Report turno 12

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Burgundi:

Postguerra:

Annata tranquilla anche per i burgundi, nonostante una piccola epidemia di colera arrechi danni nelle regioni devastate dal recente conflitto.
Il giovane Chiplerico, fratello del defunto Gunderico e attuale reggente si sposa con Bertarda del Lupo e da alla luce il giovane Cariberto.
L'esercito viene mandato a sud per supportare i romani nella riconquista delle terre rubate dai Vandali.
Inoltre la provincia romana di Eburacum viene donata dagli stessi romani come premio per la guerra. I burgundi inviano subito un piccolo gruppo di coloni, principalmente reduci di guerra.
Si assiste poi alla presa di potere di Gundobado che, raggiunti i 12 anni comincia a muovere i primi passi come re autonomo, sempre sotto la custodia dello zio.
 

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Vandali:

Una situazione travagliata:

Soli e in un territorio ostile i Vandali tentano il possibile per riuscire a cavarsela. Ilderico il Piccolo ottiene i fondi delle principali fare vandaliche e si arma per la guerra.
La sua campagna è diretta contro Ilergeti, che occupa rapidamente e ne schiavizza la popolazione.
Peggio in Vasconia, dove la guerriglia dei baschi locali impegna l'esercito vandalico in un'estenuante logoramento. Comunque la regione viene presa e il popolo basco schiavizzato.
Forse per tentare di ottenere maggiori alleati Illderico ordina che vengano liberati tutti gli schiavi dei romani. Il proclama piace e centinaia di servi imbracciano volontariamente armi di fortuna e chiedono di porter essere integrati nell'esercito vandalico.
Purtroppo la legge che punisce con la morte gli aderenti alla religione cristiana limita moltissimo l'effetto di questa liberazione, tanto che buona parte dei servi liberati vengono parodossalmente uccisi su ordine dei vari generali vandalici. Si salvano giusto giusto alcuni gruppi di ellenisti.

La controffensiva di Roma:

Roma ovviamente non si lascia impressionare. La guardia di Toledo riceve rinforzi via mare che attraccano a Gades, dopodichè il generale Maggioriano e 25.000 romani invadono Cartago Nova. La città non viene toccata ma la popolazione vandalica subisce una sorte terribile, un deciso monito.
Un numero stimato attorno ai 7.000 civili vandali, donne e bambini compresi, vengono crocifissi lungo la costa e lasciati ad una lenta e straziante agonia.
Maggioriano ha evitato una battaglia campale forse difficile e ha così spezzato in due la continuitù dei domini vandalici.
Inoltre comunica che stanno giungendo da nord Franchi e Burgundi e che quindi ben presto non ci sarà più speranza per i traditori.
 

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Khanato Unno:

La resistenza di Ellac:

La morte di Attila dava ad intendere un rapido crollo dell'Impero Unno ma grazie ad Ellac la cosa non sai verifica. é vero, l'Impero perde molto terreno ed è costretto ad accettare una pace bianca da Roma, dove rinuncia a qualunque pretesa sul trono dell'Impero, ma di fatto la potenza unna non si eclissa.
La difesa di Sarmizegetuza e la lealtà di alcuni popoli fanno si che Ellac possa essere incoronato nuovo Khan. Resta da vedere cosa succederà in futuro.
 

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Impero romano d'Occidente:

L'assasinio di Bonifacio I:

La pace siglata con il Khanato non porta tuttavia a Roma la tranquillità sperata. Sopratutto in ambito italico la cessione di terre ai "barbari foederati" e la difficile situazione in Africa, Hispania e Britannia gli alienano moltissime simpatie.
Durante una visita alla capitale viene ucciso in un complotto oscuro da due guardie di palazzo.
Il potere passa quindi a Petronio Massimo, un ricco aristocratico romano che viene incoronato imperatore con l'appoggio delle truppe di stanza in Italia e dell'Impero d'Oriente.

La morte di Petronio e l'ascesa di Maggioriano:

Petronio perde la poca credibilità di cui disponeva dopo l'attacco vandalico in Vasconia. Alcuni aristocratici ordiscono una congiura contro di lui per mettere sul trono Marco, il figlio di Bonifacio, sperando di manovrarlo per i loro interessi.
Dopo la morte di Petronio, durante un incontro privato con alcuni nobili romani che lo uccidono tramite veleno, la situazione precipita nel chaos.
Fortunatamente Maggioriano, il veterano della Britannia e del Reno, prende in mano la situazione.
Dopo aver riconquistato Cartago Nova porta il suo esercito ad Ostia e costringe i romani a lanciare fuori dalla città i golpisti (morti).
Maggioriano prende il trono per sè e lascia a Marco un ricco appannaggio ed una villa nel napoletano.
Italico e di nobile famiglia, Maggioriano pare baciato dalla sorte.
 
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