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ARABIA SAUDITA:
L'anno si apre con una grande festa in tutta la capitale, infatti viene dato alla luce l'erede al trono Abhu alSahud. Dopo una settimana di festeggiamenti, però arriva la funesta notizia: il piccolo principe muore. Le cause non sono ben chiare, c'è chi parla di complotto per evitare la successione ad un re già vecchio e quindi poter aprire nuove partite per la successione. Fatto sta che, per quanto il medico incaricato continui a ripetere che la morte è dovuta a cause naturali, viene fatto giustiziare per impiccagione. Con lui salgono sulla forca anche altri tre funzionari di corte accusati di aver preso parte al complotto.
Il Re, nel suo lutto decide che è venuto il momento di rimpinguare le casse del regno e aumenta le tasse a nobili ed al popolo. Tutti versano la propria parte, ma la popolarità scende a picco anche a causa del netto contrasto con il clima di festa instaurato nei giorni precendenti. Quando infine arriva l'ordine di marciare verso il vicino Oman, molti Signori locali, ancora risentiti per l'aumento delle tasse si rifiutano di contribuire alla campagna con uomini e denaro. L'attacco quindi viene fermato dai generali per evitare una rovinosa disfatta.
Quando anche questo piano non funziona il Re decide di affidarsi ad un nuovo consigliere, Muhammad ibn Abd al-Wahhab, noto teologo sunnita che entra a tutti gli effetti a Corte

CINA:
Bienno molto attivo per la Corte del Celeste Imperatore che promulga molte leggi. La prima ha come scopo l'abbattimento dell'evasione tramite pene severissime, quali la morte. Nelle grandi città effettivamente ci sono molte restituzioni ed impiccagioni, ma la popolazione è distribuita in tantissimi paesini su un'estensione di territorio talmente ampia che risulta subito evidente come il problema dell'evasione non sia la mancanza di pene bensì la mancanza di una forte presenza dello stato sul territorio ed una vasta rete stradale. Forse anche per fare cassa ed ovviare a questi problemi il Consiglio Ristretto chiede ai generali dell'Impero di presentare un prospetto dove sia indicato come ridurre in media il 40% delle spese militari. Dopo mesi di consultazioni e studi il prospetto viene presentato. E' costituito da un solo foglio, per la precisione una sola riga in cui si dice che l'unico modo è tagliare del 40% l'organico, cosa che ovviamente l'Imperatore non da ordine di fare. L'ultimo punto che viene discusso, anch'esso di carattere economico riguarda il commercio. Viene promulgata una legge che stabilisce che in casi particolare, le eccedenze di alcuni beni possono essere vendute anche all'esterno del Paese. Il provvedimento fa crescere i rapporti commerciali con l'Europa ed incassare qualche moneta in tasse al Regno

FRANCIA:
L'anno si apre con un pesantissimo incremento delle tasse, che de facto raddoppia quelle sul clero. Le prime voci contrarie e potenzialmente pericolose che si alzano contro questo provvedimento vengono immediatamente stroncate con rapidi e precisi colpi. Come se non bastasse, poco dopo arriva una legge che sanziona la fine dei privilegi di "extraterritorilità" concessi agli immobili ecclesiastici. Da questo momento saranno quindi soggetti alla legge come tutti gli altri edifici. Inutile dire che il malcontento tra il clero raggiunge massimi storici, ma l'esercito rimane sempre un ottimo deterrente contro aperte rivolte Successivamente molta dell'attenzione viene dirottata verso i movimenti delle truppe francesi. In primo luogo, dopo la presa della Corsica a Napoleone, le truppe francesi sbarcano anche in Sardegna, chiedendo una resa incondizionata in cambio della pace. Senza più un leader, se non qualche capopopolo armato di bastone, la resa viene sottoscritta e l'isola diventa quindi francese. Dopo la vittoria in Sardegna, truppe francesi prendono possesso dei territori accordati prima dell'attacco all'Impero Ottomano, Tripoli, Malta e l'Eritrea, ma decidono anche di invadere la costa tunisina fino ai territori accordati al Regno di Napoli. Dopo un breve momento di paura circa le intenzioni dei francesi, diviene immediatamente chiaro che verranno rispettati i confini prestabiliti, almeno per quanto riguarda gli stati europei. Infine, la terza campagna militare si conclude con un netto successo: finalmente l'intera Zanzibar cede sotto il peso dell'esercito francese, nettamente più addestrato e meglio equipaggiato degli indigeni.
Grandissima delusione si diffonde nel popolo e nell'esercito per il mancato intervento a difesa degli SSA contro Spagna e Inghilterra. Con entrambi questi Stati la diplomazia ufficiale regge e si mantiene livelli accettabili, mentre tra il popolo serpeggia l'odio più sfrenato. I generali, tra cui il Descampes, chiedono l'immediata ottemperanza dei trattati e quindi l'intervento
Come ultima cosa, il Tesoro dell'Impero decide di istituire un cospicuo fondo di investimento a favore del tessile, che porta notevole benessere nella regione.

OLANDA:
Per l'Olanda, come da molti anni, si apre un altro biennio di guerre, alcune vengono combattute appena fuori casa, altre ai confini del mondo. Il "Regno" dei Boscimani viene annesso senza troppe cerimonie, infatti, appena ricevuto l'ordine, le truppe coloniali olandesi marciano in gran parte del territorio uccidendo e razziando ogni cosa che si muova su due gambe. Gli indigeni iniziano opponendo resistenza, ma accortosi di non poter nulla contro le armi a fuoco, cercano solo di mettersi in salvo andando verso nord o cercando di scomparire... purtroppo molti però scompariranno in fosse comuni fatte dai soldati olandesi. A fine campagna, dei 17 reggimenti inviati(10/5/2) solo un paio di fanteria e uno di cavalleria risulteranno mancanti, uccisi sopratutto da malattie e mancanza d'acqua. Non contente, le truppe olandesi continuano la marcia verso nord dichiarando territorio del Re vaste estensioni di terra fino a lambire i confini della colonia portoghese dell'Angola.
Sorte non troppo diversa attende un paio di mesi dopo gli indigeni di Palembang e Aceh, nel sud est asiatico. Anche qui le truppe di Folkert Dravr compio un vero e proprio genocidio annettendosi il resto dell'isola garantendosi il controllo strategicamente importantissimo dello stretto di Malacca, snodo chiave dei commerci tra Europa ed estremo oriente.
In casa il sovrano si da parecchio da fare: viene ultimata la ferrovia Berlino - Amsterdam grazie anche ai contributi tedeschi ed ingenti sommi vengono investite nell'economia per aumentare il grado di industrializzazione del paese. E' certamente solo l'inizio di un lungo percorso, ma che già fa notare le ottime potenzialità della strada intrapresa.

PRUSSIA:
Grandi risorse vengono drenate dall'apertura delle ostilità in Europa. Un conflitto che potrebbe allargarsi a macchia d'olio generando una vera e propria guerra continentale. Oltre a questo viene allargata la colonia africana fino a confinare con Ashanti e Mossi.

INGHILTERRA:
Come per gli alleati americani, anche per l'Inghilterra è un periodo molto tranquillo in patria dovuto ai combattimenti oltre oceano. A parte le operazioni militari la camera dei Lord decide di investire molte risorse nella tecnologia militare. Inoltre vengono stretti accordi con i Maharasthra e il Siam.

RUSSIA:
Come prima cosa lo Zar di tutte le Russie decide, con mano ferma, di riportare all'ordine il clero macchiatosi "rivolta" decidendo di non pagare le tasse. Dopo scene alquanto sanguinarie svoltesi a Palazzo e raccontate da qualche servo, il Patriarca della Chiesa Ortodossa decide di pagare le imposte dovute. Non pago, lo Zar decide pure di aumentarle. Tutto viene saldato
In quanto membro dell'attacco all'Impero ottomano, la Russia annette i territori controllati nel Caucaso, mentre temporeggia per quelli ad ovest del Mar Nero.
Verso metà Luglio nasce un maschio, figlio dello Zar e legittimo erede al trono dei Romanov, al quale viene dato il nome di Ivan. In suo onore, lo zar fa allestire spedizioni di conquista verso terre ignote, nell'estremo est della nazione oltre il "ponte di ghiaccio".

SPAGNA:
Dopo qualche mese di completo accerchiamento da parte delle truppe spagnole capitanate da Bel Riose, i 5000 uomini in armi presenti nella capitale di Rio alzano bandiera bianca a causa di malattie e denutrizione. Uscendo dalla città si consegnano agli spagnoli che li mettono subito ai ferri. Circa la metà la prima notte scompare misteriosamente, si dice per far quadrare i conti degli approvvigionamenti alimentari, mentre gli altri sono in attesa di una risposta del Re al Generale sulla loro sorte. Viene dunque conferta la fama di Riose di essere un bravissimo stratega, anche se questo inizia a far impensierire la Corte sulle sue reali mire nel Nuovo Mondo, quindi gli viene immediatamente affiancato un "ufficiale politico", diretto rappresentante del Re. In ogni caso Rio è riportata in seno all'Impero ed è il primo stato degli SSA a cadere in guerra. Appena finita la guerra inizia il seguente periodo di instabilità politica: vengono costruiti alcuni fortini ai margini delle città più grandi e mandate guarnigioni a presidiare il territorio, vengono effettuati arresti un po' ovunque di fascinorosi nazionalisti. In tutto questo i vicini Sioux iniziano a predare e razziare le fattorie più isolate e vicine al loro confine, segno di una probabile offensiva a breve.
Dopo la presa dei territori di Rio, viene il momento di piantare la bandiera su quelli appartenuti ad un ormai sconfitto Impero Ottomano. Da accordi alla Spagna spettano Rodi, il Libano e la Cirenaica. I primi due vengono immeditamente presi, mentre il in Cirenaica giungono 6 reggimenti di fanteria che, dopo aver preso possesso della parte dovuta iniziano a spingersi in territorio ottomani verso est, fino ad arrivare al Cairo. La resistenza ottomana è ancora nulla quindi non ci sono problemi.
Grossi problemi invece giungono sul fronte economico. Il conti spagnoli, fortemente gonfiati dall'oro proveniente dalle colonie subiscono un grave colpo quando moltodi questo non giunge in Spagna ma viene misteriosamente perso nell'Atlantico. Numerose ricerche partono, sopratutto sottocosta per provare a recuperare qualcosa, ma non si trova niente. Ascoltati alcuni pescatori vicini al porto di partenza della flotta tutto fa pensare che una forte burrasca abbia colpito la flotta facendola colare a picco. Il sistema economico per ora regge appoggiandosi sui crediti delle famiglie nobili di Spagna, ma se non si corre ai ripari.
Nonostante le difficoltà economiche, il Re da ordine di proseguire con l'attacco agli SSA.

USA:
Anche a causa della guerra che assorbe molto tempo e capacità amministrative, la politica interna degli USA attraversa un periodo di calma apparente, l'unica cose che la nuova presidenza decide di fare sono la costruzione di una bretella stradale nei pressi di Detroit, cosa che porta un notevole incremento della capacità di trasporto, e quindi di produzione del cibo.
 
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AUSTRIA:
L'anno si apre con un rimpasto nei consiglieri dell'Arciduca d'Austria, cosa che passa molto velocemente dalla bocca di tutti al dimenticatoio in quanto, alla fine, non scontenta nessuno. Invece grande festeggiamenti vengono organizzati per la nascita del nipote del sovrano, a cui viene dato il nome di Franz, garantendo così la successione per un'altra generazione.
Anche l'Austria decide di seguire il trend degli altri Stati europei ed alzale tasse sul clero, raggranellando qualche soldo in più. Poi improvvisamente la guerra si abbatte sulla Dieta di Vienna, cambiando tutte le carte in tavola e sconvolgendo il fragile equilibrio europeo.


GUERRA AUSTRIA:
La guerra inizia improvvisamente, senza nessun particolare evento. La Dieta di Berlino fa recapitare una dichiarazione di guerra unificata a tutti gli altri stati germanici, Austria a parte. La motivazione ufficiale è che gli stati germanici devo riuirsi sotto un solo vessillo. Anche l'Olanda e la Danimarca, forti alleate della Prussia partecipano a questo primo attacco. Con una precisione chirurgica, che denota una preparazione lunga e meticolosa, gli eserciti tedeschi calano come una mannaia dal nord: la Prussia, con i Freikorp (13/7/3) prende in poco tempo la Sassonia, la Danimarca (5/5/2) occupa la Turingia, l'Olanda (10/5/5) si prende il confinante Pfalz. La resistenza è praticamente nulla, gli eserciti dei piccoli stati alleati dell'Austria non sono in grado di reggere una simile forza d'urto presi singolarmente, ed uno dopo l'altro cadono in mano prussiana e dei suoi alleati.
A questo punto agli eserciti degli alleati viene dato ordine di avanzare ulteriormente, ma la scarsità di provviste e il territorio non facile li constringono a fermarsi e a mantenere la posizione. Di tutt'altro avviso è l'esercito prussiano, notevolemte più addestrato. Dopo la discesa di ulteriori 12 reggimenti a difesa del territorio occupato, l'esercito principale marcia direttamente su Vienna, nella speranza che le truppe inviate contro gli Ottomani siano ancora ad Instambul. Anche la Polonia si aggiunge all'attacco da est con un contigente di 10/5/5.
Purtroppo per gli attaccanti, appena giunge le notizie dei primi attacchi, l'esercito austriaco era stato richiamato a Vienna, la quale era stata imbottita di provviste in vista di un assedio lungo. E l'assedio arriva. All'interno della città è presente l'intero esercito austriaco (15/10/3) mentre fuori ci sono quello prussiano (11/7/2) e quello polaccio (10/5/5).
L'Austria è nel caos più completo, così come gli altri stati della dieta che cercano di organizzarsi per resistere, ma senza una guida è molto difficile. Gli occhi e le speranze degli austriaci sono puntate sulla Russia, con la quale è in vigore un trattato di difesa che prevede la mutua difesa in caso di attacco.
 

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GUERRA SSA:
La guerra si apre con un tentativo inglese di sbarco. La seconda flotta di Sua Maestà (7/4/8) riceve ordine di fare vela verso la costa per scaricare la quarta armata. Non stante un paio di navi vengano perse nella doppia traversata dell'Atlantico per andare a prendere le truppe a Londra, le navi della Royal Navy arrivano a 20 miglia dalla costa, poi succede il finimondo. Non si sa bene come, gli SSA sono riusciti a mettere le mani su ingenti somme di denaro, con la quale hanno finanziato la costruzione di una flotta e, presumibilmente, anche di un esercito di notevoli dimensioni.
La flotta inglese giunge a contatto con quella americana (0/8/8) e iniviano a volare le prime bordate. Gli inglesi mirano alle navi militari, mentre gli americani ai trasporti, per evitare sbarchi. La battaglia si conclude con il dimezzamento della flotta americana e l'affondamento dei traporti inglesi, che sono così costretti a rinunciare allo sbarco. Purtroppo per gli americani, mentre ciò che resta della loro flotta, giunge un'altra flotta inglese che blocca il porto, rendendo non operativa la marina avversaria.
Successivamente è il turno del nord di attaccare e lo fa dalla parte opposta, cercando di occupare alcuni territori ricchi di carbone ad est. In un caso l'occupazione riesce senza trovare resistenza, mentre nell'altro l'esercito del nord (5/5/2) viene completamente accerchiato da quello del sud (7/7/3). La battagli infuria per ore, con cariche di cavalleria, colpi di cannone e assalti con le baionette. Alla fine ha la meglio il sud, che perde sul campo 10 reggimenti (5/4/1), mentre l'esercito del nord è completamente distrutto.
Infine, anche gli spagnoli attaccano da est, ma in maniera molto meno diretta e sconsiderata degli USA. Infatti attaccano le fattorie sul fiume Alabama con 10 reggimenti, mentre le flotte nei Caraibi sono occupate ad annientare il commercio via mare, già ridotto ai minimi termini dagli inglesi.
Il piccolo stato per ora regge contro i giganti della sua epoca, ma le speranze tendono a zero all'aumentare della durata della guerra. Senza aiuti esterni l'epilogo della guerra è già stato scritto. Forse non immediata come sconfitta, ma sicuramente inevitabile. Proprio per questo giunge a Parigi un messo con una richiesta ufficiale di onorare gli impegni presi in difesa degli alleati SSA
 

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GIAPPONE:

L'anno parte con due notizie che fanno rapidamente il giro del Paese, nessuna delle due con spiegazione apparente. La prima è l'ingente spostamento di truppe da Tokyo: l'esercito viene accampato poco a sud di Kyoto con compiti di pattugliamento del territorio, mente la flotta viene mandata ai cantieri navali di Osaka e tirata in secco per "aggiornamenti" di natura ignota, fatto sta che la potenza militare giapponese è, seppur per un lasso di tempo minimo, ridotta ai minimi termini. L'altra notizia è invece l'inspiegabile via vai di navi senza particolari insegne che attraccano nei porti, caricano e scaricano merci e poi ripartono. Alcune navi sono state seguite, ma al posto che notizie ed informazioni sono stati raccolti solo cadaveri e scheggie, resti di navi ed equipaggi evidentemente cannoneggiati. Alcuni dei massimi vertici della flotta del Sol Levante chiedono spiegazioni alla Corte, ma nessuna risposta è data. Nonostante il nervosismo che serpeggia tra i militare, il senso dell'onore e della disciplina impedisce qualsiasi atto di aperta ribellione. Nervosismo immediatamente placato quando giungono i fondi per la costruzione di alcune fortificazioni a nord di Kyoto che i militari chiedevano da tempo.
Qualche mese più tardi giungono altre notizie, la prima è l'alleanza con la vicina Corea, quasi sicuramente firmata in un'ottica di contenimento della Cina, l'altra è un aumento delle tasse, ma roba da poco.
Poi improvvisamente migliaia di uomini si abbattono su Kyoto, capitale dell'Impero. Sono guidati da uno dei "Principi", un membro dei una delle ricche e potenti famiglie giapponesi in lotta per l'avvicendamento al trono. Sicuramente non si aspettava di trovare fuori dalle mura della città l'esercito giapponese accampato, quasi li stesse aspettando. In poche ore si consuma una vera e propria carneficina, con le truppe regolari che massacrano senza pietà i ribelli e difendono la capitale. Alla fine solo un migliaio di soldati verranno trovati morti sul campo, contro i circa 5000 ribelli. Il "Principe" viene catturato mentre cerca di scappare ed imprigionato. Verrà giustiziato pubblicamente la mattina seguente nella pubblica piazza. Tutti sono felici della netta vittoria, ma non mancano quelli che fanno notare l'incredibile coincidenza dello spostamento delle truppe e l'attacco dei ribelli.
 
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