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Enichaos

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Clan Deathbleak
Nella primavera del 1420, gli skaven riescono a convincere orchi e gnoll a fare fronte comune per rovesciare il governo Imperiale.
Grazie alla capillare diffusione degli schiavi in ogni luogo della provincia, i nobili imperiali vengono catturati con pochissimo spargimento di sangue, ridotti in schiavitù come la gran parte di quelli che prima erano cittadini e servi.
Questo purtroppo genera una situazione estremamente precaria quando due provincie restano popolate quasi solo da elevate quantità di schiavi; la contro-rivolta viene però stroncata sul nascere dalle truppe arruolate di fresco.
A parte questo, viene eseguita un'ampia opera di ricostruzione di cittadine che erano finite in rovina durante l'epidemia. E' facile notare un'intensa militarizzazione dello stato, che genera quantomeno sospetto in tutti gli stati emergenti.
 

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Domini di Kharabas
La ribellione dei felini è fulminea e sanguinosa: le famiglie più crudeli della nobiltà imperiale vengono spazzate via, ed il resto riclassificato nel ceto sociale più basso della nuova amministrazione.
L'abolizione della schiavitù sembra dare nuova vita alla popolazione locale, per quanto alcuni rimpiangano il periodo in cui alcuni lavori erano affidati ad altri; nello specifico, gli ex nobili imperiali riescono ad organizzare una fuga per tentare di raggiungere territori dove potranno riprendere i privilegi che si sono visti sottrarre.
Si vedono incredibili investimenti nel commercio, probabilmente per prepararsi al rifiorire del mercato continentale, quasi essiccato durante il dominio dei Theofonias.
 

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Flagello Wyrm
I wyrm sono emersi silenziosamente durante l'epidemia, sfruttando il loro fisico resistente per soppiantare pian piano parte della popolazione della Wallonia, ripristinando involontariamente i fasti di alcune città ormai cadute in rovina. La loro ascesa pare incontrollabile, sincerandosi di compensare la loro crudeltà con avanzamenti sociali interni improntati a tenere sotto controllo quelle che definiscono "scimmie di terra".
Notevole l'impresa da parte di un wyrm che resterà senza nome di giungere come messaggero fino alla capitale imperiale assieme ad un normale umano, con l'intenzione di fare una strage cominciando proprio dal suo compagno di viaggio.
Meno notevole il risultato finale: il wyrm non ha potuto fare quasi nulla contro l'esercito meccanico di stanza nella capitale, e men che meno contro la figura incappucciata che sembrava dirigere gli automata con efficienza spietata; immobilizzato dalle lance dei costrutti meccanici, gli è stata donata una morte rapida, decapitato dallo spadone dell'ignoto imperiale dopo sole quattordici uccisioni incluso chi lo aveva accompagnato.
Alla fine dell'anno, viene trovato un carro con livree imperiali abbandonato in una delle cittadine ricostruite entro i confini dei territori del Flagello; all'interno si trova il cadavere decapitato e scuoiato del wyrm ed una pergamena affissa al suo petto con un pugnale: il messaggio è criptico quanto minaccioso, un grosso numerale "1" scritto con calligrafia perfetta.
 

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Jayathi Riyasaat
La lontana provincia riceve la visita di un dignitario imperiale per ritrattare le condizioni di fedeltà dei nobili locali; trovato un accordo ritenuto vantaggioso per entrambe le parti, viene intrapresa un'opera di recupero delle cittadine in rovina, riconfigurando lo stato come progressista ma decisamente militarizzato.
Vengono inoltre confermati i ruoli che saranno ricoperti da nuovi dignitari scelti per prepararsi alle battaglie a venire, specialmente considerata la posizione dei due più feroci avversari dell'Impero.
 

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Karaz-Ankor
La rivolta capeggiata dai nani è giunta serpeggiando tra le fila imperiali, rendendo il ritorno al potere dell'antica nobiltà nanica un letterale "colpo d'ascia". Implementando l'uso di veleni e di tattiche di guerriglia, la ribellione è avvenuta nel corso di una notte, causando serie difficoltà al governo imperiale nel comprendere gli avvenimenti in corso.
I nani, preoccupati dall'aggressività dimostrata dagli skaven nella loro rivolta all'altro capo del continente, optano per un esilio di massa che inasprisce ulteriormente i rapporti con il Clan; nessuno invece sembra avere obiezioni per quanto riguarda la direttiva di eliminare i wyrm a vista d'occhio, incerti se la loro presenza sia più vicina ad un'invasione o ad una malattia.
Già nei primi giorni di indipendenza, inizia invece l'opera di meccanizzazione dei lavori più umili, tolti dagli obblighi dei meno fortunati che sono stati invece liberati dalla loro condizione di schiavitù.
Nota dolente, dopo la cacciata degli skaven anche altre specie notoriamente pericolose, aggressive o in storica competizione con i nani come orchi, aracne e goblin manifestano una certa preoccupazione per il loro futuro sotto la bandiera degli Ironfist, finendo per lasciare lo stato assieme ai topi.
 

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Koenigswald e Peinrith
Il cambio di regime nel Protettorato genera situazioni di alta tensione con tutte le parti del "grande gioco": l'Impero non apprezza la decapitazione di famiglie di origine imperiale, specialmente considerando che ormai governavano il territorio locale insieme alle famiglie native del posto da quasi un millennio; dall'altra parte chi ha dichiarato il suo desiderio di ribellione considera la nuova fascia regnante una minaccia alla propria indipendenza, alla stregua di qualsiasi altro lealista.
Nonostante la dichiarazione di fedeltà, l'Impero riceve l'editto di Lord Acton con astio crescente ad ogni riga della dichiarazione: i simpatizzanti del precedente regime, quindi che appoggiavano le famiglie imperiale, sono imprigionati; gli abomini dal sangue sporco elevati a cittadini contro ogni dogma; i subumani più aggressivi e pericolosi liberati dalla schiavitù. Nulla, se non la dichiarazione di fedeltà, fa apparire come Imperiale il Protettorato; la reazione dall'Imperatore è immediata e perentoria: se il protettorato intende farsi beffe dei dogmi imperiali, che quantomeno compensi la sua irregolarità con i dazi.
Nel frattempo, nei confini del Protettorato iniziano a circolare preoccupanti voci riguardo la spregiudicatezza del nuovo governo e la povertà delle sue casse dopo le rimostranze imperiali.
 

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Marchesato di Loos
Gli ex galeotti del Loos si dimostrano molto intraprendenti: eliminate guardie e "collaboratori", iniziano un'intensa opera di ricostruzione, convertendo semplici campi di prigionia in piccole cittadine grazie al lavoro degli ex-condannati ai lavori forzati, ora liberati da quella che era un'effettiva schiavitù. Il Marchesato si mantiene equilibrato negli investimenti, restando abbastanza eclettico senza eccellere in alcun campo specifico.
Unica nota dolente, la nobiltà imperiale, risparmiata dalla lama per essere ricollocata nel ceto umile, opta per una fuga notturna sfruttando passaggi che erano noti solo a loro ed alle guardie, raggiungendo in brevissimo tempo i confini delle Marche per riottenere altrove i loro privilegi.
 

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Repubblica Feana
Nessuna notizia giunge al resto del continente dalla Repubblica, solo dicerie sentite di sfuggita nelle taverne: non c'è stata una ribellione, ma nemmeno un'ufficiale dichiarazione di fedeltà all'impero; è iniziata la ricostruzione di quello che era andato perduto, con timidi investimenti nella ricerca ed un rinforzo più sensibile alle forze di terra e di mare; lo status quo imperiale non è stato toccato in alcun modo entro i confini della Repubblica.
L'arrivo regolare dei tributi sembra rincuorare il governo Imperiale, ma viene richiesta la presentazione di un formale editto di fedeltà prima possibile per chiarire la situazione a livello internazionale.
 

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Regno silvano di Ysil
Le antiche famiglie nobili di Ysil si muovono diplomaticamente nella loro ribellione, convincendo quelli che erano nobili imperiali a passare dalla loro parte grazie a lusinghe e promesse di mantenimento del loro status.
Dopo una rivolta fondamentalmente priva di spargimenti di sangue, viene intrapresa un'intensa opera di ricostruzione ed ampliamento di quelli che erano semplici villaggi prima dell'epidemia.
Viene mantenuto un profilo pacifico quanto i mezzi usati per rendersi indipendenti, e questo finisce a creare una situazione vagamente tesa a livello internazionale: se da un lato la dichiarazione di indipendenza rende chiara la posizione rispetto all'impero ed ai lealisti, il mantenimento del loro status da parte di quelli che molti consideravano aguzzini offende chi invece ha scelto mezzi più decisi per la sua ribellione.
 

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Tela rossa
Le aracne fanno in modo che il nome del loro stato emergente sia consono: ogni umano delle regioni liberate viene ucciso, i cadaveri portati via e la carne consumata in una sorta di sfrenato baccanale, a cui partecipano non solo le tessitrici, ma anche ogni specie tra le meno schizzinose.
Tra filato e roccia viene rimessa in piedi un'antica città, ed il profilo dello stato appare molto equilibrato per quanto crudele agli occhi dei più.
Curiosamente, nonostante la strage, l'Impero non sembra prendere particolari provvedimenti nei confronti della Tela, che viene relegata a semplice comunità ribelle come altre e lasciata alle attenzioni dei più vicini lealisti.
 

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Titania
Gli anapsi ed i coboldi intraprendono una rivolta armata molto rapida, debellando in brevissimo tempo le sparute forze imperiali sul territorio a colpi di piccone.
Città abbandonate vengono ricostruite e ribattezzate, e lo stato per quanto equilibrato sembra puntare molto sulle politiche sociali: non solo risultano essere l'ambito di maggior investimento, ma tutti i ceti sociali sono aboliti, facendo risultare come cittadini la totalità di popolazione, inclusi gli schiavi e gli ex nobili imperiali; questi ultimi, compreso che la loro vita non risulta in pericolo e che, per quanto non superiori a nessuno, non sono nemmeno considerati inferiori, decidono almeno per il prossimo futuro di restare nei territori ove si trovano le loro case.
 

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Unione commerciale
Grandi lavori in corso per l'Unione, che approfittando delle necessità economiche imperiali riesce a far assurgere ad un ruolo equivalente ai nobili numerose famiglie non umane che erano risultate focali per l'economia del piccolo dominio.
Gli investimenti sono notevoli per quanto equilibrati, e risulta possibile persino un'opera di intensa riurbanizzazione con particolare focus alla produzione di cibo.
Diversi miliziani riescono inoltre a liberarsi dai loro debiti, migliorando la loro posizione nei ranghi dell'Unione.
 

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Cuore dell'Impero
La più grande opera dell'Impero durante la rivolta è la ricostruzione di buona parte degli acquedotti imperiali, rinunciando totalmente ad investire nella ricerca per migliorare la stabilità dei territori sotto il suo diretto controllo.
L'attentato wyrm è forse l'unico evento degno di nota all'interno dei confini imperiali, ma la vera attenzione del governo è rivolta alle casse ed ai magazzini che vengono sempre più intaccati dalla mancanza di approvvigionamenti dalle provincie fuori dalla sua diretta influenza.
In una nota di fondo, è risaputo in tutto il territorio che l'Imperatore ha investito una discreta somma per commissionare ai migliori artigiani del Cuore dell'Impero un intero set d'armatura e diversi indumenti in raffinata pelle di rettile.
 
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