Report turno 13

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Regno di Spagna:

La controversa situazione italiana:

In questi anni la Spagna trova un forte rivale per la dominazione italiana nell'Ungheria, con la quale intrattiene diverse ambascerie e alla fine decide di smettere le azioni belliche contro la Penisola, nonostante resti ancora formalmente in guerra con la curia pontificia.
Si segnala inoltre la cessione di due porti franchi in Linguadoca che incrementano le entrate statali iberiche.

La legge sul latifondo:

Una controversa legge che aumenta le tasse per i grandi latifondisti e i loro possedimenti causa un forte risentimento da parte della grande nobiltà che in buona parte la boicotta senza troppi compromessi.

Spagnoli in Yucatan:

Con una piccola flotta e un minuscolo ma ben equipaggiato esercito gli spagnoli sbarcano nella penisola dello Yucatan. Inizialmente si trovano in forti difficoltà con la lingua degli indios locali, popolazioni primitive con una struttura sociale complessa ed una conoscenza architettonica discretamente avanzata.
L'esercito spagnolo riesce a tendere una trappola al sommo sacerdote maya ed occupare la città in breve tempo col ferro e col fuoco. Disgraziatamente l'attacco provoca le reazioni delle città-stato vicine che si coalizzano per recuperare la costa. I soldati spagnoli sono facilmente sgominati e sacrificati agli dei in massima partehttp://it.wikipedia.org/wiki/Chichén_Itzá

 

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Regno di Portogallo:

L'increscioso fatto del Monferrato:

La principessa Alfonsa viene data in sposa al malmesso Giorgio di Monferrato. Dopo alcuni mesi di rapporti infruttuosi, Giorgio accusa il Portogallo di cercare di rubargli il trono visto che il matrimonio non si consuma mai "per intero". L'improvvisa morte del duca vede la presa di potere da parte della sorella dello stesso, Margherita Paleologo, che chiede la protezione di Milano contro il becero tentativo portoghese di occupare il loro trono.

Altri matrimoni:

Il principe ereditario di Portogallo sposa la giovane Maria di Lussemburgo mentre l'infanta Maria si unisce con il Re dei Re Pedro I del Congo, nell'ottica di amicizia dei due regni. Inoltre la piccola Giovanna prende a marito il giovane re Gustavo di Svezia.

La politica coloniale:

I primi coloni portoghesi giungono nella giungla di Pernambuco e vi fondano un piccolo insediamento, dichiarato colonia regia. Nel frattempo le canarie, libere dai Guanci da diverso tempo, sono dichiarate parte integrante del territorio portoghese. Le spese per il mantenimento coloniale si alzano esponenzialmente ma il regno portoghese può contare su un inaspettato arrivo di fondi.

Scacco matto commerciale:

Vedendo la debolezza delle Leghe rimaste i portoghesi decidono di aprirne una propria chiamata la Compagnia portoghese. Ad essa aderiscono rapidamente Spagna,Austria, Norvegia, Congo, Swahili, Vyjanajagar, Wolof, Siine, Mali, Benin, Sicilia, Danimarca, Provenza, Svezia, Inghilterra, Pskov, Fiandre. La cosa danneggia gravemente il predominio nordico di mercanti anseatici e fiamminghi che si vedono contrapporre un blocco enormemente solido. Venezia invece riesce a resistere grazie all'apertura del mercato ungherese.

 

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Signoria di Siena:

Luca Strozzi:

Mentre a Siena vigevano ancora le trattative per la fine della guerra il Signore Raffaele morì di morte naturale. Gli successe il figlio con il nome di Luca I senza inconvenienti, il meccanismo della Signoria pareva ora ben consolidato. Intanto veniva istituita la prima casa dell'ordine Ospitaliero in Italia, precisamente nella città di Pisa.

La questione di Ferrara:

Nell'ottica di pace e ristabilimento dell'area la Spagna concede il protettorato senese su Lucca. Tuttavia Firenze, dopo aver ricevuto Pisa da Siena, decide di tenersi Lucca e barattarla con Ferrara. Siena non rilascia dichiarazioni aperte sulla questione ma si limita a prendere possesso dell'area.

 

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Serenissima Repubblica di Venezia:

Fine della guerra ungherese:

Prendendo atto della sconfitta la Repubblica cede agli ungheresi l'isola di Corfù e paga un riscatto di 8 tonnellate d'oro ma in cambio ottiene le città di Spalato e Cattaro. Inoltre l'economia riesce a restare attiva nonostante la concorrenza spagnola grazie all'entrata nella Liga dell'Ungheria. Si segnala anche l'apertura di un fondo commerciale londinese che viene investito dai mercanti veneti.

La caduta dell'Impero:

Mentre la Repubblica si concentrava sui suoi affari interni dovette assistere impotente alla perdita delle sue colonie egee. Nasso, Eubea e la potente Creta vennero prese dagli ottomani dopo una valorosa resistenza delle truppe romane in loco. Il figlio minore dell'imperatore, Andronico, fuggì in Sicilia a chiedere aiuto e non a Venezia.

 

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Regno di Svezia:

Ordinaria amministrazione:

Periodo particolarmente tranquillo per la corona svedese. Si segnala un matrimonio con una principessa portoghese e una diffusione del protestantesimo nelle regioni più a nord dei dominii regi.

 

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Margiavirato del Brandeburgo:

Lo storico compromesso:

Dopo decenni di rivalità Austria e Brandeburgo seppeliscono momentaneamente l'ascia di guerra e decidono di combattere insieme il nemico francese. Circa 10.000 soldati sono inviati oltre il confine per proteggere la terra dei Padri.

La Lega Pangermanica:

In contrapposizione alla lega portoghese viene creata la Lega Pangermanica per catalizzare il commercio tedesco. Aderiscono, oltre al Brandeburgo, le due sassonie, la Pomerania, la Baviera, Worms, Assia, Dormount, Ulm, Limburgo e Wutzburg, creando un sistema economico abbastanza forte da reggere alla nascente concorrenza portoghese. Rimane il dubbio sulla Lega anseatica, rivale o alleata?

Lo scandalo Filippo di Ulm:

Viene catturata a Trento una spia del Brandeburgo, tale Filippo di Ulm, colpevole di aver cercato di violare il palazzetto del tesoro del vescovo locale. Sicuramente la cosa non gioverà allo storico compromesso tra Vienna e Berlino.

 

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Regno d'Ungheria:

L'invasione della Prussia:

Una volta stabilita la pace con Venezia gli ungheresi armano un grosso esercito e marciano a nord verso la Prussia. Qui costringono gli eserciti locali a trincerarsi nel castello di Konisberg che cade dopo 6 mesi di assedio. La Prussia viene annessa all'Ungheria ma la fortissima distanza dalla capitale crea dei costi di mantenimento spaventosi, uniti alla resistenza locale.
Va male anche in Italia, dove il tentativo di insediare due protettorati su Lucca e Ferrara fallisce a causa della gestione fiorentina di quelle terre.

Il trono di teschi:

Luigi diventa re di Ungheria alla morte del padre ed ha subito un figlio, Ladislao. Per ovviare ai problemi della politica paterna inizia una fortissima opera di spionaggio che porta alla morte di parecchie dozzine di nobili ungheresi dissidenti; inizialmente celata, la cosa diventa palese dopo qualche tempo e fa guadagnare al nuovo sovrano l'appellativo di "il terribile". La cosa fa sopire i sentimenti di ribalta dei nobili ma mina tantissimo la stabilità ungherese, specie quando un immenso esercito ottomano viene lasciato tranquillamente scorrazzare per tutta l'Ungheria.

La questione boema:

Alla morte dell'ultimo sovrano di Boemia il trono passa di legittimità al re di Sassonia, sposato con l'ultima principessa boema. Purtroppo per i sassoni gli ungheresi trovano un documento valido che attesta l'interesse per l'ultima regina di Boemia verso un principe ungherese, pretesto più che sufficiente per rivendicare il trono.
La Boemia non viene occupata dalla Sassonia per evitare una guerra durante la crisi francese ma il problema viene solamente accantonato. In Boemia frattanto si creano le fazioni filoungheresi, filosassoni e indipendentiste.

 

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Repubblica sociale di Novgorod:

Conquista dei sibiri:

Dopo aver sedato le sacche ribelli rimaste anche con una legge in proposito, i russi tornarono all'attacco e sbaragliarono le misere resistenze dei sibiri ad Arcangelo, dove un esercito di circa 5000 uomini fu costretto alla fuga nei primi momenti della battaglia da rapide salve di archibugi. L'esercito proseguì poi a sud occupando Vologda e Viatka. La popolazione locale fu duramente sottomessa e in parte massacrata dalle truppe Rus che la usarono come valvola di sfogo, quindi le armate decisero di svernare prima di lanciare l'attacco finale a sud.

Le terre oltre l'ignoto:

Nel frattempo una piccola compagine di avventurieri fu inviata con il patrocino del Dux ad oriente. Qui trovò una landa fredda ed inospitale, nominalmente controllata dai sibiri ma di fatto praticamente disabitata e semideserta.

Colpo alla Confederazione:

Nel frattempo un carico massiccio di oro venne spedito in Polonia per sugellare il debito moscovita. Tuttavia il bagaglio e la sua scorta non giunsero mai a Cracovia e i polacchi non la presero bene. I rapporti parlano di un massiccio esercito polacco che avrebbe bruciato Mosca e conquistato parte della regione. Ryazan, temendo di essere schiacciato, chiese di essere ammesso come parte integrate della repubblica di Novgorod, pur conservando la propria autonomia locale.

 

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Repubblica di Pskov:

Piccola riforma agraria:

In questi anni la repubblica tenta di incrementare la produzione di grano con un leggero esborso di pecunia. I risultati sono modesti ma mostrano come l'incentivo alla produzione tramite fondi possa funzionare.

Sostegno polacco:

L'attacco alla Moscovia coinvolge anche circa 10.000 soldati della Repubblica, che cavalcano a fianco delle truppe polacche e le sostengono grazie alla leadership del generale rusik.

 

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Confederazione Lituano-polacca:

I soldi che non arrivarono:

I polacchi attesero a lungo l'arrivo della carovana con le monete del debito moscovita ma questa non arrivò mai. Furiosi per essere stati presi ingiro scatenarono 40.000 uomini contro la Moscovia inerme, dilaniata da un'improvvisa guerra civile e da sollevazioni dei tartari. I polacchi ebbero facilmente ragione dei nemici ed occuparono Mosca, mentre le zone più a sud si dichiaravano indipendenti o accettavano il protettorato dei khanati meridionali.

 

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Regno di Sicilia:

Nuovi editti:

Tre importanti editti in questo periodo. Uno per la creazione di una serie di zone di sosta e smistamento per la posta regia, molto utili in un territorio ormai molto vasto. Segue un provvedimento di unificazione di pesi e misure molto apprezzato dai mercanti e infine una regolamentazione sui "regali del mare" che spesso appaiono sulle coste siciliane.

La risposta del Papa:

Il giovane re riesce ad avere un erede, il piccolo Antonio, che associa immediatamente al trono ma ovviamente le cose belle sono di breve durata. L'esercito, accampato a Napoli, viene annichilito dalle truppe del Papa ed è costretto a ripiegare mentre questo occupa la regione e la calabria e solo per miracolo le truppe pontificie non giungono in Sicilia. Inutile dire che il panico si diffonde fortissimo nel Regno.

 

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Stato pontificio:

Habemus Papam:

In un clima molto travagliato si tiene un conclave alla morte del "bizzarro" Adriano VI. Servono ben 3 fumate nere prima di avere un nuovo papa, Clemente VII, al secolo Giulio Giuliano Colonna vescovo laziane di bassa tuscia.
Il nuovo papa si prodiga immediatamente in ambito legislativo concedendo l'entrata in parlamento esclusivamente ai nobili e al clero, come gli era stato chiesto, quindi potenzia le fuzioni del Camerlengo trasformandolo in Intendente, di fatto rendendolo il braccio operativo di Sua Santità.

Viva l'Italia:

L'entourage prontificio e il Santo Padre si danno da fare per raccogliere volontari. In una serie di proclami si denuncia il Sacco di Roma come terribile abominio e si fa pressione sui nobili per indurli a sostenere il pontefice contro gli spagnoli, che si stanno imparonendo della penisola. Il successo dei proclami è garantito e un immenso esercito di popolani si va a formare, giungendo da tutta Italia, nella speranza di ottenere benefici divini, vendicare il sacco di Roma e scacciare gli spagnoli. Fra questi spiccano anche alcuni nobili particolarmente illuminati che, spinti dalla crescente unità territoriale e culturale della Spagna e della Francia si mettono al comando delle turppe di straccioni.
L'esercito, al grido di "viva l'Italia, viva il Pontefice", infligge una durissima sconfitta ai fiorentini mentre i regolari pontifici occupano tutto il sud Italia e puniscono severamente i trasgressori. La puglia si riannette ai papalini e consegna un centinaio di uomini affibiandogli la responsabilità della rivolta.

 

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Signoria di Firenze:

Incastellamento:

Forse in previsione di una guerra molto lunga i fiorentini iniziano una grande opera di incastellamento che copre tutte le loro regioni principali e aumenta sensibilmente la difesa del territorio. Nel frattempo mercenari sono inviati a Luca I Sforza.

Questione senese:

L'accordo pattuito non va come sperato e Firenze cede Ferrara al posto di Lucca a Siena. La cosa sicuramente avrà delle conseguenze visto che Ferrara era contesa da Spagna, Papa, Venezia e Ungheria.

L'effetto dei proclami papali:

In modo del tutto inaspettato l'esercito signorile è costretto alla fuga dalle truppe pontifice. All'interno della stessa firenze cominciano ad insorgere sentimenti antispagnoli dati dalla recente sottomissione. Gruppi di nobili intraprendenti accusano il Signore di "codardia" e lo invitano a lasciare il potere a una persona più competente. Voci di corridoio parlano di un esercito che si starebbe organizzando in un luogo imprecisato.

 

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Sublime sultanato ottomano:

Un erede per il sultano:

Il sultano riesce ad avere ben 3 figli maschi: Beyazed, Murad e Mustafà. Murad viene nominato come erede appena si scopre che Beyazed soffre di alcuni disturbi mentali. Nel frattempo viene risolto anche il problema del fratello pretendente che è inviato in Ungheria con una scusa e li fatto uccidere da dei sicari magiari, come è solito nella successione ottomana.

La caduta dei due imperatori:

Dopo essersi assicurato la lealtà del vassallo valacco e dell'alleato cimmero, il Sultano spiega una poderosa flotta di circa 100 navi e sbarca a Nasso, Eubea e infine a Creta. Una volta ottenuto la vittoria dichiara decaduto l'Impero d'Oriente fantoccio e ne cancella ogni vestigia rimanente.
Ma il meglio deve ancora venire. Sfruttando il passaggio in Ungheria un esercito imponente, di circa 80.000 uomini varca il confine e occupa la Carinzia, passando poi fino alla capitale austriaca Vienna. L'esercito imperiale si trova lontano per combattere la Francia e non ha ricevuto ordini su un possibile assedio di Vienna. Nonostante i pochi uomini a difesa della cittadella combattano come leoni l'assedio dura solamente qualche giorno. l'Imperatore e la sua famiglia vengono catturati e, insieme a tutta la popolazione, deportati verso una meta imprecisata del Sultanato.
Di Vienna non rimane che un silente deserto.

Un nuovo Imperatore:

Dopo la caduta dei due imperatori cristiani. Solimano I si proclama Imperatore dei Romani a livello ufficiale e chiede di essere riconosciuto dal mondo cristiano. La Valacchia non tarda ad inviare il suo riconoscimento, mentre l'Ungheria lo aveva fatto già anni fa. Il mondo cristiano resta terrorizzato da un evento di portata mai vista prima.

 

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Arciducato d'Austria:

Accordo con Milano:

La secolare amicizia con Milano fa si che si raggiunga un importante accordo in merito alla colonizzazione e all'uso delle caravelle. Grazie al supporto delle navi milanesi gli austriaci riescono ad impiantare due colonie penali stabili in Mauretania e Ceyenne, nonostante queste vengano comunque popolate da un piccolo gruppo di coloni tedeschi. Un accordo commerciale è raggiunto anche con il Portogallo.

Il sacco di Vienna:

Mentre l'esercito si trovava lontano i turchi colpiscono con ferocia e assediano Vienna. L'Arciducato, privato della sua guida e del suo entourage politico è totalmente allo sbando. I territori non ricevono ordini e si amministrano da soli o fanno semplicemente quello che vogliono. L'esercito è lontano e perso sul da farsi, il destino dell'Austria e dell'Impero è quantomeno incerto.

 

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Ducato di Milano:

Accordo austriaco:

Prosegue la politica di amicizia con l'Austria con la quale viene stabilito un importante trattato marittimo che tralaltro prevede la cessione di un quartiere di Trieste a Milano come fondo commerciale.
La morte del Duca Francesco Maria portò al comando suo figlio Luca.

Un errore di valutazione:

Pensando di trovare una Venezia debole e dilaniata dalla guerra ungherese, un esercito milanese unito ad una compagnia mercenaria, con una composizione di circa 15.000 uomini al comando di Massimiliano Sforza, aggredirono la Repubblica senza dichiarazione di guerra. Nonostante le promesse fatte ai nobili milanesi di concedergli ampi feudi a Bergamo, la battaglia si risolse in pochissimi minuti a sfavore degli Sforza.
A Bergamo, infatti, vi erano ben trincerati oltre 20.000 veneti e circa 40.000 ungheresi appena giunti in loro soccorso. Bastarono le prime salve di proiettili per costringere le truppe ducali a fuggire come anatre spaventate, conservando comunque il grosso degli effettivi.

 

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Regno di Inghilterra:

Accordi per il Paese:

Viene raggiunto un importante accordo di amicizia con gli Ottomani, primo nella storia per una nazione cristiana. Inoltre si stabilesce anche amicizia con Venezia in ambito commerciale e viene tolto l'embargo agli anseatici che riconquistano anche il fondo perduto di Londra.
Infine Enrico VIII si sposa con Dorothea di Danimarca dalla quale però non riesce ad avere figli. Nel frattempo il protestantesimo arriva con forza anche ad Albione.

Scozia e Galles:

Viene raggiunto un importante accordo con gli Higlanders scozzesi per supportare il principe Burce. Gli Higlanders infatti riconosceranno Enrico VIII come re di Gran Bretagna ma otterranno enormi benefici in campo fiscale, il loro principe a comando e un trattamento di favore in generale. L'esercito unito in questo modo riesce ad occupare facilmente le higlands e si sposta poi a sud assediando Lothian che capitola dopo 1 mese di assedio.
Purtroppo però, mentre gli inglesi erano impegnati a nord assistettero ad una massiccia sollevazione dei gallesi che proclamarono la loro indipendenza e si allearono con la Norvegia.

Guardarsi in cagnesco:

La potentissima flotta inglese, di circa 200 navi, seppe tenere lontano una flotta da sbarco norvegese nonostante un ponderato diversivo. La situazione divenne allarmante quando 130 navi francesi si mossero verso il connaught. Le due flotte si sfidarono con alcune salve di cannoni restando a distanza ma alla fine evitarono lo scontro aperto.

 

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Regno di Norvegia:

Politica religiosa:

La delicata questione dei norvegiani viene risolta accettandoli come corrente interna alla Chiesa. Tuttavia i norvegiani continuano a considerarsi come unica corrente religiosa e fanno capo ad un loro patriarca che chiede più volte di essere ammesso a corte. Throindehim diventa la capitale ufficiosa del movimento.

Azioni e reazioni:

Oltre a far sposare la giovane Igna, Klara si preoccupa per la moglie del giovane figlio e pone garanzia di indipendenza sulla Scozia. L'esercito norvegese non riesce però a sbarcare e una volta che Edimburgo cade nelle mani del Bruce la piccola Maria fugge a Oslo con la madre. Fortunatamente riesce a dare alla Norvegia due figli: Angus e Anna, futuri signori di Norvegia e forse Scozia.

Rabbia gallese:

Mareddud ap Ifan, ultimo legittimo sovrano di Galles guida una rapida e larga rivolta che lo porta ad occupare tutto il Galles storico. Costui ottiene immediatamente il supporto norvegese e minaccia di puntare direttamente su Londra.

 

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Regno delle Fiandre:

Figli per il re:

In questo periodo di crisi re Roberto riesce ad avere due figli: Francesco ed Enrico, in ogni caso l'eredità passa alla figlia primogenita Anna, spezzando l'antica legge di successione maschile ed andando verso una semplice primogeniture.

La guerra francese:

Dopo la dichiarazione di guerra francese il papa fiandrino scomunica senza troppi problemi il sovrano francese. Vengono quindi eretti castelli lungo le frontiere e l'esercito si prepare a reggere l'onda di marea. Giungono in soccorso diverse decina di migliaia di soldati tedeschi, in particolare gli austriaci, che prendono posizione nella fortezza di Gand.

La prima colonia:

Forse per paura di venire totalmente annientati i fiandrini inviano una spedizione coloniale nell'isola di Cuba. I nativi inizialmente ignorano la presenza di coloni stranieri ma comunque li tengono sott'occhio, mentre vengono creati i primi posti commerciali in loco.

 

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Regno di Francia:

Incastellamento:

In previsione di un assalto nemico i francesi si dedicano a una massiccia opera di incastellamento del confine, senza tralasciare zone troppo esposte. Alla chiamata alle armi rispondono la Provenza e il Maine, mentre la Svizzera ci tiene a mantenere la sua neutralità anche se idealmente rimane filofrancese.

Leva di massa:

Per resistere ad un massiccio assalto nemico il re di francia ordina una leva alternata massiva della popolazione abile alle armi. La cosa pesa sull'economia ma permette ai francesi di mettere in campo qualcosa come 90.000 soldati che sono usati per respingere alcune incursioni del Conte Palatino e dei suoi vicini, mantenendo integra la territorialità regia.

Fatti marittimi:

La flotta francese pattuglia tutto il nord impedendo eventuali sbarchi nemici. Si verificano alcune scaramucce nel mare del nord contro navi mercantili anseatiche. 4 barche vengono affondate dalle salve di cannoni francesi. Unico insuccesso nel Mediterraneo, dove un drappello di galee inglesi lancia un'incursione al porto di Marsiglia, causando grossi danni.