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Silen

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La Grande Guerra del Sud

Quella che sarà nota come la prima grande guerra del sud, la guerra che romperà un periodo di oltre vent'anni di pace (se non si considera il turnolento arrivo degli Ardenti, esuli dalla loro patria conquistata dagli Eldar) ha le sue origini, come molte altre guerre della parte di Ea nota come Mondo Conosciuto, nel cosiddetto Impero dell'Arpia, nella necessità di espandersi continuamente insita nella compagine statale creata da Silene. Paradossalmente, più aumenta la potenza e la forza dell'impero meridionale, più aumentano le sue difficoltà. Come può sopravvivere uno stato se ormai oltre un terzo della sua popolazione oltre a essere totalmente esente da tasse ingoia una quota proporzionale delle tasse generate dal resto della popolazione? La risposta è ovvia se si guarda la storia dell'impero del sud: commercio ma anche costanti minacce, richieste di tributi ed estorsioni. Un esempio abbastanza chiaro è l'invasione ai danni delle driadi, conclusasi con la nomina di una nuova Regina Eterna, ma anche col totale saccheggio del tesoro reale.

Eppure l'inizio non fa pensare a niente di diverso da una nuova guerra di espansione, una delle tante condotte dall'impero meridionale anche se forse qualcuno a Kyrne Lamiya intuisce che questa guerra potrebbe essere qualcosa di molto diverso, come testimoniano le dimensioni dell'esercito inviato a sud: ben 38,000 guerrieri fra i quali spiccano 12,000 arpie delle quali 2,500 armate e corazzate di mithril, le temibili truppe di elite dell'impero meridionale. Raccolto negli ultimi tre anni con ingenti spese il grande esercito varca i confini dell'Unione dell'antico Fuoco nella regione di Shatima: la piccola città di Tepoctlan non costituisce un grosso ostacolo e viene presa di assalto con perdite limitate, non più di qualche centinaio di soldati. Al tempo stesso la maestosa flotta imperiale si fa viva di fronte a Texcoco tranciando tutti i commerci dell'Unione con gli altri stati di Ea; inoltre tramite l'uso di frecce incendiarie e brulotti l'intera flotta e il porto stesso vengono dati alle fiamme, sacrificando non più di una decina di navi. Mentre l'esercito delle arpie, al comando di Nilin, si muove verso Apsutlan, che viene a sua volta invasa, anche i centauri scendono in guerra contro l'Unione invadendo la regione di Nahauatlan, regione che peraltro, è stata interamente evacuata dai lucertoloidi che evidentemente si aspettavano una invasione. I centauri occupano così una regione interamente vuota, persino la città di Nahaua è completamente deserta. Le forze di Centaurestria si uniscono poi alle forze delle Arpie nella regione di Apsutlan e i due eserciti congiunti passano a Texcoco dove trovano ad attenderle non solo le esigue forze degli Ardenti ma anche l'intero esercito della Confederazione Naga accorso in aiuto dei lucertoloidi nella guerra contro il loro imperiale vicino.

Lo scontro vede schierarsi 28,500 soldati naga e 14,500 lucertoloidi contro 38,000 soldati imperiali e poco meno di 22,000 di centaurestria ma quando già le prime file degli schieramenti stanno entrando in contatto ecco che accade l'incredibile! I guerrieri centauri, schierati sui lati dello schieramento imperiale, voltano gabbana scagliando frecce sui fianchi indifesi delle forze delle arpie e passando poi a caricare i presunti alleati: evidentemente tutti gli accordi stretti con le arpie per la guerra congiunta contro l'Unione non erano altro che un inganno per cogliere di sorpresa lo schieramento nemico. Prese di sorpresa dal voltafaccia dei centauri le truppe imperiali si trovano immediatamente in una situazione difficoltosa; a suo onore va detto che la nervosa e sovraccetitata Nilin non tradisce(almeno lei) la fiducia di Silene evitando di perdere la testa e gettando immediatamente nella mischia le sue riserve mentre ordina ai soldati di voltarsi in posizione di difesa: non è più il caso di pensare a una vittoria ma semplicemente di vedere se l'esercito delle arpie riuscirà ad evitare di venire travolto.
Sfortunatamente per gli alleati, non tutto volge a loro vantaggio. Le forze naga al comando di Hitala infatti si battono valorosamente contro le forze imperiali, ma le forze lucertoloidi, male armate e peggio addestrate, fanno al più da carne da cannone venendo macinate senza pietà dalla fanteria corazzata imperiale e anche i centauri, sebbene grazie all'effetto sorpresa in rpatica abbiano annientato la cavalleria delle arpie, si trovano in seria difficoltà contro i lancieri e la fanteria pesante. I primi in particolare si mostrano mortiferi contro i propri avversari quadrupedi. Come se non bastasse i tentativi, sia naga che centauri, di contrastare la magia dell'aria delle arpie si rivelano impotenti contro la forza bruta del mago imperiale, l'arpia Driass, che irride i tentativi dei maghi nemici di dissolvere o contenere il suo controllo dei venti. Cosicchè dopo quella prima micidiale bordata a tradimento buona parte delle frecce naga e centaure vengono deviate o smorzate mentre le frecce delle cinquemila arpie arciere piovono sui soldati alleati con effetto devastante.
Nonostante il valore dei soldati dell'impero però, una battaglia del genere può finrie in un modo soltanto. Attaccati su tre fronti e in svantaggio numerico di due contro uno i guerrieri del sud aprono grandi vuoti negli schieramenti nemici ma cdono terreno, specialmente sulle ali che rischiano entrambe di disgregarsi segnando così la rotta dell'esercito. In questo momento critico Nilin getta nella mischia tutto quello che le rimane: le 2,500 arpie corazzate si lanciano dall'alto contro le truppe nemiche nello sforzo di alleggerire la pressione prima che sia tardi; il fato vuole che proprio una di queste impavide combattenti, aprendosi a forza la starda attraverso la cavalleria leggera come se fosse burro, riesca a ferire il generale Gobby causando un attimo si sbandamento nelle forze dei centauri, quel tanto che basta a Nilin per risucire a portare fuori dalla trappola il suo esercito evitandone così la distruzione. L'esito della battaglia è comunque terribile: l'esercito magnifico messo in piedi dall'impero con grande sforzo ne esce decimato con la perdita di 16,800 guerrieri fra cui l'intera cavalleria (oltre 6000 fra leggeri e pesanti) a parte un paio di sparuti reggimenti.
Il prezzo della vittoria degli alleati è però a sua volta pesante. Diecimila valorosi giacciono morti, in gran parte lucertoloidi o centauri armati alla leggera, malamente colpiti questi ultimi dalle lance e dalle arpie; meno gravi le perdite dei naga che si limitano a duemila soldati in tutto (GdR off compresi nei diecimila intendo).
Dopo la sconfitta Nilin non esita a fare quanto possibile per salvare il salvabile abbandonando al loro destino le conquiste iniziali e ritirandosi precipitosamente fino ad Ardinul-Ghazir per colmare i vuoti e ottenere rinforzi.

Paallelamente alla battaglia terrestre i mari davanti a Texcoco vedono combattere una aspra battaglia navale quando la Flotta Reale della Tempesta, forte di 110 navi da guerra, si avvicina alla città lucertoloide con tutta l'intenzione di rompere il blococ dell'Impero meridionale. L'ammiraglio Kahir ed-din, non consocendo le intenzioni della flotta della Tempesta inizialmente si limita a mantenere uno schieramento difensivo ma diviene presto evidente che la flotta nemica intende dare battaglia. Sebbene le forze in campo siano in favore delle truppe meridionali (la flotta imperiale consta di 70 navi da guerra e 120 galee) i primi scontri rivelano al sagace ammiraglio schiavarazza che la flotta della Tempesta, oltre ad essere interamente composta di navi da guerra, dispone di scafi migliori dei suoi come armamento e tenuta del mare. Avendo ordini ben precisi di non rischiare la flotta in una battaglia rischiosa l'ammiraglio preferisce ritirarsi, tanto più che le notizie dalla terraferma non sono affatto buone. A facilitare le cose contribuisce anche in questo caso la magia dei venti delle arpie: venti marini contrari si levano contro la Flotta Reale che si trova presa in una tempesta mentre le navi dell'ammiraglio nemico volano verso patria spinte da lievi brezze. La scaramuccia comunque è sufficientemente aspra e vede l'affondamento di 15 navi da guerra della Tempesta contro 8 navi da guerra e 20 galee delle arpie. Tecnicamente in questo caso è il Regno della Tempesta l'aggressore per quanto Stannis giustifichi pubblicamente le sue azioni in base all'editto reale sul commercio, non riconosciuto però dalle arpie e dai loro alleati. E' fin troppo facile prevedere che questa battaglia, per quanto breve, avrà a sua volta conseguenze sulla guerra in corso.
 
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Silen

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La Guerra Fratricida dei Pelleverde

Mentre a sud infuria la guerra fra l'impero meridionale e l'alleanza dei tre stati minori, più a nord è in atto un altro dramma. L'attacco a sorpresa con cui la Waaagh è riuscita a conquistare la città di Zul'jin provoca non solo una dichiarazione di guerra da parte del clan del lupo bianco ma anche l'intervento nel conflitto della Nuova Orda che anche in passato aveva difeso gli rochis ecessionisti dai tentativi goblin di sottometterli. Un ultimo tentativo di evitare la guerra peraltro viene tentato all'undicesima ora dal Kapo della Waaagh ma la sua offerta di firmare una pace che però mantenga Zul'jin in mano alla Waaagh(sfacciataggine tipicamente goblin questa) viene accolta con scherno e la richiesta non solo di restituire la città ma di pagare anche un risarcimento.
Teatro dell'inevitabile conflitto la regione di Zoram'Gar dove convergono due eserciti della Waaagh per un totale di 25,000 soldati; contro di loro circa 8,000 guerrieri del lupo bianco e 20,000 soldati della Nuova Orda. La battaglia si svolge nellos tile tipico dei pelleverde: niente tattiche raffinate, niente aggiramenti strategici o tradimenti dell'ultimo minuto, niente colpi di genio: solamente sane mazzate finchè uno dei due contendenti rimane a terra stordito. Dopo i rituali scambi di frecce emerge subito la debolezza della fanteria goblinoide a confronto con quella dei aprenti maggiori, gli orchi. Massicci e rivestiti di ferro i soldati dell'Orda fanno letteralmente a pezzi i più piccoli goblin stritolando la fanteria leggera nemica nel giro di pochi sitanti. D'altro canto l'inferiorità dell'Orda nel campo della cavalleria è altrettanto grave: Cavalcalupi e Cavalcaragni mettono in grossa difficoltà le ali delle'sercito nemico mentre l'avanzata della fanteria viene fermata da un nutrito corpo di lancieri goblin. Lo scontro prosegue aspro per molte ore ma alla fine, sia pure a caro prezzo, le ali dell'Orda vengono spezzate e i goblin si fanno da parte per lanciare ben 10 Arachnoroch contro il centro dello schieramento nemico per dare l'ultima spallata.
La vittoria arride ai goblin ma le eprdite sono spaventose: 9300 goblin giacciono morti contro 5500 orchi. Vittoriosi ma stremati i goblin non hanno la forza di inseguire l'armata nemica in ritirata accontentandosi di porre l'assedio alla città di Khas Orketti.
 

Silen

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La Guerra del Covenant

Il conflitto del Dominio dei Frostlings contro la sacrilega alleanza di Caduti capitanata dalla tenebrosa Lady Vashti ha improvvisamente una impennata, trasformandosi in un vero e proprio conflitto globale fra due possenti alleanze. Dopo alcuni anni molto difficili durante i quali i Frostlings si sono difesi a stento dagli attacci di Vashti subendo pesanti perdite nonchè l'assedio di una delle sua città più grandi, degli insperati soccorsi giungono in aiuto degli abitanti delle nevi. All'inizio della primavera infatti un corpo di spedizione proveniente dal Regno della Tempesta giunge nell'assediata Alta Dimroa, recando con sè i mercenari dela comapgnia dei Lancieri del Sole per rafforzare la guarnigione della città Frostlings. Così rinfrancati, i difensori si apprestano a sostenere l'assedio dell'armata di non morti mentre a Bianco Cristallo si prepara un piano temerario ma che potrebbe decidere delle sorti della guerra. Mentre l'assedio continua, i Frostlings spostano in tutta fretta le compagnie mercenarie degli Spaccacrani e dei Figli del Fabbro, recentemente assunte, oltre alle proprie forze situate a Biancaterra in un movimento a tenaglia su Evernight, giungendo persino a congelare il fiume con la magia per garantire un rapido attraversamento e cogliere di sorpresa il nemico. Dopo una marcia forzata in un territorio ormai completamente privo di vita l'esercito Frostling giunge in vista dell'orrida necropoli di Vashti, eretta sulle sponde del triste lago di Neruen.
All'avvicinarsi dei Frstlings un esercito emerge dalla necropoli: si tratta delle forze al comando di Diksha, la Strega dai Mille Volti, alleata di Vashti al pari della driade oscura, Selvana. La battaglia è ovviamente inevitabile. Il Dominio schiera poco meno di 20mila guerrieri oltre a 10mila mercenari; Diksha ha al suo comando circa 26,000 cadaveri rianimati. La battaglia è asprissima: le compagnie mercenarie si trovano a reggere l'urto col grosso delle forze nemiche: Death Knight, a cavallo e appiedati seminano a morte fra la fanteria leggera ma vengono fermati e respinti dalla fanteria pesante nanica dei Figli del Fabbro che con la loro ferma resistenza danno tempo agli spaccacrani di rprendersi dal primo assalto e far valere la loro stazza fisica. Mentre gli gnoll passano al contrattacco, i Frostlings, che a loro volta stanno impegnando la fanteria non morta composta da ghoul e guerrieri scheletrici, subiscono un colpo terribile: facendo pieno utilizzo dei suoi poteri metamorfici infatti Diksha si è infiltrata al centro delle forze del Dominio assassinando proditoriamente il generale Zregon.
Privati del proprio comandante i guerrieri del dominio subiscono un tracollo del morale e iniziano a sbandarsi lasciando i mercenari ad affrontare la piena forza dell'armata nemica. Quando ormai sembra che si debba registrare una sconfitta, l'ennesima, delle armi Frostlings, ecco che un secondo contingente degli abitanti del nord improvvisamente si getta nella mischia: separati dai propri compagni i cavalcalupi del generale Dalor hanno tteso il loro momento non visti ed ora si lanciano alla carica del fianco destro del nemico mentre contemporaneamente un mago frostling lancia una magia di congelamento che immobilizza temporaneamente fanti e cavalieri non morti: quale migliore occasione per i cavalcalupi frosties? E infatti le forze di Dalor si abbattono sugli avversari temporaneamente impediti facendone scempio. L'assalto di Dalor nonostante la scarsa consistenza numerica rischia di spazzare via un intera ala delle'sercito nemico mentre i mercenari reggono testardamente insieme ad alcuni ostinati guerrieri del primo contingente e improvvisamente Diksha decide che il gioco non vale la candela. Sacrificando alcuni reggimenti perchè facciano da schermo fra sè ed il nemico la Caduta si ritira nuovamente dietro i cancelli di Evernight con i resti del suo esercito sfidando i frostlings ad attaccare la grande necropoli. Alte le eprdite fra Frostlings e mercenari: morto il coraggioso Zregon, assassinato da Diksha, e con lui 8000 fra mercenari e frostlings. I non morti lasciano sul campo circa 12mila cadaveri ambulanti mentre il resto delle'sercito difende la tetra e maestosa Evernight.

Mentre i Frostlings tentano il loro colpaccio contro la necropoli di Vashti, un terzo attore entra in campo: l'Unione di Carandor infatti riesce in qualche modo a negoziare una tregua di tre anni con il Consiglio del Giudizio e cerca di approfittarne gettando tutte le proprie forze nello scontro col Covenant nel tentativo di aiutare i Frostlings a difendere le proprie terre. Il piano del Direttorio è semplice: scagliare le proprie forze contro l'esercito di Selvana, già indebolito dagli scontri degli anni rpecedenti nel tentativo di annientarlo ed aprire così la strada ad una invasione del territorio nemico. La driade oscura sebbene palesemente non si attendesse l'attacco di Carandor dal canto suo non esita schierandosi in ordine di battaglia e scagliando incantesimi esiziali sulle forze del Direttorio: anche Carandor però ha in serbo una sorpresa. Per la prima volta viene utilizzato in battaglia l'incantesimo detto "Fuoco Nero" una magia apparentemente mirata appositamente per danneggiar ei corpi inanimati dei non morti: ilc entro delle'sercito di Selvana vede numerosi guerrieri accasciarsi e venire consumati dalla magia prima ancora che lo scontro abbia inizio. Peraltro gli scontri più duri avvengono sulle ali dove la cavalleria pesante di Carandor carica con entusiasmo le schiere di non morti infliggendo dure perdite alle forze dei morti rianimati. Infine le Spriggan attaccano letteralmente avvolte in un sacro fuoco le truppe della grande traditrice, la driade che eoni addietro ha tradito il sacro compito di difendere Ea e tutte le creature viventi per divenire uno strumento della distruzione di Tiamat. Lo scontro è durissimo ma alla fine la vittoria di Carandor è assoluta: i 16,000 non morti dell'esercito di Selvana vengono interamente annientati, sia pure al prezzo della perdita di 8200 fra driadi e guerrieri di Carandor. Fatto forse ancora più importante, Selvana viene fatta prigioniera dalle forze del Direttorio: è la prima volta che un Caduto viene catturato, se non si conta quanto accadde a Melchior, fatto a pezzi per ordine del Duca Konrad von Carstein.
La grande vittoria però rende le forze di Carandor troppo temerarie: non contente della splendida vittoria e dell'aver catturato Selvana e occupato la regione 2 di Vashti, eppure un'ombra offusca il cuore del generale Galadriel Anith: dove è finito il contingente delle Reclute, quello che avrebbe dovuto aggirare il nemico occupando la regione 1 e giungendo poi a colpire alle spalle le forze di Selvana? Se fossero arrivate secondo i piani quelle froze avrebbero probabilmente reso la vittoria ancora più brillante e risparmiato molte vite...solamente molti giorni più tardi l'elfa scoprirà quanto accaduto. Purtroppo al giungere della notizia della sconfitta di Diksha, Vashti ha deciso di abbandonare l'assedio di Alta dimora (con i Lancieri del Sole che si sono ben guardati dall'infastifirla) e precipitosamente ha preso a marciare verso la sua roccaforte, verso Evernight. Per un caso sfortunato le forze della Caduta hanno incrociato quelle di Carandor, annientandole completamente. Un kernek e 4000 guerrieri sono andati perduti. Come se non bastasse ora Vashti è a ridosso delle forze Frostlings, pronta a tentare di schiacciare i temerari abitanti del freddo come un martello contro l'incudine formata da Evernight.
 

Silen

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Confederazione Naga

In questo anno fatale il grosso delle forze dello stato è logicamente impegnato nella trappola tesa all'armata dell'impero meridionale; la vittoria per di più ottenuta perdendo solamente duemila soldati viene salutata dal popolo come un grande trionfo, forse decisivo per l'esito della guerra: il governo confederale e l'Arbitro conoscono un periodo di popolarità quale raramente hanno conosciuto negli ultimi tempi. Negli ambienti militari i pareri sono più prudenti. In pochissimi sanno che l'obiettivo della battaglia era annientare completamente l'esercito nemico, obiettivo rquindi raggiunto solo in parte nè il grande pubblico viene messo a consocenza delle prestazioni assai scadenzi delle forze ardenti. La guerra con le Arpie sarà lunga e difficile ma almeno si può guardare al futuro con maggiore ottimismo.
Per questo motivo la Confederazione continua a reclutare nuovi soldati utilizzando a questo scopo in particolare la caserma di Alipur mentre una missione scientifica parte alla volta dio Texcoco per cercare di risurre l'arretratezza decnologica dell'Unione i cui profughi, temporaneamente alloggiati fra i naga, vengono accuditi alla meglio delle capacità della Confederazione. La città di Rhi'syle viene ampliata e dotata di un acquedotto mentre vengono stretti maggiori rapporti commerciali con il Regno della Tempesta, prezioso co-belligerante in questa guerra.
 

Silen

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Regno di Centaurestria

Come e forse più dei Naga anche i Centauri dedicano rpaticamente tutti i propri sforzi alla guerra, tanto più che oltre a coordinarsi con naga e Ardenti essi debbono fare in modo di non fare sospettare nulla alle Arpie. Il risultato finale, nonostante la perdita di quasi quattromila guerrieri, giustifica lo sforzo compiuto sebbene il popolo dei Centauri non esca benissimo da questa faccenda sotto il profilo dell'immagine. Oltre all'odio eterno delle Arpie (il giorno della battaglia verrà battezzato da esse "Il Giorno del Tradimento") molti degli stati neutrali cominciano a chiedersi quanto ci si possa fidare di un popolo capace di prendere impegni ben precisi, dissimulare al punto di occupare fattivamente delle regioni "nemiche" per poi vibrare una pugnalata alle spalle in grande stile.
Si rpevede che nel prossimo futuro il popolo quadrupede avrà qualche difficoltà a convincere i vicini a firmare trattati di alleanza o guerre congiunte.
 

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Unione dell'Antico Fuoco

La vittoria di Texcoco salva l'Unione dal sicuro annientamento, eppure lo stato ardente esce malconcio dagli sforzi di quest'ultimo anno. I propri commerci sono stati azzerati dalla flotta di Kair'ed-din, il porto di Texcoco distrutto da brulotti e frecce incendiarie. La popolazione di Nahauatlan è diventata una massa di profughi nel territorio naga mentre la regione è stata occupata, almeno temporaneamente, dai centauri; Shatima e Apsutlan sono state invase dall'impero meridionale e dovranno essere riconquistate. Nel complesso l'Unione appare già ora al limite delle proprie forze e dipende in tutto e per tutto dai suoi alleati Naga.
 

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Impero dell'Arpia

Gli avvenimenti di Texcoco causano orrore e incredulità fra le Arpie: mai da quando Silene è giunta ad ovest fondando il suo impero le Sorelle avevano subito una sconfitta tanto grave: l'unica buona notizia è che Nilin è riuscita almeno a salvare l'esercito dalla totale distruzione ed è ora attestata in territorio sicuro. I piani di rafforzamento navale intrapresi con l'acquisto di grosse partite di legname per i cantieri e gli investimenti navali programmati appaiono ora una spesa errata; sfortunatamente quando giunge la notizia della sconfitta è troppo tardi per cambiare in corsa. Fortunatamente i reclutamenti di reggimenti di terra erano stati soltanto diminuiti e non interrotti del tutto ma appare decisamente improbabile che le Arpie possano tornare all'offensiva nel breve periodo; non senza aver colmato le perdite e rafforzato ulteriormente l'esercito campale. Nonostante le perdite le risorse umane dell'impero rimangono molto grandi, come sempre l'interrogativo è se lo scricchiolante sistema di governo sia in grado di trovare il denaro e le risorse necessarie a sfruttarle, specialmente in un conflitto lungo e logorante.
Al contrario l'attacco del Regno della Tempesta alla flotta imperiale era stato accuratamente previsto e la risposta pianificata. L'ammiraglio Kair'ed-din si ritira dopo quella che è stata poco più di una scaramuccia e lo stratagemma della tempesta di vento magica fa capire chiaramente che il terreno era stato preparato in anticipo; a che scopo lo si vede poco dopo quando il Regno della Tempesta viene denunciato pubblicamente come autore di un "proditorio" attacco alla flotta imperiale mentre essa espletava le normali funzioni associate al conflitto con una nazione terza; l'attacco della flotta di Re Stannis viene notificato come Casus Belli a tutte le nazioni con cui l'Impero deteneva delle alleanze difensive col risultato che, a meno di clamorosi voltafaccia, il Ducato di Sylvania ed il Sacro Impero di Britannia sono tecnicamente in guerra fin da ora contro il Regno della Tempesta.
Alcuni giorni dopo la sconfitta di Texcoco, giorni necessari per smaltire l'inevitabile attacco di furia omicida, dicono i maligni, una seconda ondata di messaggeri parte alla volta delle corti considerate amcihe per chiedere l'intervento degli alleati anche contro il terzetto di insolenti nazioni che hanno osato cercare di fermare l'avanzata dell'Impero verso sud: anche in questo caso la propaganda imperiale dipinge i centauri soprattutto come abietti traditori, creature senza onore e senza dignità. Fra le altre cose anche il piccolo contingente di mercenari centauri ceduto all'impero alcuni anni prima paga le conseguenze di quanto accaduto. Divenuti improvvisamente sospetti i guerrieri centauri, fino a un giorno prima impiegati come milizia cittadina e guardie di palazzo vengono disarmati e imprigionati come criminali comuni nelle galere di Kyrne Lamiya in attesa che la Prima decida del loro destino.
Silene in persona appare al balcone della Grande Torre della città e il suo discorso èè assai prevedibile per chi conosce anche solo un poco la psicologia delle Arpie. Viene proclamato lo stato di emergenza sine die. Dal prossimo anno il Diritto di Esistere verrà aumentato di un terzo e le distribuzioni di denaro alle Sorelle diminuiti della stessa cifra. Viene proclamata la legge marziale, raddoppiate le guardie contro eventuali infiultrazioni di spie nemiche, sospesi tutti i diritti solitamente garantiti a commercianti e ambasciatori stranieri, persino fra i fidati Domestici si respira un'aria pesantissima: il tradimento dei Centauri è stato infatti pienamente sfruttato dalla fazione supremalista e d Ilias ha nuovamente un grande seguito fra le Sorelle. Qualcuno commenta che se fosse possibile le Arpie arruolerebbero nell'esercito ogni singolo schiavarazza che abiti il Territorio di Caccia.
Sis egnalano anche alcuni limitati investimenti nella ricerca militare e della magia (da battaglia ovviamente..).
 

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Sacro Impero di Britannia

Proprio mentre il Mondo Conosciuto sembra sprofondare nel vortice di una nuova Grande Guerra muore improvvisamente, dopo una breve malattia, l'imperatore Clovis. Leader della ribellione che ha schiacciato i Rakshasa, fondatore della nuova Britannia, apostolo del Padre Celeste, l'imperatore Clovis ha avuto il grande merito di ridare potere e prestigio a una nazione in frantumi e il suo lungo regno passerà certamente alla storia di questo angolo di Ea. Negli ultimi anni Clovis aveva sofferto di salute malferma ed era ormai vicino alla settantina: la sua dipartita, per quanto dolorosa, non prende nessuno di sorpresa a corte.
Sul finire dell'autunno ha dunque luogo la cerimonia di incoronazione del suo successore, il primogenito Lelouch che succede al padre come Sacro Imperatore di Britannia. Appare subito chiaro che lo stato britannico si avvia ad un periodo di incertezza: il nuovo imperatore ha la fama di buon soldato ma comandante mediocre, capace amministratore ma mediocre uomo di stato; molti nobili lo considerano un debole e per di più fin troppo attaccato alle gonne della sua sposa straniera, la duchessina Von Carstein. Già negli ultimi anni di Clovis a corte si erano formate diverse fazioni facenti capo a vari membri della famiglia imperiale, nessuno stupore quindi se ora queste fazioni si msotrano vieppiù attive nbel tentativo di contendersi l'influenza sul sovrano.
Due in particolare sono le fazioni che hanno più seguito nel reame: la prima, rappresentata dal secondogenito Christopher e sostenuta da un numeroso gruppo di nobili e grandi proprietari spinge per un radicale cambiamento nella politica del regno. Molto stimato negli ambienti militari e famoso per coraggio e irruenza Christopher vorrebbe che "Britannia riprendesse in mano il proprio destino" abbandonando le alleanze-capestro con le grandi potenze e compiendo tutti i passi necessari per trasformare Britannia in una grande potenza con tanto di una politica imperiale degna di questo nome. Christopher in particolare vorrebbe che Britannia si ponesse come paladina di tutti i credenti nel Padre Celeste dovunque siano utilizzando la fede non solo come aggregatrice, come fece il suo defunto padre, ma anche come vero e proprio strumento di interferenza nella politica degli altri stati di Ea.
Al contrario la seconda fazione, rappresentata a corte dalla sorella minore Marianne, raccoglie tutti coloro che si sono avvantaggiati dalla politica pacifica della seconda parte delr egno di Clovis. Mercanti, armatori, corporazioni, qualche nobile che si è dato al commercio ma anche burocrati a tutti i livelli dell'apparato statale e persino alcuni uomini di scienza e lettere. Mentre Christopher vorrebbe allentare i legami con l'impero meridionale, Marianne punta a consolidarli ed approfondirli, a smussare le richieste delle arpie con l'arma della diplomazia continuando quella politica che ha reso Britannia uno stato ricco e prospero anche se politicamente poco rilevante. Mentre Christopher vorrebbe approfittare della momentanea debolezza delle arpie per sganciarsi da loro, Marianne propugna la scelta di accettare la loro richiesta di intervento cogliendo l'occasione per rpesentare le proprie richieste direttamente a Shayla e tramite lei a Silene.
Mentre il dibattito a corte si fa acceso, nel resto delr eame la vita continua tranquillamente. L'intento ormai evidente del Regno della Tempesta di impicciarsi negli affari dei vicini con la scusa della tutela del commercio (per la cronaca, anche Lelouch rifiuta di sottoscrivere l'atto di Re Stannis) fa si che venga ritenuto prudente varare alcune nuove squadre navali ed operare nel campo della corrispondente ricerca. Viene progettato l'ampliamento della città costiera di Umaryya e reclutato un paio di nuovir eggimenti.
 

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Repubblica di Ambir

Il Senato della Repubblica si concentra principalmente sul commercio inviando plenipotenziari con l'incarico di negoziare la creazione di nuove rotte commerciali pressocchè in tutte le nazioni vicine con alterni risultati. Dopo aver incassato una lunga serie di ridiuti infatti i dragonidi riescono a sottoscrivere alcuni trattati commerciali con Britannia, Goblin, Arpie e Zungaria. Analoghe missioni diplomatiche partono con lo scopo di migliorare le relazioni con le nazioni dell'est e viene fatto anche un tentativo di normalizzare le relazioni col regno di Nagrond. Alcuni nuovi reggimenti vengono reclutati allo scopo di rafforzare l'esercito e viene costruita una nuova segheria ad Hyperpyra. Infine proseguono i pagamenti per risarcire il drago Maisen dalla perdita dei suoi preziosi oggetti magici.
 

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Grande Waaagh Goblin

Non c'è molto da segnalare in questo bellicoso 3941. I pelleverde concentrano le loro energie nella guerra contro il clan del Lupo Bianco riuscendo a riportare una importante vittoria contro l'esercito della Nuova Orda intervenuto a sostegno dei propri alleati dopo la presa a tradimento della città nella regione di Zul'jin. Numerosi reclutamenti vengono effettuati per compensare le perdite e mantenere il flusso dir eclute verso il fronte. Si segnala anche la costruzione di un nuovo magazzino.
 

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Nuova Orda

Come già avvenuto alcuni anni fa anche questa volta la Nuova Orda interviene nel conflitto fra Waaagh e Lupo Bianco sostenendo le ragioni di quest'ultimo; purtroppo stavolta la sorte delle armi non è favorevole alla nazione orchesca che vede le sue forze armate gravemente indebolite dalla battaglia combattuta davanti alla città di Khas Orketti. Secondo un clichè ormai ben collaudato l'Orda si rivolgerà quasi certamente verso Ambir per ottenere il minerale ferroso di cui gli orchi hanno necessità per potere mantenere efficiente il proprio esercito, cosa che non mancherà di mettere in imbarazzo i dragonidi nominalmente amici di entrambe le nazioni pelleverde.
 

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La Contea

Continuano i prudenti preparativi degli hobbit per la guerra congiunta contro il Caduto Syrad Amon. L'esercito principale halfling si attesta sul confine fra la Zungaria e le terre in mano ai non morti, pronte a intervenire in caso di attacco ma dopo la Stella Cadente in quelle terre non sembra muoversi anima viva...o morte se è per quello. Il Conte invia anche una donazione ai minotauri per riparare i danni del terremoto conseguente la caduta dell'oggetto siderale, gesto molto apprezzato dal vecchio Khan degli Zungari e che contribuisce ulteriormente ai buoni rapporti fra le due nazioni. Sul fronte opposto il ben noto Brigillo Larghebretelle si prodiga per migliorare i rapporti voi Formian nel modo che gli è più congeniale ovvero una lunga serie di "cene di lavoro" ricche di squisiti manicaretti e dolciumi a non finire, spesso preparati dal grasso hobbit in persona. Per quanto anticonvenzionale, il metodo scelto sembra funzionare bene ma al momento di concretizzare tanto lavoro con una alleanza difensiva, tutto finisce in nulla per la mancata ratifica della Regina dell'alveare. Tanta fatica per niente...
Sempre molto interessati a sviluppo ed edilizia gli hobbit concentrano gran parte delle loro attività ad Acqualucente che viene ampliata e resa ancora più splendida. L'anno si conclude con grandi festeggiamenti per un evento storico per i mezzuomini: il varo della prima galea interamente navigata e condotta da un equipaggio hobbit, degna conclusione di una stagione molto proficua per la città marittima. Non tutte le attività di costruzione sono concentrate ad Acqualucente inr ealtà, anche a Pietranuova si segnalano nuove costruzioni, in particolare una nuova torre di magia.
Con una mossa forse un pò a sorpresa gli hobbit riconoscono lo staterello nanico conosciuto come Giunta di Ferro inviando una missione diplomatica per rpeparare ilt erreno alla creazione di rotte commerciali. Il gesto di buona volontà verso il neonato stato nanico peraltro non viene molto apprezzato dagli gnoll che continuano a rivendicare l'intero territorio delle regioni di Urbaz e Karak Zigil come rpeda di guerra. Il riconoscimento della Contea rischia quindi di peggiorare le relazioni con il Branco di Kor'voth.
Infine sis egnala la solita pletora di investimenti nella ricerca che stanno trasformando la Contea in uno dei paesi più progrediti di Ea.
 

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Domini del Drago

Annata decisamente infelice per i dragonidi soggetti a Shooting Star, alle rpese con una grave carenza di risorse strategiche. Non riuscendo a stabilire rotte commerciali con gli stati vicini, tutti molto diffidenti, il koharik decide per una mossa molto azzardata: un esercito dragonide di 16,000 guerrieri infatti viola il confine col Formicaio invadendo la regione di Askera. Sfortunatamente per loro i dragonidi, mentre avanzano verso Rocca dei Formian vengono intercettati da circa 40,000 soldati dell'Alveare. Nella battaglia che segue i dragonidi danno una buona prova di sè, specialmente i mercenari che schierati in prima linea subiscono le perdite più gravi ma contro la preponderanza formian non c'è vera battaglia. La sola salva iniziale lanciata da ben 7000 arcieri uccide in un colpo solo quasi 2000 guerrieri dragonidi ed il resto dello scontro non va meglio. Quando anche il generale Uther Dracarys viene ferito e portato via dal campo di battaglia da alcuni fedeli soldati, è il segnale che tutto è perduto.
L'esercito dragonide viene messo in rotta e pressochè annientato con ben 9000 caduti; l'esercito Formian ottiene una grande vittoria che vale il sacrificio dei 3200 valorosi rimasti sul campo di battaglia.
 

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Il Formicaio

Un 3941 molto tranquillo e molto proficuo per l'Alveare che attraversa una lunga fase di espansione e crescita nonostante qualche piccolo errore burocratico che porta all'annullamento dei progetti di ampliamento del porto di Rocca dei Formian per la mancanza delle necessarie infrastrutture. Si intensificano gli scambi commerciali con il Regno della Tempesta con la creazione di ben tre nuove rotte per la compravendita di risorse. Semrpe a Rocca dei Formian viene costruito anche un nuovo acquedotto per rendere la città più sana e più vivibile. Continua il progetto di potenziamento delle'sercito reale con il reclutamento di molti reggimenti mentre la flotta dei Formian si spinge fin nell'estremo sud lasciandosi alle spalle le cosiddette Isole delle Sirene ed esplorando il piccolo arcipelago al largo delle coste di Nuova Justa.
Sis egnalano anche numerosi investimenti nel campo della ricerca e il varo di una nuova squadra di pescherecci.
 

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Regno di Nagrond

In un clima che potremmo definire di reciproca sfiducia, viene raggiunto un accordo con la vicina Teocrazia di Agharti per lo scambio di cibo contro metallo: un accordo che beneficia grandemente entrambi gli stati e che solamente gli aspri rapporti esistenti fra le due ptoenze hanno ritardato così a lungo. Solamente ora, con Nagrond minacciato dagli orchi e la Teocrazia sconvolta da tumulti interni le due leadership riescono finalmente a negoziare un accordo considerato accettabile da entrambi. Successivamente l'Alto Re viene approcciato da una missione diplomatica di Ambir mriante a normalizzare i rapporti fra i due stati cosa che apre, forse, un nuovo periodo di tranquillità per la nazione nanica.
 

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Teocrazia di Agharti

L'esercito che avrebbe dovuto combattere i non morti ha subito gravi perdite a causa del terremoto seguito alla caduta della Stella e quel che ne è rimasto viene rivolto entro i confini dello stato per reprimere le agitazioni dei culti millenaristi e delle fazioni "sovversive". Fortunatamente per la Teocrazia i confini a nord rimangono tranquilli e questo dà tempo allo stato di riprendersi anche se a costo di un paio di vere e proprie battaglie contro i ribelli.
Superando il proprio disgusto per le creature non umane i sacerdoti dominanti la Teocrazia accettano infine di stabilire una rotta commerciale con il vicino regno nanico per il commercio di cibo contro metallo.
 

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Regno di Minnonar

Dopo lunghi negoziati viene finalmente trovato un accordo fra la Corona e i Nobili e la fronda che così gravemente stava minacciando la stabilità del reame termina pacificamente. Il prezzo pagato dalla Regina Elenwen però è assai oneroso: il potere giudiziario viene in pratica interamente demandato ai nobili così come la facoltà di dichiarare guerra, fatte salve alcune eccezione relate alla difesa e agli eventuali conflitti con popoli disorganizzati come orde e nazioni primitive e non riconosciute.
La regina Elenwen può almeno consolarsi constatando che le minacce di guerra sembrano allontanarsi dagli Eldar: essendo impegnate duramente altrove le arpie finiscono con l'accettare il pagamento ritardato del tributo e concludere quella che stava diventando una seria crisi diplomatica. Minnonar può così continuare l'oepra di ricostituzione delle forze armate e allocare fondi alla costruzione di una nuova segheria, investendo anche alcune somme nella ricerca; altri ordini però denotano una certa confusione nelle alte sfere, forse residui della Fronda: viene infatti rodinato di effettuare opere di irrigazione ad Eren Eressea, senza che ci siano fiumi o altri cosi d'acqua da utilizzare allos copo senza parlare poi dell'imbarazzo della flotta reale quando una parte dell'esercito mostra un ordine di imbarco...quando in tutta Minnonar non esiste una sola squadra di navi da trasporto!
 

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Regno della Tempesta

Il 3941 vede il regno della Tempesta impegnarsi in diverse azioni miltiari ai due estremi di Ea: mentre una flotta massiccia ingaggia battaglia con la flotta imperiale delle Arpie, che però elude lo scontro, una seconda flotta sbarca un contingente di emrcenari nella città di Alta Dimora contribuendo così alla resistenza della città contro l'assedio operato dalle orde di Lady Vashti. Peraltro oltre a queste due flotte sembra che una terza navighi nelle vicinanze del protettorato di Imbrail causando un certo enrvosismo negli elfi silvani lir esidenti, che raramente avevano avuto occasione di vedere una flotta reale tanto sgradevolmente vicina.
Come negli anni passati, Re Stannis concentra gran parte delle sue energie nella espansione del commercio che vede nuove rotte di comrpavendita risorse aprirsi con le Spriggan, Frostlings, Formicaio ed Unione dell'Antico Fuoco, queste ultime però vengono tranciate dalla flotta delle arpie che incendiano le navi da trasporto degli Ardenti e ne distruggono il porto; azioni che costituiscono il motivo addotto da Re Stannis per l'intervento ma che causano una certa riprovazione in molti regni. Le Arpie accusano apertamente Stannis di essersi inventato l'editto e le rotte mercantili con gli ardenti al solo scopo di avere un pretesto per attaccare il Territorio di Caccia e gli stati allineati col governo della Prima tendono ovviamente a vederla nello stesso modo; più preoccupante il fatto che anche alcuni neutrali trovano le azioni del reame della tempesta formalmente corrette ma moalmente discutibili. Si tratta comunque di stati dell'interno con scarsa presenza sui mari di Ea.
Deciso più che mai a consolidare la propria potenza navale il Regno della Temepsta intraprende opere di ampliamento dei porti delle città di Konradstafen e della capitale mentre anche quest'anno si segnalano reclutamenti e costruzioni di nuove squadre navali. Da non dimenticare anche la costruzione dei due nuovi templi e la rirpesa dei sacrifici umani al kraken, che sebbene limitati ai criminali e operati con un rituale differente causano comunque una certa rirpesa del Cultoche potrebbe dare problemi in futuro. Ricordiamo infatti che il Culto non ha mai riconosciuto l'ascesa al trono di Stannis e la deposizione di Shiran Blacklion come atti legittimi....
Si segnala infine l'addestramento di un nuovo generale, solitamento segno certo che si preparano tempi assai bellicosi.
 

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Branco di Kor'voth

Dopo la presa di Khazad gli gnoll sembrano rpendersi un anno di pausa nella guerra contro i nani, pausa quantomai necessaria viste le perdite subite negli scontri e le conseguenze della migrazione, per non parlare del sempre rpesente problema di integrare nella società gnoll una coì gran massa di neoacquisiti servitori nani. L'impoverimento di questi ultimi sotto il nuovo regime è molto marcato: migliaia di nani vengono fatti schiavi durante la conquista e gli altri persono in molti casi i propri beni, è quindi solo nell'ordine delle cose che i nani siano ostili al regime del Condottiero nonostante gli atti varati di tanto in tanto per mitigare le condizioni dei nuovi sudditi. Mentre reclutano nuovi reggimenti e investono in tech militare peraltro gli gnoll continuano a reclamare come propri tutti it erritori attualmente controllati dalla cosiddetta Giunta di Ferro: la notizia di una missione della Contea che riconosce il governo della Giunta provoca una reazione assai negativa da parte del Condottiero e dei suoi capi clan e i rapporti fra gnolle halfling ne escono nettamente peggiorati.
 

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Khanato di Zungaria

Grazie ai generosi contributi della Contea vengono ripianati tutti i danni provocati dalla Cauta della Stella e riempiti i vuoti causati dai terremoti nelle difese e neglie serciti degli Zungari. Ora più che mai Rangor Khane i suoi fremono per entrare nelt erritorio di Syrad Amon, sbarazzarsi del Caduto e vedere cosa sia successo in quelle terre ma vengono frenati dalla prudenza degli alleati che per il momento almeno non sembrano poi così ansiosi di entrare nelle terre del Caduto.
 
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