PER LA GLORIA DI ARES
Il sommo Minosse celebra le sue nozze, splendida la sposa e grandioso lo sposo.
Grande è la flotta che salpa lanciando colombe bianche il giorno del loro matrimonio per conquistare le terre dei lotofagi.
Il viaggio è tranquillo e il mare e calmo e favorevole, giunti infine alle terre al di la del mare dove i dolci fiori bianchi crescono tra le spighe di grano dorato i marinai già pregustano il meritato riposo mentre i soldati la conquista.
Quand'ecco che ad est si scorgono ombre scure sul mare, e più l'ombra si avvicina più cresce l'inquietudine dei marinai di Creta.
Infine, in tutta la sua potenza si palesa la minaccia, la flotta Illirica proveniente da Timurania, preveedendo le mosse di Creta, si lancia in un attacco a sorpresa e si avvicina già in formazione da battaglia.
La flotta cretese fa appena in tempo a schierarsi a protezione dei fragili trasporti che gli illiri gli sono addosso, ed è grande l'orrore quando, sul ponte dell'ammiraglia illirica, l'alto sacerdote del tiranno sacrificando 3 coppie di animali, 2 buoi, 2 capre e 2 serpenti, invoca il suo dio, il potente Ares, perchè venga in loro aiuto...la risposta...complice forse il sacrificio della bestia di Demetra...non si fa attendere.
Una sfera di fuoco si abbatte sull'altare e lo stesso ares giunge tra i suoi fedeli per combattere al loro fianco nell'imminente battaglia.
Lo scontro è impari, sebbene i marinai di Creta siano più abili le loro 20 pentacontere e le loro 20 triremi affrontano 40 pentacontere e 40 triremi della flotta illirica cariche di soldati e guidate dal dio della guerra.
Ed è lo stesso Ares a iniziare la battaglia, guidando la sua nave al centro e arrembando e catturando da solo non meno di 10 vascelli prima di ritirarsi a riposare di nuovo sull'Olimpo.
Il morale della flotta cretese è basso ed infuria lo scontro, l'abilità dei marinai però si fa sentire e prima di ritirarsi la flotta cretese riesce ad affondare 10 pentacontere e 5 triremi perdendone però altrettante.
La flotta cretese torna quindi a vele spiegate alla sua isola, tallonata dalla flotta illirica, li, si sacrifica proteggendo lo sbarco del proprio esercito poichè le navi illiriche cariche di soldati non lasciano sono un chiaro presagio dell'imminente invasione.
Ed è li...sulle spiagge di Psiloritis, che si consuma la prima tragedia, forte di 4500 uomini l'esercito cretese affronta i 4000 dell'armata illirica.
Una figura però avanza nello spazio tra i due eserciti, è Rankor stesso, tiranno di Timurania, che lancia la sua sfida, ma non vi sono eroi a raccoglierla.
Rankor quindi si lancia all'assalto alla testa delle sue truppe, da solo come un tifone si abbatte sulle linee cretesi falcidiando non meno di 500 arceri prima di lasciare libero il passaggio, li al centro, i 500 Megolith 2, detti anche Grecozord, si fanno strada tra i demoralizzati arcieri per poi impattare sulla fanteria pesante mentre sull'ala sinistra, gli opliti leggeri dello schieramento cretese vengono prima martellati dai giavellotti dei peltasti scudati e poi accerchiati dalla fanteria pesante.
Gli Opliti cretesi infine tentano come possono di frenare l'avanzata illirica permettendo ai sopravvissuti di ritirarsi a Knossos, la nuova e bella capitale, ma ahimè...ancora priva di mura.
Li l'attacco viene lanciato, di nuovo Rankor rinnova la sua sfida, di nuovo non vi è risposta, la città viene quindi assaltata, ed è Rankor stesso ad aprire nuovamente l'assalto lanciandosi tra le case e massacrando i difensori e aprendo la strada ai suoi uomini.
Catturata infine la città Rankor il tiranno proclama infine 3 giorni di saccheggio libero della città e delle campagne e la conquista delle stesse.
Knossos è presa e saccheggiata, la regione di Psiloris è presa e saccheggiata, e sebbene 100 Grecozord giacciano in frantumi e 300 peltasti come 300 guerrieri pesanti abbiano perso la vita, la flotta e l'esercito di Creta sono annientati e la loro stessa madrepatria è ora esposta e vulnerabile come una giovane vergine tra i pirati.
Lontano, in altre città gli eroi elleni stanno festeggiando la gloria, gli onori e i premi conquistati quando giunge loro la notizia di ciò che avviene in terra cretese...grandi sono i festeggiamenti vero...ma non possono fare a meno di chiedersi...in cuor loro...se forse non hanno ucciso il porco sbagliato.