Report turno 14

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Repubblica Russa:

Accordo polacco:

Nonostante fosse formalmente legato alla Moscovia, Novgorod decise di venire a patti con i polacchi per risolvere l'indecente questione del debito moscovita. Alla fine Moscovia fu lasciata ai polacchi fino alla fine dell'estinzione del debito evitando una guerra su vasta scala.

La colonizzazione:

La pace permise a Novgorod di schiacciare quel che rimaneva delle forze tartare, colonizzando inoltre la siberia inferiore con giovani russi nonostante la fatica nel tenera a bada le terre di nuova dominazione.

La Repubblica Russa:

Con la caduta della Moscovia e la richiesta di protezione da parte di Ryazan Novgorod decise di rendere maggiormente effettivo il potere della Confederazione accentrando su di sè i poteri e di fatto creando la Repubblica Russa. Restava fuori solamente la piccola Pskov.

 

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Signoria di Siena:

Restituzioni e passaggi:

Come da accordo venne messo a posto l'incidente degli anni precedenti. Ferrara venne ceduta all'Ungheria che ne instaurò un protettorato, mentre Lucca fu liberata sotto protettorato senese.

Politica monetaria:

Per ridurre gli sprechi fu varata una manovra volta a uniformare la gestione dei traffici monetari nel Grosso e Quartino senese. Queste monete, povere di argento, vennero coniate per facilitare l'esportazione delle merci locali, cosa che effettivamente diede un grosso impulso alla martoriata industria tessile senese.

Con l'Imperatore:

Siena sostiene l'Imperatore contro la Francia e, con un colpo di mano, occupa la Linguadoca senza colpo ferire.

 

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Ducato di Milano:

La pace:

Accettando la sconfitta il duca di Milano ottiene la pace con Venezia. Tuttavia nonostante tutto non demorde e decide di creare nuovi sbocchi commerciali in Africa stabilendo un posto commerciale fisso in Costa d'Avorio, che già anni addietro era stata teatro dell'invio di mercanti e missionari.

La guerra:

Milano non risponde alla chiamata dell'Imperatore ma risponde a quella della Spagna e del Papa, inviando i suoi uomini a combattere i pagani.

 

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Serenissima repubblica di Venezia:

La vittoria su Milano:

La vittoria contro Milano amplia decisamente l'influenza di Venezia nella zona anche grazie all'ottenimento di alcuni fondi commerciali sulle tessiture del ducato. Venezia ne esce rafforzata e può permettersi di incentivare ulteriormente il proprio commercio nell'area nord italiana e basso germanica, specialmente ora che la competitività austriaca è crollata a zero e che Milano accetta l'entrata nella Liga Veneta.

Dura reazione:

In risposta alla conquista dei protettorati veneti nell'Egeo, Venezia dichiara formale guerra ai turchi e invia un flotta di oltre 100 navi contro i turchi, comandata dal Doge Visentin in persona. L'esercito di terra si unisce alle truppe spagnole per colpire duramente i turchi anche via terra. La cosa fa immenso piacere alla nobiltà che finalmente vede qualche movimento per tenere l'egeo veneto dopo la perdita di Creta, delle Cicladi, di Corfù e della cittadina di Kalamata nel Peloponneso.

 

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Regno di Sicilia:

Scossoni politici:

Proprio quando la guerra stava assumendo una situazione critica la Spagna siglò pace con il papato, in sostanza smollando i suoi vassalli italici. In Sicilia la cosa fu presa malissimo e la nobiltà si sentì schifata di aver rinunciato alla sovranità del Regno per poi essere così vigliaccamente tradita. A Palermo una partecipatissima manifestazione dei nobili e delle loro armate davanti al palazzo reale tuona << I castigliani ci hanno tradito due volte! >>. è chiaro che ora il Gonzaga sarà condizionato nelle sue scelte politiche future.

Amministrazione e famiglia:

Il regno celebra l'inaugurazione del giovane Luca Gonzaga come erede al trono di Sicilia. Il bilancio statale si mantiene leggermente in attivo anche a causa della cessione dei tributi alla Spagna.

 

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Stato Ponitificio:

Fine della guerra italica:

Contro ogni previsione il Santo Padre decreta la pace con la Spagna tramite gli accordi di Frosinone, in cui fra l'altro lo Stato Ponitificio sancisce l'entrata nella Liga Veneta. La fine di un sanguinosissimo conflitto permette al re di Spagna e al pontefice di ritrovare la perduta intesa nella lotta contro i pagani a Vienna. L'esercito pontificio avanza a nord e si riunisce al passo del Brennero con gli spagnoli, marciando poi su Vienna.

Lo scandalo imperiale:

Uno sconcertante scenario è aperto quando il Papa lancia formale voto di sfiducia verso l'Imperatore brandeburghese, intimando agli elettori di indirre una dieta straordinaria per eleggere il re di Spagna. La mossa però si rivela un completo flop in quanto l'elettore boemo è assente per mancanza di un re, il brandeburgo ignora la cosa, il Palatinato non intende certo eleggere a imperatore colui che ha saccheggiato Roma, idem per Treviri e Magonza. Il tutto crea una forte confusione all'interno dell'Impero anche sulla strategia da usare contro la Francia o i turchi.

 

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Regno del Portogallo:

Re colonizzatore:

Giovanni III prende ufficialmente le redini del Paes e invia una forte spedizione coloniale per aumentare i possedimenti portoghesi in Brasile. I nativi vegono sforacchiati a colpi di archibugio, senza che organizzino una resistenza concreta mentre alcune popolazioni accettano passivamente la dominazione coloniale e abbracciano il cristianesimo. Il regno si espande a Gran Parà e Maranhao.

Interventismo:

Dopo dopo la nascita di sua figlia Maria il giovane sovrano appoggia la Spagna nell'invio di una flotta cristiana unita, sconfiggendo i turchi a Lepanto.

Federazione di Leghe:

Con un colpo che pochi si aspettavano i portoghesi strappano un accordo alla Lega Anseatica per una federazione delle due realtà. Di fatto l'Hansa mantiene i privilegi nella sua area e con i suoi partner ma diventa membro effettivo della Lega portoghese. La cosa costituisce un duro colpo per la Lega Pangermanica, mentre non ne rimane praticamente toccata la rinvigorita Liga Veneta.

 

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Regno di Norvegia:

Colpacci navali:

Rimasta sola contro la superpotenza inglese, la Norvegia dimostra grande coraggio tentando prima un attacco navale in Irlanda come diversivo, tuttavia gli inglesi parevano assolutamente consci del fatto e attesero la piccola flotta norvegese nella Manica, dove la costrinsero a ripiegare vista l'inferiorità numerica di 200 a 60. Lo sbarco a Calais fallisce miseramente.

Ritorno al norvegianesimo:

In controtendenza con la politica degli ultimi anni la regina decide di tornare a puntare sui norvegiani ri confiscando terre e denaro al clero cattolico. La mossa causa ovviamente una certa turbolenza interna per il continuo tira e molla religioso, specialmente in periodo di guerra. Alcune voci parlano di una conversione "di convenienza" della regina per spianare la strada al figlio, da sempre norvegiano.

Il supporto gallese e la questione delle Orcadi:

La Norvegia accolse la richiesta d'aiuto del Galles sancendoci alleanza pur non potendo aiutarli direttamente. Un piccolo successo si materializzò nelle Orcadi, dove la popolazione in maggioranza norvegese ammainò la bandiera inglese e giurò fedeltà alla Norvegia.

 

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Regno di Inghilterra:

Pace e difesa:

Una volta siglata una pace bianca con la Francia la flotta inglese fu totalmente libera di scongiurare invasioni norvegesi. Ottenuta la vittoria nella Manica da moltissima visibilità all'ammiraglio Enrico di Nottingam che fu insignito del titolo di Knight Companion of The Most Noble Order of the Garter con solenne cerimonia a Londra. Fatto che comunque lasciò l'amaro in bocca ai suoi soldati visto che Enrico morì di vecchiaia poco dopo.

Schiacciare i gallesi:

Il possente esercito inglese marciò unito per contrastare i ribelli. Ulteriori finanziamenti, per esempio in Scozia, furono fermati dall'abilissimo controspionaggio regio che catturò una spia norvegese. Dopo una piccola battaglia i gallesi non poterono nulla contro un esercito molto più numeroso e dovettero disperdersi sulle colline in attesa dell'arrivo di aiuti esterni.

Tenere tutto stabile:

Per evitare ulteriori ribellioni interne il sovrano saggiamente venne a patti con gli irlandesi abbassando drasticamente il loro contributo fiscale per il prossimo quinquiennio. Inoltre venne data la possibilità agli allievi più promettenti ma di famiglia povera, di fare comunque carriera nella marina sotto il patrocinio regio.
Dopo ulteriori tentativi la coppia reale ebbe una figlia, Elisabetta, mentre una successiva gravidanza si concluse con un aborto spontaneo.

 

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Ducato del Monferrato:

Instabilità:

La contesa fra Milano e Portogallo non si risolse e per alcuni anni il ducato rimase senza un governatore effettivo. Con un vuoto di potere così forte la corte di Chivasso elesse un duca in Teodoro III Paleologo, un nipote bastardo di Gugliemo IX che cercò di mantenere l'indipendenza della sua nazione anche con un'alleanza con la neonata Lucca.

 

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Regno di Polonia:

Vittoria in Moscovia:

Dopo aver stabilito il mantenimento dei terreni moscoviti fino alla chiusura del debito, la nobiltà di Mosca venne portata "ospite" alla corte di Cracovia mentre la popolazione civile fu lasciata nelle proprie terre, permettendogli anche di continuare ad usare la propria cultura. Si segnala poi un'avvicinamento al Khanato del Murom, già idealmente allineato alla Polonia in funzione antimoscovita.

Feste e bandiere:

Grandissimo gaudio lungo le vie di Cracovia per il decennale della fondazione della federazione Lituano-Polacca. In quest'occasione il sovrano annunciò la nascita di sua figlia Anna e inaugurò una bandiera dei popoli lituano-polacchi uniti. La mossa consolidò ulteriormente il prestigio del sovrano e cementificò la già fortissima amicizia fra lituani e polacchi

L'orda in Valacchia:

Prendendo a pretesto l'antico contenzioso fra Ungheria e Valacchia, la Polonia inviò una grossa armata in Moldavia, annettendosi la regione senza incontrare alcuna resistenza. L'esercito si mosse in seguito a supporto delle truppe ungheresi a sud.

 

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Arciducato d'Austria:

La riconquista di Vienna:

L'esercito austriaco, di stanza a Fiume, si mosse verso nord congiungendosi con l'immensa armata crociata che puntò poi direttamente su Vienna. Qui trovò non solo la città abbandonata dai turchi ma direttamente rimessa sotto un governo austriaco. Purtroppo però della popolazione civile ancora nessuna traccia. Le terre austriache si configuravano come una landa desolata e priva di attività.

Passaggio a sud:

Una volta ristabilito il potere su Vienna, l'esercito regio venne inviato a sud insieme alle truppe crociate. La popolazione viennese ritrovò una minima guida nel generale Luigi d'Asburgo, capo dell'armata imperiale che i nobili nominarono reggente. Tuttavia l'Asburgo non rimase a Vienna, preferendo seguire i suoi uomini.

 

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Margiavirato del Brandeburgo:

Reggente dell'Impero:

Vista la precaria situazione interna l'Impero dovette cercare un reggente e lo trovò nel margiaviro Gioacchino I. Tuttavia il Pontefice chiese che tale carica fosse data al sovrano spagnolo Carlo I, creando scompigio fra le fila imperiali. Il grosso dell'Impero comunque, vuoi per affinità religiosa, vuoi per l'incoerenza della decisione papale, restò a fianco dell'attuale reggente.

Accordo con i turchi e guerra alla Francia:

Come era stato detto Berlino divenne il punto di raccolta dei fondi per riscattare l'Imperatore legittimo. Un enorme fiume di denaro venne inviato a Costantinopoli e li giunse poco prima dell'assalto crociato in Serbia. Chiusa la faccenda ed est gli imperiali lanciarono un doppio attacco nelle Fiandre e in Lorena per supportare gli alleati fiamminghi. Tuttavia gli importanti rinforzi dell'Austria e di altre nazioni, come Firenze non giunsero e l'assalto non venne effettuato.

Protestantesimo:

Forse per via degli screzi recenti con il Papa, Gioacchino I sancì la definitiva rottura con Roma incentivando le conversioni al protestantesimo anche con donazioni monetarie. Nonostante il Margavirato rimanesse teoricamente cattolico, la strada per la rottura era ormai impossibile da invertire.

 

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Regno di Ungheria:

La complessa questione boema:

Sembrava essersi pacificamente risolta la questione fra Ungheria e Sassonia, tuttavia i patti vennero meno quando sia il sovrano Sassone sia la diletta figlia Maria vennero trovati misteriosamente morti. Anche se nominalmente sotto controllo ungherese, ti fatto la boemia sprofondò nell'anarchia dove ogni duca e conte pensava ai propri affari.

Bruciature:

Nonostante le premesse di generale supporto alla politica del Brandeburgo e l'invio anche di 5 monete per riscattare l'Imperatore, l'assalto alla Valacchia non fu preso bene dalle truppe ottomane ancora ferme sul suolo magiaro. Gli ungheresi tornarono indietro per difendere la Dalmazia e vennero sconfitte duramente dal preparatissimo esercito ottomano. L'evento scosse profondamente il sovrano ungherese che decise di portare la propria famiglia al sicuro in Polonia.

Altro:

L'Ungheria ha un ruolo di primo piano nella pace italica, stabilendo anche un protettorato su Ferrara. Inoltre Luigi II ebbe una figlia, Elisabetta.

 

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Impero romano d'Oriente:

La grande sollevazione:

Forse finanziati da agenti stranieri, i popolani della bassa grecia insorsero in massa contro le autorità centrali, ben armati ed equipaggiati. La Morea fu presa senza combattere, insieme alla Tessaglia, mentre ad Atene l'esercito imperiale sconfisse alcuni reparti di jihadisti appena arrivati. Seguì poi la rivolta nelle Cicladi e a Creta mentre un tentativo di ribellione nella bassa costa dell'Anatolia fu fermato sul nascere dall'arrivo degli jihadisti salafiti di passaggio.

L'incoronazione del nuovo Imperatore:

Hiraklion fu stabilita come capitale provvisoria dell'Impero. Qui vi giunse rapidamente Manuele Paleologo, precedentemente rifugiatosi con il fratello maggiore a Malta. Il giovane Manuele salì al trono come Manuele III Paleologo. Il comando dell'esercito fu affidato a Macario Melisurgo, giovane condottiero greco. Manuele III diede lo scalo alla flotta crociata per colpire Costantinopoli e chiese alleanza a tutti i principali potentati cristiani.

 

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Sublime Sultanato ottomano:

Impero d'Oriente e d'Occidente:

Con un accordo bilaterale il Sultano smantella la presenza turca nelle terre austriache in cambio di fiumi di denaro dati dagli stati tedeschi. L'esercito ottomano si dirige nelle terre amiche di Dalmazia mentre una parte maggiormente grossa torna a Costantinopoli.

La Jihad:

Sentendo l'arrivo di qualcosa di brutto il Sultano proclamò la jihad difensiva. Dal mondo musulmano accorsero decine di migliaia di fanatici religiosi pronti ad immolarsi per difendere le sacre terre dell'Islam. Insieme a loro giunsero anche le truppe regolari della Crimea e dei Mamelucchi, storici alleati ottomani mentre un forte aiuto fu dato dai Saffavidi d'Iran. Uomini arrivarono anche dal Togo che negli ultimi anni aveva visto crescere enormemente la presenza musulmana.

L'assedio:

Le truppe crociate riuscirono a prendere possesso della Serbia e della Bulgaria per poi lanciare l'assalto finale a Costantinopoli. I soldati musulmani si difesero con grande forza e alla fine ebbero la meglio, costringendo i nemici a ripiegare a nord. l'Impero ottomano era stato brutalmente ferito ma non definitivamente sconfitto. Con le forze crociate a nord, i ribelli greci a sud e una forza navale crociata che devastava le coste alleate, la guerra era in una situazione critica.

 

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Regno di Spagna:

Carlo I re:

Raggiunta la maggiore età re Carlo prese le redini della Nazione. Importantissimo un trattato siglato i primi mesi di regno che metteva d'accordo Francia e la neosuperpotenza inglese per la spartizione del Nuovo Mondo, accordo che comunque lasciò perplessi molti sovrani in quanto furono esclusi dalla partecipazione al potere.

Crociata:

Con l'appoggio del Papa re Carlo organizzò la più grande crociata mai vista nel mondo cristiano con 100.000 uomini nei reggimenti e un numero almeno doppio di possibili rimpiazzi. I successi furono formidabili e si arrivò ad un passo dalla riconquista di Costantinopoli. Mancò invece la fortuna nell'elezione imperiale e anzi gli Stati tedeschi videro molto male la pretesa papalina di fare legge a casa loro.

Inquisizione:

Con veto regio il tribunale dell'inquisizione venne dotato di poteri speciali per purgare i pagani e rendere maggiormente efficace il controspionaggio. Le prime vittime furono i musulmani dell'Andalusia e tanti cristiani comuni che vennero usati come bersagli per regolamenti di conti.

 

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Ducato delle Fiandre:

Davide contro Golia:

Una volta perso il titolo regio ad opera del Papa Roberto III si trovò in una situazione molto complicata. I suoi alleati inglesi lo avevano abbandonato e l'Impero era impegnato ad est. Nonostante tutto i fiandrini decisero che avrebbero combattuto fino alla fine e, una volta fatta migrare la corte a Cuba insieme ad un numero consistente di popolani il generale Jaques de Nillaque venne incaricato di tenere le posizioni in patria.

Una difesa onorevole:

Il piccolo esercito fiammingo, poco più di 10.000 uomini, si trovò ad affrontare un attacco a forchetta di quasi 70.000 uomini. I fiamminghi usarono sapientemente la guerriglia per infliggere perdite al nemico e alla fine ruppero le dighe nelle alte fiandre per rallentare ulteriormente l'invasore. Con perdite molto pesanti i francesi giunsero fino alla fortezza di Gand che assediarono e presero dopo 1 mesi di intensi combattimenti. Jaques e alcuni dei suoi riuscirono ad organizzare un'ultima resistenza in Olanda ma alla fine furono uccisi. La vittoria però era costata carissima ai francesi decimati dai raid, dalle inondazioni, dal terreno melmoso e dall'aria umida che forse favorirono l'emergere di una pesantissima epidemia di peste.

Ripartire da Cuba:

Con la famiglia reale al sicuro a Cuba i fiamminghi issarono la bandiera ducale. L'aumentare della popolazione cominciò a dare i primi segni di problemi con i nativi locali.

 

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Regno di Francia:

Vittoria nella Manica:

Con un certo stupore venne raggiunta la pace con l'Inghilterra riportando tutto allo status quo ante guerra. Gli accordi con la Spagna per la spartizione delle colonie confermarono i buoni rapporti fra le due potenze e così i francesi poterono conquistare le ricchissime fiandre, pagando la vittoria a carissimo prezzo.

Il re soffocato:

Francesco I non potè godersi la vittoria poichè fu trovato morto nella sua camera da letto, apparentemente soffocato dall'avidità nel mangiare pane e formaggio. La colpa venne attributa al nuovo capo palafraniere di corte di origine ungherese che alcuni accusarono di averlo visto aggirarsi per le cucine.
Il soglio regio venne preso dal giovane figlio Carlo.

Assalti insensati, crociata e trattato del Maine:

Sensa un motivo logico apparente le navi francesi cannoneggiarono indiscriminatamente chi passava lungo le proprie coste causando l'affondamento di 2 navigli commerciali inglesi, 1 dell'Odemburgo e uno della Lega Anseatica e 3 della Danimarca. La Lega, già memore degli attacchi negli anni precedenti reagi con un embargo commerciale e bombardando il porto di Rennes.
Nel frattempo le truppe francesi si dirigevano ad est contro i turchi e il sovrano concludeva un importante trattato con il Duca di Provenza che rinunciava al titolo di Conte di Maine in cambio del ducato sabaudo.

Un'economia traballante:

L'economia francese sembrava riprendersi con l'aggiunta dei cantieri fiandrini ma l'embargo anseatico e l'esercito, assolutamente troppo numeroso, rendevano criticissimo il momento. In più le truppe nobiliari, una volta visto che non c'era effettivamente bisogno di loro nelle Fiandre, chiesero con fermezza di sciogliere la leva.

Francia e Impero:

Nonostante il mancato assalto delle truppe imperiali in Alsazia e nelle Fiandre i miti senesi colpiscono da sud insieme ad alcune truppe alleate ed occupano la Linguadoca.