[size=2em]Germania (parte finale):[/size]
Burgundi:
Re Gebicca si conferma uno dei sovrani di primo piano del panorama barbarico. Anzitutto viene stipulato un matrimonio reale fra la figlia prediletta del re burgunde e l'erede al trono di Vandalia. La giovane Grimilde diventa la prima donna di un popolo al di fuori dei vandali a convertirsi alla Chiesa eretica vandalica. Inoltre viene varata una legge che obbliga tutte le donne di buona famiglia a sposarsi entro i 22 anni per cementare i legami fra burgundi e creare maggiore unione nel regno. La proposta lascia abbastanza indifferenti i grandi nobili ma provoca un certo dissenso fra quelli più piccoli che sostengono di non potersi permettere una dote per 3-4 figlie e chiedono una deroga in base alla quantità di terre possedute. Per quanto riguarda l'economia Gebicca vara una serie di leggi di grande portata. Anzitutto autorizza a disboscare intensivamente alcune aree del regno, provocando un certo dissenso da parte dei nobili più credenti alle vecchie tradizioni norrene che a quelle ariane che chiedono di "non disturbare gli spiriti" con un'opera così vasta. La legna viene venduta attraverso la via fluviale del Reno, mentre le terre strappate alla foresta sono trasformate in pascoli ed in zone coltivate. Infine, sempre in campo agricolo, viene intesificata la coltivazione sfruttando direttamente i grandi signori e le loro fare. Questi ricevono come ricompensa buona parte dei raccolti.
Per quanto riguarda il piano militare viene istituito un sistema di vedette di confine, prevalmentemente a sud, con il compito di riportare notizie di penetrazioni nel regno.
La politica familiare si rivela di altrettanto successo: l'erede Godemaro si sposa con una nobildonna burgunde, il giovane gudincaro viene avviato alla carriera ecclesiastica e il piccolo Giselcaro a quella militare, pur senza un precettore ufficiale.
Il matrimonio culmina anche con un'alleanza formale. Nel 409 i Chatti, sfruttando la scusa del loro diritto di passaggio, si riversano nelle terre burgunde transitando per quelle romane. Nonostante i burgundi si sforzino di contenere i loro sgraditi ospiti l'aumento temporaneo di popolazione provoca danni non irrilevanti. Probabilmente per ovviare a questo un drappello di burgundi annette la Westfalia, provocando un certo sgomento da parte dei nobili che desiderano andare a sud verso le terre romane e non certo tornare indietro.
Anche qui si rivela una grossa gatta da pelare l'arrivo in massa dei Semoni e il conseguente abbandono da parte dell'esercito burgunde, inferiore di numero.
Infine, un tentativo di stabilizzare il confine proposto dai Franchi, con un patto di non aggressione, vede i burgundi giungere all'appuntamento ma ritrovarsi soli. Parte della nobiltà si fa sentire nei confronti del Re e si dimostra tremendamente offesa << Se non ci considerano nemmeno degni del rispetto di un patto non oso immaginare altro...>> Lamenta uno dei nobili.
Nel 408 una piccola scossa tellurica si abbatte sull'alta burgundia, provocando una trentina di morti, l'abbattimenti di diverse abitazioni, di una chiesa e molta paura.
Pochi mesi dopo a complicare la situazione è un'esodo di frisi nell'alta burgundia. Le dinamiche si svolgono in maniera identica a quanto accaduto nelle terre sassoni.
Franchi:
Re Clodione, a differenza di quanto si aspettavano i suoi sudditi, si dimostra controverso e crudele perfino più del padre. Come prima cosa ordina a tutta la popolazione frisa di costruire centri per l'addestramento dei mastini, non specificando dove ma la cosa che desta più scalpore è il fatto che non solo si comunica che i frisi non verranno pagati per questo ma che anzi devono provvedere personalmente ad accumulare i materiali per l'uso. La stessa cosa viene fatta per una serie di canali che dovrebbero portare all'aumento della produzione di grano secondo il sovrano. I frisi, vuoi per la lenta ed incerta burocrazia franca sul da farsi vuoi per l'occupazione recente prendono coraggio ed insorgono in massa contro il potere centrale. L'esercito franco allora passa ad attivare un piano di riserva: sterminio di massa di ogni maschio friso e schiavizzazione di ogni donna. Lo scontro prosegue per 3 anni a fasi alterne, complice il fatto che re Clodione non si premunisce di dare ordini ai suoi uomini e nemmeno di nominare un comandante in capo ma alla fine la cavalleria franca ha la meglio. I rivoltosi sono costretti a fuggire a sud o ad est oppure a rintanarsi nei boschi. Alcuni fuggono via mare. La Frisia viene totalmente devastata e si trasforma in un soltiario deserto d'erba. Momentaneamente accantonata la parentesi frisa Clodione cerca di trovare moglie, anche qui senza successo. Dopodichè ordina la creazione di sentinelle lungo il confine, non stanziando però né fondi e né uomini per tale progetto, che rimane meramente sulla carta.
Ma la cosa che desterà più scalpore in tutto il regno e il mondo è la seguente. Da tempo Roma chiedeva ai Franchi di convertirsi al cristianesimo e forse il pagano Clodione sperava di ingraziarseli concedendo una legge che dava terre e schiave frise a chiunque si fosse convertito al cristianesimo. Immediatamente orde di uomini liberi ma soprattutto di servi senza terra abbracciano la nuova religione e si trasferiscono in Frisia, pur rifiutando le schiave poichè non possono mantenerle. La cosa fa infuriare la nobiltà pagana sia per il fatto religioso ma soprattuto per aver perso una consistente parte dei propri servi. Il ritorno da Roma di Clenone, fratello del re ostaggio, fa si che la nobiltà insorga direttamente contro il re attuale, eleggendo il giovane fratello a nuovo sovrano franco.
Per tutta risposta il grosso dei convertiti imbraccia zappe, forche e coltelli e si schiera con il vecchio sovrano, nella speranza di non perdere i privilegi.
Infine, un tempesta nel 406 distrugge parte del naviglio franco.
La guerra civile franca era iniziata...
Vandali:
Il sovrano più controverso dei Vandali porta avanti una politica bizzarra ma certamente non stupida. Probabilmente intuendo gli errori fatti in precedenza e non volendo rischiare una rivolta nobiliare per essersi mostrato troppo filoromano decide di compiere un ardito dietro front, non senza inconvenienti. Per prima cosa stipula un importantissimo matrimonio con il popolo burgunde, ben visto dal grosso della popolazione che ora non vede più i Vandali come "fantocci romani". Il matrimonio sfocia anche in un'alleanza formale. Un'altra grande novità è la crazione di una Chiesa vandalica che unisce elementi del paganesimo norreno e del cristianesimo. La cosa piace moltissimo a tutta la popolazione ma molti atteggiamenti sono solo di facciata. Di fatto il grosso dei vandali si converte formalmente ma di fatto venera ancora le vecchie divinità nel medesimo modo, forse non comprendendo nemmeno la differenza fra l'eresia vandalica e la religione norrena.
La nuova religione comunque ha una portata molto vasta, risuonando echeggiando in tutto il mondo conosciuto.
La ritirata dell'esercito vandalico dall'Alta svevia causa diversi turbamenti generali sull'andamento della guerra e non fa altro che aumentare il prestigio del principe Gunderico agli occhi del popolo e dei nobili. Costui viene visto come colui che "si sporca le mani sul campo" mentre il padre rimane arroccato nel suo villaggio a discutere di teologia e di cose da romani. La cosa orrorifica ancora di più la nobiltà quando si viene a sapere che Gundemondo è stato mandato in guerra molto frettolosamente, senza rimpiazzare tutte le perdite della battaglia per la bassa svevia. Nel 408, mentre Gunderico si riposa ancora per le ferite subite in guerra, un drappello di nobili fa irruzione nella sua stanza, lo alza sugli scudi e lo proclama solennemente "re dei Vandali". Si tratta a tutti gli effetti di un colpo di Stato ma starà a Gunderico decidere cosa fare.
Altro da segnalare è una legge a favore della conversione che non viene varata a causa di problemi burocratici e infine un'epidemia di peste nella Bassa Svevia che flagella diversi villaggi del sud.
Roma, dal canto suo, rimane disgustata dal matrimonio con i burgundi e dall'eresia. I rapporti fra le due potenze diventano molyo più tesi.
Svevi:
Dopo la battaglia per l'alta Svevia il prestigio di Rechila sale ancora, portando dalla sua parte anche i pochi detrattori che aveva. Il sovrano invia un'ambasceria ufficiale ai vandali per chiedergli la fine delle ostilità in un conflitto totalmente insensato e fraticida, che avvantaggia solamente i romani. La missiva viene indirizzata a Gunderico e in essa Rechila fa sapere che "lo riconosce come unico rappresentante legittimo del popolo vandalico".
Alemanni:
Consueto raid a danno dei romani, pur senza molta fortuna.
Alani d'Occidente:
Per fuggire dagli Anti gli Alani hanno sfondato nelle terre dei romani ed occupato Sordisci. Tuttavia, la pronta reazione delle legioni romane ha ricacciato questo fiero popolo oltre il confine. Per gli Alani si prospetta un periodo nerissimo stretti fra Anti, Unni e romani
Anti:
Popolazione nuova ed aggressiva che si sta facendo strata a spese degli Alani, probabilmente per sfuggire alla pressione sempre più incalzante degli Unni.