di centaurestria non è minimamente in grado di resistere alle arpie corazzate che mettono in difficoltà persino i possenti Dracocentauri della riserva.
Sull'altro lato, le forze di Hitala, che avrebbero dovuto nei piani essere il doppio vengono invece facilmente contenute dalla fanteria pesante imperiale e non si avvicina neanche minimamente all'obiettivo di aggirare il fronte.
Bloccati i tentativi alleati, Nilin fa un nuovo tentativo di sfondare il centro: ritirati i cavalieri pesanti, di cui quasi mille sono caduti nei ripetuti attacchi, a farsia vanti è una truppa composta da circa tremila arpie con corazze leggere e armate in modo insolito, con una spada corta in ciascuna mano. Le nuove venute si lanciano addosso ai lancieri umanie naga e, con orrore del generale Alasz che guida ilc entro dellos cheiramento naga, ne fanno scempio, spezzando lance e scudi, muovendosi e colpendo con una agilità e una perfezione di movimenti magnifica e letale: in pochi soravvivono a quel micidiale assalto e gli alleati devono far accorrere in tutta fretta rinforzi; il centro dei naga in particolare viene sopraffatto facendo rischiare il collasso dell'interoe sercito dell'Egida del sud. Se Nilni avesse un numero maggiore delle nuove guerriere (che dopo la battaglai verranno soprannominate "Furie" dai soldati che hanno combattuto contro di esse) o se ci fossero ancora i Crociati britannici, forse la vittoria sarebbe decisiva; ma le forze di Nilin sono tese allo spasimo e i Fanti di Mare della Temepsta accorrono a chiudere il varco e la opportunità sfuma. Il successivo contrattacco dei Fanti di mare e della cavalleria pesante della tempesta respinge indietro le forze delle arpie e la inevitabile controcarica della cavalleria pesante schiavarazza riporta la situazione del centro in perfetto equilibrio.
Dopo alcune ore di combattimento quindi il centro delle forze alleate regge nel complesso bene l'urto nemico anche se i naga sono in difficoltà; i centauri però, in massima parte armati alla leggera, stanno venendo travolti dalle arpie guerriere: armature e scudi di mithril parano o deviano gran parte dei colpi dei centauri mentre le spade lunghe di mithril affettano cuoio e carne: i dracocentauri oppongono maggiore resistenza ma le arpie sciamano loro attorno con strida di gioia e pur subendo eprdite li abbattono uno dopo l'altro: i generali alleati non tardano a comprendere che le arpie corazzate riescono a sfondare e convergere sul lato l'esercito alleato potrebbe collassare. A malincuore, gli alleati debbono ritirarsi, e ora che Shatima è distrutta e Tepoctlan sepolta dalla lava, la scelta cade su Ardinul-ghazir. Nonostante il successo, le arpie non sono abbastanza numerose da inseguire e annientare il nemico come avrebbero voluto fare; si dice che le imprecazioni rivolte da Nilin a Britannia e ai britannici riempiano la tenda di comando.
Lo scontro è stato particolarmente terribile per i centauri che lasciano sul terreno 4400 caduti e 21 Dracocentauri. I naga perdono circa tremila guerrieri e il regno della tempesta poco più di 2300. Le arpie hanno perduto circa 6600 soldati fra cui 1500 cavalieri pesanti, un migliaio circa delle cosiddette "Furie" e più di 700 arpie con armatura di mithril (per le quali devo proprio trovare un nome).
Il bilancio della campagna non può che essere gramo: le perdite della battaglia e quelle causate dalla magia che ha annientato Shatima hanno inflitto un duro colpo alle forze alleate, pareggiato però dal ritiro di Britannia che ha fatto fallire il grande piano strategico delle arpie che, cols enno di poi, puntavano chiaramente ad infliggere una sconfitta decisiva alle armate alleate che permettesse loro di sfondare il fronte sud.

Sul fronte nord la situazione degli Eldar è ormai disperata, ed è noto che persone disperate ricorrono a misure disperate. All'inizio della primavera, mentre l'esercito di Falka si prepara a un nuovo anno di campagna, un'ombra si materializza nei pressi della tenda di comando ed assale la comandante in capo dell'esercito delle arpie: è una riedizione dell'assalto di dieci anni prima a Kyrne Lamiya, il giorno dell'attentato a Silene. La generalessa delle arpie è una combattente e non esita ad estrarre la spada e cercare di battersi ma l'Ombra evocata dalla magia è più veloce e lo scontro può terminare in un modo soltanto.
L'uccisione della comandante delle arpie genera come prevedibile una confusione enorme; Falka, con tutte le sue tendenze sanguinarie, era una comandante abile e decisa e il suo rpestigio fra le arpie, altissimo: la rabbia causata dal suo assassinio, dall'ennesimo atto di codardia compiuto dagli eldar è nonmisurabile: persino gli ufficiali domestici ne sono terrorizzati. In mezzo a tanto caos, è la maga Driass, la creatrice delll'Arconita a prendere il controllo della situazione: il piano di battaglia di Falka è ormai irrealizzabile ma quanto la maga propone alle sue sorelle folli di rabbia non è una battaglia ma una atroce vendetta. Alla guida di Driass le arpie entrano nella regione di Sendylimion e compiono un massacro: a migliaia si contano le vittime, non viene risparmiato neppure il più piccolo villaggio, pochissimi riescono a salvarsi con la fuga.
Quando la notizia giunge a Kyrne Lamiya, Silene proclama un Ishar'khali contro l'intera razza degli Eldar. Per ordine diretto della Prima, il personale diplomatico eldar presente nella capitale imperiale vengono trascinati in catene a palazzo e giustiziati: Silene in persona uccide l'ambasciatore eldar sgozzandolo con un colpo di artiglio. Un eldar soltanto viene risparmiato perchè torni ad Almarillan a riprotare le parole della Prima.
"Dirai a quel verme che siede in quel vostro letamaio di conigliera che il tuo popolo sanguinerà per quanto ha fatto, preda. Questa volta non ci saranno trattative, non ci saranno indennizzi, non ci sarà perdono. Non solo avete cercato di spargere il mio sangue ma avete ucciso la mia sorella-vera, l'unica che aveva creduto in me fin dal principio. Io voglio la sanguisuga che vi comanda, e la voglio viva per poter spargere il suo sangue sulla tomba di Falka. Avete una scelta: o ci consegnerete lei perchè io possa sgozzarla con le mie mani, o io ucciderò ogni singolo eldar che sia mai stato generato. Attenderò con impazienza la vostra risposta...ma tu prenditela pure comoda, preda: io nel frattempo comincerò a portarmi avanti."
 
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La Guerra Fratricida dei Pelleverde

In primavera si arrende Khas Orkinal segnando la presa della regione di Zul'jin da parte della alelanza Nuova Orda, Clan del Lupo Bianco. Vedendo che i goblin sembrano tuttora impegnati a sedare la ribellione degli schiavi e non sembrano in grado di opporre una decisa resistenza le forze della Nuova Orda invadono la regioni di Grumbaki e pongono l'assedio alla grande piazzaforte di Khas Naradak. Nonostante questo le offerte di pace del Kapoguerra orchesco vengono sprezzantemente rifiutate: i goblin sono decisi a combattere ancora e recuperare il territorio perduto.
 

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Regno di Centaurestria

E' un anno difficile per il Regno dei centauri. Non solo la guerra mette a dura prova l'esercito ma l'annientamento della regione di Shatima manda a pallino anche il piano per invadere da una diversa direzione. La compagnia mercenaria degli Esuli infatti aveva ricevuto l'ordine di nascondersi a Shatima e di attendere alcuni mesi dopo la battaglia prima di muoversi a sua volta; l'esplosione del supervulcano coglie i mercenari del tutto impreparati. Quattro quinti della Compagnia vengono annientati e il comandante rescinde il contratto per permettere alla compagnia di colmare le perdite e ricostituirsi.
Se la politica a occidente non va bene, gli sforzi a oriente si mostrano molto più promettenti. Dopo una turbolenta missione diplomatica, che vede fra l'altro l'ambasciatore catturato da una banda di gnoll e liberato solo dopo pagamento di un corposo riscatto, il regno riesce a rinegoziare (nei medesimi termini dell'anno prima) l'accordo di non aggressione con le arpie del Picco Rosso. Questa volta non si verificano incidenti e i carichi di ferro promessi giungono via mare dal Regno della Temepsta e attraverso la Confederazione vengono trasformati in armi e consegnati alle arpie nei termini prescritti; onorando la loro parola le arpie del Picco Rosso si tengono ad est del confine della Piana Ventosa che viene così risparmiata da nuove incursioni. Una ulteriore missione dei centauri in questa regione porta cibo, denaro e risorse per ricostruire quanto andato distrutto nel disastroso attacco dello scorso anno. Gli aiuti permettono alla Piana Ventosa di riprendersi molto più rapidamente di quanto avrebbe fatto altrimenti e col passare dei mesi i rapporti tornano cordiali.
Dopo anni di sforzi viene finalmente compeltata la conversione della regione di Humanurb e si reisce a convincere i riluttanti umani ad aderire alla fede dei Figli del Caos, per quanto in maniera poco convinta. Per un umano accettare la visione di Tiamat come Madre è infatti abbastanza difficile ma anche l'adesione poco sentita che è stata ottenuta è comunque un buon successo viste le premesse.
Si segnalano anche ilr eclutamento di numerosi nuovi reggimenti e l'invio di grossi carichi di cristalli di mana che prendono la via della Confederazione.
 

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Unione dell'Antico Fuoco

Le convulsioni vulcaniche scatenate su Shatima sono un duro colpo per gli Ardenti. Sebbene, grazie allaloro innata immunità al fuoco, molti deglia bitanti sono riusciti a fuggire e salvarsi prima della esplosione finale la regione ne esce annientata. La città di Tepoctlan è stata letteralmente cancellata dalla mappa di Ea e con essa le mineire di ferro e ogni altra opera costrutia dagli uomini lucertola. Le sorgenti sono avvelenate dalle polveri vulcaniche, ogni segno di flora e fauna, eradicato: occorreranno anni prima che la natura possa portare a termine il processo di guarigione della regione che è ridotta a nulla più di una desolata Wasteland.
Come se non bastasse il contingente militare degli ardenti esce praticamente annientato dal travaglio di questo terribile anno.
 

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Confederazione Naga

Duramente impegnati sul piano militare, i naga dimostrano di essere molto attivi anche su altri fronti con risultati alle volte sorprendenti. La notizia che fa maggior scalpore in questo 3944 è certamente costituta da una serie di colloqui con l'impero delle arpie aventi oggetto il fenomeno della Spaccatura. La trattative, molto difficili fin dall'inizio, coinvolgono fra l'altro una combinazione dif attori che vedono la liberazione di tutte le prigioniere fatte nella battaglia di Texcoco di alcuni anni prima e i buoni uffici del principe Albrecht di Britannia. Sebbene venga mantenuto il più stretto riserbo sull'esito di questi colloqui fra le due potenze tuttora in guerra fra loro, viene reso noto che Silene ha acconsentito a revocare l'Ishar'khali proclamato contro Confederazione e Centauri l'anno prima.
Buona parte dell'annot rascorre anche con complicate trattative con l'Ordine del Manto Rosso; sebbene con alcune riserve infine questi colloqui sfociano in un accordo che permette alla confraternita di mettere piede neit erritori della Confederazione a condizione che nessuna delle citatdelle(o case) costruite dall'Ordine in territorio naga abbiano fini puramente militari.
Non vengono tarscurati nemmeno i problemi causati dalla presenza nel territorio naga di minoranze di altre razze e confessioni; il nuovo anno vede l'emanazione di una serie di norme volte ad impedire il sorgere di tensioni e dipanare eventuali problemi, fra cui citiamo un editto che concede totale libertà di culto ad Ardenti e Panteisti, la promulgazione di uno statuto dei territori occupati che prevede agevolazioni per la ricostruzione dei danni di guerra e sgravi fiscali, il pagamento alle arpie di Aztlan della loro quota della caccia condivisa come se fossero ancora nel territorio dell'Impero e altro ancora.
Sul finrie dell'anno una grande emissione di energia magica proveniente dalla capitale della Confederazione segna la creazione della risposta dei naga alle unità titaniche come l'Arconita delle arpie o il Celestiale di Minnonar. Il cosiddeto Aatme, metà evocazione, metà avatar fa la sua entrata in scena.
Non manca naturalmente l'arruolamento di nuovi reggimenti per rimpolpare gli effettivi delle'sercito e si segnalano alcuni aggiustamenti commerciali fra i quali è opportunos egnalare il diritto di transito per il commercio proveniente dal regno della tempesta in territorio naga, il che evita l'insorgere di nuovi spiacevoli equivoci come quello dello scorso anno.
 
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Impero dell'Arpia

Al di là delle grandi battaglie combattute con esiti alterni, i movimenti di territorio quest'anno appaiono poco significativi: l'aver ripreso il completo controllo di Lannach agli occhi delle arpie compensa ampiamente l'aver perso, almeno per il momento, le lontane isole di Agama e Caluerpa. Perdite insignificanti di fronte alla morte di Falka, comandante suprema degli eserciti del nord e Residente Imperiale di Arc-en-Ciel oltre a sorella-vera della stessa Silene. La morte, per mano della magie eldar, compromette la campagna nordica che si esaurisce nella semplice presa della regione di Sendylimion, e soltanto perchè le arpie delle'sercitos ettentrionale decidono di prendersi ua sanguinosa rivalsa ai danni della popolazione di quella sfortunata regione. Vendetta che non si esaurisce qui visto che Silene proclama solennemente l'Ishar Khali nei confronti della intera razza eldar a meno che la stessa regina di Minnonar non le venga consegnata per espiare col suo sangue il crimine dell'assassinio di Falka.
Sotto l'impeto di questi avvenimenti passano quasi in sordina i colloqui con i naga a proposito della Spaccatura, così come il fatto che la Confederazione venga tacitamente assolta dall'accusa di essere ricorsa ai demoni dell'Altrove e il fatto che i naga liberino tutte le prigioniere fatte durante la battaglia di alcuni anni prima.
Il rischio di una carestia si allontana a seguito dei lavori intrapresi los corso anno oltre che dalla improtazione di una corposa quantità di cibo da Sylvania ma fra le arpie cominciano a manifestarsi sintomi di insofferenza per una guerra che stà divorando quantità enormi di vite e risorse senza portare alcun vantaggio concreto e persino la fazione di Ilias sembra perdere mordente quando diviene palese che la politica di intolleranza oltre ad aver portato a grandi distruzioni e perdita di vite non ha ottenuto vantaggi militari. Sebbene la morte di Falka provochi come ci si era da aspettare un ulteriore rigurgito di rabbia ed odio razziale, questo non si avvicina nemmeno un pò ai pogrom seguiti al ferimento di Silene ed appaiono molto più focalizzati sugli eldar che sulle rpede in generale come avvenne in passato. Se questo sia un effetto del minore prestigio di Falka rispetto a Silene o di una maggiore presa di coscienza da parte delle creature alate, è ancora da scoprire.
Grande disappunto suscita il ritiro delle armate di Britannia dal fronte, sebbene il Sacro Impero si guardi bene dal recedere dall'alleanza e dai trattati in essere, eppure il comprotamento dei britannici sottrae probabilmente alle arpie la possibilità di cogliere una vittoria decisiva contro la coalizione meridionale e vibrate proteste prendono la via di Taraska.
Considerevoli progressi vengono fatti nel campo della riceca magica, come dimsotra anche la devastazione di Shatima; peraltro vengono notate fumarole ed insolite eruzioni, sebbene di piccola entità, anche nella lontana regione dei Colli Neri, come se le arpie stessero effettuando in quella regione del loro impero gli stessi incantesimi che hanno distrutto la regione degli Ardenti, ma su scala molto minore e molto più controllata.
Il resto è ormai ordinaria amministrazione: reclutamenti di truppe a livello che rasenta il parossismo e spese militari sempre più imponenti che non si curano minimamente del rischio di rovina economica.
 

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Sacro Impero di Britannia

Con una mossa a sorpresa, l'esercito dislocato nella regione di Loki viene ritirato entro i confini di Britannia causando violenti proteste da parte dell'impero meridionale. Chi si aspetta però una rivoluzione diplomatica rimane deluso dato che Britannia non abbandona nessuno dei trattati in vigore contribuendo anzi alle ricerche congiutne per individuare chi o cosa abbia provocato la Spaccatura nella realtà dell'anno precedente; nel complesso Britannia dà l'idea di perseguire una politica ambigua, forse per via delle lotte di fazione che lacerano tuttora la corte. Da notare anche che per tutto il percorso di ritorno le'sercito britannico sembra cercare eventuali demoni dell'Altrove sopravvissuti alla battaglia precedente dando la entta imrpessione di essere pronti a combattere attivamente ogni minaccia extraplanare che dovesse manifestarsi.
Oltre alla controversa politica estera, Britannia sembra molto impegnata sul fronte dello sviluppo interno: dopo lunghi anni di ienrzia la città di Bruma viene finalmente ampliata e rinnovata allos copo di sueprare gli annosi problemi di sovrapopolazione e fondi consistenti vengono investiti nella ricerca. Viene dato anche un forte impulso al commercio con sylvania che si arricchisce di numerose nuove rotte commerciali e vengono reclutati un paio di nuovi reggimenti.
 

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Repubblica di Ambir

Prosegue la politica di espansione diplomatica e di annessioni pacifiche che ha sempre contraddistinto la Repubblica in questi anni. Dopo lunghe trattative i due protettorati di Blacktree e Firaxis vengono finalmente annessi con pieni diritti civili dando continuità territoriale ai domini della repubblica e coronando lunghi anni di persuasione e corruzione. Peraltro l'espansione di Ambir sembra aver causato forti rpeoccupazioni fra le popolazioni nomadi che abitano le regioni del deserto e della steppa adiacenti ad Ambir e che mostrano una crescente ostilità verso la nazione dragonide vista ormai come un pericolo per la propria autonomia. In particolare le steppe confinanti con la regione di Melbodar, abitate rpevalentemente da orchi, rifiutano categoricamente di ricevere gli inviati dragonidi. Maggiore successo incontra una missione diplomatica presso il Khanato di Zungaria che sembra itneressato a stabilire rapporti amichevoli.
Per ilr esto sis egnala la costruzione di due nuovi granai e numerosi ivnestimenti nella ricerca dove Ambir può finalmente affermare di avere considerevolmente ridotto il divario che la separava dalle altre nazioni di Ea.
 

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La Contea

Nonostante la vittoriosa conclusione della campagna contro Syrad Amon venti di guerra continuano a soffiare da est...la mossa della Teocrazia di Agharti che ha invaso territori che avrebbero dovuto spettare alla Zungaria secondo il patto fra minotauri, Contea e Sauriani provoca forti tensioni che coinvolgnoo ovviamente anche gli hobbit. Per il momento l'unica misura presa dalla Contea è aiutare i minotauri a occupare l'ultima regione di steppa rimasta autonoma nels ettore, cosa che viene fatta con uno spiegamento massivo di forze che rende ogni resistenza locale inutile, ma se l'atteggiamento di chiusura della Teocrazia permane la possibilità di una guerra è assai concreta.
Per una situazione tesa che si apre, una invece si chiude. Alt ermine di alcune laboriose trattative vengono finalmente normalizzati i rapproti col Branco di Kor'voth con cui viene sottoscritto un patto di non aggressine. Questo trattato segnala indirettamente la fine delle ultime resistenze dei nani di Khuzgun che eprsa ormai ogni speranza di aiuto esternoe stremati da due anni di assedio si arrendono agli gnoll sul finire dell'anno.
Data la reciproca soddisfazione per la gestione halfling dei comemrci di Taraska, Britannia e la Contea sottoscrivono un estensione dell'accordo comemrciale che concede agli halfling anche il monopolio per la città di Idara: un grande successo diplomatico per gli hobbit e la promessa di nuovi ricchia ffari per i mercanti della Contea.
Per ilr esto rimangono da segnalare alcune attività minori come la consueta distribuzione gratutia di vino e la costruzione di una segheria nel decumano ovest, oltre al reclutamento di un nuovo reggimento.
 

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Branco di Kor'voth

Dopo molti anni di incertezza, gli gnoll decidono di abbandonare una votla per tutte i loro rimanenti possedimenti a nord. Dopo le cessioni effettuate a favore dei Rahonavidi negli anni passati gli ultimi gnoll prendono la strada del sud abbandonando le steppe inospitali ai Caduti e ai loro non morti e dando alle fiamme la loro antica capitale di Carcharoth. Per contro, perse le ultime speranze di un aiuto esterno, i nani di Khuzgun si arrendono completando così la conquista della nuova patria del branco. Un trattato di non aggressione viene firmato con la Contea ponendo così la parola fine alle tensioni intercorse negli ultimi anni e gli gnoll, guidati come semrpe dal loro Condottiero, sembrano finalmente pronti a voltare pagina iniziando un vasto programma di ricerca tecnologica per cercare di lasciarsi alle spalle lo status di nazioen arretrata e primitiva. Allo stesso tempo vengono inziiati dei lavori di ampliamento della città di Nuovo Inizio, oltre alla costruzione di alcuni nuovi magazzini.
 

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Il Formicaio

Si conclude il conflitto con i dragonidi sottomessi a Shooting Star, a condizioni tutto sommato mdoerate. Viene richeista infatti la cessione della regione di Arkhosia e in più i dragonidi si impegnano ad aiutare il Formicaio a trovare una cura per l'epidemia che stà mietendo vittime fra i Formian e che gli stessi dragonidi ammettono di aver provocato. La trattative è facilitata dal cambio al vertice dei dragonidi nonchè dallo scontento di Shooting Star verso i suoi servitori.
Concluso felicemente il conflitto la Regina dell'Alveare torna a concentrarsi sullo sviluppo interno: varie torri di amgia vengono ampliate per potenziare la produzione di cristalli di mana e sostanziosi fondi vengono dedicati ai vari campid ella ricerca. Ritorna in trionfo laflottiglia di esplroazione giunta fino al amre melmoso, ai limiti estremi del mondo conosciuto, i cui amrinai sono stati protagonisti di una impresa mai compiuta prima in tutt la lunga storia dei Formian.
Sis egnala inotlre la creazione di una nuova rotta commerciale con la Contea e la sorprendente affermazione di un bizzarro gioco estremamente vuolento chiamato Bloodbowl. La strana disciplina si diffonde rapidamente in tutte le regioni sottopsote al controllo dell'Alveare e conta numerose adesioni anche fra il popolo dei centauri. Una prima interlega fra squadre dei due popoli prende il via nell'estate e si prolunga fino alla primavera successiva.
 

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Domini del Drago

Pressati dallo scontento del Possente e dalle conseguenze della fallimentare guerra contro il Formicaio, i dragonidi si decidono ad un cambio di leadership e di politica. Viene sottoscritta una pace a condizioni tutto sommato mdoerate anche grazie alla promessa di ricercare una cura per la pestilenza che stà flagellando i formian e numerose missioni diplomatiche muovono verso i apesi vicini epr cercare di normalizzare le relazioni diplomatiche, premessa indispensabile per una diplomazia più attiva.
 

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Reame Spriggan

Dopo lunghi anni di eclisse le driadi tornano a dare msotra di rinnovata attività. Mentre viene roganizzata una spedizione per investigare sulla malattia che recentemente ha affetto l'Albero della Vita, le Spriggan investono numerose risorse per sviluppare le regioni sotto il loro controllo: due nuove città sorgono nelle regioni di Xoconoc e Xylos la prima completa di un acquedotto, sicuramente in previsione di una eventuale crescita della popolazione e del relativo sovraffollamento; nelle città esistenti viene varato un programma di costruzione e ampliamento dei magazzini reali al fine di ottimizzare lo sfruttamento delle risorse che il territorio offre.
Sis egnala anche ilr eclutamento di un nuovor eggimento e la creazione di manufatti destinati alla vendita per impinguare le casse reali.
 

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Regno di Nagrond

L'ultimo regno nanico superstite del mondo conosciuto prosegue nella sua politica di isolamento e consolidamento. Una nuova città viene eretta sul confine occidentale, soprattuto al fine di fare da posto fortificato, e vengono arruolati nuovi reggimenti trasformando così l'intera fanteria delr egno in soldati dotati di equpaggiamento pesante. Sis egnalano alcuni contatti diplomatici con la Contea ma non è noto se i colloqui abbiano avuto o no risultati concreti.
 

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Teocrazia di Agharti

Aumenta la tensione fra la Teocrazia e gli stati della coalizione che ha schiacciato il dominio di Syrad Amon. I tentativi di contatto diplomatico vengono respinti con un certo disprezzo dagli arconti che non nascondono di aver resuscitato la versione più xenofoba delle religioni ispirate al Padre Celeste ovvero il credo di Astera come era praticato dall'Antica Teocrazia e dai cosiddetti Vecchi Credenti trecentocinquant'anni orsono.
Rapporti di convenienza vengono mantenuti coi nani di Nagrond proseguendo una rotta di scambio cibo per ferro che sia pur a malincuore viene sentita come necessaria da entrambi i contraenti. Col materiale ricavato la Teocrazia recluta parecchi nuovi reggimenti in preparazione ad un nuovo eventuale conflitto. All'interno della Teocrazia si nota una crescente propaganda contro "gli orrendi peccati degli alieni" e sulla necessità di "purificare gli infedeli e glia bietti demoni che essi adorano."
 

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Khanato di Zungaria

Con l'aiuto dei mezzuomini un massiccioe sercito zungaro occupa l'ultima regione autonoma posta fra la Zungaria e la Teocrazia, schiacciano rapidamente la opposizione dei locali. Per quanto limitata dalle sue ristrette possibilità economiche la Zungaria sembra decisa a prendere le regioni che, a modo di vedere dei minotauri, le spettano di diritto, con una guerra se necessario.
 

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Matriarcato di Kalassia

In questo 3944 si verifica une vento alquanto raro, ovvero l'invio di una missione diplomatica presso l'impero Rahonavide. Dopo alcuni colloqui con al regina Athoxa, caratterizzati da linguaggio fiorito e minacce velate, viene raggiunto un accordo per la acquisizione di una regione da parte degli elfi scuri che in cambio offrono la possibilità di stipulare un trattato di amicizia e aprono per la prima volta i confini del Matriarcato ad estranei. La nuova politica di apertura, certamente determinata dall'ennesimo cambio della guardia al soglio matriarcale, prevede persino la possibilità di collaborare contro altri Caduti.
 

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Impero Rahonavide

Suscita sorpresa ma anche interesse per le nuove possibilità che si aprono alla diplomazia sauriana l'arrivo di un diplomatico drow. Al termine dei colloqui i Rahonavidi accettano dic edere agli elfi scuri la regione denominata Zhalmoxa recentemente strappata a Syrad Amon ed in cambio ottengono l'apertura dei confini del Matriarcato ad inviati stranieri, la creazione di alcune rotte commerciali e una bozza di accordo per una eventuale collaborazione contro gli altri Caduti; un accordo di grande importanza se dovesse avere un effettivo seguito, ma soltanto il tempo ptorà dire che si tratta dell'inizio di qualcosa di durevole o soltanto di un effimero fuoco di paglia.
Intensi colloqui diplomatici hanno luogo anche con gli inviati della Zungaria. I sauriani si impegnano ad aiutare Rangor Khan ad avere soddisfazione nella questione con la Teocrazia ma chiedono ai minotauri di attendere prima di compiere una mossa qualsiasi in modo da stabilire una strategia e possibilmente trattare con i governanti di Agharti. Come risarcimento per la loro pazienza i minotauri ottengono un carico gratuito di risorse di difficile reperimento nella Zungaria e l'appoggio ufficiale di Sauriani e Hobbit per la annessione della ultima regione autonoma della zona. I minotauri accettano tutte le proposte sauriane ma ribadiscono le proprie pretese sulle deu regioni occupate da Agharti così come il fatto che il khan si aspetta l'aiuto fattivo dei propri alleati per risolvere la cosa, con le buone o con le cattive.
Forse anche per questo la regina Athoxa ordina la costruzione di una nuova caserma nella regione di rahunava allo scopo di meglio coordinare la mobilitazione delle proprie forze nonchè la costruzione di un primo tratto stradale che collega le città di Gandrakarta e Athoxana, regione dove viene fondata anche una nuova città. La nuova strada, che attraversa le cosiddette province del "Corridoio" ha palesemente scopi militari e strategici anche se forse è un pò esposta ad attacchi nemici.
Sis egnala infine il supporto all'ultimo atto della migrazione gnoll con l'invio di una consistente quantità di cibo in aiuto dei migranti nonchè i soliti spostamenti di coloni a cui la regina Athoxa ci ha abituato nel corso degli anni.
 

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Trollheim

Annata tranquilla per lo stato troll che al momento non sembra essere coinvolto nelle tensioni fra i sauriani e la Teocrazia di Agharti. In effetti i troll sembrano essere molto più interessati alle nuove aperture operate dai drow di Kalassia: i confini orientali del Trollheim sono tranquilli come mai da anni. Vengono persino operati dei lavori di ampliamento a Tanabrulla-sul-fiume anche se la capitale trollesca resta un agglomerato caotico e indescrivibile di rozze abitazioni costruite secondo un senso logico(o mancanza di senso logico) che sfida la comprensione di chiunque non sia un troll.
 

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Regno di Minnonar

Gli eldar dedicano tutte le loro energie ai reclutamenti necessari a cercare di rimettere insieme un esercito in grado di difendere il regno e cercando di guadagnare tempo con l'assassinio della generalessa delle arpie Falka. L'azione ha successo ma la rabbia delle arpie è incommensurabile come dimostra il massacro di Sendylimion. La successiva nomina a generale dell'arpia Ilias, nota per le sue tendenze xenofobe e il suo disprezzo per le prede sui generis, porta grande costernazione nel popolo di Minnonar...la scelta di Ilias la dice lunga sulle intenzioni delle arpie e nonostante le promesse finora non si sono visti aiuti dai regni alleati.
All'interno sembra che solo la situazione militare drammatica tenga insieme la Corona e i nobili che non fanno mistero di soteggiare sempre di più la regina Elenwen e la sua politica che non ha fatto altro che portare disatri sull'antico regno elfico.
 
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